La ragazza nella nebbia - Film (2017)

La ragazza nella nebbia
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2017
Genere: giallo (colore)
Note: E non "La ragazza della nebbia". Tratto dall'omonimo romanzo di Donato Carrisi.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nel portare su grande schermo - in qualità di regista e sceneggiatore unico - uno dei suoi romanzi di maggior successo, Donato Carrisi sconta l'inevitabile inesperienza soprattutto nella difficoltà di dare un ritmo accettabile alla narrazione e di gestire il cast importante a disposizione, con numerose incertezze che a più riprese rischiano di minare le basi di un film con invece più di una freccia al proprio arco. Perché le grigie atmosfere del paesino di montagna dove si svolge la vicenda (Avechot, del tutto immaginario) si mescolano bene agli interni bui nei quali si muovono personaggi tutto sommato tratteggiati con gusto. L'aver scelto Toni Servillo per interpretare Vogel, ovvero l'agente speciale...Leggi tutto chiamato da fuori per ritrovare una sedicenne scomparsa in paese, permette subito di dare una forte impronta al film, così com'era già successo alla RAGAZZA DEL LAGO, opera molto diversa con la quale è tuttavia difficile non trovare punti in comune. Per quanto indubbiamente lasciato libero di gigioneggiare (ma lo fa al solito da grande attore), Servillo da solo copre molte delle titubanze di Carrisi deviando spesso su di sé e sul cinismo altezzoso del suo personaggio l'attenzione. La stessa cosa riesce peggio al pur bravo Alessio Boni nella parte dell'indiziato principale, il professore cui manca l'alibi per confermare la propria assenza dalla scena del crimine. E' però un personaggio discretamente sfaccettato e non l'unico; anche altri emergono in un quadro complessivo di una certa suggestione, in cui l'apertura verso sequestri verificatisi trent'anni prima sembra suggerire nuove piste come nella più classica tradizione del giallo. Meccanismi che Carrisi dimostra di conoscere molto bene, tanto che - almeno fino all'ultima parte - il racconto procede senza falle, sostenuto da un impianto scenografico di qualità e da una consapevolezza cinematografica inattesa, per un esordiente. E' solo nel finale che la molteplicità degli spunti conduce a un caos impreventivabile, in cui la chiarezza espositiva viene sacrificata in favore della ricerca di scene d'effetto e di una magniloquenza alle quali era meglio preferire la coerente risoluzione di ogni interrogativo, senza lasciarsi prendere la mano. Il prolungato dialogo tra Reno e Servillo, che apre i flashback in attesa che ci venga spiegato perché la camicia del secondo è insanguinata, è un bel confronto d'attori che confermerà la validità di una sceneggiatura ricca di particolari interessanti e abile nel descrivere il rapporto originale tra il commissario e i media, da quest'ultimo usati come arma per raggiungere un obiettivo al quale sembra puntare prima ancora di aprire le indagini. Fondamentale, per capire il complesso piano delittuoso, il caso precedente affidato a Vogel e a cui si fa continuo riferimento durante il film, quello del “mutilatore”, più d'effetto il personaggio della cronista in carrozzella (una Scacchi semi-irriconoscibile) che racconta dei sequestri misteriosi di trent'anni prima. Buone e piuttosto insolite le musiche, con archi e violini in evidenza. Peccato per l'inefficacia del ritmo, cui forse si poteva porre parzialmente rimedio con un montaggio più serrato che almeno accorciasse le parti superflue. Anche così comunque, e pur alla luce di difetti evidenti (non ultimo l'assenza totale di tensione), la ricercata complessità dell'intreccio ha le potenzialità per intrigare gli appassionati del genere.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/10/17 DAL BENEMERITO DEEPRED89 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/10/17
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Lou 28/10/17 00:50 - 1119 commenti

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Il debutto alla regia di Carrisi, con la trasposizione di un suo giallo di successo, lascia non poche perplessità. Se bisogna riconoscere un buon livello di tensione e inquietudine per tutta la durata del film, oltre al coraggio di scelte stilistiche non tradizionali, sull'altro lato pesano le forzature al limite del grottesco volte a evidenziare i debordanti effetti mediatici dell’indagine di polizia. Inoltre l’eccessiva complessità dello sviluppo, con alcune incongruenze, risulta disorientante e indebolisce la credibilità della vicenda.

