Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Disorientante centrifugato di episodi apparentemente slegati che la figura dominante di Silvio ricuce, insieme allo stile di Sorrentino. E così ciò che a ben vedere son segmenti disuniti di significanza relativa accomunati appunto da una rilevanza che - escludendo il faccia a faccia con Veronica - può dirsi nel complesso limitata, diventa in qualche modo armonia. Persino il gigionesco autocompiacimento di Servillo, che riesce piuttosto difficile associare a una persona realmente esistente, per quanto eccentrica come Berlusconi, finisce col risultare correttamente amalgamato al contesto. Un contesto in cui però la maniera, non più stordente come in passato, abbandona...Leggi tutto i rigurgiti da GRANDE BELLEZZA che ancora insistevano sul primo capitolo del film. Il numero due annienta il significato evidente del titolo e si fa “lui” da subito, un one-man-show nel quale “loro” sono ridotti a mere comparse, sudditi attoniti al servizio del re, marionette da muovere a proprio piacimento come i sei senatori spudoratamente comprati per provocare la caduta del fragile governo di Sinistra. Ma la politica si affaccia solo per brevi attimi, tra gli ariosi ambienti della villa in Sardegna del Cavaliere. Al di là di qualche massima da ricordare, di qualche dialogo che mescola ironia e megalomania, ad emergere è prima di tutto la maschera di Berlusconi, che tale davvero ci appare nella fissità di quel sorriso scolpito tra le rughe, un invito alla confidenza e alla complicità cui l'ex premier non ha mai voluto rinunciare. Scamarcio si ripresenta per un paio di fugaci incontri, la Smutniak per danzare eroticamente nella stanza del bunga bunga con le olgettine; e poi l'entità superiore che unica pare poter eguagliare il potere di Silvio, Bentivoglio e Memphis in minuscoli camei, Pagliai/Bongiorno per una cena a due, infine Elena Sofia Ricci come un raggio d'umanità nel deserto di sentimenti appiattiti e sviliti, chirurgicamente plastificati. Sorrentino ricompone da demiurgo eventi mitizzati dalle cronache come la festa tutta al femminile, porta Servillo a dialogare col suo doppio in apertura accentuando fin da subito la teatralità del protagonista, lascia all'attore lo spazio per liberarne il talento (enorme, non lo scopriamo ora) ingolfando tuttavia la narrazione con episodi che non si capisce mai se giudicare superflui o fondamentali (la telefonata da finto agente immobilare); perché in fondo tutti lo sono e nel contempo non lo sono. Perché nel moralmente avvilente quadro generale si affogano brevi slanci poetici in una perenne interlocuzione, scossa solo dall'improvvisa impennata melodrammatica del duetto con la Ricci (per il resto praticamente assente), nel quale la melma riaffiora impietosa vomitata tuttinsieme dall'unica bocca della verità sulla scena. Non si sa bene come prenderlo, il film: se IL DIVO era un grandioso, travolgente affresco di un microcosmo pulsante di vita, LORO nasconde l'iperattività di Berlusconi dietro una coltre di calma apparente, di ragionata riluttanza a strafare e stradire. Ma così l'impressione è che non si sia colto il vero spirito di Berlusconi. L'interazione con personaggi che si fatica a identificare con le loro controparti reali genera inoltre ulteriore caos: a volte si alterano i nomi, altre si mantengono. Gran lavoro sulle musiche che tuttavia si ascoltano in questo caso sullo sfondo, lì dove viene impietosamente confinata l'ammirata arte del regista, divorata come il film da un Servillo persino più cannibale di colui che interpreta.

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/05/18 DAL BENEMERITO SCHRAMM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/05/18
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Deepred89 25/05/18 15:11 - 3701 commenti

I gusti di Deepred89

Rispetto al precedente capitolo la qualità generale sale (maggiore intensità, meno cadute nel grottesco gratuito), ma al contempo si perde la linearità della narrazione e il tutto si trasforma in un susseguirsi di episodi generalmente riusciti ma piuttosto scollegati, che sfociano in un non-finale deludentissimo, incapace di dare forma a quanto visto in precedenza. Servillo stavolta funziona, ma il suo Berlusconi appare (anche a livello di scrittura) meno berlusconiano di quanto, probabilmente, Sorrentino avrebbe voluto.

