Leatherface - Film (2017)

Leatherface
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Passata in mani francesi, la saga inaugurata da Tobe Hooper fa ancor più retromarcia rispetto ai tempi dell'inizio (inteso come prequel del remake di Nispel) e parte da un compleanno chiave, per il piccolo Jed Sawyer futuro faccia di cuoio: gli regalano, infatti, una sega elettrica con cui sbudellare un ladro di maiali catturato di fresco! Dieci anni dopo lo sappiamo ricoverato in un ospedale psichiatrico dove sua madre (Taylor) arriva col proprio avvocato per riaverlo con sé. Il direttore non le rivela chi sia (gli han cambiato il nome) né glielo presenta;...Leggi tutto sappiamo solo che Jed è uno dei tre ragazzi che di lì a poco fuggono dall'ospedale assieme a un'altra internata e a un'infermiera ostaggio. Il gruppo, inseguito da un poliziotto (Dorff) a cui i Sawyer avevano ucciso la figlia dieci anni prima, comincia le sue orrorifiche avventure lasciando dietro sé una prevedibile scia di sangue. Rimescolando le carte, Bustillo e Maury ottengono innanzitutto di allontanarsi dallo schema di cui la saga era storicamente prigioniera, quello dei soliti malcapitati che finiscono tra le grinfie della famigliola passando buona parte del tempo nella loro casa/macello a gridare e sanguinare. Qui si individuano nuovi scenari: l'ospedale pischiatrico prima, i campi del Texas poi, dove i quattro "evasi" e l'ostaggio sono occupati a fuggire dalla polizia facendo tappa qua e là; ovvio il ricorso allo splatter (maggiore rispetto alla media della saga, mai davvero scioccante però), forzate alcune parentesi che sembrano inserite solo per aggiungere morbosa perversione all'insieme (il rapporto necrofilo di Candice). Leatherface fa parte del gruppo ma non si sa chi sia, pronto a gettare metaforicamente la maschera per indossare quella di pelle umana che tutti conosciamo. L'inattesa componente whodunit in realtà sussiste giusto come giochino accessorio: per dare sostanza a un film così ci vuole altro. Bustillo e Maury lo sanno e agiscono di conseguenza: camera a mano, fotografia sporca (fin troppo scura però), citazioni a profusione, pistolettate a sorpresa, tensione poca e violenza tanta. Il punto è che se eliminiamo il prologo e il suggestivo finale (fuga notturna nel bosco compresa, ovviamente), quel che resta è un semplice esempio di horror moderno come tanti, che si fatica a ricondurre alla saga hooperiana e che senza l'inserimento in un contesto ancora capace di attrarre interesse presso i fan si sarebbe probabilmente perso nell'anonimato (d'altronde è questo il motivo principale per il quale oggi proliferano sequel e remake). La ricostruzione storica è debolissima (quasi nulla riconduce agli anni in cui la storia si svolge), il cast non offre interpretazioni di rilievo, le trovate anche a livello visivo son poche e riesce difficile accontentarsi della riconosciuta abilità tecnica dei due registi, per sorbirci le avventurose scampagnate di questi cinque giovani psicolabili. Al prossimo capitolo servirà qualcosa di più, per rianimare una saga agonizzante. Sperando non significhi ricominciare con Leatherface in fasce o scomodare l'infanzia di nonno Sawyer...

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/09/17 DAL BENEMERITO POL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/09/17
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Minitina80 18/03/18 22:53 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

Inutile insistere cercando di ripetere quanto detto e fatto più volte in passato. Siamo, infatti, sempre lì: si gira attorno alle solite situazioni calate in un contesto assolutamente privo di quella amoralità e sporcizia che i registi di turno non riescono a riprodurre se non provando a insistere con sangue e violenza. L’intento è quello di provare un senso di disgusto fine a sé stesso, arrivando soltanto a mirare da lontano quel fetore di morte che Hooper seppe creare anni addietro. Noioso e fondamentalmente inutile, nonostante tutto.

