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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Curiosa operazione di Veronesi, che recupera i moschettieri di Dumas per immaginarli anziani e fuori forma al servizio della regina Anna (Buy). La nuova missione sarà raggiungere il porto dal quale gli ugonotti cacciati dal perfido cardinale Mazzarino (Haber) salpano per l'Inghilterra e lì difenderli. D'Artagnan (Favino), Portos (Mastandrea), Aramis (Rubini) e Athos (Papaleo), decisamente in disarmo, riuniscono le forze e partono all'avventura per una Francia che ha i colori e le forme dell'italianissimia Lucania. Quasi un Basilicata coast-to-coast, se non fosse che l'ambientazione seicentesca inevitabilmente varia i paesaggi oltre ai costumi lasciando molto spazio...Leggi tutto anche agli interni. L'intento è quello di mescolare ambizioni semiparodistiche a tracce da commedia storica contenendo lo sbracamento attraverso una cura non comune per la forma e una misura che raramente concede spazio agli eccessi. Benché non manchino volgarità inattese e improvvise ricadute nel becero, tutto viene mascherato dalla bravura degli interpreti, ben assortiti e tutti assidui frequentatori da tempo del nostro cinema. Mastandrea e Papaleo, i più usi a destreggiarsi nel genere, sanno perfettamente quando inserirsi in scena e come; la vera rivelazione è però Favino, non alla prima esperienza farsesca ma sorprendente nella gestione di un accento francese che gli si addice per come traduce l'ingenua follia del personaggio in strafalcioni simpatici e pronunciati con lodevole spirito umoristico. L'unico ad agire quasi sempre da spalla è l'Aramis di Rubini, simpatico ma meno esuberante e brillante dei compagni, trasformatosi dopo una folgrazione sulla via di Damasco in fervido credente e per questo in contrasto soprattutto col feroce cinismo di Portos. Peccato per la scelta di non contenere la durata andando ad aggiungere o mantenere scene che si sarebbero potute facilmente evitare guiadagnandoci in efficacia. Se infatti i momenti più teatrali, con i quattro a insultarsi vicendevolmente e bonariamente, sono quasi sempre azzeccati con punte di assoluto divertimento, quando si passa all'azione (vedi le lunghe scazzottate o gli incontri con figure di secondo piano scarsamente centrate) si avverte lo sfilacciamento della sceneggiatura, con un Veronesi che pare curarsi prima di ogni altra cosa di riprendere al meglio i suggestivi paesaggi, commentando con delicati quanto ovvi arpeggi di chitarra l'aprirsi di splendidi scenari verdeggianti. Senza voler troppo sottolineare la ruffianeria di molte scelte si ha comunque la sensazione di un regista che affronta senza troppi complessi la difficile sfida del film in costume, pur perdendo tempo a giustificare l'assurdità del tutto con una coda prolungata e posticcia di cui proprio non si sentiva la necessità, vissuta attraverso lo sguardo estatico e innocente di un bimbo. Haber/Mazzarino non ha modo di brillare particolarmente, a differenza di una Buy che invece, più di una Gioli che nel film si vorrebbe più comica, sa far valere il mestiere trovando le corde giuste per allinearsi alla simpatica e strafottente comicità dei quattro spadaccini. Diseguale, chiuso male e zeppo di raccordi superflui, ma anche genuinamente spassoso in più frangenti e visivamente appagante. Azzeccatissimo l'utilizzo ripetuto della "Prisencolinensinainciusol" di Celentano.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/01/19 DAL DAVINOTTI
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Gordon 5/01/19 14:28 - 260 commenti

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Discreta commedia in forma di parodia che narra dei tre moschettieri (più ovviamente D'Artagnan) che ormai vecchi e bolsi si riuniscono. il film si fonda sulla vivacità di Favino, Papaleo e Mastandrea (Rubini, essendo una sorta di monaco-moschettiere, non può perdere troppo il contegno), sugli ottimi costumi e sulle riprese dei paesaggi, ma purtroppo è rovinato da una sceneggiatura sfilacciata e da una regia che riduce il film a un insieme di gag. Buone la Gioli e la Buy, poco sfruttato Haber.
MEMORABILE: L'accento pseudo-francese di Favino.

Marimba69 3/01/19 19:43 - 28 commenti

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Finalmente una commedia italiana con qualche scena d'azione! Scongiurato il timore di incappare nell'ennesima delusione e non è poco: il cast sa gestire al meglio un film a tratti davvero spassoso e comunque divertente dall'inizio alla fine, seppure talvolta incespicando in qualche scurrilità forse evitabile ma tutto sommato veniale (siamo stati "svezzati" con Tomas Milian, fate un po' voi...), visto che siamo in ambito semi-parodistico. Bella la fotografia e ottimo il ritmo, con il quartetto di protagonisti sempre affiatato.