Rambo90 22/03/18 23:52 - 7679 commenti

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Un giallo notevole, come da tempo ne mancavano nel panorama italiano. Carrisi sa portare avanti sia la tensione dell'intreccio sia le psicologie dei protagonisti, molto approfondite e che da sole bastano a portare lo spettatore più volte fuori strada. L'incedere è lento ma accattivante, anche grazie agli splendidi luoghi e alla buona fotografia e supportato da una serie di colpi di scena ben giocati. Ottimi Servillo e Boni, ma anche le piccole parti di Reno e della Scacchi (non doppiati) hanno il loro fascino.

Magi94 12/11/17 11:40 - 944 commenti

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Poco meno di un buon film, questo esordio alla regia di Carrisi, che nonostante ottimi spunti si porta dietro una lunga lista di difetti: regia convenzionale che tenta maldestramente di imitare gli americani, recitazione talvolta insufficiente (ma bravi Boni e Reno, mentre Servillo è a tratti incastrato in un personaggio scritto male), ma soprattutto dialoghi spesso scadenti. Eppure il mistero è ben costruito, così come l'ipocrisia dei media e il ritmo regge per tutte le due ore. Nel finale o ho capito male io o non mi tornano i conti...

Victorvega 29/10/17 15:52 - 501 commenti

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Bel film, sicuramente ambizioso (visto il cast) e di discreto impatto scenografico. Alla lunga finisce però per risultare un po' confusionario e non assicura un prosieguo sciolto e sicuro. Attori sicuramente di alto livello, anche se Servillo fa troppo il Servillo e gigioneggia eccessivamente. Buone le musiche, ambientazioni d'effetto e adatte al caso.

Deepred89 26/10/17 23:19 - 3704 commenti

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Carrisi sceneggia e dirige un suo romanzo giallo commettendo gli errori più prevedibili: imprecisioni registiche, tremenda direzione degli attori (in imbarazzante overacting), diversi snodi poco chiari. Si punta in altissimo, si vola medio-basso, eppure il film intrattiene alla perfezione, sia per la godibile naïveté di talune ambizioni (i dialoghi a effetto!) sia per un'inedita voglia di raccontare e stupire, pur con eccessi (improbabile il finalissimo a sorpresa) ed errori di percorso. Apprezzando le buone intenzioni, si arrotonda a **!.
MEMORABILE: La bella scena del flashback rivelatore, con azzeccato commento sonoro anempatico.

Bruce 30/10/17 12:47 - 1007 commenti

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Carrisi, scrittore di thriller di successo, è regista esordiente e sceneggiatore di un giallo di grande fascino visivo, non convenzionale, con incastri notevoli e intrecci inaspettati che coinvolgono lo spettatore e regalano più di un colpo di scena, forse troppi. In questo senso è sorprendente come nel film risulti superiore la messa in scena cinematografica, curata, precisa e originale e anche la direzione dei bravi interpreti, rispetto alla coerenza di fondo della trama, nella quale restano alcuni punti irrisolti o comunque non espressi.

Macbeth55 30/10/17 11:25 - 34 commenti

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Non si tratta sicuramente di un bel film. Troppi errori al limite dell'ingenuità. Un miscuglio di stili e di pseudo colpi "a sensazione", datati e prevedibili. Eppure è dotato di grande forza narrativa che, grazie a un cast di ottimo livello, in qualche modo cattura lo spettatore. Servillo recita molto bene in un ruolo a lui congeniale. Tirando le somme si potrebbe parlare di un'occasione sprecata ma non di un flop totale, specie se il film fosse finito dieci minuti prima con il suo "vero" finale.

Markus 30/10/17 13:52 - 3682 commenti

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L'omonimo romanzo del 2015 che si rifaceva alle cronache nere con sfocio mediatico dà l'opportunità, all'autore Donato Carrisi, di tradurlo nel suo film d'esordio. Sulla carta operazione semplice, ma l'opera prima s'imbatte con i tipici errori (perdonabili, sia chiaro) di chi il mestiere di regista lo fa per la prima volta, quindi i buoni intenti vengono eclissati dal mancato coraggio nel tagliare il superfluo (che c’è e tedia non poco); attori un po' fuori ruolo e qualche scelta stilistica discutibile.

