The oath - Il giuramento - Film (2016)

The oath - Il giuramento

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il mestiere del padre è tra i più duri che si possano immaginare, specialmente se ti trovi per le mani una figlia mezza scapestrata che rifiuta i tuoi insegnamenti e finisce tra le braccia di un giovane drogato che ha tutta l'aria di condurtela sulla strada sbagliata. E' quello che capita a Finnur (Kormakur), chirurgo islandese separato (la moglie sta a Los Angeles) che si è rifatto una vita con una nuova partner dalla quale ha avuto un'altra figlia.

Ma il problema è la maggiore, Anna (Hilmar), ribelle per natura e difficilmente gestibile. Papà ci prova a starle vicino, ma lei preferisce la compagnia di Ottar (Gardarsson), con cui è andata...Leggi tutto ad abitare e che non è esattamente il massimo dell'amichevolezza con lui. Finnur prova a farsene una ragione, ma quando la vede uscire da una festa completamente fuori di sé, accompagnata dalla polizia che ha fatto irruzione, capisce che è il momento di agire. Cerca di parlare con Ottar, di capire meglio chi sia ricevendo regolarmente cortesi porte in faccia; a quel punto, al padre che vuole salvare la figlia da un futuro grigio senza speranza, non restano che le maniere forti.

Il film racconta la storia di un padre di famiglia tormentato cercando di rifuggire la banalità, nonostante il tema non certo nuovo, e in parte ci riesce. Complici i freddi paesaggi islandesi, le unità abitative in legno e cemento dalle linee architettoniche moderne, l'impatto è parzialmente diverso a quello cui siamo abituati, e anche le reazioni del protagonista, unico vero centro di gravità intorno al quale il film è costruito, non sono quelle di un semplice Charles Bronson dei paesi nordici. Non dà l'impressione di programmare il suo piano con grande preavviso, di prevedere le mosse... ma dimostra ugualmente risolutezza e convinzione nei propri mezzi. Agisce in modo talvolta ingenuo ma la confidenza, datagli dal mestiere, con diversi tipi di farmaco, gli permetterà di muoversi con inedita consapevolezza. Naturalmente buona parte della curiosità nasce dallo scoprire se e come verrà eventualmente scoperto dalla polizia, che qualche sospetto su di lui ce l'ha fin da subito.

L'impostazione da thriller, mescolata a una costruzione drammaturgica attenta agli aspetti psicologici, rende piuttosto credibile la vicenda, supportata da una prestazione complessivamente buona del cast. Piace soprattutto l'ambigua figura di Ottar, perfettamente in bilico tra l'odiosità del bullo e la consapevolezza di una condizione sfortunata che non si capisce fino a che punto trovi in Anna il suo sfogo ideale. Poi certo, difficile non immaginarsi nella parte del padre e codividerne in linea teorica alcune azioni (sbagliate, ed è indubbio). Ben studiati i rapporti tra i personaggi più importanti e buona la regia che sa dosare azione e tensione psicologica dando anche una giusta dimensione umana alla polizia e ai suoi rappresentanti. Finale prevedibilmente "aperto", in linea con un'idea di cinema che rifiuta le soluzioni nette e le soddisfazioni a chi preferirebbe una chiusura tradizionale. Fotografia algida, buona anche nei frangenti più bui, sceneggiatura che inventa snodi intelligenti per variare sul tema.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/01/18 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/09/23
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Daniela 22/01/18 02:47 - 12606 commenti

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Chirurgo cerca con tutti i modi di allontanare la figlia dal fidanzato spacciatore che l'ha fatta diventare una drogata, ma la ragazza non ne vuol sapere... Thriller islandese che, a differenza di analoghi prodotti nordici, non punta le sue carte sul solito serial killer ma sul dramma morale di un uomo onesto che, spinto dall'amore paterno, ricorre alla "giustizia fai-da-te". Impossibile non empatizzare con il protagonista ma le buone intenzioni bastano a giustificare azioni tanto violente? Finale aperto che nega ogni catarsi.

Ruber 1/02/18 00:25 - 702 commenti

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Altro riuscito thriller islandese, isola che si conferma negli ultimi anni proficua per il genere. Forte di una sceneggiatura scritta per la giusta dose di adrenalina, è un film che si va a incanalare nel filone dei padri che cercano di proteggere a qualunque costo i propri figli anche a rischio della loro vita. Scene d'azione intense e momenti di riflessione del protagonista sul mondo di una figlia che forse non conosceva per nulla o quasi. Sconfinati paesaggi nordici e una buona regia che dà la giusta tensione.

Kinodrop 8/02/18 18:30 - 2909 commenti

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Il complicato rapporto tra etica professionale e furia vendicativa che spinge uno stimato chirurgo ad azioni violente ed estreme per proteggere la "fragile" figlia. Dramma psicologico tra i ghiacci dell'Islanda che pone in primo piano i fraintendimenti, anche se a fin di bene, di un capofamiglia che si fa giudice di sentimenti e pulsioni, indifferente alle conseguenze. Narrazione asciutta e coerente tra momenti affettivi e crudeltà programmate, con un cast e una sceneggiatura eccellenti e un finale giustamente aperto. Altra ottima prova di Kormakur.

Puppigallo 13/11/18 16:17 - 5250 commenti

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Discreto thriller che, sulla falsariga di Un borghese piccolo piccolo (simile risultato, con motivazioni diverse), mostra a cosa può arrivare un uomo rispettabile pur di strappare la giovane figlia da una relazione tossico-pericolosa. Gli attori fanno il loro dovere, ma nessuno, protagonista compreso, dà vita a un'interpretazione tale da essere ricordata al di là del momento della visione. Comunque, il regista ha un certo mestiere; e il tutto scorre abbastanza fluidamente.
MEMORABILE: Il "tentativo" di rianimazione con sorrisetto.

Il ferrini 16/08/20 20:07 - 2337 commenti

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Ottimo thriller islandese che a tratti rammenta le dinamiche del piccolo borghese di Monicelli. Cuore pulsante della pellicola il rapporto padre-figlia, doloroso, disperato, in cui è difficile non empatizzare col protagonista, risucchiato infine in un vortice di violenza e di menzogne. La regia è asciutta, essenziale, non risparmia scene crude e mantiene alto il ritmo e la tensione. Le prove attoriali sono convincenti, il finale, amaro, è l'unico possibile. Decisamente un film da vedere.

Deepred89 17/10/23 01:26 - 3701 commenti

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Premesse schraderiane ma sviluppi anti-kerseyani per un film di vendetta che, a differenza di molti prodotti analoghi, evita ogni tipo di catarsi, tra un nemico volutamente meno odioso di gran parte dei suoi colleghi passati e la vendetta narrata come atto irreversibile e dagli effetti ineluttabili. Regia essenziale ma professionale, ritmo impeccabile, buon cast. Sicuramente moralista, ma secco, diretto e privo delle cadute nel drammone del non lontanissimo Un borghese piccolo piccolo. Al contrario: finale sobrio e senza compiacimenti, che conferma la riuscita del tutto.

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