Papillon - Film (2017)

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Papillon
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Titolo originale: Papillon
Anno: 2017
Genere: drammatico (colore)
Note: Remake dell'omonimo film del 1973 (basato anche sulla sceneggiatura di Dalton Trumbo).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/06/18 DAL BENEMERITO DIGITAL
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Raremirko 15/07/18 22:27 - 577 commenti

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Buonissimo remake del cult omonimo: Hunnam molto bravo e credibile, funzionale e indicato Malek, ottimi paesaggi; tensione e interesse reggono per tutti e 133 i minuti di durata. La storia e lo script son praticamente gli stessi del film di Shaffner, targati Dalton Trumbo peraltro (e del resto non c'era motivo di cambiare nulla), ma il tutto è ancora godibile vari decenni dopo. Riuscito e spettacolare.
MEMORABILE: Il taglio dell'orecchio tipo Tyson.

Digital 28/06/18 09:32 - 1257 commenti

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Riuscito remake del film del 1973 a sua volta basato sul best-seller di Charrière. Certo, Hunnam non è McQueen e Malek, per quanto bravo, non eguaglia Hoffman; malgrado ciò i nostri se la cavano egregiamente, riuscendo a dare spessore ai rispettivi personaggi. La regia mostra di aver talento da vendere, dirigendo abilmente, con un ritmo tendenzialmente elevato e una violenza talvolta debordante, per un prodotto mainstream. La durata piuttosto lunga non si fa affatto sentire, tanto che si arriva lucidamente soddisfatti allo struggente finale.

Ryo 29/06/18 00:57 - 2169 commenti

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Meraviglioso remake sulla storia del celebre evaso francese. Ottima la regia che riesce a gestire in modo sempre interessante tutte le situazioni diverse in cui il protagonista si trova, anche quelle in cui non succede pressoché nulla (come il periodo nella cella di isolamento). Lavoro sugli effetti eccellente: impressionante il trucco dei detenuti, i costumi, lo sporco, le ferite e l'invecchiamento. Charlie Hunnam supera sé stesso con una performance attoriale senza precedenti nella sua carriera.
MEMORABILE: La felicità per una noce di cocco; Il dimagrimento di Hunnam.

Gabigol 25/07/18 08:56 - 580 commenti

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Senza fare nessun raffronto con la pellicola originale, non visionata dal sottoscritto, non si può che prendere atto dell'ottimo risultato finale. La storia, lenta nel prendersi i propri tempi senza strafare, risulta calibrata e capace di garantire una costante tensione persino nei momenti meno sospetti. Il cast di attori e la regia professionale sono all'altezza dello script originale e, con sguardo complessivo sull'intera vicenda raccontata, il messaggio di speranza arriva allo spettatore con una semplicità disarmante.
MEMORABILE: Il discorso del direttore; La fuga in mare; L'Isola del Diavolo.

Taxius 20/01/19 12:57 - 1656 commenti

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Ottimo remake che segue molto fedelmente gli avvenimenti del film del 1973. La storia quindi è praticamente la stessa, viene solo aggiornata per essere più in linea coi gusti del pubblico moderno. Rami Malek e Charlie Hunnam non fanno rimpiangere Dustin Hoffman e Steve McQueen, in quanto i due sono perfettamente credibili e ben calati nella parte. Se proprio si vuole trovare un difetto al film di Michael Noer lo si può trovare nella visibile artificiosità di parte del set, visibilmente di cartone.

Piero68 29/03/19 08:28 - 2957 commenti

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Buon remake di un classico degli anni 70 in cui la coppia di giovani attori non fa rimpiangere attori del calibro di McQueen e Hoffman. Anzi, Malek dimostra di essere davvero un ottimo attore mettendo le premesse che lo porteranno all'Oscar nei panni di Mercury. La sceneggiatura non si discosta molto dall'originale e probabilmente osa anche meno di quello che avrebbe potuto, viste le circostanze. Ma il giusto ritmo e la regia sicura portano a casa comunque il buon risultato. Qualche flessione verso la conclusione non inficia il risultato finale.
MEMORABILE: Il viaggio in nave per arrivare al carcere; Dega finalmente accoltella Celier.