Jandileida 3/11/17 20:35 - 1560 commenti

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Fino a metà film un discreto thriller italiano, molto derivativo ma in definitiva piacevole e ben messo in scena. Da lì in poi si perde decisamente mordente soprattutto a causa di una storia veramente troppo poco credibile (e che insiste forse troppo sulla"vespizzazione"della cronaca nera), con alcuni passaggi che definire "a vuoto" è fargli un favore, anche grande. Servillo ormai fa Servillo che fa Servillo mentre gioggioneggia; Boni, pur bravo, è abbonato al tormentato dostojevskiano, Reno azzecca un accento su dieci. Riuscito a metà.

Manfrin 22/01/18 21:26 - 391 commenti

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Promettentissimo esordio alla regia per il già famoso autore di thriller Donato Carrisi. Avvalendosi di ottimi interpreti (notevoli i due camei di Reno e della Scacchi) riesce con buona competenza in questo caso a riportare sul grande schermo quanto di avvincente e coinvolgente i suoi libri sanno trasmettere. Poche pause, buon ritmo e cupo quanto basta. Alla prossima!

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Capannelle 12/03/18 00:11 - 4399 commenti

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Oltre due ore scritte maluccio, con voglia di stupire come thriller e la dispersione di quanto di buono fatto all'inizio, soprattutto nell'ambientazione, sul ruolo dei media e su un Boni in parte. Servillo indovina alcune battute ma col suo fare teatrale in mezzo alle montagne non è il massimo. L'imbarazzo è simboleggiato dalla Cescon costretta a recitare come una principiante e la regia denuncia limiti evidenti. Si abbozzano diversi percorsi ma chiuderne bene uno diventa difficile e il didascalico, il televisivo sono in agguato.

Nicola81 14/02/18 16:19 - 2840 commenti

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Carrisi debutta alla regia portando sullo schermo uno dei suoi romanzi di maggior successo (probabilmente quello più facile da trasporre), sopperendo all'inevitabile inesperienza dietro la macchina da presa con la massima fedeltà nell'adattamento. Il risultato è quindi una storia che funziona sia sul versante thriller sia nella critica al sensazionalismo non solo dei media ma anche di certi inquirenti. Leggendo il libro non avrei pensato a Servillo e Reno per quei ruoli, ma entrambi ne escono con bravura; ottimi Boni e il cammeo della Scacchi.

Didda23 1/03/18 11:03 - 2426 commenti

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La gran conoscenza del ritmo narrativo permette a Carrisi di difettare qua e là nella forma (vista l'inesperienza del mezzo), ma di raggiungere un livello globale che va oltre ogni più rosea aspettativa. Interessanti gli spunti di riflessione sul ruolo dei mass media nella cronaca nera, anche se il film prende il volo nella parte investigativa non lasciando allo spettatore un attimo di riflessione. Forse il meccanismo non è perfetto e qualche strada percorsa non è delle migliori; ma sono inezie, dinanzi a un'opera dal forte impatto. In parte il cast, con Servillo sugli scudi.
MEMORABILE: La lezione di Boni che spiega i meccanismi del romanzo; Lo scontro dialettico fra Servillo e Reno.

Decimamusa 30/03/18 11:16 - 102 commenti

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Film pretenzioso e con troppa carne a cuocere. Poco credibile come thriller, appare limitato anche in quella che vorrebbe essere la sua forza: la percezione dei risvolti psicologici, dei meandri della coscienza. L’inizio è promettente, l’ambientazione intrigante; poi, oltre ai difetti di cui sopra, diventa prolisso e stiracchiato in alcune fasi della sceneggiatura. Qualche riflessione di un certo interesse sui meccanismi della comunicazione. Servillo, attore bravo, tende un po’ a imitare se stesso, mentre Boni non rende al meglio l'ambiguità.

