Kuso - Film (2017)

Kuso
Media utenti
Titolo originale: Kuso
Anno: 2017
Genere: commedia (colore)
Note: Presentato al XXXV Torino film festival nella sezione "After hours".

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/12/17 DAL BENEMERITO COTOLA
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Cotola 7/12/17 17:59 - 9043 commenti

I gusti di Cotola

"Oggetto" misterioso e stralunato, alieno da qualsiasi definizione precisa: impossibile da raccontare e difficile da recensire per la sua eterogeneità. Si seguono, in modo parallelo, le storie di vari personaggi ed i loro sviluppi. Un po' dramma, un po' commedia, un po' horror ed altro ancora con una predilezione per i liquami organici che può infastidire e disgustare. Così come può irritare per lo stile e le continue provocazioni che spesso cadono nel vuoto, visti i tempi. Si sente dire spesso, ma questo è il classico film che può dividere radicalmente.

Bubobubo 19/06/19 12:20 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

FlyLo che manda il Korine di Gummo in riabilitazione da Jimmy ScreamerClauz (qui, non casualmente, pure presente in un cameo nell'episodio migliore, quello della terapia medica): un terremoto distrugge la Los Angeles fisica e le menti di chi la abita, aprendo voragini di spazio, tempo e senso impossibili da colmare. Il filo rosso comune, per quanto esile, c'è, ma non vale la pena mettersi affannosamente alla sua ricerca. Estetica del degrado, parafilia dei liquidi corporei e grottesco à gogo: psichedelia sfiancante e urticante, ma divertente.
MEMORABILE: "Are you here for an abortion?".

Schramm 29/10/21 15:54 - 3495 commenti

I gusti di Schramm

Lo stargate d'accesso per l'ottovolante dai binari sbullonati di Flying Lotus è l'amore per il rischio, un humour buio e depravato e una parrucca caparezziana sullo stomaco. Una sinarchia di blatte feci vomito pus sperma, un Sesamo apriti rivisto da Beckett via Pálfi, un cataclisma candeggiato nel percolato e nel peyotl che porta di continuo oltre ogni oltre. Una messa in abisso iperdada del body più horror e dell'horror più body: un boy molto più butt, un Barry molto più rosolato, una wave più twister che mai. Secchiate di ambrosia assenzio sidro sangria caipiroska e batida de coco!
MEMORABILE: Hot-line interstellare.

Kinodrop 22/10/23 18:35 - 2948 commenti

I gusti di Kinodrop

Il producer hip-hop californiano e l'irriverente animatore inglese Firth si "concimano" l'un l'altro per dar vita a una centrifuga di sketches dal gusto provocatorio, in cui si fondono una divertita pruriginosità spalmata su una "tavolozza" multimediale e una miriade di generi e sottogeneri del trash americano. Si viaggia nei meandri del fisiologico toccando temi scatologici dai connotati fiabeschi, clinici e grotteschi, il tutto condito dalla psichedelia-horror-cosmica tanto cara al Flylo sound. Sovraccarico di umori, viscere e secrezioni che respinge sì, ma anche può attrarre.
MEMORABILE: Le pustole; L'ano gigante nel bosco; Le animazioni di Firth; La stramba terapia del dott. "Clinton"; "Va tutto bene, non ha i denti".

NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Prima o poi me lo sposoSpazio vuotoLocandina Diary of a nudistSpazio vuotoLocandina Sophie's revengeSpazio vuotoLocandina Un boss in salotto
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Schramm • 27/10/21 15:29
    Scrivano - 7694 interventi
    datemi pure del malato mentale o del disadattato estetico ma l'ho trovato stratosferico, una di quelle creazioni per le quali gli abusatissimi lemmi genio e capolavoro tornerebbero ad avere un senso, se solo potessero rendergli giustizia.
    quali alacri sottotenenti di lotus troviamo i sempre meno raccomandabili firth e screamerclauz, e già questo garantisce la negazione di ogni apposito sostegno o di una qualche forma di rifugio mentre arriva il katrina. è un'opera che non dà risposte, che la fa finita con ogni possibile discorso, e se finge di darne una lo fa solo per centuplicare miriadi di sottodomande con inni all'inconcludenza e all'insensatezza del vivere, un minestrone di psicotropi al quale, proprio come accadeva in wave twisters (al quale per più di un verso somiglia parecchio) non si può opporre resistenza razionale (se lo si fa, si cede al minuto 5), una formattazione del mondo così come puoi anche provare a reinventarlo (come da manifesto: "la stessa immaginazione non potrà più esserti d'aiuto"), un inesausto attacco atomico alla logica che funziona tanto più ti abbandoni alla blastwave e se adori chi al delirio dà lo statuto di governare il pianeta e fa dell'arte un campo di battaglia senza recinti.