124c 5/01/19 20:43 - 2911 commenti

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Film che è un misto fra L'armata Brancaleone, I 4 moschettieri di Bragaglia e i tre di Lester, Attila flagello di Dio e, persino, la commedia musicale con il Quartetto Cetra (ma senza canzoni, se si escludono gli "stornelli" di Papaleo). Ne viene fuori una commedia divertente, con un cast ricco e assortito di attori italiani famosi, fra cui spiccano il Portos di Mastandrea e il d'Artagnan di Favino, che parla come il Clouseau di Sellers. Vedere i moschettieri affrontare la crisi di mezza età è geniale, come la trovata del servo muto. Guasconata.

Rambo90 10/01/19 15:39 - 7659 commenti

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Una piacevole sorpresa: avventura scanzonata ben diretta e ben confezionata, che alterna momenti divertenti e parodistici ad altri fatti di scontri di spada e a fuoco ritmati e ben coreografati. Ottimi i quattro protagonisti, affiatati e simpatici, ma anche capaci di una vena malinconica non indifferente. A illuminare ancoradi più il tutto una svolta imprevedibile e poetica. Buona la colonna sonora. Notevole.

Maxx g 11/01/19 18:36 - 631 commenti

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Il film di Giovanni Veronesi rappresenta i quattro moschettieri, segnati evidentemente dall'età e dalle varie avventure, che riprendono l'antica via interrotta tempo prima. Si ride, si riflette e ci si appassiona alla vicenda, con una buona fotografia e luoghi incantati. Peccato che il tutto frani verso la fine, lasciando allo spettatore un senso di vago e indefinito, come qualcosa che poteva essere di sicuro migliore e non lo è stato. Un seguito in vista? Ad ogni modo merita decisamente una visione. Validi gli interpreti.

Ryo 13/01/19 19:46 - 2169 commenti

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Cast d’eccezione, ma sprecato. Il film è un’operazione imbarazzante da presentare al cinema, la qualità non supera quella delle fiction della tv italiana. Una trama che viene tirata a forza (giustificato questo però dal finale a sorpresa), tenuta insieme da gag che spaziano dalla comicità becera e insipida a qualche trovata che effettivamente fa ridere. PierFavino ce la mette tutta e si impegna più di tutti nel ruolo; se non fosse che non è sostenuto dai colleghi. Simpatico il finale, ma si poteva dare di più.

Alf62 19/04/19 01:28 - 64 commenti

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Commedia dissacrante che ripropone Dumas in chiave Space cowboys con tutte le patologie legate all'età avanzata dei protagonisti. Un incrocio tra Mel Brooks e Monty Python: la ricostruzione in costume regge, le situazioni divertenti non scadono mai nel volgare. Il cast è una sicurezza, Favino e Mastandrea su tutti. Bella l’idea di un “Sergio” ercolino sempre in piedi che non muore mai e si rialza sempre. Per una commedia in costume italiana un bel risultato.

Manfrin 22/04/19 09:09 - 391 commenti

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Dissacrante, ironica e nondimeno piacevole parodia del romanzo di Dumas. Bravi tutti gli interpreti (un po' la crème dell'attuale commedia italiana) e simpatico il francese maccheronico di Savino. Situazioni e battute divertenti, azione proporzionata (ma non troppo) all'età dei quattro, fintamente sgangherati. Veronesi dirige bene avvalendosi sapientemente delle belle location lucane.
MEMORABILE: "Hai 150 euro per l'autobus?" - "Che te lo devi compra'?"

Gugly 22/04/19 17:43 - 1184 commenti

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A tratti divertente (D'Artagnan ha qualcosa in comune col Brancaleone di Gassman), rimane tuttavia indeciso tra il surreale puro e una rimpatriata di attori amici tra loro che hanno deciso di divertirsi e divertire col gioco tirato un po' per le lunghe (quasi due ore) e i caratteri propri di ciascuno (Rubini parla in pugliese, Mastandrea in romanesco, Papaleo disincantato e Favino guascone un po' imbranato ma sempre affascinante); Buy autoironica e Haber cattivone da fumetto completano il quadro. Per sognare storie proprie.
MEMORABILE: D'Artagnan che non ha fortuna con i mezzi di locomozione.

Tarabas 22/04/19 23:55 - 1878 commenti

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Avvertenza ai dumasiani: stare alla larga. Non fosse per la simpatia dei protagonisti, il film sarebbe uno zero assoluto. Una parodia da recita oratoriale, una specie di Guascogna coast to coast, ma senza l'onesta ispirazione del film lucano di Papaleo. Manca tutto, a cominciare dall'ispirazione nella scrittura. Il finale è francamente terribile, la degna conclusione di un'operazione sconclusionata.

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Galbo 23/04/19 13:23 - 12372 commenti

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Commedia "cappa e spada" piuttosto originale nel panorama cinematografico italiano, purtroppo riuscita a metà. Interessanti e suggestive le location, buona la caratterizzazione dei quattro protagonisti e godibili le parti dedicate al loro rapporto interpersonale. Banale la caratterizzazione degli altri personaggi, a partire da un banalissimo Mazzarino a cui Haber non riesce a dare spessore; altrettanto banale la storia, con una parte finale assolutamente pleonastica.

