Io c'è - Film (2018)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Indeciso tra commedia all'italiana moderna e fugace riflessione sulla religione, il film di Aronadio si ferma a metà del guado e non centra al meglio il bersaglio. Per giustificare la superficialità dell'approccio alla religione si subordina l'argomento a quello della necessità di scansare le tasse: Massimo Alberti (Leo) è proprietario d'un bed and breakfast da cui non riesce a ricavare guadagni sufficienti, ma capisce - studiando il pensionato gestito dalle suore di fronte a lui - che se riuscisse a presentarlo come sede di culto e far figurare i visitatori come ospiti che pagano in donazioni potrebbe risparmiare moltissimo sulle tasse. Per questo, dopo essersi consultato con la sorella (Buy),...Leggi tutto contatta il compagno (Battiston) dell'ex moglie, scrittore fallito, per redigere lo statuto di una nuova religione, lo "ionismo", il cui unico vero credo dice di porre se stessi al centro di tutto (concetto riassunto nella scelta d'uno specchio come oggetto da venerare). Portati i frequentatori della mensa dei poveri a seguire la nuova religione, Massimo si veste con un kimono e illustra ai suoi seguaci le teorie ioniste, abbozzate riunendo concetti altrui riadattati in modo da lasciar spazio alla libera scelta su tutto. La fase di elaborazione dello statuto ha spunti ironici simpatici (la nostra divinità non è trina, è quadrupla e ha 100 nomi, uno in più di quella islamica) e il materiale per far sorridere all'ombra di una certa originalità non manca. Il ricondurre tematiche tanto alte alla gretta ignoranza di chi le sfrutta per interessi biechi era un'idea, ma la realizzazione si arena presto in una commedia dalle polveri bagnate, dal ritmo blando, meno esplosiva di quanto gli interpreti (tutti abbassati di un tono rispetto alle loro performance abituali) potrebbero garantire. Non era nemmeno sbagliata la figura della malata che non si opera perché convinta dalle facili teorie ioniste e che porta Massimo d'improvviso a valutare l'impatto che può avere anche la più stupida delle religioni in chi ci crede, ma il tutto andava associato a una brillantezza superiore che qui decisamente manca, recuperata qua e là in singole scene azzeccate (il processo). Gli stessi attori faticano spesso a regolarsi sulla giusta lunghezza d'onda e ricadono in evidenti forzature (soprattutto la Buy e Battiston), s'infilano divagazioni fuori luogo (i tradimenti della Buy) e la fase centrale cede vistosamente. Una volta impostato, lo ionismo ha poco o niente da dire e tocca lasciar spazio ad altro. Qualche finezza di scrittura c'è, di messa in scena anche, con alcune ottime riprese, ma il film non ingrana mai davvero e prosegue affidandosi al buon mestiere di Leo (il personaggio chiave e di gran lunga più autentico) per sorvolare una stanca scontatezza e una confezione piuttosto scialba. Più che altro un'occasione perduta (a cominciare dal brutto titolo), per quanto il film si segua tutto sommato piacevolmente e vada premiato per l'originalità dello spunto. Macchiettistiche le suore (tra cui la rediviva Gegia), patetico il finale.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/03/18 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/08/18
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Rambo90 29/03/18 23:12 - 7661 commenti

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Divertente, molto, ma anche amaro e riflessivo, come nella tradizione migliore della commedia italiana. Aronadio riesce ad affrontare un tema poco abitato dal nostro cinema e lo fa in chiave cinica, a tratti simpaticamente grottesca, forte di una sceneggiatura brillante e che lascia spazio alla costruzione di personaggi riusciti. Leo è in gran forma, comico e serio allo stesso tempo, naturale, ben supportato da un Battiston ispirato e da una Buy meno nevrotica del solito. Qualche passaggio frettoloso c'è, ma nel complesso è notevole.