Rikycroc77 17/09/17 16:33 - 62 commenti

I gusti di Rikycroc77

Buon prequel di Non aprite quella porta. I registi imbastiscono uno spettacolo cruento e rozzo, con un film ottimamente girato e fotografato. Durante la prima parte sembra di assistere a un'opera di Rob Zombie (per stile di violenza e personaggi), mentre gli ultimi 45 minuti sono una grande lettera d'amore verso la saga. Il colpo di scena riguardo l'identità di Leatherface, pur riuscito, tradisce la mitologia del personaggio, ma grazie a citazioni e scene splatter il film diverte e riporta in alto il nome della creatura di Tobe Hooper!
MEMORABILE: L'incipit; Nascosti dentro la carcassa di mucca (ma come hanno fatto a starci tutti?); L'inseguimento nel bosco (omaggio al capostipite).

Pol 16/09/17 01:42 - 589 commenti

I gusti di Pol

Come film in sé non vale nulla, la solita dozzinale e insulsa copia del film di Hooper, ma come prequel ufficiale (di cosa poi... a livello di continuity siamo alle barzellette) possiamo parlare di truffa, ché il "colpo di scena" sull'identità di Leatherface è veramente un insulto a chi ancora spende tempo a seguire questa gente, la conferma che le idee stavano a meno di zero. Per il duo alla regia, come per tutti gli enfant prodige della nouvelle vague horror francese, i bei tempi dell'esordio sono lontani anni luce.

Marcorampa 17/09/17 01:12 - 31 commenti

I gusti di Marcorampa

I due registi francesi provano a rivitalizzare la saga di "Faccia di pelle", ma ci riescono solo in parte. Bravissimi nel ricreare in Bulgaria un Texas credibile e malsano, ci danno dentro alla grande con ottimi effetti speciali e due sequenze splatter mica male. La sceneggiatura però è imbarazzante e il finale, pessimo, è come la classica montagna che partorisce il topolino. Ottimo invece il cast. Il capostipite è qualitativamente lontano anni luce, ma "Leatherface" si candida come il secondo film migliore della saga.
MEMORABILE: La sequenza del ménage à trois necrofilo e quella del corpo di una vittima dato in pasto ai maiali.

Markus 18/09/17 18:01 - 3687 commenti

I gusti di Markus

Ennesima rimasticazione di Non aprite quella porta, che all'ottavo film sull'argomento narra le origini del male interiore di "faccia di cuoio". Dopo tutti questi capitoli (in gran parte brutti, ahimè) ci si aspettava, almeno dai Garinei & Giovannini dell'horror d'Oltralpe (Bustillo e Maury), un film robusto sul piano della scrittura; purtroppo, tocca ingoiare una mandorla amara: la pellicola risulta infatti tragicamente non avvincente, con punti di svolta che anziché interessare addirittura infastidiscono. La noia dà il colpo finale.

Herrkinski 18/09/17 23:42 - 8107 commenti

I gusti di Herrkinski

Certamente il peggiore della saga a partire dal 2000, questo presunto prequel (ma L'inizio non era già un prequel?) si presenta, più che come un horror, come un crime/road-movie reminescente di alcune prove di Rob Zombie (La casa del diavolo su tutti) nonché dei primi due remake della serie; solo negli ultimi 20 minuti si rispettano le aspettative del pubblico, non fosse che le premesse iniziali vengono stravolte con un "twist" di rara dabbenaggine. Sarebbe accettabile se non fosse legato alla saga; così è solo una disonesta presa in giro.

Sircharles 23/09/17 19:20 - 104 commenti

I gusti di Sircharles

Difficile da commentare per un non esperto del genere horror. Il film in sé non è alcunché di trascendentale, né come concezione né come sviluppo: buona l'idea di partenza (tutto ciò che ruota intorno alla "strana famiglia" e all'ospedale psichiatrico), che regala una prima parte tesa, serrata, non scontata. Il prosieguo scolora all'insegna della banalità e della prevedibilità, con abbondanti dosi di splatter (a volte gratuite, che è il massimo per pellicole come questa...) utili solo a nascondere la scarsa consistenza della sceneggiatura.

