Downsizing - Vivere alla grande - Film (2017)

Downsizing - Vivere alla grande
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Rilettura piuttosto superficiale di una delle idee più classiche della fantascienza, soprattutto cinematografica: su grande schermo l'effetto dell'uomo miniaturizzato a contatto con una natura circostante “fuori taglia” ha prodotto, fin dai primi esperimenti del Dr. Cyclops o di Tod Browning, risultati di una certa spettacolarità. Tutto questo però sembra interessare solo relativamente, al regista (e co-sceneggiatore) Alexander Payne, più interessato alle implicazioni sociologiche legate a una miniaturizzazione su larga scala. Ciononostante tutta la prima parte, in cui vengono...Leggi tutto magnificati i vantaggi del “downsizing”, ha momenti molto felici e una conduzione da perfetta fantascienza d'antan, supportata da effetti speciali allo stato dell'arte. Non troppi, a dire il vero, ma dosati con gusto e attenzione. Il protagonista Paul Safranek (Damon), fisioterapista dallo sguardo perennemente velato d'insoddisfazione, decide che miniaturizzarsi potrebbe davvero dare una svolta alla propria vita e convince la moglie a seguirlo nell'operazione. Lei accetta, sì, ma all'ultimo momento, quando lui è ormai già alto dodici cm, si tira indietro... Bella fregatura! Paul si ritrova così da solo a Leisureland, l'enorme/minuscola (ah, la relatività...) città progettata per i “mini”, in una casa gigantesca ma senza nessuno con cui condividere l'esperienza. Conoscerà una mamma single, il vicino di casa russo (Waltz) con il suo amico altrettanto eccentrico (Kier) e non ultima una ragazza vietnamita (Chau) con cui stringerà amicizia. Da qui però si capisce come il gioco tutto cinematografico basato sulla differenza di scala sfumi lentamente in un film che vira in direzioni apocalittiche, con ambizioni diverse da concretizzarsi in un finale quasi new-age in Norvegia, dove si trova la prima colonia di mini mai esistita nonché lo scienziato (Lassgård) cui si deve l'invenzione del “downsizing”. Payne è bravo a delineare il carattere costantemente indeciso, facilmente condizionabile del protagonista (e Damon si rivela perfetto per il ruolo), trova in Christoph Waltz un comprimario di straordinaria vitalità e bravura (da noi ben doppiato con accento russo) mentre inciampa di più nel rapporto con la vietnamita, cui si deve una parte centrale troppo diluita (il film dura 2h15'!) penalizzata dalla scarsa simpatia del personaggio, che si vorrebbe divertente ma che più spesso risulta irritante. Restano la bella ariosità delle riprese e dei paesaggi, la confezione di alta qualità, la comunque azzeccata resa di alcune piccole invenzioni (la rosa maxi, la presentazione della casa miniaturizzata) e la fondamentale capacità di saper rendere credibili i vantaggi economici di un processo di miniaturizzazione che sulla carta non sembrerebbe poter attirare nessuno. Credibilità favorita da una semplicizzazione delle problematiche per molti versi poco pausibile, certo, ma nella descrizione del quadro generale a ben vedere accettabile. Fortunatamente il ritmo c'è e – almeno prima di un'ultima parte eccessivamente sbilanciata nell'ansia di recapitare ad ogni costo un messaggio su cui riflettere – non si avverte come penalizzante la rinuncia alla spettacolarizzazione che la trovata del rimpicciolimento solitamente promette (animali giganti, gulliver vendicativi...).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/02/18 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/04/18
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Daniela 11/02/18 23:24 - 12622 commenti

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La miniaturizzazione umana: tema certo non nuovo, ma qui con inedite motivazioni, in quanto non conseguenza del solito esperimento di uno scienziato pazzo oppure di un incidente casuale, ma tentativo di salvare il pianeta dai danni creati dalla sovrappopolazione. Il film contiene idee stuzzicanti ma, come il suo protagonista, sembra indeciso sulla strada da imboccare e rischia di avvitarsi su se stesso, risultando abbastanza gustoso finché resta sul terreno satirico e più scontato quando tenta la carta della critica sociale e dell'ambientalismo. Occasione in parte mancata.