Gabrius79 8/04/18 22:07 - 1420 commenti

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Alessandro Aronadio azzecca questo piacevole film grazie a una storia che vuole ironizzare sulla religione. Tanto merito va dato a Edoardo Leo in una bella prova intepretativa, bene anche Battiston mentre la Buy è tenuta un po' a briglia corta. Una sceneggiatura con tanti gradevoli spunti che servono più che altro a sorridere e a riflettere senza usare inutili volgarità. Consigliato.

Mutaforme 11/08/18 01:44 - 415 commenti

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Ci si aspettava francamente di più, da questa commedia. Le premesse c'erano tutte, ma qualcosa dev'essere andato storto. Intendiamoci, la pellicola è gradevole ma, tolta l'idea iniziale, comincia a diventare prevedibile e telefonata. Molto bravo Edoardo Leo e simpatici gli altri attori, ma per il resto va detto che la visione si completa abbastanza stancamente.

Nando 18/07/18 22:01 - 3806 commenti

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Sorprendente commedia grottesca che analizza il tema del culto religioso con ironia, riflessione e giusta critica. La narrazione regala sorrisi e pensieri e scorre in maniera dinamica. Bravo Leo che regala una valida interpretazione, ben coadiuvato da un simpatico Battiston; meno convincente ma appropriata la Buy, comico il siparietto di Bruno. Una pellicola che senza volgarità e blasfemia analizza un qualcosa di importante.

Galbo 12/08/18 09:36 - 12372 commenti

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Sacro e profano, religione e business. Alessandro Aronadio utilizza spunti attuali e interessanti per un film di estrema attualità sui culti religiosi. Un film in cui i personaggi sono ben caratterizzati e interpretati con sufficiente credibilità da un buon gruppo di attori, Leo e Battiston in primis. Un film che diverte e fa riflettere, con un minimo calo di tensione nella parte centrale e un finale convincente, diretto da un regista promettente.

Daniela 13/08/18 08:04 - 12606 commenti

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Per evitare di essere strozzato dalle tasse, albergatore in crisi pensa di trasformare il suo B&B in ritrovo mistico, ma prima occorre inventarsi una religione ah hoc... Il merito è quello di proporre una satira garbata ma pungente sui tanti aspetti delle varie religioni, cattolica compresa, che risultano assurdi e/o irrazionali. Il limite va ravvisato in una certa faciloneria ruffiana di cui si fa alfiere soprattutto Leo. Convince poco anche Buy, impacciata oltre il necessario, a differenza di Battiston, saporito ideologo dello "ioismo". Nel complesso, un film originale e piacevole.

Il ferrini 24/12/18 23:07 - 2337 commenti

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Riuscita commedia che si basa su una gustosa satira iconoclasta lasciando perdere per una volta i soliti intrecci sentimentali. I personaggi sono ben strutturati e il trio protagonista è ben affiatato, con Battiston una spanna - facciamo anche due - sopra tutti. Forse cala leggermente nella parte centrale (la signora coi "friccicori") ma tutto sommato non ci si annoia mai e alcune riflessioni sulla natura e sulla struttura delle religioni sono tutt'altro che banali. Del resto Aronadio è laureato in psicologia e un po' si vede. Un buon film.

Lupus73 24/04/20 23:49 - 1485 commenti

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Il titolare di un b&b sul lastrico ha un'idea geniale: trasformarlo in luogo di culto per non pagare le tasse, inventandosi una religione: lo Ionismo. Commedia italiana di nuova generazione con quel tocco di impegno filosofeggiante e un retrogusto amaro tipica dei Salvatores e dei Verdone ai tempi. Sicuramente il soggetto è originale e merita una visione; si sorride, soprattutto per i paradossi del connubio religione-raggiro all'italiana; e poi, dopo alcuni punti amari, c'è la morale della "favola". Leo e Battiston determinanti per la riuscita.

