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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/01/18 DAL BENEMERITO LOU
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Lou 27/01/18 19:05 - 1119 commenti

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Ligabue, al suo terzo film e vent'anni dopo Radiofreccia, racconta ancora la vita di provincia, che ben conosce, dove il microcosmo di sentimenti e frustrazioni è più scoperto. È un film di denuncia sociale ma allo stesso tempo di amore per il nostro paese. Crisi di coppia e intensi legami di amicizia in un collage di elementi non sempre ben amalgamati ma tenuti insieme da un sano approccio ruspante e sincero. Ottime le interpretazioni dei due protagonisti.
MEMORABILE: Il ballo cult di Accorsi sui titoli di testa davanti alla gigantesca mortadella.

Gabrius79 28/01/18 22:26 - 1420 commenti

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La terza regia di Luciano Ligabue è sostanzialmente un mix non sempre riuscito fra la denuncia sociale e l'amore verso l'Italia attraverso storie di vita e di amicizia. Stefano Accorsi si conferma anche questa volta molto bravo e intenso nella sua parte, la Smutniak altrettanto e una menzione va anche a Fausto Maria Sciarappa, che rende molto credibile il suo personaggio. Buone le musiche e l'ambientazione, mentre la regia a volte mostra un po' la corda.

Nancy 8/02/18 12:00 - 774 commenti

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Ligabue toppa col terzo film che risulta il peggiore della sua carriera, pur riassumendo elementi propri degli altri film come se ne fosse un’evoluzione. La narrazione risulta invece involuta, con falle; non tiene il racconto, questa storia nazional popolare di un operaio e della moglie in crisi, interpretati abbastanza male da Accorsi e Smutniak (forse solo mal diretti); nella prima parte si rischia il pisolino e se la seconda si rialza, un po’ muore della mancanza di idee di regia e dalla sceneggiatura, che sembra la fiera del prevedibile.

Paulaster 28/06/18 11:13 - 4375 commenti

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Coppia in crisi come simbolo della situazione italiana. Ligabue passa dai borghi alla cittadina di provincia moraleggiando: inno alla bellezza, all'integrazione e colpa di tutto che va all'ovvia crisi. Soluzioni il film non ne dà e la fuga (a cercar lavoro) sembra inevitabile. Accorsi non centra il personaggio, la Smutniak cerca di far qualcosa, male il comparto a supporto che copre i protagonisti. Conclusione come un tema di scuola. Eran meglio i discorsi di Radiofreccia con le rovesciate di Bonimba.
MEMORABILE: La Smutniak in giro per l'Italia; Il pranzo indiano.

Markus 12/08/18 16:55 - 3680 commenti

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Storie di quarantenni in crisi a Reggio Emilia. Dopo il passo falso di Da zero a dieci e diciassette anni senza più dirigere un film (chiediamoci il perché e diamoci una risposta) il ritorno di Ligabue con una pellicola forse ancor peggiore della precedente. Trionfo di banalità con luoghi e dialoghi di maniera e "personaggi" stucchevoli. Involontariamente divertente e persino fastidiosa in alcuni frangenti, l'opera risulta irrisolta. Si percepisce la buona intenzione ma evidentemente non basta. Gli attori, chi mal diretto e chi meno capace, danno il peggio di loro stessi.

Ira72 25/12/18 21:41 - 1305 commenti

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Pare un tributo del regista a se stesso, più che alle difficoltà economiche del nostro Paese. Ove ogni scusa è buona per infilare la propria canzone, a rimarcare il dramma del momento o a esaltare i colori di un tramonto. Grande delusione, in toto: un insieme di luoghi comuni che paiono scopiazzati qua e là e malamente interpretati dai protagonisti. Un po’ meno peggio Sciarappa. Accorsi e Smutniak, forse mal diretti, paiono due debuttanti. Insomma, una macedonia fresca e gustosa come quella della scatoletta.

