Museo - Folle rapina a Città del Messico - Film (2018)

Museo - Folle rapina a Città del Messico
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/11/18 DAL BENEMERITO XAMINI
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Pigro 6/10/20 08:54 - 9623 commenti

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Due studenti compiono il furto del secolo al museo antropologico messicano. Più del colpo, in sé niente di speciale (sottotitolo italiano fuorviante), il film si concentra sulla personalità del ragazzo, tra noia borghese e ricerca di affermazione, anche se forse il clou sarebbe nella scena con il ricettatore inglese, dove vengono davvero al pettine i nodi concettuali forti sulla rapina culturale. Ricercatezza formale più verso la stranezza (finti fermo immagine o qualche inquadratura) che l’originalità stilistica. Comunque ben fatto.

Xamini 12/11/18 23:56 - 1244 commenti

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Gael García Bernal ha un volto a metà tra il dramma e la farsa e si abbina bene a Leonardo Ortizgris. Sono buffi nel mettere in scena il duo di lestofanti che la notte di Natale del 1985 sottrasse al Museo nazionale di antropologia di Città del Messico alcuni importanti reperti. Ruizpalacios ce lo racconta con il dovuto brio, alternando a scene buffe al limite del grottesco, momenti di dramma, intermezzi intimistici e una riflessione non banale sulla memoria storica di un popolo e sui suoi valori. Consigliato senza riserve.

Cotola 14/11/18 23:49 - 8998 commenti

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Il titolo è per certi versi ingannevole: più che un film su una rapina si tratta di una pellicola che parla soprattutto di un'impasse generazionale fatta di mezzi spiantati che girano a vuoto, come più volte ammesso dagli stessi. Certo l'incredibile furto (non solo per l'importanza della refurtiva ma anche per come venne realizzato) ha una parte non piccola nell'economia della storia e dei contenuti, ma sembra quasi una scusa per parlare di altro. Alla fine si segue con piacere il girovagare dei due protagonisti che non si rendono conto di quanto fatto. Buona la prova del cast; buono il film.

Kinodrop 23/09/20 19:33 - 2909 commenti

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Juan, con la complicità un po' riluttante dell'amico Benjamin, decide di fare un colpo al museo di antropologia di Città del Messico, per goliardica irrequietudine ma anche per lucrarci sopra. Il regista fa della rapina solo un pretesto per cogliere lo spirito di inadeguatezza dei due giovani e riflette sulla distonia tra slanci, colpi di testa, ingenuità e l'impossibilità di gestirne le conseguenze. Un po' frettolosa la parte relativa alla rapina e più meditativo il successivo on the road tra siti archeologici e paesaggi costieri, con la presa di coscienza dei due fuggitivi .
MEMORABILE: Il tentativo di "piazzare" i reperti ad Acapulco; Il burrascoso rientro in famiglia e il ritorno al museo.

Daniela 28/09/20 21:14 - 12606 commenti

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La trama ricorda lo statunitense American Animals girato nello stesso anno ed anch'esso tratto da una vicenda di cronaca: una rapina clamorosa per l'importanza storica della refurtiva, messa a segno da dilettanti incapaci di gestire la fase successiva al colpo. Cinematograficamente più tradizionale rispetto al mix diretto da Bart Layton, questo film messicano è comunque notevole per il variare dei toni dal grottesco al drammatico, la tenuta della tensione, la descrizione accurata del contesto ambientale, la caratterizzazione credibile dei personaggi avvalorata da ottimi attori.
MEMORABILE: L'immagine finale con l'accerchiamento accompagnata dal consiglio: "Perché rovinare una bella storia con la verità?"

Capannelle 8/10/20 23:51 - 4394 commenti

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Pellicola non banale ma che ogni tanto si impantana in passaggi lenti e poco centrati. La storia parte da toni grotteschi per poi camuffarsi in un on the road che saltella tra spunti riflessivi, reminiscenze felliniane e ricerca della verità. Gli attori sono ben assortiti ma il protagonista non riesce ad entrare nelle simpatie di chi guarda. Anche i dialoghi offrono alcuni momenti interessanti alternati ad altri che paiono telefonati.

Paulaster 20/10/20 09:48 - 4375 commenti

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Dal museo antropologico vengono trafugati reperti maya. Dopo un ampio preambolo per descrivere la situazione familiare si arriva subito al dunque con il furto. Quello che può sembrare l'ennesimo colpo sensazionale serve per discettare di cultura messicana, dei traffici dei reperti e di una certa ingenuità d'intenti. Senza un vero movente l'ultima parte si sgonfia un poco. Piccole sottigliezze registiche sembrano solo inserite per esibire tecniche fini a se stesse e non sono necessarie alla storia.
MEMORABILE: L'acetone; L'incontro con l'inglese; I reperti nel castello di sabbia.

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