Schramm 11/05/18 11:47 - 3490 commenti

I gusti di Schramm

Loro 2 come portmanteau di Silvieronica che si rinfacciano che tutti gli dei erano immortali, di potere e miseria, decadenza e onnipotenza. Loro 2: Silvio Prima e Silvio Dopo ove è smarrito il Silvio Durante - a maggior rifrazione, Servillo è qui l’uomo in più/amico di famiglia in body double. Il primattore si serve del suo copione aforistico come di un bazooka e di sé come summa della sorrentineide; mattatorizza l’intero film a ogni frame; espressivo anche di spalle fa del macchiettismo catapulta per un acting sontuoso e del Cavaliere tutto macchia e paura la più umana delle torte multistrato
MEMORABILE: Congo Diana; Il terremoto; Lo showdown con Veronica; Lo showdown con Stella; "Le relazioni sociali sono complesse: per gestirle occorre un asociale"

Markus 12/05/18 16:37 - 3680 commenti

I gusti di Markus

Benché a conti fatti complementare a Loro 1, questa opera seconda appare meglio partorita e per questo, nel suo essere grottesca, ancor più ficcante. L'opera è dedicata ad alcuni frangenti scabrosi (vergognosi) della vita del noto imprenditore/politico milanese non amante del bromuro. Siamo sempre attorno al 2006 e per ovvie ragioni estetico/cinematografiche Sorrentino sposta le emblematiche vicende sexy dalla villa di Arcore alla Sardegna. Si ha un senso di disincanto, di paura della vecchiaia, di realtà che supera la fantasia.

Lou 14/05/18 00:01 - 1119 commenti

I gusti di Lou

Esaurito l'effetto sorpresa della prima parte, Sorrentino si concentra qui più sull'uomo e la sua corte, senza riuscire però a dominare compiutamente il soggetto. Il momento della resa dei conti è lasciato al discorso della moglie Veronica, che durante il litigio in cui dichiara di voler divorziare esprime i limiti e le contraddizioni della figura che ha dominato la scena politica italiana per oltre un ventennio. Tutto il resto è il solito contorno, più patetico che pirotecnico, fino al cupo finale di forte contrasto a L'Aquila.

Ildiavolo 16/05/18 09:22 - 10 commenti

I gusti di Ildiavolo

Il film gira attorno a personaggi bidimensionali, un teatrino di macchiette che parlano come personaggi delle fiction televisive che lo stesso film stigmatizza. Le immagini e i simbolismi ostentati (di rado compiuti) non fanno altro che girare attorno ai vanamente retorici monologhi a due dei personaggi, tra i più brutti e didascalici che si siano visti di recente sul grande schermo. Il colpo a effetto è l'unica tecnica con cui Sorrentino prova a salvare il film, ma il citazionismo risulta ridondante e il finale una beffa. Un filmetto.
MEMORABILE: La statua del Cristo estratta dalle macerie dell'Aquila (ancora Fellini... e anche qui l'evocato confronto con La dolce vita è davvero impietoso).

Didda23 16/05/18 10:59 - 2424 commenti

I gusti di Didda23

Non c'è quasi più spazio per Loro, soppiantati dalla crisi matrimoniale di Loro 2 con una Sofia Ricci che regge benissimo il ruolo: è lei a rivolgere le domande scomode a Silvio non ottenendo (ovviamente) nessuna risposta. Più centrato e calibrato del primo capitolo, con scene di rara intensità attoriale (la telefonata) e con schegge di puro genio sorrentiniano (la coreografia sulla base dello slogan). Notevole lo scambio dialettico fra Doris e Silvio, meno incisivo quello con Bongiorno. Risicato lo spazio dedicato al bunga bunga. Eccezionale la scena del terremoto.
MEMORABILE: Alla ricerca dei senatori; L'alito da vecchio; Scamarcio che accenna una questione sulla Georgia subito cassato; Le performance canore.