Piero68 24/05/19 09:52 - 2955 commenti

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Maldestro tentativo di unire le tematiche di Red (azione e terza età) a una sorta di commedia semi-storica. Il risultato è terribile visto che lo script gira a vuoto e le gag sono spesso tirate per i capelli. Eppure il cast di gran livello lasciava sperare in qualcosa di meglio. Anche l'idea di usare la "regionalità" di ogni attore per sfornare dialoghi e battute. Invece alla lunga gli si ritorce contro. Persino Favino diventa insopportabile e con la sua (s)grammatica finisce col ricordare più un film di Pierino. Pessimi Haber e la Buy.
MEMORABILE: Il servo muto, insensibile al dolore, che continua a cambiare letto per beccarsi "gli agguati" della Bevilacqua al posto dei moschettieri.

Redeyes 7/08/19 09:11 - 2442 commenti

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Un insulso cappa e spada, dove niente gira come dovrebbe. Cast che faceva ben sperare ma che miseramente fallisce con picchi assoluti in Haber e Buy, ma pure con uno svogliatissimo Mastrandrea. Vagando nella noia più assoluta approda a un finale simpatico ma che appare più un modo per tirarsi fuori dai pasticci che un colpo di scena. Mezzo voto in più solo per il francese di D'Artagnan.

Paulaster 25/05/20 09:57 - 4373 commenti

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I quattro moschettieri vengono richiamati dalla regina di Francia per una missione. Mezza commedia e mezza avventura per gli spadaccini ormai con acciacchi vari. L'unico che s'inventa il personaggio è Favino, mentre gli altri si limitano ai loro dialetti d'origine; Haber cerca di fare qualcosina e la Buy è la peggiore, troppo sempre uguale a se stessa. Discrete ambientazioni e costumi. Finale terribile che mischia un lutto, lo sguardo di un bambino e le liti familiari.
MEMORABILE: Roland Garros; I tre tacchini di Porthos; I cavalli che scappano per l'odore di D'Artagnan; Il servo muto.

Michdasv 10/01/21 13:15 - 117 commenti

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Bellissimo. Non "storico" ma "fantastico", pieno di deliberati anacronismi annunciati fin dalla locandina (gli occhiali da sole... consegnati da Q a 007) ma anche di dettagli nel Seicento "vero" - Palazzo Reale Genova, alcuni edifici lucani, abiti e armi - anacronismi che non si spiegano se non alla fine, ma che avevano precedenti illustri in Ariosto (coi cavalieri di Carlomagno nella geografia del 500) e in Calvino (trilogia). Ottimi paesaggi, luce, attori. Gli ultimi cinque minuti di girato reggerebbero il confronto con film  interi, in Italia e all'estero.
MEMORABILE: Aramis, monacato, anziano, dice: "Da quando ho incontrato Dio..." D'Artagnan: "Dove?" (Rubini/Favino).

Capannelle 11/12/22 00:26 - 4394 commenti

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Non è male come idea e come realizzazione. La compagine di moschettieri appare affiatata, con un Favino che primeggia, almeno nella prima parte, col suo buffo accento francese e fare da guascone. Divertono gli approcci con gli altri tre e alcuni passaggi con la regina e il servo martirizzato a più riprese. Una volta che la vicenda si fa intricata e compaiono lotte e inseguimenti, l'ironia si stempera e si perdono punti. Questo però non guasta il senso dell'operazione parodia, condotta con un certo garbo e gradevole. Finale che poteva rimanere nel cassetto e che poco aggiunge.

Jandileida 28/04/23 22:47 - 1558 commenti

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Operazione non del tutto biasimevole che cerca di sottrarsi agli eterni ritorni di molte commedie italiane odierne, ovverosia il remake e la ciabattosa sdolcinatezza. C'è certo qui la soda presenza di Dumas padre e gli spettri dei millemila film dedicati ai 3+1, ma c'è anche un tocco di personale, come ad esempio nella decisione di mostrarceli invecchiati, questi familiari moschettieri. Il quartetto d'attori va di mestiere e non delude, addirittura l'accento posticcio di Favino passa da ridicolo a spassoso. L'intrigo è abbastanza accessorio ma il risultato finale non delude.
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  • Discussione Mauro • 23/12/20 10:16
    Disoccupato - 11903 interventi
    Segnalo che il giorno di natale in prima serata su Sky Cinema Uno sarà trasmesso in prima assoluta "Tutti per 1 - 1 per tutti", sequel di "Moschettieri del re - La penultima missione" che sarebbe dovuto uscire al cinema nel 2021. Il film sarà replicato anche la sera del primo gennaio, poi sarà disponibile su Now Tv.