    non lo raccomanderei indiscriminatamente a tutti, perché abbisogna di una parrucca branduardiana  sullo stomaco di un senso dell'umorismo davvero buio e perverso  per essere attraversato (e apprezzato: il titolo del resto significa merda e chi non ha il culto della parafilia lasci perdere a priori), ma di opere-burnout come questa che danno scettro corona e trono alla fantasia più incontrollata e agguerrita (siamo davvero a livelli di sovraccarico da far sembrare banale rick & morty) ne vorrei almeno una ogni due settimane. e dunque egoisticamente spero che la carriera cinematografica di flying lotus non si fermi qui.
    Ultima modifica: 28/10/21 14:12 da Schramm
  • Discussione Anthonyvm • 28/10/21 01:36
    Scrivano - 805 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    datemi pure del malato mentale o del disadattato estetico ma l'ho trovato stratosferico, una di quelle creazioni per le quali gli abusatissimi lemmi genio e capolavoro tornerebbero ad avere un senso, se solo potessero rendergli giustizia.
    quali alacri sottotenenti di lotus troviamo i sempre meno raccomandabili firth e screamerclauz, e già questo garantisce la negazione di ogni apposito sostegno o di una qualche forma di rifugio mentre arriva il katrina. è un'opera che non dà risposte, che la fa finita con ogni possibile discorso, e se finge di darne una lo fa solo per centuplicare miriadi di sottodomande con inni all'inconcludenza e all'insensatezza del vivere, un minestrone di psicotropi al quale, proprio come accadeva in wave twisters (al quale per più di un verso somiglia parecchio) non si può opporre resistenza razionale (se lo si fa, si cede al minuto 5), una formattazione del mondo così come puoi anche provare a reinventarlo (come da manifesto: "la stessa immaginazione non potrà più esserti d'aiuto"), un inesausto attacco atomico alla logica che funziona tanto più ti abbandoni alla blastwave e se adori chi al delirio dà lo statuto di governare il pianeta e fa dell'arte un campo di battaglia senza recinti.

    non lo raccomanderei indiscriminatamente a tutti, perché abbisogna di una parrucca branduardiana e di un senso dell'umorismo davvero buio e perverso sullo stomaco per essere attraversato (e apprezzato: il titolo del resto significa merda e chi non ha il culto della parafilia lasci perdere a priori), ma di opere-burnout come questa che danno scettro corona e trono alla fantasia più incontrollata e agguerrita (siamo davvero a livelli di sovraccarico da far sembrare banale rick & morty) ne vorrei almeno una ogni due settimane. e dunque egoisticamente spero che la carriera cinematografica di flying lotus non si fermi qui.
    Questo, ammetto, mi spaventa un po': per Wave twisters mi ci è voluta più di una sessione; qui mi dovrò come minimo strappare il raziocinio dalla rete neurale e seviziarlo mortalmente prima di procedere con la visione. Però caspita se mi ingolosisci, Schramm...!

