Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

REGALO DI NATALE era stato un exploit inatteso, che aveva avuto il non trascurabile merito di lanciare Abatantuono come attore “a tutto tondo” e di regalarci una delle più entusiasmanti partite di poker della storia del cinema. Quasi vent'anni dopo i cinque protagonisti di quel match all'ultimo sangue (Delle Piane, Abatantuono, Cavina, Haber e Eastman) si ritrovano per concedere al “gran perdente” di quella volta la giusta rivincita. Ma - adesso ancora di più - non tutto è come sembra e i doppi, tripli giochi caratterizzano il film rendendolo intricato come non mai. Non tutto alla fine sarà completamente chiarito, ma certo lo sforzo...Leggi tutto di Avati per rendere questo seguito “al passo coi tempi” e quindi denso di colpi di scena in grado di ribaltare continuamente le carte in tavola, è lodevole perché segue un filo logico preciso. E, di nuovo, la bravura del cast e del regista nel dirigere questi cinque splendidi attori è da applausi. Nessuno sbaglia nulla, non c'è una parola fuori posto, uno sguardo che non sia studiato, un gesto inserito a sproposito e anche solo per questo LA RIVINCITA DI NATALE meriterebbe d’essere visto. In aggiunta troviamo una sceneggiatura (sempre di Avati naturalmente, che dice d’essere stato quasi costretto a girare il film dalle suppliche di Cavina e Haber) eccellente. Certo, non c'è più la sorpresa della prima volta, i doppi giochi sembrano molto più forzati e “innaturali”, il finale non lascia così di stucco e la stessa partita di poker non mantiene la medesima fondamentale centralità che aveva in REGALO DI NATALE, ma la bella scelta di non sovraccaricare il film di inutili flashback (uno all'inizio, poi basta o quasi) è testimonianza di grande stile.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 31/01/07 00:12 - 5519 commenti

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Dissonante. Abile nel descrivere il quotidiano, Avati si lancia in una vicenda di inverosimiglianza eccessiva, il che ne comprime le positività. Guardabilissimo, piacevole, ma inutile. Attori ottimi, ben diretti, con un cenno per chi è, almeno in teoria, quinto fra cotanto senno: Eastman/Montefiori. Non dico che paia Brando o Bogarde, ma sottorecita che è un piacere (anche perché non ha mai neppure una doppia coppia…). Il film nel film, alla cineteca ove lavora Haber, è Un maledetto imbroglio di e con Germi. Un motivo ci sarà…

Caesars 27/02/07 16:10 - 3773 commenti

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Avati, a distanza di molti anni, tenta di dare un seguito a Regalo di Natale; l'impresa si può dire riuscita solo a metà, e infatti questa volta il risultato è più "telefonato": non si è più sorpresi dal vorticoso giro di doppi giochi, come era successo con il suo predecessore. Ancora una volta tutti gli attori recitano in modo splendido e la regia è sempre precisa e rigorosa, ma non si può più parlare di capolavoro. Comunque un film da vedere.

Stubby 27/02/07 17:38 - 1147 commenti

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Molti pensano che non ci fosse bisogno di dare un seguito al capolavoro Regalo di Natale e io in parte concordo: questo seguito è più che dignitoso, però il regista è inciampato secondo me in alcuni, diciamo, luoghi comuni. I protagonisti sono sempre ottimi e le atmosfere del primo film rimangono pressoché intatte. Haber è sempre bravo e Abatantuono si conferma, anche se lo avevo gradito molto di più nell'altro film. Ottimo come sempre Delle Piane. Da vedere, ma senza aspettarsi il pathos del primo.

Homesick 4/06/07 15:10 - 5737 commenti

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Meritevole seguito di uno dei capolavori di Avati, realizzato vent’anni prima. Stessi protagonisti (invecchiati e sempre eccellenti), stessa partita a poker; ancora donne infide, amicizie tradite, raggiri, amarezza, rancori e un altro bel colpo di scena finale. Commedia cattiva e arricchita di thrilling.

