I diavoli del grand prix - Film (1963)

I diavoli del grand prix
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Roger Corman, alle prese con la Formula 1 (e con Francis Ford Coppola alla seconda unità!), dirige una storia facile facile che fa da blando contorno a un gran numero di riprese ricavate dai Gran Premi del 1962. Le immagini di cinque tappe del mondiale (anche se una, Reims, fu disputata l'anno prima, visto che uno stesso paese non ospitava mai due gran premi nello stesso anno) vengono saccheggiate ampiamente e intervallate con cartelli esplicativi che dividono di fatto il film in capitoli, a testimonianza della centralità degli eventi sportivi rispetto alla storia: vedremo nell'ordine riprese dai gran premi di Monaco/Montecarlo, Belgio/Spa, Francia/Rouen, Francia/Reims (disputato...Leggi tutto l'anno prima), Inghilterra/Aintree per seguire le vicissitudini del mai esistito campione Joe Machin (Campbell), che guida la Lotus appartenuta quell'anno alla leggenda Jim Clark. Ammirato per la sua audacia, ricercato dalle donne che gli cascano ai piedi, Machin seduce facilmente anche la fidanzata di Stephen Children (Damon), giornalista con un passato da corridore che per tutta risposta decide di scrivere un libro proprio sul campione; e in aggiunta, non contento, di farsi pure assumere dalla Lotus come suo compagno di squadra (guida l'auto che nella realtà era di Trevor Taylor)! Naturalmente va subito come un fulmine e viene schierato quanto prima in gara arrivando immediatamente a combattere col suo "rivale in amore" per la vittoria in pista. Quelle storie un po' così, in cui la Formula 1 è descritta come un circo aperto a tutti gestito senza un briciolo di professionalità, dove un signor nessuno può salire su un'auto arrivando un mese dopo a vincere senza gran problemi. D'altra parte è evidente come la F1 faccia solo da coreografia: non può imporre regole rigide; deve limitarsi a mostrare i suoi bolidi correre sulle piste di tutta Europa, con i protagonisti che di tanto in tanto passeggiano per i box e indossano caschi da pilota confondendosi tra i vari Bruce McLaren (allora su Cooper-Climax, unico pilota reale ripetutamente citato tra nomi di pura fantasia) nei commenti dei telecronisti. La lotta (a parte il suddetto McLaren, regolarmente terzo incomodo insieme a un pilota Ferrari dal nome ridicolmente farlocco) è ristretta ovviamente ai due "galli nel pollaio". Che poi si mostrano in realtà amici, fuori dell'auto: Children ha il suo libro da chiudere e sembra abbia dimenticato l'involontario dispetto di Machin, quest'ultimo è malvisto pure dal fratello innamorato di sua moglie, tradita apertamente dal campione con una donna nuova per ogni paese visitato. Si gioca insomma con l'immagine più frusta del pilota temerario e casanova, guascone e cinico, conscio dei pericoli che affronta e del fatto che gli spettatori siano lì per vederlo schiantare. D'altra parte questo era soprattutto un tempo la Formula 1, quando le auto eran davvero poco più che bare con le ruote. Le riprese delle gare, considerata l'epoca, sono notevoli e rendon bene il clima in cui si vivevano le gare nei Sessanta: spettatori a bordo pista, folla di turisti ai box, schianti talvolta ridicoli coi musi delle auto che s'alzavano, giravolte improvvise... Lunghe scene di repertorio inserite in una trama minimale che sembra quasi un altro film, condito da rapporti semplici trattati con ovvia superficialità: lui ama lei che ama l'altro che tradisce lei che ci prova con l'altro... Se finiscono nel turbine persino scrittori e giornaliste d'accompagnamento si può ben capire l'andazzo...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/07/18 DAL BENEMERITO FAUNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/07/18
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Fauno 17/07/18 00:40 - 2208 commenti

I gusti di Fauno

Come spettacolarità lascia a desiderare (visto anche l'anno di edizione), ma morde su altri concetti, ad esempio su come gli appassionati di automobilismo sperino di assistere alla morte in diretta, su come a vincere sia spesso il più spavaldo anziché il più riflessivo e sul modo in cui questa sfacciataggine regni sovrana anche nella vita privata dei campioni medesimi. E perfino chi vorrà demolire con ogni mezzo la loro reputazione dovrà ricredersi, visto che pian piano comprenderà sulla sua pelle come siano quasi impossibili alternative più poetiche.
MEMORABILE: "Dovunque ti volti troverai sempre qualcuno pronto a farti a pezzi col sorriso sulle labbra, se ha la certezza di uscirne bene".

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