Pumpkh75 11/04/18 14:24 - 1740 commenti

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Sorprendente sia perché in linea teorica la conoscenza del mezzo da parte di Carrisi avrebbe dovuto essere nulla, sia perché il libro da cui è tratto non è il suo capolavoro. Invece, aiutato dagli attori e da qualche felice intuizione (le miniature crepuscolari di Avechot), lo scrittore riesce a incuriosire per ben due ore senza cedimenti fallendo solo laddove già lo faceva la carta stampata (la demonizzazione selvaggia e un po' populista dei mass-media). Riserve iniziali su un Servillo posizionato tra Cogne e Avetrana: fugate. Incoraggiante.

Redeyes 23/04/18 08:11 - 2443 commenti

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Carrisi si piace e pecca e come già nei suoi libri questa presunzione castra il risultato finale sovraccaricando la pellicola di inutili orpelli che anziché abbellire finiscono per appesantirla. Non si può negare una buona sceneggiatura, ma la gestione del cast è pessima. Servillo con la sua teatralità eccessiva non convince, la Cescon pare una novellina, il ruolo di Reno appare forzato, solo Boni spicca. E' più un’occasione persa che un buon risultato, anche se in giro c’è di peggio. Carrisi dovrà far meglio!

Galbo 14/05/18 05:44 - 12380 commenti

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Un film di genere godibile, sebbene "segnato" da qualche ingenuità. Alcuni personaggi in particolare (quello interpretato da Jean Reno) appaiono inseriti forzatamente nonostante l'impegno degli attori. Colpisce in positivo l'uso del l'ambientazione e la capacità del neo regista di mantenere la tensione, complice la buona (a tratti ottima) prestazione di interpreti come Servillo e Boni. La riflessione sul ruolo dei media non è originale ma comunque attuale. Nel complesso meritevole di visione.

Ultimo 18/05/18 21:25 - 1653 commenti

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Ottimo thriller diretto da Carrisi, regista e autore del romanzo. La vicenda della ragazza scomparsa in un paesino di montagna potrebbe far pensare a una pellicola scontata; ma così non è, grazie a una buona prova degli attori (bravi Boni e Servillo, su tutti) e a una trama piuttosto complessa che non lascia nulla al caso. Seconda parte davvero ottima, con un finale notevolissimo! Da vedere, senza dubbio.

Nando 18/10/18 23:11 - 3810 commenti

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Un noir con venature thriller in cui la spasmodica ricerca di un'adolescente scomparsa genera un interesse mediatico molto vicino a quello che si sperimenterebbe nella realtà. Atmosfere lievemente contratte e una narrazione che scivola in maniera onesta sino al finale-sorpresa. Sempre grande Servillo ben coadiuvato da un monumentale Boni, attore spesso poco considerato, Reno un bel soprammobile.

Bubobubo 30/09/18 12:05 - 1847 commenti

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Si gioca a chi affastella più plot twist in serie, a chi confonde perpetuamente le acque cercando di rimanere comunque integro. Impresa riuscita a metà per questa trasposizione cinematografica di un romanzo dello stesso regista, un intrigo di montagna in odore di Twin Peaks che evolve in una riflessione caustica sul potere dei media (quasi un Il sospetto in versione Girolimoni). La voglia di stupire a tutti i costi, man mano che ci si avvicina a un finale davvero troppo contorto e improbabile, prende però il sopravvento sul resto: peccato.

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Piero68 15/10/18 09:15 - 2955 commenti

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Ottima la sceneggiatura, a dir poco attualissima. Non solo un buon thriller ma anche un preciso atto di accusa al sistema mass-mediatico che fa e disfa, per l'opinione pubblica, colpevoli e innocenti a suo piacimento (come non ricordare il caso Gambirasio e altri simili). Peccato che Carrisi paghi troppo scotto, per essere la sua prima dietro la mdp. Perché nonostante la buona fotografia, il regista perde troppo spesso la bussola. E questo si riflette soprattutto su alcune prestazioni attoriali non sempre convincenti. Magnifico Alessio Boni.
MEMORABILE: La bella colonna sonora di Vito Lo Re, commento aggiuntivo al girato.