Il Gobbo 6/11/07 18:55 - 3015 commenti

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Ambivalente sequel di un capolavoro, ha il pregio dell'esemplarità (messinscena, recitazione, cura formale), e il difetto dell'inessenzialità: al primo film niente si poteva togliere, ma nemmeno aggiungere, e questo secondo capitolo sa di compensazione - peraltro fuori tempo massimo. Però, in un panorama di macerie, questo pure sembra una cattedrale. Prodigi della professionalità in un mondo di imparaticci o presuntuosi.

Xamini 25/12/07 20:13 - 1244 commenti

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Abatantuono sfoggia un volto ben diverso rispetto al Regalo. Ora non possiede più la fresca sfrontatezza dei suoi capelli neri; ha acquisito la consapevolezza dell'uomo di successo che ben si adatta al suo personaggio invecchiato, quel Franco la cui vita è stata riportata sulla china del trionfo da esigenze di copione. Piovono i colpi di scena, ma è forse il dramma a fare difetto, con qualche sorriso in più e un sapore di rivincita che si respira sin dalla citazione pre-titoli di testa. Ad ogni modo resta una pellicola girata con il garbo che si conviene al prequel, con il quale condivide il medesimo gusto sopraffino.
MEMORABILE: Il momento in cui appare il nuovo albero di Natale extralusso con neve finta a corredo e l'intera tavolata si volta.

Cotola 9/01/08 23:57 - 8998 commenti

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È tempo di rivincita per chi nel primo film subì una dura batosta. Alleanze, più o meno segrete, e controalleanze, giochini psicologici molto sporchi. Chi sta con chi? Come andrà a finire? Dopo quasi vent’anni Avati gira, probabilmente per pure ragioni “alimentari”, il sequel del suo film più amato e famoso. Purtroppo la tensione emotiva presente nel primo capitolo è assolutamente assente, a causa di una sceneggiatura molto discutibile, che cerca solo di sbalordire lo spettatore, salvo poi arrivare al più facile e prevedibile dei finali.

G.Godardi 4/03/08 16:20 - 950 commenti

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Sequel pare voluto con insistenza dai protagonisti stessi della precedente avventura. Qui Avati abbandona in parte l'indagine psicologica del film passato, in favore di un gustoso ritorno al cinema di genere puro. Infatti ci troviamo davanti ad un thriller/noir in piena regola, con tutti i crismi del genere (dark lady compresa). Artisticamente è sì inferiore al prototipo, ma in quanto a intrattenimento è una gemma sopraffina: ha ritmo ed appassiona sino allo svelamento finale. Un po' macchinoso e artefatto nella costruzione, ma molto godibile.

Renato 18/07/08 14:18 - 1648 commenti

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Meno riuscito del primo film, ma ugualmente godibile. Certo, la partita di poker regala forse troppi colpi ad effetto di scarsa credibilità, ma per chi ha amato il primo capitolo la visione è obbligatoria e non si rimane nemmeno troppo delusi. Peccato che Avati abbia scelto per una parte comunque importante la tremenda Petra Khruz, forse l'attrice più inespressiva vista sul grande schermo dai tempi di Francesca Dellera.
MEMORABILE: Quando Eastman firma "la ricevutina" per il catering...

Cif 4/09/08 19:23 - 272 commenti

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Ottimo sequel. Avati sposta il gioco su di un altro terreno, ovvero offrire un diverso punto di vista dei medesimi personaggi del film originale. Una costruzione di bluff non sul tavolo da gioco ma nella vita. Ed ecco che il bonaccione Haber riserverà molte sorprese, così come il "nemico" Delle Piane paleserà un sorprendente lato umano, cedendo il posto di antagonista, ed anzi collaborando quasi con intento riparatorio alla rivincita di Abatantuono. E poi quel magnifico, minore, George Eastman, bolso, deriso e sempre due passi dietro la scena.
MEMORABILE: Le interpretazioni di Haber e Abatantuono.

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Manowar79 4/01/10 00:28 - 309 commenti

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Stessi rancori, stesse cifre (stavolta si ragiona in euro), stessa atmosfera... 20 anni dopo. Non era facile realizzare il sequel di un film sui generis come Regalo di Natale: Avati c'è riuscito, forte del medesimo, solido cast e di qualche efficace colpo di scena che il regista sembra aver metabolizzato nel corso delle sue poliedriche esperienze attraverso i generi. Chi ha amato il primo capitolo gradirà senz'altro ritrovare il talento di Abatantuono, di Delle Piane e compagni, di nuovo riuniti intorno a quel fatidico tavolo...