Xamini 27/05/18 21:23 - 1244 commenti

I gusti di Xamini

Con il Lui in scena da subito il ruolo assegnato ai Loro, ossia alla melma che circonda sua maestà appare limitato. Anche da un'interpretazione onnivora da parte di Servillo: centro assoluto, canta (in napoletano), gigioneggia, semina carisma, si confronta addirittura (ed emblematicamente) con se stesso. Nella prima metà fa anche ridere, accompagnato al surreale dallo script. Poi si concede qualche rallentamento sorrentiniano di troppo, chiudendo con una bella immagine, un secondo Loro, in drammatica contrapposizione a tutto quanto visto nelle precedenti 4 ore, vero prezzo di tutto il lordume.
MEMORABILE: L'interpretazione di Malafemmina; il finale

Myvincent 17/05/18 22:08 - 3721 commenti

I gusti di Myvincent

Il mistero del personaggio Silvio Berlusconi, l'enigma della sua personalità, la soluzione alla sua fascinazione, qui è al suo secondo capitolo, aggiungendo fasi alla sua ricostruzione "storica", non del tutto compiuta. L'opera sarebbe stata più opportuna se fosse stata venduta alla TV, perché sul grande schermo stanca per lo stile ripetitivo, le battute al fulmicotone, la narrazione (per fortuna) anti-didascalica e concentrata attorno a simbologie. Tutto sommato sortisce un effetto deprimente sulla psiche dello spettatore, spesso annoiato, distratto.

Rambo90 27/05/18 04:10 - 7659 commenti

I gusti di Rambo90

Dopo un inizio discutibile (lo sdoppiamento e la telefonata non li ho tollerati) il film riprende il filo dal capitolo precedente, continuando a mettere in mostra il disfacimento dell'Italia attorno alla figura di Berlusconi, tra feste quasi cinepanettonesche e indovinati momenti satirici (i casting tv forzati sono fantastici). Servillo molto bravo, stavolta lasciato solo con pochi interventi altrui e capace di riempire la pellicola con il suo gigionismo mimetico. Regia discretamente veloce e qualche momento di troppo. Buono.

Paulaster 4/06/18 09:56 - 4373 commenti

I gusti di Paulaster

Focalizzazione sul personaggio Berlusconi tra compravendita di senatori, festine e crisi familiari. Migliore del primo episodio nel descrivere il parassitismo, la decadenza dei suoi comportamenti e, forse, il vuoto che attanaglia lui e che cerca bulimicamente di riempire. Servillo non si discute, anche se nel Divo era più sfaccettato, la Ricci è penalizzata dai dialoghi (banale il chiedere come avesse trovato i soldi iniziali) e accusatorio il finale, che la mette sul sociale.
MEMORABILE: Il terremoto; Il tempio in giardino.

Fabrizio Bentivoglio HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Il bandito dagli occhi azzurriSpazio vuotoLocandina Morte in VaticanoSpazio vuotoLocandina Via MontenapoleoneSpazio vuotoLocandina Marrakech express

Matalo! 20/06/18 12:37 - 1378 commenti

I gusti di Matalo!

Benché consolato dal fatto che Sorrentino sia tornato a più miti consigli, trovo che con "Loro 2" non abbia mantenuto le promesse dell'incipit (che truffa dividere il film in due parti). Pedissequo nel seguire i fatti, al punto che non bissa le "immagini" vere dell'era Silvio terzo millennio, con una Veronica che resta figura irrisolta (non si capisce se sciocca o santa) e un Silvio che, pur non sdoganato, è comunque più piacione che nella realtà. Interessante il duetto/gemello tra Berlusca e Doris. Più d'effetto e con memorie del Divo il "solo" al telefono.