Rambo90 19/09/17 23:19 - 7696 commenti

I gusti di Rambo90

Un prequel riuscito, che omaggia il capostipite ma distaccandosene anche, con una folle fuga iniziale e una bella ambientazione texana malsana e violenta. Non è difficile capire chi sia destinato a diventare Leatherface, ma è il come che viene ben narrato, tra inseguimenti, pericoli che non vengono solo dalla famigerata famiglia ma da una generale aria di dissoluzione e un ritmo spedito. Nel finale si torna verso lidi già esplorati (e prevedibili), ma nel frattempo ci si è divertiti, anche grazie alle performance di Dorff e della Taylor. Buono.

Viccrowley 26/09/17 23:30 - 814 commenti

I gusti di Viccrowley

Bustillo e Maury sono coppia di registi con un gusto per l'inquadratura che va di pari passo con la ferocia e A l'intèrieur sta lì a testimoniarlo. Qui vengono promossi all'horror dal budget più consistente con l'ennesimo tassello della cosmologia hooperiana. Dopo una serie di pessimi remake/reboot ci si concentra sulle origini di Faccia di Pelle. Purtroppo il sovversivo si perde per strada a favore di un horror a prova di adolescente che non lascia mai in bocca quel saporaccio che aveva l'originale. Si salva l'ottimo livello di gore.
MEMORABILE: La fuga dal manicomio; Tutti gli omicidi (specialmente l'ultimo).

Rebis 30/09/17 19:29 - 2337 commenti

I gusti di Rebis

Non avevamo dubbi sull'accuratezza formale e l'erudizione cinefila di Maury e Bustillo: il problema, semmai, era non ridurre l'estetica a cosmesi. Niente da fare. Il film - prequel dell'originale ma anche del prequel del remake (!) - si siede su un colpo di scena reso con maestria tecnica, spara addosso al pubblico, disorienta, ma svuota in un lampo l'anima del personaggio: il mondo filtrato dalla sua emotività si dissolve, tutto si fa forma, paludata iconografia freak. Meno adescante di Nispel, splatta ma senza la furia disperata di Liebesman, ed è meno sgangherato e divertente di Luessenhop.

POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...

Spazio vuotoLocandina I mercen4ri - ExpendablesSpazio vuotoLocandina King of the antsSpazio vuotoLocandina Human pork chopSpazio vuotoLocandina Fear of clowns

Puppigallo 3/10/17 10:11 - 5273 commenti

I gusti di Puppigallo

Il talento registico è importante, per evitare prodotti filmici banali, grossolani. E qui purtroppo non ve n'è praticamente traccia. Sin dall'inizio si capisce che la tensione, quel senso di veramente malato, di sporco, di deviato non verrà assaporato in questo maldestro prequel dove violenza, sangue e personaggi non compensano una regia quasi piatta, senza guizzi; e con un protagonista che, a parte l'inizio e la conclusione, è di una pochezza imbarazzante. Solo il bestione monosillabico riesce a meritarsi un minimo di attenzione. Il resto è davvero poca cosa. Evitabile.
MEMORABILE: Meglio non togliergli il cane per punizione; Il nascondiglio che frega segugi e polizia (W la mucca, che Dio la beneducca...); "Tua madre è paz...".

Redeyes 4/10/17 08:29 - 2448 commenti

I gusti di Redeyes

L'incipit se la gioca quanto a sozzume morale con il mattatoio di Liebesman, poi si cade a capofitto in un mondo di disagio medicale con un Bud che ricorda quasi il Myers di Zombie e un gruppetto di devastati ragazzi senza valori. Parte, quindi, un intermezzo di fuga che spiana la strada al finale previsto che genera la maschera, ma senza grondare il sangue necessario. I punti forti sono una innegabile capacità dei registi, di contro ho trovato poca di quella sporcizia texana che Hooper ci donò, mamma Verna in primis. Politically correct!