Franz 8/12/09 14:59 - 110 commenti

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Apprezzabile seguito del primo film: nuova, ottima recitazione dei cinque protagonisti (stavolta Eastman ha meritatamente un po' più spazio), bella la fotografia degli esterni bolognesi, maestosa la villa dove si consuma la sfida delle sfide. La sceneggiatura ha qualche pecca (ad esempio il 'medico'-finanziatore viene smascherato con troppa facilità), tuttavia i sentimenti dei personaggi e le loro bassezze sono resi con molta forza. Un'ottimo ornamento, insomma, al primo Regalo di Natale.
MEMORABILE: La ex-cappella privata della villa (con tanto di acquasantiera trasformata in posacenere!), profanata dal poker e dal vil denaro!

Ilcassiere 14/05/10 10:14 - 284 commenti

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I quattro amici protagonisti del primo film si trovano nuovamente seduti attorno ad un tavolo per una partita di poker che dovrebbe essere la rivincita contro quel ricco avvocato che era uscito vincitore 18 anni prima. Anche questa volta ci sono sporchissimi doppi giochi e anche questa volta, di conseguenza, il vile danaro massacra senza pietà l'amicizia. Le alleanze però non sono quelle che sembrano e il finale è sorprendente. Un po' meno "teso" del primo, questo secondo capitolo (sempre scritto e diretto da Pupi Avati) è da vedere.
MEMORABILE: Non vendicarsi avvelena l’animo almeno quanto vendicarsi, se non di più.

Zutnas 20/10/10 12:38 - 85 commenti

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Partendo dalla base solidissima di Regalo di Natale, Avati costruisce un buon sequel mantenendo intatto lo stile originale e girando anche qui scene memorabili di poker. Ma ora sono molte anche le sequenze lontane dal panno verde che cercano di spiegare le vite e le ragioni dei protagonisti (stesso cast del primo film) e che finiscono per essere forse troppo didascaliche e di appesantire il tono essenziale della narrazione. Macchinazioni, suspence e finale a sorpresa.

Galbo 29/12/10 07:18 - 12372 commenti

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Il regista Avati si cimenta nel sequel di uno dei suoi film più riusciti, operazione in Italia non comunissima. Pur essendo un onesto e ben realizzato prodotto però, La rivincita di Natale rimane un gradino inferiore al suo predecessore. Il regista non riesce infatti a ricreare la tensione del film precedente e la sceneggiatura delinea una storia un po' prevediile salvo che nel riuscito finale. Ottima la prova degli attori.

Tarabas 30/12/10 17:18 - 1878 commenti

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Venti anni dopo la stangata natalizia subita, Franco si è rimesso in piedi, anzi è diventato un pezzo grosso. Ma ha il pensiero fisso della rivincita e quando gli si prospetta l'occasione, organizza un'altra partita con l'avvocato. Sfugge il motivo di un sequel per un film straordinario come l'originale Regalo di Natale. La storia è la stessa, con l'obbligata complicazione dei tradimenti incrociati per generare l'effetto sorpresa finale. Di per sè non è male, ma il confronto con il primo film è impietoso.

Lythops 14/04/11 07:58 - 1019 commenti

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Viene sempre spontaneo, quando ci si trova di fronte a un sequel, fare paragoni col film originario; questa "rivincita", secondo me, fa ancora più leva sull'assioma in base al quale le persone, col tempo e prigioniere del proprio background, peggiorino anziché migliorare. L'introduzione di nuovi personaggi, come il prof. Delai e relativa consorte, dà un ritmo differente al film, non migliore o peggiore, ma semplicemente diverso: per questo preferire il "regalo" o "la rivincita" è cosa tutto sommato naturale.

Andykap 5/07/11 16:33 - 37 commenti

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Seguito non proprio all’altezza dell’illustre precedente con cast invariato: dal momento che quella “rivincita” anticipa un po’ troppo, ci si avvita un po' nei doppi e tripli giochi. Al di là delle pecche in termini di verosimiglianza e suspence (che qui ad Avati interessa poco), rimane comunque un bel film con ancora una grande prova di attori (ma la Khruz, sicuramente molto bella, fa sembrare la somigliante Sharon Gusberti dei Ragazzi della 3 C Marlene Dietrich).