Ryo 22/06/18 23:02 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Seconda parte del biopic dedicato all'ex premier Berlusconi. A parte la mirabolante trasformazione di Toni Servillo, che riesce a dotare il suo personaggio di una grande somiglianza con la controparte reale, il film ha ben poco da dire. Tutto ciò che vediamo, se un minimo abbiamo seguito le vicende di quegli anni, si sapeva e niente di nuovo viene aggiunto se non l'umiliante modo in cui a Silvio viene dato un due di picche in camera da letto. La storia non è nemmeno raccontata "alla Sorrentino" come il regista fece con Il divo. Fa sorridere.
MEMORABILE: Berlusconi piantato dalla moglie.

Fabbiu 11/07/18 18:05 - 2133 commenti

I gusti di Fabbiu

Andrebbe valutato solo nella sua unicità (in questo senso è persino apprezzabile il fatto che il protagonista tardi a entrare in scena) ma, vista la distribuzione in due parti, bisogna riconoscere che quest'ultima è ben più incisiva e riuscita rispetto alla prima, poiché analizza molto di più Berlusconi; o forse, più precisamente, il berlusconismo. Sorrentino è raffinato e pacato, più interessato all'uomo che al politico, quindi insiste sul binomio squallore/ruffianesimo, per poi vertere sull'evento meno interessante di tutti: il divorzio.
MEMORABILE: Congo Diana.

Bubobubo 30/08/18 19:08 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Rispetto all'insostenibile vacuità del capitolo precedente vi sono qui due scene assolutamente pregevoli (il monologo improvvisato da piazzista con la casalinga genovese, il dialogo raggelante con Stella) e una da denuncia a piede libero (lo scambio di battute finale tra Servillo e la Ricci, roba da far prendere la tessera di partito anche a un marxista-leninista). Più sobrio e umano del precedente, sebbene nel complesso insoddisfacente, indovina il finale plastico e pietistico. Il miglior Sorrentino è però definitivamente perduto.
MEMORABILE: Il napoletaneggiante mariuolo Servillo-Berlusconi vende un complesso residenziale inesistente a una casalinga qualsiasi scelta a caso dall'elenco.

Il Dandi 2/09/18 11:58 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Dopo un prologo vacuo ed eccessivo Sorrentino sposa un maggiore plurilinguismo, dove alle famigerate "visioni" corrispondono finalmente dialoghi ficcanti. Si passa per parentesi comiche (la fiction à la Boris "Congo Diana") e confronti drammatici lunghi e senza filtro (il divorzio), senza scadere nella retorica del "anche i ricchi piangono". La migliore è Elena Sofia Ricci, che nella ex (o mai?) attrice Veronica Lario trova la sua apoteosi e la sua nemesi. Apparentemente assolutorio, in realtà più severo di qualsiasi Videocracy militante.
MEMORABILE: Il doppio ruolo iniziale con un sosia ispirato al Dogui; La telefonata per scoprirsi ancora capace di vendere una casa; Lo scontro con Veronica.

Giùan 31/01/19 10:39 - 4528 commenti

I gusti di Giùan

Meno centrato del numero 1, come se Sorrentino strada facendo avesse smarrito le tracce del gigione più serioso e prosopopeico della storia d'Itala. Così le immagini originali e i lampi visionari più o meno riusciti dell'1 si diradano e la sensazione è che i nodi (il rapporto con Veronica, la deprimente filosofia nel boudoir cui si riduce la vita del Nostro, la compravendita di senatori, il terremoto) vengano al pettine un po' a rotta di collo, senza darsi modo di posare, senza darci maniera di riflettere. Certo coraggioso, da rivedere tra dieci anni.
MEMORABILE: L'incontro con Ennio Doris; Il dialogo con Stella sul bordo del letto.

Capannelle 26/03/19 21:19 - 4394 commenti

I gusti di Capannelle

Ho visto la versione unica e non penso di aver perso molto. Sorrentino rincorre sè stesso e altri filmoni scagliando poche frecce al centro e dilungandosi in scene di gruppo tutte uguali e personaggi prevedibili, forse più adatti a un pubblico estero. Risaltano un paio di scene del Berlusconi intimo (la telefonata da venditore, il batti e ribatti con la Lario), lo Scamarcio iniziale ma il resto mostra troppa carne, troppe banalità e osserva da lontano l'epicità e l'armonia della Grande bellezza.