  • Discussione Schramm • 28/10/21 14:31
    Scrivano - 7694 interventi
    Diciamo che rispetto a WT qua una sorta di filo conduttore logico lo abbiamo ma è sottile al limite della visibilità come quel nylon teso che ti decapita se ci incappi durante la corsa. Per il resto siano all'oltranzismo dada applicato all'horror che più body non si può o al body che più horror non si può. Qualcosa che rende ingenuo il triumvirato dead dicks - butt boy - fried barry... se si hanno beckett jodo e liquoproduzioni corporee da body art gallery nel proprio immaginario si sta in una sorta di comfort-zone, sebbene costantemente terremotata (mai termine potrebbe essere più oculato) e presidiata dal WTF (..tutto si potrà negativamente dire tranne che tradisca un solo attimo telefonato). Se no è indubbiamente un prendere o lasciare.
    Ultima modifica: 28/10/21 14:40 da Schramm
  • Discussione Anthonyvm • 22/01/22 18:54
    Scrivano - 805 interventi
    Visto come punto di arrivo di una tripletta visionaria spalmata su quattro giorni, iniziata con Saint Bernard, proseguita con The beast pageant e terminata, appunto, con questo, dopo un diversivo transitorio. Le mie impressioni a caldo hanno stupito persino me. Il tempo di elaborare meglio i pensieri e poi metto tutto per iscritto.
    E se dicessi che Flying Lotus mi ha fatto viaggiare più comodamente rispetto a Bartalos...?
  • Discussione Schramm • 22/01/22 20:05
    Scrivano - 7694 interventi
    avrei dovuto suggerirti di iniziare da beast che era il più "morbido" o quanto meno quello che dei tre più si presta a lasciarsi razionalizzare man mano che avanza.
    >>>E se dicessi che Flying Lotus mi ha fatto viaggiare più comodamente rispetto a Bartalos...?
    in un certo senso ci sta. tutto sta nel capire in quale e perché. anche perché sono entrambi sabotaggi cine-grammaticali di quelli grossi, ma espressivamente distantissimi tra loro. qui si viaggia più in parallelo con tipetti come roiland/hamon, vince collins, bakshi e chiaramente kurt schwitters e tutto il dada più muriatico per cui più facile sentirsi trasversalmente più garantiti, specie se si apprezzano firth e screamerclauz. di contro bartalos non sfida la più alta soglia di attenzione come fa lotus, per cui mi stupisce un po' quanto dici, specie ricordando che avevi fatto fatica con wave twisters, che rispetto a questo era una capriola. attendo incuriositissimo.
    Ultima modifica: 22/01/22 20:11 da Schramm
  • Discussione Anthonyvm • 23/01/22 03:27
    Scrivano - 805 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    avrei dovuto suggerirti di iniziare da beast che era il più "morbido" o quanto meno quello che dei tre più si presta a lasciarsi razionalizzare man mano che avanza.
    Poco male... Intanto avevo visto Saint Bernard proprio il giorno prima della chiamata su The beast! :)

