Brevi cartoni animati senza parole (o quasi) che fanno da prequel al film Charlie's Angels più che mai, dove le controparti animate di Cameron Diaz, Lucy Liu e Drew Barrymore passano da uno scontro all'altro - e da Las Vegas alla Mongolia - per ritrovare un agente federale catturato dai cattivi. Pensati inizialmente come cartoni animati interattivi e strutturati come i vecchi cine-serial a cliffhanger, oggi si guardano con un po' di nostalgia, nonostante l'animazione non sia eccezionale. Manca Bosley, ma serviva per forza un Bosley qui?
MEMORABILE: L'inizio della prima parte con l'angelica voce di John Forsythe che manda gli angeli in missione.
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Vi siete siete mai chiesti perché Charlie's Angels più che mai iniziava in Mongolia, anziché Los Angeles, o in un'altra città americana? Questi sei mini-cartoni animati sono la risposta, perché creano un prequel del film del 2003. La Sony pensava che inserendo un prologo animato, seppur interattivo e divisivo in sei parti, d'attirare l'attenzione del pubblico, che, però, non rispose all'unanimità. Il cinema di McG sarà per molti vuoto e videoclipparo, però questi angeli animati danno un senso al film che pubblicizzavano. Non investigazioni sexy, non battutine sceme, o situazioni al limite del demenziale, ma travestimenti, scontri a base di kung fu e...scene all'interno di un aereo supersonico che deve schivare dei missili. Inoltre, se fate bene attenzione, compaiono qui versioni animate di due situazioni che sono riassunte dal vivo nella sigla dei titoli di testa del film del 2003 (Dylan/Drew Barrymore che affronta una "pomodoro rosso", o Nathalie/Cameron Diaz che, in un grattacielo, entra come una ladra per rubare). Non so se questi cartoni faranno guadagnare punti al film del 2003, ma almeno fanno sembrare le Angels degli anni zero più sveglie e più simpatiche.