Daniela 15/01/12 16:27 - 12606 commenti

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Se la vendetta è un piatto che va gustato freddo, questa è più freddo delle patate lesse dell'Avvocato... 15 anni hanno imbiancato le teste dei protagonisti, ma non annebbiato il ricordo del primo film negli spettatori, per cui questa volta siamo certi di star assistendo ad un bidone, e resta da chiedersi "di chi ai danni di chi". Sorpresa che, se non va a segno per i falsi amici (troppi gli indizi fin dall'inizio), meglio riesce per l'imprevisto alleato. Qualche snodo sforzato e qualche faciloneria, ma il cast eccellente ci mette una toppa.
MEMORABILE: Ma perché gioca a poker il bravo Eastman? Mai una volta che gli facciano vincere una manuccia, anche da due lire...

Myvincent 15/02/12 12:18 - 3722 commenti

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18 anni dopo gli stessi componenti di varia umanità si riuniscono per disputare la rivincita della loro storica partita a poker, in cui non del tutto ancora s'è messo in gioco. Tra sgambetti e meschinità, più o meno inaspettate, la vittoria sarà suddivisa con giustizia. I soliti cinque grandi interpreti immersi nelle loro differenti caratterizzazioni a servizio di una regia solida, veloce e sicura, dove il gusto dei dettagli impreziosisce un insieme che non ha bisogno di nessuna aggiunta o sottrazione. Piatto eccellente.

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Crisscross 20/07/12 22:24 - 4 commenti

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Purtroppo questo seguito è minato alla base da eventi troppo rapidi (e troppi in assoluto...) che annacquano la tensione e non restituiscono le emozioni necessarie che erano ben presenti nel primo film. Forse per miei limiti non ho capito cosa si volesse fare delineando le debolezze dell'avvocato nei confronti delle donne. Nel film tutto ciò non porta a nulla di concreto. Partita finale scarsamente credibile.

Shannon 22/12/12 13:08 - 72 commenti

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Franco Mattioli ce l'ha fatta: quindici anni dopo la batosta è un imprenditore di successo, sicuro di sé (e solo). Quando ritrova i vecchi "amici" per la rivincita, dimostra di essere diventato un uomo migliore. Strepitoso seguito di Regalo di Natale: c'è meno introspezione psicologica, certo, ma i personaggi li conosciamo già e la spietatezza con la quale vengono descritte le squallide vite dei due vigliacchi è comunque molto significativa. Come dire: non c'è riscatto per gli infami. All'altezza del "Regalo": ****.
MEMORABILE: "Una volta io e te eravamo amici" "Amici? Io e te? Ma quando? Ma che giorno? Ma dove? Ma a che ora?"; Petra Khruz: molto decorativa.

Mickes2 9/08/13 14:31 - 1670 commenti

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Ci si ritrova, dopo 17 anni, per sistemare definitivamente una vicenda che ha segnato - volenti o nolenti, chi più chi meno - tutti i partecipanti. Ma la lezione non è servita (o è servita sin troppo bene) e l’accidia e la freddezza delle persone son rimaste le medesime, hanno solo cambiato profilo. Buon sequel, un altro film di attori, meno atmosferico del precedente e perso in snodi (seppur piccoli) che cadono nel vuoto. Un altro piccolo disegno di legami insanabili, sempre più diffidenti, alienati. Una buona rivincita (ghiacciata).

Furetto60 2/10/13 11:36 - 1192 commenti

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Avati è riuscito nel difficile intento di rendere avvincente un sequel di cui si sentiva la necessità: non poteva finire in quel modo. Abbiamo dovuto attendere 18 anni per gustare questa vendetta gustata molto a freddo e forse è un bene che sia così: il tempo non ha scalfito l’amalgama tra gli attori e i personaggi hanno solo perso... il pelo ma non il vizio del gioco. La partita, clou del film, è ancora più spettacolare della prima, ognuno detesta l’altro, solo uno resta al di sopra delle parti e sarà quello decisivo…
MEMORABILE: L’avvocato passa: aveva un poker in mano...