    in un certo senso ci sta. tutto sta nel capire in quale e perché. anche perché sono entrambi sabotaggi cine-grammaticali di quelli grossi, ma espressivamente distantissimi tra loro. qui si viaggia più in parallelo con tipetti come roiland/hamon, vince collins, bakshi e chiaramente kurt schwitters e tutto il dada più muriatico per cui più facile sentirsi trasversalmente più garantiti, specie se si apprezzano firth e screamerclauz. di contro bartalos non sfida la più alta soglia di attenzione come fa lotus, per cui mi stupisce un po' quanto dici, specie ricordando che avevi fatto fatica con wave twisters, che rispetto a questo era una capriola. attendo incuriositissimo.
    Istintivamente penso che sia dipeso da una questione di ritmo e di varietà stilistica: di Bartalos ammetto di aver sofferto un po' i momenti di passaggio da una vignetta weird all'altra. Per carità, la scena di "Static Boy" da sola bastava a giustificare il prezzo dell'attesa (ed è solo una delle tante, tantissime), tuttavia il peregrinare reiterato di Bernard finiva per distrarmi dalle gioie visive facendomi sospirare una qualche chiave di lettura (pur riconoscendo la non-necessità di una razionalizzazione). C'è da dire, però, che l'ultima tranche apre certi scorci interpretativi belli dark, e infatti il finale mi ha soddisfatto.
    Per quanto riguarda l'esperienza di Lotus, invece, sono intervenuti disparati fattori favorevoli.
    Anzitutto mi preparavo psicologicamente alla visione da un mesetto (e quello non è poco); poi il mood era particolarmente propizio (forse perché ne venivo irrobustito dai tre trip precedenti); e ancora, ritengo che la struttura stessa a mo' di portmanteau intrecciato e multiforme (la partecipazione di ScreamerClauz e Firth fa tanto) vivacizzi il flusso e di fatto annichilisca i momenti di pausa; infine non posso negare che l'umorismo gross, scatologico e scorrettissimo (dai, come non si può amare una mamma che fuma feti abortiti?) mi abbia rapito il cuore.
    La prima volta che ho affrontato Wave twisters mi sembrava di assistere a un gigantesco videoclip, troppo fragoroso e martellante, e solo a una seconda visione ne ho colto la dissennata creatività compositiva. Direi comunque che anche lui, insieme a Where the dead go to die (che comunque reputo sempre eccessivo nella sua sgradevole uniformità stilistica), mi ha aiutato a farmi le ossa per immergermi nell'opera lotusiana.
  • Discussione Schramm • 23/01/22 12:23
    Scrivano - 7694 interventi
    >>>Bartalos ammetto di aver sofferto un po' i momenti di passaggio da una vignetta weird all'altra.
    diciamo che bartalos è più rarefatto e contemplativo ma in qualche strano modo anche più folle e sovraccarico, meno dispersivo, e quindi più psichicamente affaticante. ti fa stare continuamente sul focus proprio perché il suo precipitato di delirio è "centellinato" scena per scena (peraltro con una sapienza figurativa più che sbalorditiva che ha rarissimi eguali nel cinema), laddove in lotus abbiamo l'esatto contrario. un geyser inarrestabile di bric-a-brac segnici e stilistici dove se ti cade a terra un frame sei finito e perduto e che se anche dovessi rivedere 20 volte ti ci smarrirai male altre 20. stessa cosa bartalos per diverse vie. diciamo che per intendimenti retoriche e approcci le trovo due opere gemelle eterozigoti. e aggiungiamo che sì, forse la scatologia esasperata di kuso (che, ricordiamolo ancora, significa appunto merda, e il suo senso sta tutto in quel "d'altronde tutta l'arte è merda" sentenziato dagli alieni alla sesamo apriti teledipendenti) può essere il tana libera alcuni, il green pass che permette ogni ingresso..

    >>> facendomi sospirare una qualche chiave di lettura (pur riconoscendo la non-necessità di una razionalizzazione) 
    ma sta proprio qui la vittoria finale e totale. toglierti ogni chiave interpretativa. o meglio mischiartele tutte e far decidere a te quale chiave apre quale porta, ammesso vi siano porte per quelle chiavi - e sempre concesso che vadano davvero aperte. sfancula ogni bussola e semaforo e lascia che sia tu in balia dell'1+1=3 il compositore, il regista. ti lascia orfano di senso proprio per ricrearne uno tu, per moltiplicarlo tramite ciascuno spettatore. ecco perché lui si prende 5 e kuso per il rotto della cuffia no. in kuso c'è alla fine un pur esile appiglio (forse anche più d'uno, a partire dal terremoto) che non lo rende a totale prova di semiotica. e il ludens di kuso è molto più sciroccato, più divertito, più cazzone, più prossimo al io mi son fatto (di ogni droga possibile) e io mi disfo, al questo messaggio si autodistruggerà dopo che l'hai letto, più rispondente al principio della schiuma che si moltiplica tanto più s'autoinghiotteladdove bartalos è auratico, ieratico, amniotico, quasi anironico nel suo essere assolutamente inafferrabilema sempre con una morbosità verso La Figura (la figura, non l'immagine: ecco un salto significante non da poco!) che pratica un'home invasion più devastante al tuo palazzo mentaleciò detto, sono due opere che vendono cara la pellicola e la tua pelle e al di là di accostamenti complessi avercene a container dell'uno come dell'altro. io aspetto la prossima prova di lotus come un bimbo il 25 dicembre, anche se temo che qui abbia esaurito ogni caricatore della mitraglia.

    in tutto ciò non ho mica capito: almeno un quadri a entrambi lo concedi?
    Ultima modifica: 23/01/22 13:29 da Schramm
  • Discussione Anthonyvm • 24/01/22 01:34
    Scrivano - 805 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    diciamo che bartalos è più rarefatto e contemplativo ma in qualche strano modo anche più folle e sovraccarico, meno dispersivo, e quindi più psichicamente affaticante. 