Ira72 23/10/18 19:00 - 1309 commenti

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Notevole esempio di cinema italiano. Un noir di classe come non se ne vedevano più negli ultimi anni. Chapeau a Carrisi per la regia talentuosa e per la sceneggiatura asciutta. Dove eccellono (come sempre) Servillo e Reno ma dove emerge particolarmente Boni, dal non facile ruolo ambiguo. Vittima o carnefice? Epilogo mozzafiato anche per chi di thriller ne ha macinati a iosa perché il finale non è affatto prevedibile. Gustosissimo e imperdibile, per gli amanti del giallo italiano.
MEMORABILE: Ispettore Vogel: ”E’tutto collegato dottore, tutto! tutto! Tutto ha un senso: anche il male”.

Mutaforme 25/10/18 16:13 - 415 commenti

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Film certamente attuale e in grado di richiamare nella memoria alcuni delitti irrisolti o perlomeno oscuri. Si tratta di un noir denso e vivace che gioca su continui colpi di scena. Purtroppo però si esagera un po' con la voglia di stupire e la soluzione sembra piuttosto forzata. Buona la prova degli attori; in particolare Servillo sembra a suo agio, nel ruolo di ispettore.

Jdelarge 1/11/18 13:36 - 1000 commenti

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Grande giallo firmato da Carrisi, il quale si avvale di un cast di prim'ordine e di una location estremamente suggestiva e ben filmata. La regia, misurata e piuttosto classica, riesce a coinvolgere, mettendo in risalto l'essenziale, nonostante gli snodi della narrazione siano molteplici. Lo scontro tra i personaggi è funzionale a metterne in risalto la psicologia e questo è l'aspetto più interessante e riuscito del film. Molto belle le musiche, anche queste decisamente classiche.

Muttl19741 5/11/18 07:04 - 163 commenti

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Un investigatore con manie di protagonismo crede di poter controllare a suo paicimento il potere dei media per risolvere casi di omicidio e finisce per venirne travolto irrimediabilmente. Storia originale pregevolmente confezionata, ben veicolata da interpreti di buon livello e da una fotografia calda che culla lo spettatore nel districarsi dell'intreccio narrativo. Un po' forzato e artificioso il finale, ma non disturba più di tanto.

Pinhead80 12/11/18 18:38 - 4719 commenti

I gusti di Pinhead80

Una ragazzina scompare nel nulla in un tranquillo e anonimo paesino di montagna. Subito si cerca di capire se sia scappata o meno, ma ben presto si fa largo l'ipotesi del rapimento. Il giallo è ben costruito e non mancano i colpi di scena soprattutto nel finale, quando le cose vengono completamente ribaltate. Certi passaggi non sono ben chiari (il rapporto tra l'ispettore e la giornalista su tutti) e la vicenda fa ricordare da vicino casi simili che purtroppo sono accaduti realmente e che vengono dati in pasto alla stampa. Non male.

Escape1 28/11/18 00:23 - 12 commenti

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Enormi aspettative che nel trascorrere del film, lento, scontato e noioso, si affievoliscono sino a trovare negli ultimi dieci minuti (circa) un'araba fenice. Semplicemente ci si chiede per quale motivo il film non sia stato montato al contrario! Attori tuttavia molto bravi per la difficile interpretazione (a contrario) che era loro stata richiesta. Pessimo film solo perché avrebbe potuto essere un capolavoro. Soprattutto nel finale.

Daniela 26/04/19 09:20 - 12625 commenti

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Quando in un paesino di montagna scompare misteriosamente una sedicenne, ad indagare viene inviato un ispettore noto per i metodi disinvolti, già finiti sotto i riflettori dei mass-media... Discreto thriller di bella ambientazione la cui trama, pur a prezzo di qualche incongruenza e forzatura, regge fino al doppio finale a sorpresa. Ottimo Boni in una prestazione sommessa, d'effetto anche se troppo teatraleggiante la prova di Servillo, mentre Reno sconta il fatto di vestire i panni del personaggio meno convincente. Nel complesso, buon esordio registico dello stesso autore del romanzo.

