The transparent woman - Film (2015)

The transparent woman

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/04/18 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 23/04/18 01:25 - 2899 commenti

I gusti di Buiomega71

Cristopharo omaggia il thriller italico settantiano tra cromatismi argentiani e uno score dalle sonorità alla Nora Orlandi, con una cura maniacale per i dettagli e un'intensa melomania, non rinunciando alla sua vena viscerale (il prefinale fulciano con occhi enucleati e coltellate) e chiudendo il film con una agghiacciante e macabra pantomima necrofora che sta tra Mario Bava e il Raoul Ruiz de La villa dei pirati, che vira in territori horror. Il narrato lento ne amplifica l'angoscia e l'inquietudine, sfociando in un'atmosfera surreale e opprimente.
MEMORABILE: La Nocetti donna/prete avatiana; L'incipit stile Vestito per uccidere; La Gemma balla sulle note del 33 giri; La stanza proibita; L'occhio a terra.

Gada 21/02/20 01:33 - 33 commenti

I gusti di Gada

Un piccolo grande omaggio a Sergio Martino, ma c'è anche qualcosa di Bava; la Gemma è una novella Fenech e dimostra di essere davvero brava anche fuori dai "film per adulti", mentre le musiche echeggiano superbamente i film di Argento del periodo d'oro. Molta atmosfera, poco sangue ma di disturbante impatto. La fotografia è coloratissima e omaggia i toni della fiaba a cui è ispirato il film (Barbablù) sospeso fra toni vintage e virate tecnologiche asian style (il telefonino rivelatore) che diventano parte della narrazione orrorifica.
MEMORABILE: La "app" che svela alla non-vedente la realtà è assolutamente una idea geniale.

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  • Discussione Buiomega71 • 23/04/18 09:54
    Consigliere - 25892 interventi
    Cristopharo omaggia il thriller italico degli anni '70 (a cominciare dalle sonorità alla Nora Orlandi nell'insistita colonna sonora, dai titoli di testa inventivi e settantiani, ai cromatismi della fotografia-dello stesso Cristopharo-che virano in blu accesi argentiano/baviani, alla figura della Gemma che richiama non solo le varie Fenech e Bouchet, ma anche la Farrow di Terrore cieco o la Hepburn di Gli occhi della notte, così come la fascia di luce che si staglia sullo sguardo della Gemma appena mette piede nella villa di campagna)

    Dopo un sensuale intro in doccia che cita l'incipit di Vestito per uccidere, Cristopharo si prende i suoi tempi, tra maniacali ossessioni per i particolari (le mosche, la larva,i libri,il giradischi, la collana di perle,le lampade,i balsami,i cieli stellati,le fotografie, i telefoni), melomania compulsiva (le canzoni con echi anni 60-tra l'altro bellissime, tra cui Marie Marie cantata in francese e Dietro un grande amore che danno al film un'aurea ancor più allucinata-in 33 giri dove balla la Gemma trasportata dalle note musicali come in stato di trance), tocchi registici raffinati e quasi virtuosistici (carrellate all'indietro, piani sequenza, soggettive), in un atmosfera straniante, angosciosa, quasi surreale, dove pare che il tempo si sia fermato, in un limbo lentissimo e trasognato, che prende via via la dimensione di un incubo.

    Quasi tutto girato nella villa di campagna, tra telefonate mute con il gracchiare di linee disturbate, sospiri, rumori, nenie, inquietudini, le perlustrazioni alla cieca della Gemma (che nonostante non sia adattissima per il ruolo, riesce a reggere discretamente l'incubo in cui Cristopharo la proietta, indossando dei tacconi da paura), fino a stanze proibite alla Barbablù che custodiscono terrificanti segreti come nel curtisiano Ballata Macabra (o le camerette walkeriane dal puzzo mortifero di Chi vive in quella casa?)

    La Nocetti negli inquietanti panni di una donna prete (sottile omaggio avatiano), aumenta il disagio , fino a un prefinale fulciano tra occhi enucleati e coltellate (dove salta fuori la vena viscerale di Cristopharo, fin lì tenuta a freno preferendo la suspence e lo straniamento narrativo) e chiusa finale inaspettata, tanto terrifica quanto agghiacciante, pantomima necrofora che sposta il film nei territori dell'horror puro, una via di mezzo tra Mario Bava, il Lucio Fulci più necrofilo, lo zio Joe di Buio Omega e il Raoul Ruiz della Villa dei pirati

    Geniale anche l'idea dello smartphone per non vedenti, che registra a voce quello che la Gemma fotografa (Una donna davanti a te ti guarda e sorride, e si gela subito il sangue nelle vene), blackout narrativi disturbanti che spezzano la quiete della coppia (il marito che mentre suona la fisarmonica ha un transfert mentale a ritmo della luce intermittente) nonchè certe soluzioni visive che risaltano il gusto dadaista del regista.

    Cristopharo si (ri)conferma uno dei nostri registi indipendenti di genere più dotati e inventivi, tecnicamente ineccepibile e molto personale, che quì lascia un pò da parte il suo gusto per l'estremo tenendo a freno i suoi deliri visivi, ma che entra sottopelle, scardinando le regole del genere, lasciando spazio alla sospensione e all'attesa (per buona parte del film la Gemma è l'unica protagonista in scena), per poi esplodere in dirittura d'arrivo in un incubo fatto di cadaveri mummificati, odori acri di decomposizione, occhi estirpati a mani nude, stanze che celano orrori, le perle della collana che scendono, rimbalzando, le scale come le sfere in 5 bambole per la luna d'agosto o quelle di Suspiria e squarci "zombeschi" macabro/surreali.

    Quasi un Amer secondo il gusto personalissimo del regista de La casa dei manichini di carne

    L'attore protagonista (e maritino non troppo amorevole) Arian Levanael assomiglia , guarda caso, allo stesso Cristopharo (alter ego?)

    Piccolo cameo "fotografico" del mitico Carlo De Mejo

    Svegliati...svegliati...svegliati

    Un grazie particolare allo stesso Cristopharo che mi ha suggerito i titoli delle due canzoni presenti nel film
    Ultima modifica: 23/04/18 21:54 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 23/04/18 10:13
    Consigliere - 25892 interventi
    Carlo De Mejo avrebbe dovuto interpretare padre Mario ma poi si ammalò e Giovanna Nocetti, che nel film canta le canzoni che Paolo limiti ha scritto per il film, lo ha sostituito all'ultimo.

    Fonte: Domiziano Cristopharo sentito dal sottoscritto
  • Homevideo Buiomega71 • 23/04/18 10:20
    Consigliere - 25892 interventi
    Ottimo il dvd della The Enchanted Architect, acquistabile sui siti specializzati

    Formato: 2:20.1

    Audio: inglese

    Sottotitoli: italiano (anche escludibili)

    Come extra: backstage con interventi del regista, di Roberta Gemma e del cast tecnico, trailer del film, dietro le musiche di The trasparent Woman

    Durata effettiva: 1h, 20m e 36s