Rambo90 14/02/18 17:08 - 7676 commenti

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Una grossa delusione. Dopo una partenza ironica e promettente, la sceneggiatura si avvia verso teorie da fine del mondo e necessità di salvare la razza umana davvero indigeste, anche perché trattate superficialmente e senza alcuno sviluppo particolare. La durata eccessiva non aiuta, anche se il rapporto fra Damon e la Chau riesce in qualche modo a tenere vivo il ritmo con qualche simpatico scambio di battute. Sprecati i talenti di Waltz, Sudeikis e Wiig, mentre il protagonista non sembra sempre convinto. Discretamente fantasiosi i luoghi.

Ryo 22/02/18 22:39 - 2169 commenti

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Mi ha completamente scombussolato. A parte il fatto che le potenzialità enormi vengono ampiamente sprecate, è un film che confonde continuamente poiché vira di continuo alla ricerca di un nuovo argomento senza soddisfarne alcuno. Prima sembra una commedia, poi una storia romantica, poi un drammatico, poi un viaggio alla scoperta di sé stessi, poi diventa misterioso, poi catastrofico... insomma caro Payne, prendi una decisione e portala fino in fondo! Buona fotografia, superbo Christoph Waltz.

Il ferrini 15/04/18 00:33 - 2345 commenti

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Divertente, senz'altro per merito del personaggio di Waltz ma anche e soprattutto per le gag fra Hong Chau e Damon, vero fulcro del film, che è indubbiamente più riuscito come commedia che come fantastico. Payne mette tanta carne al fuoco e non tutta cuoce a dovere ma non si può certo dire che ci si annoi fra critica al capitalismo, ecologismo, discriminazione dei diversi. Bellissime le location, ottimi gli effetti speciali, forse qualche piccola sforbiciata avrebbe giovato, nell'insieme un film piacevole.

Galbo 21/04/18 06:47 - 12380 commenti

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Sulla carta un racconto affascinante di un genere che potremmo definire di fantascienza con implicazioni sociali, nei fatti un film riuscito a metà. Bravo sceneggiatore e regista, Alexander Payne mette forse troppa carne al fuoco. Il film è più godibile nella prima parte, con le sue connotazioni umoristiche ma si appesantisce nella seconda laddove il discorso sull’ecologia e l’estinzione della razza umana viene introdotto ma non approfondito a sufficienza, nonostante l’impegno di un protagonista ben scelto come Matt Damon.

Piero68 22/10/18 08:57 - 2955 commenti

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Peccato! Un soggetto con infinite potenzialità e la sceneggiatura riesce a sviluppare solo una storia slegata, noiosa, che non sa nemmeno che strada prendere. Da latte alle ginocchia la parte finale in Norvegia, che non ha né capo né coda. Eppure il cast di partenza era promettente, con un Waltz scoppiettante e un Damon convincente come poche altre volte. Inutile il sottotesto ecologista da "salviamo il mondo" che passa alla fine quasi inosservato, in una pellicola del genere. La buona confezione non salva il prodotto dalla mediocrità.

Puppigallo 27/11/20 10:52 - 5258 commenti

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Fantascienza in cui gli alieni sono gli esseri umani, dei quali il pianeta tenta di sbarazzarsi coi cambiamenti climatici partendo dalle conseguenze gassose dello scioglimento dei ghiacci. Pellicola priva di ritmo, che basa tutto sulla caratterizzazione dei personaggi e sulle conseguenze di scelte estreme (la miniaturizzazione e non solo). Un'occhiata la merita, soprattutto per l'interpretazione del protagonista e della simpatica vietnamita (un po' troppo caricaturale il vicino).
MEMORABILE: "Tu sei sconvolta!? Io sono alto 13 centimetri!"; "La natura è una scultrice paziente".

Enzus79 7/09/21 22:23 - 2873 commenti

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Film fantascientifico che affronta tematiche serie come l'ambientalismo, su tutte. L'idea di partenza è buona e apprezzabile ma purtroppo delude un po' nel suo sviluppo, in cui si cerca di forzare tutto col sentimentalismo, pur non cadendo mai nel banale. Discreta l'interpretazione di Matt Damon, simpatica Hong Chau. Ottima la fotografia, discreta la colonna sonora.

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