Galbo 3/02/20 16:09 - 12372 commenti

I gusti di Galbo

Più defilato nella prima parte dell’opera, nella seconda Servillo straripa mettendo in scena gli eccessi politici e umani di un uomo ricco e potente, interpretato con una grande gamma di sfumature anche nell’apparente fissità dello sguardo. Nel film non c’è molto altro, la solitudine contrapposta al Loro. Rimarchevole il gusto eccelso della ricostruzione ambientale e le belle scelte della colonna sonora ma da un film con grandi ambizioni era lecito aspettarsi di più.

Hackett 16/03/20 18:22 - 1865 commenti

I gusti di Hackett

La seconda parte è sicuramente più incisiva, anche perché in scena entra prepotentemente il Berlusconi di Servillo, una maschera di ostentata sicurezza che anche quando si sta per incrinare non perde la capacità di sferrare quel colpo di coda necessario a restare in piedi. Berlusconi analizzato "da fuori" con garbo, quasi con gentilezza. Sorrentino riesce a mostrare senza giudicare, volendo forse capire e scoprire l'insicurezza dietro al carisma, la solitudine dietro alla popolarità. Ottimi gli interpreti, tra i quali Bentivoglio.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Raremirko • 17/05/18 23:26
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm, Loro è il miglior Sorrentino di sempre?
  • Discussione Schramm • 18/05/18 11:37
    Scrivano - 7693 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Schramm, Loro è il miglior Sorrentino di sempre?

    posso limitarmi a dirti, non avendo purtroppo ancora visto the young pope, che il miglior sorrentino forse dobbiamo ancora vederlo. di certo è uno dei migliori servillo di sempre.
  • Discussione Dfranco74 • 18/05/18 16:00
    Galoppino - 1 interventi
    A mio avviso Loro 1 top, Loro 2 flop
  • Discussione Schramm • 18/05/18 16:12
    Scrivano - 7693 interventi
    per me andrebbe visto come unicum, tanto più che in quest'ultima settimana i multisala stanno adottando la formula di accorpare le due visioni a un forfettario prezzo ridotto.
  • Discussione Capannelle • 19/05/18 20:39
    Scrivano - 3471 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    per me andrebbe visto come unicum, tanto più che in quest'ultima settimana i multisala stanno adottando la formula di accorpare le due visioni a un forfettario prezzo ridotto.
    Fanno più che bene perchè questo spezzare in due l'opera per monetizzare di più mi sembra di una scorrettezza unica.
    Taglia qualche mignotta di qua e di là e arriverai a una durata di due ore e mezzo, due ore e quaranta che già diversi blockbuster raggiungono.
    Se vuoi aumenta il biglietto ma non mi costringere ad aspettare in ansia dopo il primo, cercare due volte il parcheggio, togliere spazio ad altri film.
    Con la furbata ulteriore poi che Servillo in Loro 1 entra in scena solo nel secondo tempo.
    Ultima modifica: 19/05/18 20:41 da Capannelle
  • Discussione Raremirko • 19/05/18 20:44
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Schramm, Loro è il miglior Sorrentino di sempre?

    posso limitarmi a dirti, non avendo purtroppo ancora visto the young pope, che il miglior sorrentino forse dobbiamo ancora vederlo. di certo è uno dei migliori servillo di sempre.




    E allora rabbrividisco, vista la qualità fornitaci sinora.


    Imho è il miglior regista italiano del secolo, vera rivelazione, con nulla da invidiare all'estero, maestria pura.
  • Discussione Raremirko • 14/08/18 21:30
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Ho visto solo questo, l'1 me lo son perso.

    Come mi aspettavo, l'ho adorato, le 2 ore son passate pure troppo veloci.

    Servillo monumentale, stile registico inimitabile e tante trovate vere/verosimili.

    Ne esce forse una rappresentazione sin troppo bonaria/positiva del cavaliere (o ex cavaliere, non so bene) o, più che altro, si ha come l'impressione che sia colpa LORO più che sua.


    L'1 chissà quando lo vedrò...:(