Pinhead80 31/03/19 11:14 - 4758 commenti

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Remake del bellissimo film omonimo di Franklin J. Schaffner del 1973 che ne segue praticamente quasi pedissequamente il contenuto. E' bello veder rinfrescata una storia così suggestiva, anche se per chi ha visto più volte l'originale è difficile staccarsi dai protagonisti di una volta. Si poteva fare molto meglio nel raccontare la solitudine e la desolazione patiti negli anni di completo silenzio e isolamento dal protagonista, ma nel complesso non siamo di fronte a un brutto film. Il merito però va soprattutto alla storia, sempre impressionante.

Nando 4/04/19 13:00 - 3814 commenti

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Remake del famoso film di Schaffner del 1973, mostra uno sviluppo narrativo del tutto simile a quello visto precedentemente. Buone le ambientazioni e interessante la sofferenza intimistica del protagonista durante i duri anni di isolamento. Appropriati gli interpreti, forse lievemente noiosa la fuga in barca, ma nel complesso si assiste a un discreto lavoro.

Puppigallo 17/04/20 16:16 - 5273 commenti

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Dignitoso remake che può essere visionato senza far storcere troppo il naso a chi ha visto l’originale interpretato da due mostri sacri come McQueen e Hoffman. I due protagonisti, infatti, se la cavano abbastanza bene, seppur a prevalere sia sicuramente Rami Malek. Il regista fa un discreto lavoro, soprattutto nella seconda parte, ravvivata dal piano per fuggire e dagli sviluppi. Nel complesso quindi non è male, anche grazie a una certa cura nell’ambientazione.
MEMORABILE: Il direttore del carcere a Papillon “Per cosa sei sopravvissuto?”; La barca più scassata del mondo; Il peso morto si “arrabbia”; Le foto in coda.

Enzus79 23/04/22 22:27 - 2895 commenti

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Tratto da un romanzo autobiografico. Pellicola carceraria abbastanza convincente, anche se non si capisce il perché del rifacimento. Hunnam e Malek non sono certamente empatici come Steve McQueen e Dustin Hoffman, ma non si può dire che non siano bravi. Non mancano momenti struggenti e al limite del toccante. Regia efficace di Noer. Discreta la colonna sonora.

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Caesars 27/01/23 09:37 - 3790 commenti

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Sicuramente il duo Hunnam/Malek non regge il confronto con il corrispettivo McQueen/Hoffman (ma questo era scontato in partenza), ma anche senza scomodare il predecessore del 1973, questo remake non convince. Non si riesce a empatizzare né col protagonista né con il suo compagno di sventura, in quanto l'approfondimento psicologico dei due personaggi è lasciato in disparte a favore di una maggiore attenzione alla parte "action" della vicenda. Ne esce quindi una storia di violenza carceraria piuttosto ordinaria, che non possiede le caratteristiche per appassionare.
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  • Discussione Buiomega71 • 28/11/18 17:49
    Consigliere - 25998 interventi
    Il tristo mietitore del " senso della vita" sembra accanirsi particolarmente sul mondo da noi tanto amato

    Se né andato anche il lungimirante produttore Samuel Hadida, da lui sono passati l' amico Brian Yuzna, Gans, Cronenberg, Tony Scott, Avary e il nostro Salvatores.
    Ultima modifica: 28/11/18 17:55 da Buiomega71
  • Discussione Caesars • 27/01/23 09:29
    Scrivano - 16810 interventi
    Mentre la sceneggiatura del "Papillon" di Schaffner era basata solo sull'omonimo libro scritto da Henri Charrière, in questo caso si è  usato anche materiale tratto da "Banco" (libro scritto dallo stesso autore nel 1972) oltre che dallo script del film originale.