Rambo90 8/10/13 19:30 - 7661 commenti

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Avati torna sul panno verde e lo fa con una grande professionalità, qualità che garantisce al film di essere godibile quasi quanto il primo, nonostante una storia più inverosimile nel voler essere consolatoria. Il cast è, come nel precedente, di grande livello: nessuno fuori posto, tutti in parte e perfettamente affiatati tra loro. Notevole.

Stelio 28/04/14 16:40 - 384 commenti

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Avati dà una buona prova della propria lucidità artistica e dopo 20 anni confeziona una nuova storia di tutto rispetto, diversa nello stile e nella narrazione (oltre che nella regia) rispetto al primo capitolo: il risultato è un buon film che racconta una buona storia, prevedibile nello svolgimento ma con un finale tutto sommato interessante. Tra i difetti, forse, c'è una partita di poker troppo breve e dal ritmo narrativo eccessivamente accellerato.

Vitgar 2/02/15 13:51 - 586 commenti

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Come dissi altre volte è sempre un rischio un sequel di un film di successo, soprattutto se non se ne modifica lo svolgimento. Avati non ha bisogno di elogi e gli va riconosciuta la capacità di tenere in mano un film che per quasi tutta la durata si svolge attorno a un tavolo da gioco. Poco verosimili la trama e le "alleanze" tra i giocatori. Più che buono il livello della recitazione di tutti gli attori, ma... mi sembra di averlo già visto una volta di troppo.

Ultimo 24/02/15 10:19 - 1652 commenti

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Nonostante non sia un amante dei sequel, devo ammettere che questo film di Avati è riuscito. Certo, non siamo ai livelli di Regalo di Natale, ma l'idea di riportare i cinque sul tavolo da gioco è più che buona e, tanto lo svolgimento della vicenda quanto la partita, riveleranno notevoli sorprese. Bravo e impeccabile Carlo Delle Piane, un po' sottotono Cavina. Si vede anche Augusto Zucchi. Promosso.

Liv 19/09/15 10:42 - 237 commenti

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A gentile richiesta, una nuova versione della partita di poker, di ambientazione tutta milanese, dove è l'apparire, i dané che contano (ma Abatantuono fa la réclame della BMW?). È anche più americano. Il ritmo è serrato, sorprese dietro ogni angolo, cambio di registro, di ambientazione, di situazione a ogni scena. Non manca l'erotismo senza fronzoli. Anziché diluire la partita con i flashback, qui è stata ampliata la preparazione. Forse è l'uico pregio, rispetto al primo film.
MEMORABILE: Cavina, unico bianco, che fa il cameriere in un ristorante di tutti neri.

Il ferrini 14/01/16 01:23 - 2337 commenti

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Ottimo sequel; meccanismo ben congegnato, anche qui tensione palpabile e gradevoli invenzioni registiche. Inferiore al primo solo per la recitazione: fatti salvi Abatantuono e Haber (granitici) gli altri infatti scricchiolano un po', soprattutto Delle Piane. Tuttavia, nel complesso, si tratta di un gran bel film, anche stavolta con un finale sorprendente e decisamente meno amaro del primo. Da vedere.

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Capannelle 5/06/16 00:31 - 4394 commenti

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Fotocopia sbiadita del primo? In buona parte sì, con qualche faciloneria di troppo nei doppi giochi e nel finale troppo roboante. Scorre abbastanza fluido e gli interpreti sono sempre ben amalgamati, ma tutto appare scolastico e poco in grado di dare emozioni, anche a chi non avesse visto il primo episodio.

Paulaster 4/12/16 21:47 - 4375 commenti

I gusti di Paulaster

In un sequel, stavolta con le ambientazioni più natalizie, si inscena l'agognata seconda partita a poker bolognese. L'aura è ancora più misteriosa per uno scontro da tutti contro tutti e fin quasi al termine ci si domanda chi finirà in bolletta. Epilogo meno incisivo, il ruolo della ragazza inutile (scadente il doppiaggio) e piccoli incastri un po' forzati indeboliscono il quadro. Il pregio è l'aver riproposto lo stesso tema mescolando, appunto, le carte intrigando ancora. Buono e utile l'uso misurato di immagini del film precedente.
MEMORABILE: Delle Piane nella sala da ballo.

