LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Ennesimo meccanismo a incastro perfetto targato Harlan Coben che approda in televisione per una serie in otto puntate (trequarti d'ora ciascuna), costruita come sempre in modo da tenere costantemente alto l'interesse con disvelamenti progressivi a nascondere un intreccio intricatissimo. La formula è sempre la stessa e prevede anche qui di partire con la scomparsa di una persona. In questo caso si tratta di Jenny Delaney (James-Kelly), figlia sedicenne di un medico che ha le fattezze di Michael C. Hall, noto al mondo come il Dexter dell'omonima serie. E' la star statunitense di una serie per il resto profondamente britannica,...Leggi tutto dai volti dei personaggi agli ambienti. Hall è Tom Delaney e quasi da subito indaga sulla fine che può aver fatto Jenny, vista da tutti per l'ultima volta a una festa dove giravano alcol e droga. Con lei non si fa più vedere in giro nemmeno Chris (Thorp), il fidanzato a cui aveva scritto via telefono per quella sera la sibillina frase "Tonight - Heaven". Cos'è successo ai due giovani? Per Jenny il mistero è destinato a rimanere insoluto per un pezzo, naturalmente, mentre di Chris presto si rinviene il cadavere. Chi l'ha ucciso? Perché? Domande secondarie per Tom, che ha da poco perso per un cancro la moglie e ha una relazione con una detective della polizia (Abbington) il cui figlio - manco a dirlo - era tra gli invitati alla festa e qualcosa deve sapere. Ma siamo solo alle prime fasi e molte altre figure si affacceranno nella storia. Alcune di fondamentale importanza (anche se lo si scoprirà solo in un secondo momento), altre inserite per riempire qualche minuto in più conferendo al tutto quel flavour un po' da telenovela ricca di forzature e colpi di scena dal quale sono sempre bravi sceneggiatori e registi ad affrancarsi. Ma è lo stesso Coben a saper dare bello spessore alle pedine della sua complicata scacchiera cancellando l'impressione di ampliamenti superflui. E' uno dei punti di forza delle serie tratte dalla sua penna, immediatamente riconoscibili e facilmente apprezzabili dagli amanti del giallo, che troveranno immancabili risposte ai mille interrogativi che sorgono durante lo svolgimento. Perché Coben non dimentica mai una pista, non inserisce indizi che non rivestano importanza o non contribuiscano a chiarire un passaggio. Il fatto che in tutte le sue serie si riconoscano una mano e uno stile precisi è indice di una scrittura metodica che non cambia e conferma ad ogni nuova produzione la validità di uno schema virtuoso sostenuto da cast e troupe di livello. Anche qui un'ottima fotografia, bei tagli d'inquadratura, una recitazione complessivamente credibile (prima qualità richiesta, a fronte di coincidenze e snodi tanto improbabili). Si seguono le indagini sapendo che prima o poi salterà fuori qualche caso irrisolto di molti anni precedente che nasconde il movente scatenante. La struttura è al solito molto studiata anche dal punto di vista cronologico, con flashback illuminanti inseriti in modo da non apparire mai troppo chiarificatori e mantenere una tensione di fondo sempre palpabile. Appaga infatti il riuscire a collocare nel corretto arco temporale ogni scena sapendo che lo si può fare senza troppi sforzi. La suddivisione in giorni appare un po' pretestuosa ma la si perde d'occhio rendendosi conto che di fatto non è così importante; ci si orienta comunque in attesa del finale in cui tutto andrà definitivamente a posizionarsi nel giusto contesto. Buona la prova di Hall, protagonista solido e sufficientemente intenso.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/05/18 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/04/22
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- Grande esempio di cinema:
Digital - Davvero notevole!:
Marcel MJ Davinotti jr. - Quello che si dice un buon film:
Galbo, Kinodrop, Ira72 - Non male, dopotutto:
Ultimo - Mediocre, ma con un suo perché:
Daniela
Miniserie britannica incentrata sulla figura di un padre che cerca di risolvere il mistero della scomparsa della figlia, avvenuta dopo una festa. Personaggi adeguatamente caratterizzati e una serie di colpi di scena ben collocati ne fanno un prodotto godibile, sebbene non innovativo dal punto di vista narrativo. Il contrasto portante è quello tra l’ambientazione in un contesto residenziale protetto e le insidie del mondo esterno che minano le sicurezze dei personaggi. Protagonista il bravo MJ Hall, già Dexter. Una buona serie.
Quando la figlia di Tom scompare misteriosamente, il padre cercherà con ogni mezzo di ritrovarla. Miniserie che ha il pregio di intrigare fortemente per tutti gli episodi, con una tensione che sale esponenzialmente in prossimità del fotofinish. L’elegante microcosmo in cui si svolge la vicenda è apparentemente inappuntabile, ma cela malsane pulsioni e un terribile segreto. Da rimarcare la scelta del cast, con nota di merito per un maestoso Hall (ottimamente doppiato da Loris Loddi) e la pregevole caratterizzazione di tutti i personaggi.
Le conseguenze di una tragica "bravata" si fanno sentire dopo molti anni in un quartiere residenziale, attraverso un intreccio di misteri, sospetti e colpi di scena. Miniserie britannica di notevole spessore narrativo e abile nel graduare le tensioni e l'escalation emotiva che dai protagonisti si riflette nello spettatore grazie a una credibile sceneggiatura e alla disinvoltura del cast. Salvo qualche leggero calo negli episodi centrali e qualche deriva melò, l'ultima puntata, nello svelare i nodi irrisolti, riporta il tutto a un livello notevole.
Una serie tv davvero niente male, con un'atmosfera tipicamente inglese e costruita su una vicenda piuttosto complessa, densa di colpi di scena. A tratti si rischia di perdere il filo, ma negli ultimi episodi (i migliori) la verità viene finalmente a galla e in fin dei conti la curiosità dello spettatore viene soddisfatta. Il migliore del cast è senza dubbio il protagonista, bravo a interpretare il padre disperato alla ricerca della figlia scomparsa. Bella la sigla. Complessivamente promosso.
Una serie dalla giusta durata che permette di seguire bene la sceneggiatura (nonostante i molteplici intrecci) mantenendo viva l'attenzione. Merito della fluidità, certo, ma anche delle suggestive atmosfere britanniche e delle convincenti interpretazioni, su cui spiccano Hall e Chahal (più marginale ma struggente). I colpi di scena sono sempre dietro l'angolo e la realtà sa essere più sorprendente di qualunque fantasia, in questa provincia dove tutti credono di conoscersi mentre nessuno conosce nessuno davvero. Epilogo imprevedibile, ben lungi dall'happy end...
Chirurgo vedovo vive con due figlie adolescenti in un quartiere residenziale videosorvegliato e con accessi protetti ma tutt'altro che sicuro, come potrà constatare quando la figlia maggiore scompare dopo una festa troppo animata... Partenza intrigante per una serie che perde colpi strada facendo per l'accumulo di comportamenti incomprensibili, false piste, indagini pasticciate, confessioni vero o fasulle, coincidenze troppo forzate, agnizioni da telenovela: invece di aumentare la tensione, gli eccessi finiscono per far perdere ogni credibilità alla vicenda.
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