Toc toc - Film (2017)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da Woody Allen in poi la paranoia e il consulto psichiatrico hanno cominciato a occupare con una certa regolarità la commedia per avvicinarsi a una comicità che, prendendo in giro le più svariate patologie, ottenesse effetti dirompenti. Naturalmente la finezza di Allen è patrimonio di pochi, ma anche in Italia (con Verdone e Bisio ad esempio) si è cominciato a capire che il moltiplicarsi delle ossessioni confrontate in una seduta di gruppo poteva far salire il ritmo accumulando più gag insieme. E' quanto accade anche qui, con...Leggi tutto il fantomatico professor Palomero che, annunciato per una certa ora nel suo studio, pare proprio non si faccia vedere. E chi aveva appuntamento da lui alle quattro e mezza si ritrova lì in sala d'attesa accanto ad altri pazienti.

Si presenta per primo Federico (Martinez), affetto da sindrome di Tourette: ogni due per tre gli parte di bocca qualche volgarità tremenda senza che possa impedirlo! Poi Blanca (Jimenez), maniaca della pulizia, Otto (Lastra), nome d'arte scelto solo perché palindromo (lui si chiamerebbe Manolo), fissato con la simmetria impazzisce se camminando calpesta delle righe. E ancora Lily (Herrero), che ripete sempre due volte la stessa frase, Ana Maria (De Palma), che si fa il segno della croce appena può e crede sempre di essersi dimenticata qualcosa di aperto in casa, infine il tassista Emilio (León), ossessionato dai numeri e capace di elaborare complessissimi calcoli matematici in pochi secondi. Ognuno di loro fin da subito presenta il proprio disturbo ossessivo compulsivo in modo ovviamente esasperato, con il divertimento maggiore che arriva da Federico (non a caso doppiato da Pino Insegno), torrente in piena che spara improvvise volgarità destinate a lasciare di stucco chi non è conoscenza del suo problema. Anche la Herrero è comunque perfetta per il ruolo e la sua abilità nel ripetere le stesse frasi con la medesima intonazione anche a distanza di tempo la rende particolarmente brillante e spassosa.

León, che dovrebbe essere la star, non può giovarsi di un personaggio indimenticabile a dire il vero, mentre stancano presto sia Lastra che la De Palma. Nel mezzo la bella Jimenez, inizialmente comica poi, col passare dei minuti, inevitabilmente ripetitiva. L'idea della terapia di gruppo "autogestita", per quanto non nuova, è simpatica e offre più di qualche risata (i primi dieci minuti con Martinez che si produce in gestacci e tic alternandoli a insulti incontrollabili sono forse i migliori), ma la somma delle diverse patologie solo di rado produce un risultato all'altezza delle aspettative, anche perché si sconfina troppo spesso nella farsa con personaggi ridotti perlopiù a macchiette e la segretaria (Cuevas) del medico a stemperarne la verve in più occasioni. Gli espedienti per lasciar emergere il lato peggiore di ognuno sono poco fantasiosi e in definitiva si ricade sempre nell'ovvio, anche se la simpatia di alcuni rende comunque vivace il tutto. Regia di Vincente Villanueva piuttosto grintosa, per fortuna, che tiene alti i ritmi e produce un risultato discreto, non esilarante (salvo sue o tre passaggi) ma almeno scorrevole e qua e là sfizioso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/05/18 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/01/23
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Daniela 2/05/18 21:53 - 12606 commenti

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Alcune persone affette da varie turbe comportamentali si ritrovano nella sala d'aspetto di uno psicologo che tarda ad arrivare... Lo spunto dei pazienti costretti al fai-da-te ricorda quello di un film di Verdone, ma il risultato non è all'altezza delle premesse: una volta presentati spiritosamente i personaggi e le rispettive manie, anche gli sceneggiatori sembrano essersi seduti a meditare, colti da una coazione a ripetere che finisce per rendere asfittico ed uggioso il film, nonostante la piccola sorpresa nell'epilogo.

Pigro 22/01/19 09:26 - 9624 commenti

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Metti 6 ossessivi compulsivi in una stanza e prepàrati a un ottovolante nel delirio. L’idea, che sembra riecheggiare il nostrano Ma che colpa abbiamo noi ma invece si rifà a un’opera teatrale precedente, è semplicemente geniale e folgorante. Fra tic, manie, fobie e sindromi varie, la coabitazione forzata è un tripudio di gag e situazioni esilaranti, forse poco profonde ma ben efficaci per far uscire più di una risata. Qualche personaggio è più riuscito di altri, ma la coralità premia e il ritmo frizzante aiuta. Con bella sorpresa finale.