Mtine 2/01/18 08:49 - 224 commenti

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Fare di mestiere il sequel di un gran film è il lavoro più ingrato: il rischio di deludere i fan del capostipite è sempre alto. Avati, inserendo una trama ben più complessa e "moderna" dell'originale, riesce a creare un'opera più che dignitosa: se a volte si storce il naso per l'inverosimiglianza di certe situazioni, non si possono non apprezzare la direzione di attori ancora in palla, un'aggiornata critica alla vacuità dei rapporti interpersonali con sarcastici riferimenti al Natale e buoni colpi di scena. Non un capolavoro, ma mai deludente.

Bubobubo 19/11/18 17:42 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Difficile anche solo entrare in competizione con l'illustre predecessore, ma questo seguito ideale avatiano se la cava comunque bene. Tre note di merito: la sostanziosa evoluzione del personaggio di Stefano-Eastman, la complessa dialettica di amore-odio (sempre rispettoso) tra Abatantuono e Delle Piane, la viscida meschinità di Gabriele-Haber. Piuttosto superflua Elisa-Khruz che, nelle intenzioni della sceneggiatura, avrebbe dovuto essere invece un personaggio importante. È una vendetta priva di qualsiasi gioia, senza traccia di calore umano.

Pessoa 25/12/18 23:18 - 2476 commenti

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Probabilmente uno dei sequel più pericolosi del cinema italiano. Avati rinuncia alle scorciatoie per creare un film diverso dal capitolo precedente riuscendo a tenere il filo della tensione comunque molto tirato, con un colpo di teatro finale che spiazza anche gli spettatori più scafati. Grande prova del cast con Haber e Montefiori sugli scudi, che dimostrano di essere grandi attori purtroppo poco e male utilizzati dal nostro cinema. Regia sapiente del maestro Avati che però non ritrova più la stessa magia. Resta comunque un gran bel film.
MEMORABILE: Il colpo di scena finale.

Viccrowley 10/09/19 23:44 - 814 commenti

I gusti di Viccrowley

Dopo un Regalo che aveva le tinte del capolavoro, Avati riunisce i suoi perdenti per una nuova partita di amicizie tradite, vendette e insoddisfazioni mal celate. Franco vuole la rivincita e organizza una nuova partita dove una volta di più sarà la grettezza umana a vincere la mano più importante. Del primo capitolo si perde l'ambientazione spettrale, quasi orrorifica nella villa sospesa nel limbo di una Notte Silente. Ma il quintetto di attori sfodera un'altra prova maiuscola e tiene alto il ritmo per una battaglia al tavolo che disintegra l'umanità.

Striscia 16/10/19 09:53 - 55 commenti

I gusti di Striscia

Va de sé che realizzare un sequel di un capolavoro è un rischio notevole, soprattutto a distanza di tanti anni. Avati svolge l'arduo compito in maniera più che sufficiente soprattutto grazie alla bravura del cast (Haber su tutti), fortunatamente lo stesso del film originale. La sceneggiatura è un po' forzata, anche se il finale a sorpresa è godibile. Mancano la tensione e la violenza psicologica del primo film, ma il vero pregio è che grazie al sequel molti hanno potuto conoscere quello.
MEMORABILE: Avvocato: "Le donne sono molto più belle degli uomini". Franco: "Soprattutto nel suo caso! Senza offesa...".

Hackett 31/12/19 15:33 - 1865 commenti

I gusti di Hackett

Avati si prende il gran rischio di tornare sul luogo di uno dei suoi migliori lavori di sempre per proporne un seguito a vent'anni di distanza. L'impresa è ardua ma si può dire che tutto sommato è quasi una vittoria. Il film in sé è vitale, ben scritto e interpretato e nonostante la forzatura di base della trama è bello poter sbirciare ancora nelle vite dei protagonisti molti anni dopo averli apprezzati nel capostipite. Da vedere per completezza, ma non senza meriti propri.