Leukimara 3/07/19 11:19 - 17 commenti

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Esordio alla regia per lo scrittore/sceneggiatore Donato Carrisi, che gli vale un David di Donatello e un Globo d'Oro! Splendido giallo all'italiana con location spettacolari altoatesine e tre splendidi attori: Toni Servillo, Jean Reno e Alessio Boni. Personaggi che amerete e odierete nei diversi passaggi del film e un finale inaspettato davvero interessante.
MEMORABILE: Il peccato più sciocco del Diavolo è la Vanità.

Gugly 4/11/19 00:19 - 1185 commenti

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Carrisi si ispira a noti casi mediatici ma li inserisce in una cornice simile a quella di certo cinema d'oltralpe (c'è anche Jean Reno) cercando di volare alto e inserendo troppa carne al fuoco: Servillo, già investigatore di un delitto sul lago, è il meno convincente; più diabolicamente credibile Boni, ma l'intreccio è troppo pesante e indeciso tra denuncia dei media e racconto quasi metafisico. Cameo lampo di Greta Scacchi e twist finale stile cinema di genere USA.
MEMORABILE: Il personaggio di Boni si taglia la barba: nudità dell'animo?

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Taxius 4/11/19 18:59 - 1656 commenti

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Interessante giallo made in Italy che si concentra sulla spettacolarizzazione dei fatti di cronaca nera e su come la ricerca di un colpevole sia più questione di audience televisiva che di giustizia. Colpiscono l'ottima fotografia (assolutamente non da fiction) e la bellissima ambientazione montana che dà al film un'atmosfera cupa e claustrofobica. Toni Servillo interpreta Toni Servillo e per quanto bravo ha una recitazione troppo teatrale che stona con il resto del cast. Il ritmo è un po' lento e la trama contorta, ma il finale è da applausi.

Fabbiu 10/11/19 18:27 - 2136 commenti

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per quanto possa sembrare insolito vedere (grandi) attori italiani (Servillo a fare da apripista) nei panni di personaggi inglesi (nonostante un'impronta di italianità aleggi come la nebbia ricorrente), la messa in scena è piacevole e ben curata, le atmosfere in particolare ben gestite dal giusto tema musicale e da una corretta fotografia che si sposa bene con il giallo rappresentato. Peccato per alcuni dialoghi non troppo fluidi e una serie di risvolti che non colpiscono particolarmente.

Il ferrini 18/04/20 00:27 - 2345 commenti

I gusti di Il ferrini

Davvero ottima la scrittura, tesa e sorprendente, soprattutto nel finale. Non si può essere altrettanto entusiasti di messa in scena e fotografia, talvolta paratelevisive, ma alcune idee sono buone, vedi il plastico del paesino. Servillo è una garanzia, Boni se la cava (forse miglior ruolo dopo La meglio gioventù) mentre Reno è un po' sprecato. Perfetta la scelta delle location, che ben si adattano alle atmosfere noir del racconto. Non esente da difetti ma un film che vale sicuramente la visione.

Giùan 26/01/20 07:22 - 4539 commenti

I gusti di Giùan

L'incipit non promette nulla di buono con Carrisi che annaspa nella preparazione della vicenda con la stessa tronfia sicumera del Vogel di Servillo nel paesotto di Avechot, tra indagini che paiono scientifiche ma bada ben bada ben... e rimasticamenti massmediologici. Poi, con l'apparizione del personaggio di Boni, il tasso di ambiguità del film sale vertiginosamente e lo scrittore mostra un notevole spessore nella narrazione cinematografica, creando un ottimo apparato affabulatorio senza conceder nulla alla violenza gratuita. Eccede ma intrattiene.

Anthonyvm 8/05/20 17:42 - 5640 commenti

I gusti di Anthonyvm

Fulminante esordio alla regia di Carrisi. Non solo il mistero alla base è intrigante e sapientemente costruito (fra flashback, dubbi e depistaggi), ma si accosta anche a spietate riflessioni sul peso dei media e sulla spettacolarizzazione delle tragedie (tema non nuovo, ma sviluppato con intelligenza, specie alla luce del sorprendente finale). La soluzione (con doppio colpo di scena) è alquanto macchinosa e poco plausibile, ma di indubbia efficacia. Boni e Servillo in gran forma, musiche eccellenti e fotografia di grande impatto. Bellissimo.
MEMORABILE: Il ragazzo con la videocamera; La caccia al tesoro di Servillo, fra inquietanti VHS sepolte e foto di edifici abbandonati; L'ultima inquadratura.