Nando 30/12/18 00:29 - 3806 commenti

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Flop registico del cantautore che oramai inanella album col pilota automatico lontani dai fasti di un tempo. La vita di provincia tra un salumificio, una moglie accattivante e le solite serate da vitellone. Nulla di nuovo; anzi, abbastanza vecchio con un finale retorico che vorrebbe portare speranza invece genera una sottile rabbia. Evitabile, nonostante gli accattivanti titoli iniziali.

Muttl19741 5/01/19 17:55 - 162 commenti

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Lucianone nazionale torna con un altro video legato alle sue musiche. Il film è l'ostentata esaltazione di momenti camerateschi, di amicizie di una vita gettate in pasto all'ipocrisia, zingarate on the road, paternali, lezioni di vita, frasi (nell'intenzione) a effetto, paglie consumate, grattugiate di diritti dei lavoratori e conati di tardo-adolescenza. A volte forte lo slang, ma almeno non è l'usuale romano. Che parafulmine il Liga, ragazzi.
MEMORABILE: Togliti dai coglioni, cambia città, lavoro, famiglia, ma soprattutto, per favore, cambia amici. Cambia te, invece di aspettare i cambiamenti.

Piero68 18/02/19 13:08 - 2955 commenti

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Costruito sui testi delle canzoni dello stesso Ligabue, il film vorrebbe essere uno spaccato della nostra Italia tra crisi, disoccupazione, rapporti difficili e vizi italici. Ne viene fuori invece soltanto una accozzaglia di luoghi comuni resi ancora più indigeribili da una regia approssimativa e da una recitazione in alcuni casi insopportabile, vuoi per carenze personali, vuoi per la mancanza di un regista "reale". Accorsi ci prova pure, ma predica nel deserto. Smutniak supponente. Da salvare solo Sciarappa e il suo personaggio (Carnevale).
MEMORABILE: “Il Belpaese va in vacca, il Mondo fa vomito”; Il licenziamento di Rico con "l'autodiscorso".

Galbo 24/09/20 05:44 - 12372 commenti

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Ligabue racconta da regista (e seguendo il filo conduttore di un disco omonimo) la storia di un gruppo di amici di provincia. Parlare di storia è in realtà troppo perché la trama è fatta davvero di poco e il regista (di cui sono lontani per vena creativa gli esordi di Radiofreccia) appesantisce la narrazione abusando di tutti i luoghi comuni possibili per un ritratto del genere, non aiutato dalla prestazione di un gruppo di attori (con qualche eccezione) svogliato. Si salva un finale riuscito sull'onda di una positiva malinconia.

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Siska80 1/03/21 16:38 - 3714 commenti

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Coppia quarantenne entra in crisi: riuscirà a riprendersi? Trama evidentemente non originale che prende quota soprattutto nella seconda parte (ossia quando i conflitti tra i due protagonisti diventano più consistenti e tumultuosi);  eppure il film (girato come un videoclip da uno che se ne intende) ha un che di accattivante, forse grazie al bel feeling che si percepisce tra la Smutniak e Accorsi, al personaggio fragile e impetuoso di Sara ed a una storia verosimile nella quale ognuno di noi potrebbe rispecchiarsi.
MEMORABILE: L'intervista in ospedale La furibonda lite che finisce a letto; Riko imboccato a forza.
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  • Discussione Nancy • 8/02/18 12:02
    Fotocopista - 147 interventi
    È chiaro che Ligabue non vive più il proletariato almeno dagli anni 80. Film dalla retorica antiquata e semplicistica e anche abbastanza irritante personalmente.
  • Discussione Raremirko • 30/07/21 21:07
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Nulla di antologico, ma non merita neanche stroncature; forse il meno bello tra i 3 film diretti dal cantautore, ma comunque un'opera sincera che sinceramente tributa l'Italia.

    Bene Accorsi in un ruolo per lui tipico, regia lineare,  musiche (indovinate un pò) di Ligabue.