Galbo 25/07/18 03:02 - 12372 commenti

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Gruppo di pazienti psichiatrici in un interno. Movimentata commedia iberica su una serie di personaggi curati da un misterioso psichiatra e che tentano una terapia di gruppo. La prima parte del film funziona grazie alle descrizione dei protagonisti, poi la storia tende ad infilarsi in un binario morto prima del colpo di scena finale che giunge non esattamente inatteso. Gli attori sono bravi e tra questi si segnala una delle attrici predilette di Almodovar, Rossy De Palma.

Belfagor 5/01/19 18:42 - 2689 commenti

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Bloccati nella sala d'aspetto di uno specialista, sei pazienti ossessivo-compulsivi si confrontano sulle rispettive manie in un'involontaria terapia di gruppo. Adattato da una pièce teatrale, il film fa affidamento sulla bravura dei protagonisti, tutti bravi nel rendere le difficoltà quotidiane causate dall'ansia e dalle sue manifestazioni. Dopo un buon inizio con le varie introduzioni, la parte centrale soffre di un'eccessiva ripetitività, ma poi il film si riprende con una conclusione valida e non scontata.

Didda23 12/04/19 09:29 - 2424 commenti

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Vivace kammerspiel iberico che gioca con i disturbi maniaco-compulsivi dei protagonisti, rinchiusi in uno studio medico in attesa di essere ricevuti da un luminare del campo. Il registro è prettamente quello della commedia brillante, con dialoghi gustosi e situazioni al limite dell'assurdo. Gli attori coinvolti sono in parte (soprattutto la almodovariana de Palma) senza scadere nella ridicola macchietta. Peccato che nel corpo centrale ci sia un rallentamento (dovuto pure alla ripetitività dovuta alla malattia), comunque riscattato dal colpo di scena finale.
MEMORABILE: L'ossessione per le chiavi della de Palma; Le imprecazioni fuori controllo; I tortuosi percorsi per non calpestare le righe.

Kinodrop 1/02/20 19:12 - 2909 commenti

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Sei pazienti maniaco-compulsivi si ritrovano in uno studio psichiatrico, tutti alla medesima ora, ma il luminare non c'è. Da questo escamotage la commedia prende l'avvio con una serie di scoppiettanti gag sulla scia di un'improvvisata analisi di gruppo. Pur conservando l'input teatrale, non perde lo smalto cinematografico anche se con qualche rallentamento nella parte centrale, ma la verve di tutti gli attori supplisce, anzi esalta la vorticosa esposizione dei tic di ognuno di loro con effetto di grande vivacità. Il finale rimette le cose a posto.

Domino86 15/04/20 10:25 - 607 commenti

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Una serie di personaggi davvero stravaganti non per volontà ma per natura chiusi in una stanza danno vita a una serie di gag davvero divertenti. Ciò che rende merito al film è che, a eccezione di una prima parte che si può definire la presentazione dei caratteri, è ambientato tutto in una/due stanze e comunque non annoia mai né risulta pesante. Degno di nota il finale.

Il ferrini 25/01/21 23:45 - 2337 commenti

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Commedia corale che riserva alcuni buoni momenti, anche se il divertimento della prima parte, in cui progressivamente si rivelano i vari tic dei pazienti, non viene supportata in modo altrettanto efficace nello sviluppo della vicenda. Gli attori sono in parte ma su tutti spicca la Herrero: non dev'essere facile ripetere ogni battuta due volte con la stessa intonazione. La rivelazione finale è piuttosto prevedibile (c'è un solo personaggio che non ha un disturbo compulsivo), tuttavia il film ha un buon ritmo e dei dialoghi brillanti.

Cotola 3/03/21 19:36 - 8998 commenti

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Commedia verdoniana che raggruppa nella sala d'aspetto di uno psicologo una serie di personaggi affetti da disturbi ossessivi-compulsivi. L'idea potrebbe essere anche vincente, ma non lo è la sua realizzazione a causa di un andamento ondivago e di ritmi troppo altalenanti. Si parte bene per poi pian piano rallentare fino a raggiungere una sorta di stasi che è anche quella dei protagonisti e delle loro problematiche. Un po' di risate le strappa, ma mancano idee che ogni tanto rivitalizzino un plot narrativo un po' troppo asfittico come lo è l'ambiente in cui si svolgono le vicende.

Pinhead80 3/05/21 16:39 - 4715 commenti

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Nella sala d'attesa di un noto psicologo, alcune persone che soffrono di Disturbo Ossesssivo Compulsivo, si trovano a condividere i loro tic e le loro manie a causa di un errore del computer che ha dato fatto sì che tutti avessero lo stesso orario di appuntamento. Buona commedia spagnola che sfrutta al meglio un soggetto non originale di chiara impostazione teatrale, che viene rivitalizzato dalla verve dei personaggi. Il film funziona bene perché tratta un argomento molto delicato e scomodo in modo scanzonato e intelligente senza mancare di rispetto a nessuno.

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