Daraen4 23/11/20 13:26 - 102 commenti

I gusti di Daraen4

Ha qualcosa di stonato l'impianto di questo interessante film; c'è una discrepanza fra lo stile eccessivo, declinato nella fotografia espressionista e nella recitazione sopra le righe di tutti i personaggi, e la vicinanza che lo spettatore sente alle vicende che accadono, geograficamente parlando; Carrisi cerca la suggestione nel pomposo, ma questa mossa fa risultare posticcio e falsato il susseguirsi delle vicende, che per il loro snodarsi fanno risultare comunque sia interessante il tutto. Grottesco il personaggio di Galatea Ranzi. Troppi buchi di sceneggiatura.

Cotola 15/02/21 20:12 - 9009 commenti

I gusti di Cotola

Non c'è un solo elemento nuovo nel film, eppure la storia funziona bene e, al netto di qualche lungaggine, riesce ad intrattenere. La sceneggiatura non è certo di ferro: non mancano incongruenze e forzature ma ci possono stare, specie in un'opera prima. L'epilogo presenta un riuscito doppio colpo di scena: il secondo però è abbastanza inutile. Abbastanza ricco il cast con attori ed attrici in parte anche se Reno e la Scacchi risultano un po' sprecati, specie quest'ultima. Un discreto intrattenimento per chi cerca un onesto thriller, senza voli ma anche senza cadute di tono.  

Keyser3 2/01/22 20:31 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Ambiziosissimo, forse troppo. Ci sono cose pregevolissime, fra le altre la splendida ambientazione dolomitica del lago di Carezza (che ricorda un po' La donna del lago di Bazzoni) e la presenza di due come Servillo e Boni, probabilmente tra i maggiori attori italiani del loro tempo, ma l'insieme è pachidermico e piuttosto ricco di lungaggini. L'ultima mezz'ora, che porta allo scioglimento della vicenda, è ricca di colpi di scena, ma anche di voragini narrative che lasciano a dir poco straniato lo spettatore.
MEMORABILE: "Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità".

Xamini 24/04/22 00:56 - 1247 commenti

I gusti di Xamini

Non grame le sensazioni che emergono da questo giallo d'esordio, tra nebbiola, neve, alti fusti di conifere in un immaginario paesino rinchiuso in una valle dolomitica. Funziona il trio Servillo/Boni/Reno, anche se l'impostazione complessiva della recitazione, specialmente nei personaggi secondari, ricorda molto la fiction italiana. La vicenda, invece, si avvia sul sentiero del prevedibile per inerpicarsi poi su una serie di intrecci e complicazioni non semplici da portare in scena. Sicché, alla chiusura, si ha l'impressione di qualche forzatura e qualche omissione. Ma si perdonano.
MEMORABILE: La lunga chiacchierata tra Servillo e Reno.

Maxx g 6/08/23 10:41 - 632 commenti

I gusti di Maxx g

In un immaginario paese del Sud Tirolo scompare una sedicenne. Le ricerche vengono quindi avviate e condotte dal torbido commissario Vogel (Servillo) che si intestardisce per trovare, se non il colpevole, un capro espiatorio. L'ambientazione del film è molto appropriata e il fatto che sia ambientato per lo più di sera aumenta quel senso di attesa necessario. Però via via il film pare perdere smalto, pare perdersi, non risultando appieno convincente. Peccato. Efficace Boni.
MEMORABILE: L'incontro al cimitero del professore con la giornalista.

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I gusti di Reeves

Ottimo giallo nel quale Donato Carrisi porta sullo schermo un suo romanzo di successo indagando come sempre sulla vera natura del male e la sua relazione con la vita e con il concetto di spettacolo. Un film teso, interpretato da un Servillo nevrotico e per questo molto efficace, con un'ottima caratterizzazione anche per Reno e per Alessio Boni. Decisamente inquietante.
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