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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Sharknado 5: Global Swarming
Anno: 2017
Genere: animali assassini (colore)
Regia: Anthony C. Ferrante
Note: Quarto sequel di "Sharknado" (2013). La Samantha Fox qui accreditata è la cantante, non l’omonima attrice del cinema erotico.
APPROFONDIMENTI: Tutti gli squali al cinema e in tv
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Tornano gli uragani ripieni di squali e alla fine che gli vuoi dire? Che è un sequel superfluo? Lo era già il numero due, figuriamoci il cinque. Ad ogni modo riecco Fin (Ziering) e la sua cybermoglie (Reid) alle prese con una nuova-vecchia minaccia; stavolta però causata da Fin stesso, che assieme all'amica Nova (Scerbo) si addentra nelle grotte sotto Stonehenge come un novello Indiana Jones (la grafica del titolo lo sottolinea) innescando involontariamente l'ennesimo tornado dopo un'avventuretta simil-Spielberg; esplodendo...Leggi tutto sotto i menhir di Stonehenge, lo sharknado rade al suolo tutto e si dirige verso Londra, dove abbatterà London Bridge (“Is falling down!”, grida Gil, il figlio di Fin) e ovviamente il Big Ben, riassestato alla bell'e meglio da April con azione da Superman. Ma ci sarà spazio, dopo che il piccolo Gil finirà nell'occhio del ciclone in attesa che i suoi super-genitori lo recuperino, per una trasvolata in dirigibile, una trasferta in Svizzera sulle nevi, un viaggio via sharknado fino a Sydney (con l'Opera House che si trasforma in fortezza antisqualo nella sequenza meno scontata del film), un altro a Rio de Janeiro (serve specificare che fine farà il Cristo del Corcovado?) e persino a Roma, tra il Colosseo e la fontana di Trevi, dove Fin incontrerà nientemeno che il Papa (Fabio Lanzoni)! Insomma, più scenari più varietà, sembra la facile equazione. Poi però succede sempre la stessa cosa, tranne forse nell'ultima parte a Okinawa dove nascerà dal mare un'enorme palla di squali concentrati (altro che animale a rischio estinzione!). Nel frattempo si son seguite le avventure della Sorellanza Sharknado di cui fa parte Nova, un'operazione a cuore aperto per “riparare” April e qualche raro botta e risposta simpatico (“Tu stai combattendo lo sharknado solo perché dentro c'è tuo figlio” “E tu allora? vuoi eliminare tutti gli squali del mondo solo perché uno di loro ha ucciso tuo nonno!”). Gli effetti non cambiano da quelli di sempre: branchi di squali che volano dappertutto schiacciando la gente che passa, frantumando finestre, ricevendo bordate di calci e pugni al volo dagli eroi di turno. Siamo nel fumetto ormai e tutto va regolato di conseguenza, tenendo conto che un film Marvel al confronto è fantascienza di altissima concezione! Demenziale senza pretese a precisa scadenza annuale che effettivamente sarebbe tempo e ora di chiudere, anche se Ziering e la Reid ormai ci han preso gusto e il loro ruolo lo recitano con consumata sapienza. Una volta spazzati via a colpi di vento e squali tutti i monumenti noti del mondo però che succederà, che si comincia con Marte e la Luna? Chissà...
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ChiudiTITOLO INSERITO IL GIORNO 13/10/17 DAL DAVINOTTI
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- Non male, dopotutto:
Pesten, Siska80 - Mediocre, ma con un suo perché:
Caveman, Anthonyvm - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Il ferrini
All'insegna del citazionismo più spinto, questo quinto capitolo della saga iniziata nel 2013. Si parte subito con l'amuleto dei Predatori dell'arca perduta, si passa poi per il chitarrista che suona sul cofano dell'autobus alla Fury Road, torre di Pisa raddrizzata come in Superman III e via parodiando fino all'omaggio finale a Ritorno al futuro che preannuncia il sesto episodio. La trama è delirante come al solito, gli effetti pure, la Reid ormai un automa, simpatico il personaggio di Olivia Newton-John. Soliti sorrisi.
Colpo di Ferrante, che ravviva questa terrificante serie di sequel grazie a un citazionismo sfrenato (Indy, Superman, Ritorno al futuro...) inserendolo nel festival del trash e generando le solite risate figlie di un potpourri agghiacciante di mala recitazione, non-sceneggiatura ed effetti speciali indecenti. Il personaggio di Ziering scatena sharknado in tutto il mondo, passando anche per Pisa e Roma con tanto di incontro con il pontefice e motosega papale. Il finale è così agghiacciante da far salire l'attesa per il prossimo capitolo.
MEMORABILE: Bret Michaels che fa il soo cameo a Londra; Samantha Fox.
Il capitolo precedente aveva, grazie alle citazioni e alle partecipazioni speciali, dato un colpo di coda (del resto siamo in tema) alzando il livello medio della saga. Qui, dopo aver girato gli States in lungo e in largo, si fa il giro del mondo, ma la cosa è proposta in maniera sbrigativa (non basta mostrare un monumento per far entrate nel mood); comunque anche qui si omaggia il giusto (Indiana Jones e Ritorno al futuro) e quindi non ci si può lamentare, ricordandosi che si parla pur sempre della Asylum. La Reid, ormai cyborg, diverte.
MEMORABILE: La motosega papale (geniale assegnare il ruolo del pontefice proprio a...); Il cameo finale.
Lo schema resta invariato: ancora eroismi impossibili di Ziering, soliti membri della famiglia da salvare, sempre più squali che volano dappertutto e addosso a chiunque. La spettacolarità si innalza, così come il citazionismo selvaggio: sembra di passare da Sharknado a una parodia tout-court in stile Epic movie. L'idea di far muovere i protagonisti in giro per il mondo è comunque simpatica e offre spazio a sketch sufficientemente folli da strappare una risata (la regina Elisabetta e il papa-Fabio con la motosega sacra). Il cliffhanger finale con Dolph Lundgren riesce a incuriosire.
MEMORABILE: L'inizio alla Indiana Jones; Il primo ministro senza gamba; Il potere della motosega papale; Il blob di squali Sharkzilla a Tokyo; La fine del mondo.
Per fortuna, l'attenzione si concentra di nuovo unicamente sul fenomeno sharknado e, sebbene si prosegua con le trovate demenziali, vengono inseriti eventi altamente drammatici (come la sparizione del ragazzino, oppure il finale a metà strada tra La casa 2 e Ritorno al futuro). Meno caotico del capitolo precedente ma anche meno capace di stupire, presenta effetti speciali abbastanza sufficienti e il cast si impegna in maniera convincente, mentre è palese dai titoli di coda che ci si prepara per il gran finale (almeno per quanto riguarda le vicissitudini della famiglia Shepard).
MEMORABILE: La pinna sacra; Il chitarrista incollato al bus; Il blob di squali.
Anthony C. Ferrante HA DIRETTO ANCHE...
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