    Giusto, mi ero preparato a un travolgimento torrenziale di sketch che non lasciasse tregua, in cui potersi in qualche modo abbandonare nella confort-zone dello stupore a rapida assimilazione, come un giro di ottovolante. Ed è esattamente quello che ho ritrovato in Kuso, che ho comunque ho preferito a Wave twisters per motivi scontatamente legati ai soggetti rappresentati e alla variatio delle tecniche artistiche coinvolte. E come dici tu

     il ludens di kuso è molto più sciroccato, più divertito, più cazzone 

    Con Lotus mi ero per l'appunto corazzato psicologicamente per affrontare un viaggione di questa entità, e sono riuscito ad assorbirne il delirio straripante con partecipazione ed entusiasmo.

    Al contrario St. Bernard si rivela un'opera molto più meditata, che si prende i propri tempi e necessita di uno sforzo mentale ben diverso.
    Poi ti dico, non tutto ciò che veniva rappresentato mi ha fatto gridare al genio (lo scontro fra Lincoln, Franklin e Jackson mi ha lasciato freddo, per esempio). Momenti come questo, uniti ai suddetti appianamenti ritmici di raccordo fra i vari incontri, hanno posto qualche dosso sulla strada verso il generale gradimento entropico.
    Al finale shyniano però ho davvero goduto, seppur amaramente, come puoi immaginare. Forse pure perché lì, dalla figura dello zio, ho colto una delle chiavi interpretative di cui parli e che mi hanno convinto di più.

    A ogni modo ho fatto bene a concentrare nel giro di pochi giorni successivi la carrellata visionaria: mi ha aiutato ad avere le idee più chiare circa i giudizi finali.
    Dopo The beast pageant ho svoltato in zona Raoul Ruiz con La ville des pirates... Alla fine mi sono detto, in realtà rivolto al regista: "Okay, sono lieto che Lei mi abbia invitato nel suo personalissimo mondo dei sogni. La prossima volta, però, potrebbe cortesemente sognare qualcosa di più interessante?". Con tutto il rispetto per Ruiz, però, dai... fammele vedere due follie degne di nota!
    Ecco, già questa deviazione franco-cilena mi ha spronato a rivalutare subito Bartalos confermandogli quella mezza tacca su cui ero prima incerto. Lui sì che è un autore che, per quanto ermetico possa essere, non fa il timido su ciò che intende mostrarti.

    In termini di pallinaggio, appioppo a Saint Bernard e a Kuso 3 palle e mezzo (dove per Kuso sarebbe un 3 e 3/4), mentre a sorpresa (?), do a The beast pageant un 4 pieno.
    The beast era indubbiamente il più rassicurante e decifrabile del lotto, ma non riesco a pensare la sua accessibilità come un difetto. Premio la sua spontaneità e sincerità, e mettiamoci dentro anche che è un'opera prima.
    Mentre lo guardavo continuavo a pensare: Bernard sta al lattice come Beast sta alla cartapesta.
    Volendo fare un ulteriore paragone, vale un po' lo stesso discorso che mi ero fatto con The color out of space nella versione di Richard Stanley e in quella di Huan Vu: pur riconoscendo i meriti tecnici e artistici della prima (decisamente superiore da un punto di vista produttivo e realizzativo), quella di Vu, a dispetto dei mezzi a dir poco scarni, nella sua semplicità e immediatezza mi è parso più indovinato, mi ha pizzicato le corde giuste al primo tocco.
    O sarà che ho segretamente un debole per gli indie a basso budget in bianco e nero...

    PS: Per terminare la settimana ho pure dato un'occhiata a Goodbye 20th century: me l'ero messo in watchlist da un pezzo, e le tue lodi lo hanno fatto riemergere. A lui metto tre palle: spassosissimo, ma non ho trovato la seconda metà all'altezza della prima.
  • Discussione Zender • 24/01/22 08:12
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Ok, ma qui si parla di Kuso però. Non deviamo troppo.