Jandileida 24/10/20 20:44 - 1558 commenti

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Non un granché questa commedia dedicata al mercimonio della trascendenza. Si mettono così alla berlina le sette basate su astrusi assunti pseudo-religiosi e non mancano frecciate nemmeno nei confronti dei monoteismi ma, per quanto Leo se la cavi e diverta nel ruolo di fondatore del culto, tutto procede in maniera abbastanza scontata e qua e là viene addirittura a mancare del tutto il ritmo, peccato mortale in una commedia. La deriva amorosa finale fa poi veramente cadere le braccia. Cast onesto, regia poco ispirata. Tralasciabile.

Redeyes 4/02/21 07:52 - 2442 commenti

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Il faccione buffo di Leo questa volta è alle prese con un b&b che non va come andrebbe, e quale modo migliore per salvarsi dalle gabelle di fondare una religione? Qui entra in scena il più convinto dei tre, Battiston, estremamente a suo agio nel ruolo di "compagno" intellettualoide perdigiorno, e la sorella Buy, che abbandona il mondo delle nevrosi ma non appare troppo convincente. Gradevole questa ironia sulle religioni, mai volgare, e divertenti certe situazioni; un po' melenso il finale, tuttavia.

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Occhiandre 16/08/22 19:53 - 153 commenti

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Commedia moralistica a sfondo fiscal-religioso che incuriosisce molto all'inizio ma delude per due motivi: 1) il finale lascia un tiepido interrogativo sul tema dei miracoli e 2) è buonista! Il protagonista sembra avere motivazioni per la sua "crociata" che appaiono troppo superficiali lasciando insoddisfatto il Peppone che c'è in ognuno di noi. Insomma, il tema del contrasto con la religione. poteva essere sviscerato meglio e anche quello della tematica sociale, sottolineando che non è appannaggio solo della Chiesa o di Freud. Personaggi femminili laici, ad esempio, un po' passiv
MEMORABILE: La guerra con le suore; La signora coi "friccicori"; I comandamenti che diventano suggerimenti nello "Ionismo";

Victorvega 31/03/23 15:31 - 501 commenti

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Parte da un'idea, uno spunto, brillante e si sviluppa con buone interpretazioni (quella del protagonista Leo su tutte). Però, nella fase centrale, la storia un po' arranca e finisce per lasciare un retrogusto amaro, come di opera scontata e quindi incompiuta. Riuscite le fasi che mettono in luce la contrapposizione con le suore, un po' troppo scontata e buonista quelle riferite alla donna malata. Alla fine, malgrado l'originalità di base, nulla è memorabile.

Fabbiu 10/01/24 09:31 - 2133 commenti

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Uno spunto tale (l'invenzione di una religione, ai fini di un guadagno personale) nell'ottica di una commedia Italiana, avrebbe dovuto far coraggiosamente leva su un umorismo graffiante e una sceneggiatura dotata di una forte verve. Invece si procede per la moderazione assoluta, assistiamo a gag elementari (suore incattivite) battute piuttosto banali (come quella sul parroco che beve il vino a messa) e riempitivi inutili. I personaggi non hanno sufficiente spessore e anche i rispettivi interpreti non sembrano perfettamente a loro agio. Lo "Ionismo" è comunque una buona idea.

Furetto60 27/01/24 19:30 - 1192 commenti

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Cialtrone gestore d’un B&B s‘inventa una nuova religione per gabbare il fisco, ma la cosa gli sfugge di mano. Commedia che parte in modo originale e divertente ma, come Pulcinella, scherzando scherzando qualche verità, o almeno qualche spunto di riflessione, la dice. Purtroppo Leo produce il suo solito cliché, oltre tutto qui eccessivamente balbettante, mentre quando la scena arriva dalle parti di Battiston e della Buy il film prende decisamente quota.
MEMORABILE: La minaccia dello scisma (!)
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  • Homevideo Mco • 5/09/18 15:52
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  • Discussione Kaciaro • 9/09/18 19:14
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    robbetta e gia' abbiamo detto troppo...