Didda23 16/01/20 10:45 - 2424 commenti

I gusti di Didda23

Non all'altezza dell'irraggiungibile capostipite, ma nonostante ciò opera assolutamente meritoria. Il semplice fatto di riproporre lo stesso cast è un'arma vincente, con uno straordinario e nevrotico Haber anche se la vera sorpresa è la pacatezza e lo charme di Eastman. Il pregio di Avati è di assecondare la regia a una sceneggiatura agile e snella che si sublima in un finale che riserva qualche sorpresa. Meno pregnante il ruolo di Delle Piane, mentre Cavina appare sottotono e Abatantuono è privo di qualsivoglia ironia.
MEMORABILE: Haber che sogna il viaggio in America; La visita di Cavina a Lamezia Terme; La lezione di ballo; La telefonata di Eastman al compagno.

Keyser3 1/01/21 15:32 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

A discolpa di Avati va detto che fare meglio dell'originale era quasi impossibile; la storia qui è più farraginosa, i protagonisti a distanza di quasi vent'anni sono leggermente imbolsiti (tranne Delle Piane, più magro che mai!) e si ha l'impressione di assistere a un'operazione costruita a tavolino (per avere la rivincita del titolo, appunto). Tuttavia, una volta cominciata la partita il film decolla e si lascia guardare, e non mancano momenti di corrosivo umorismo che il regista bolognese è sempre bravo a rendere.
MEMORABILE: La visita di Cavina a casa dei suoi.

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Anthonyvm 10/11/22 15:40 - 5615 commenti

I gusti di Anthonyvm

Dopo quasi vent'anni tornano i cinque giocatori di Avati in un seguito all'altezza del predecessore, meno malinconico e sottilmente cinico ma, per l'attenzione riposta in sede di sceneggiatura a colpi di scena e svolte inattese, oltre che per un maggior risalto dei retroscena truffaldini, più divertente e scorrevole. I dialoghi restano grandiosi, seppur non altrettanto brillanti, mentre il cast non ha perso smalto; anzi, osservare i segni del tempo sui visi di Santelia e company imprime inevitabilmente alla vicenda un inedito sentore nostalgico, arricchendola di sfumature. Riuscito.
MEMORABILE: La famiglia allargata di Ugo; I battibecchi tra Montefiori e compagno; Controllo alla valigia di Delle Piane; L'ultima scena nella stanza d'albergo.

Alexcinema 23/12/23 22:29 - 114 commenti

I gusti di Alexcinema

Unico sequel del regista bolognese noto per il suo inconfondibile marchio malinconico, qui trasudante di un classismo veramente urticante. La sceneggiatura è completamente incentrata sulla pianificazione delle alleanze dei giocatori nella partita, le cui vicende personali non sono contorni alternativi ma parte integrante dell'insieme. Naturalmente durante la partita di rivincita tutto convergerà nello spietato e non accomodante finale. Per gli appassionati del poker e del cinema antimoralista.
MEMORABILE: La tagliente umiliazione di Franco verso il povero Lele; L'uscita dell'ultimo punto al ralenti.
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  • Curiosità B. Legnani • 7/11/07 19:50
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    SPOILER
    Il film che Haber sta guardando nel suo ufficio è UN MALEDETTO IMBROGLIO. Scelta non casuale.
    FINE SPOILER
  • Discussione Ruber • 8/01/14 18:34
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Haber:
    Ehi lo sai che ha una moglie fantastica 22 anni non puo capire che cosè
    Abatantuono: si lo vista c'era anche lei a Milano
    Haber: e non e bestiale?
    Abatantuono: Carina si
    Haber: lui era sposato, tre figli uno addirittura prete, ha mollato tutto per lei, la figlia del suo autista, come in Sabrina, te la ricordi Audrey Hepburn in Sabrina?
    Abatantuono: come no
    Haber: solo che questa e più troia!
    Abatantuono: e ma Sabrina non era troia
    Haber: Sabrina no ma questa si!
  • Curiosità Huck finn • 30/03/23 17:51
    Galoppino - 546 interventi
    La fantomatica Elisa Delai (Khruz), conversando durante la cena di apertura del film, afferma di essere una restauratrice. In particolar modo in quel periodo si sta occupando (come un suo noto collega) del Martirio di San Sebastiano (specifica però che si tratta dell'opera "...attribuita a Guido Aspertini, in San Petronio, nella quinta cappella a sinistra...", ossia questa). Più avanti nel film la si vede all'opera:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images64/risv.jpg[/img]