Belfagor 5/10/17 23:42 - 2690 commenti

I gusti di Belfagor

Ennesimo, inutile capitolo di una saga ormai giunta alla saturazione. L'orrore concreto e viscerale di Hooper ha da tempo ceduto il passo a un gorn patinato e bovinamente prevedibile. Dorff cerca di mantenere alta la tradizione degli sceriffi fuori di testa ma, nel complesso, è un film che non ha nulla di nuovo da dire e non sa neppure dirlo con originalità, fra sporcizia zombiana e una crudele matriarca che conferisce l'inevitabile tocco edipico. Niente fiorentina al sangue, solo würstel ai polifosfati.

Capannelle 11/10/17 00:01 - 4411 commenti

I gusti di Capannelle

La prima mezz'ora, tra prologo e sanatorio, viaggia su ottimi livelli. Una volta in campo aperto il patrimonio si disperde e conferma una scarsa voglia di prendersi rischi o giocare di fino. Scene necrofile, urla e i soliti squartamenti cercano di ravvivare quello che appare un collage neanche troppo coerente di pezzi prevedibili e poco emozionanti. La confezione c'è, gli attori non demeritano ma lo script è veramente deludente.

Pumpkh75 27/03/18 14:14 - 1749 commenti

I gusti di Pumpkh75

Va premesso: per Bustillo & Maury ho un debole. La storia divisa quasi in blocchi (e che stavolta non hanno scritto di proprio pugno) permette di canalizzare la loro estetica erratica e ferita, partorendo un capitolo straniero ma a pieno titolo pregno della saga quanto ad atmosfere malate e sanguinose. Allo stesso modo, la genialità dell’intuizione così si smorza e lo pseudo whodunit sull’identità di Leatherface è concettualmente trito e malfunzionante. Tiro le somme: di pancia, che è quel che conta, ho gradito e non poco. Bravi i miei cocchi.

Snowbird 27/02/18 17:15 - 9 commenti

I gusti di Snowbird

Un'altra rivisitazione della storia di una delle sage più anarchiche del cinema horror (in fatto, appunto, di storia). Effetti speciali impeccabili, colmo di violenza realizzata strepitosamente. Davvero insopportabile il finale, per nulla scontato ma al contempo assai banale: il personaggio più "sano" si rivela il più plagiabile. Estremamente megliore la storia di Thomas Hewitt, questa in confronto delude troppo!

Taxius 10/05/18 16:58 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Nel mare di remake, sequel, prequel e reboot vari in cui a regnare sovrana è la mediocrità, bisogna ammettere che il Leatherface di Bustillo e Maury sta su un livello superiore. La storia è un prequel e narra della nascita del nostro caro Faccia di cuoio e di come sia diventato così. Ottima la trama che vede come protagonisti un gruppo di ragazzi scappati da un manicomio, tra cui ovviamente Jed che quindi non è protagonista assoluto ma coprotagonista insieme a tutti gli altri. Sangue e divertimento certo non mancano. Promosso a pieni voti.

Anthonyvm 12/07/19 17:49 - 5684 commenti

I gusti di Anthonyvm

Sempre più arduo seguire la continuity della saga: in questo prequel del sequel/reboot dell'originale seguiamo la genesi alternativa (il prequel del 2006 è ignorato) di Faccia di Cuoio. L'approccio semi-sociologico ricorda Halloween - The beginning, lo stile horror-pulp rimanda a La casa del Diavolo: sembra di vedere un film inedito di Rob Zombie. Certamente diverso dal solito, ma non per questo più interessante. Sembra mancare il focus e solo nella parte conclusiva (dopo un auspicabile colpo di scena) si ravviva. Non pessimo, ma c'è di meglio.
MEMORABILE: La sanguinosa sparatoria nel bar dopo la fuga dal manicomio; Il telefonato ma discreto colpo di scena a metà pellicola; La resa dei conti familiare.

Pinhead80 5/08/19 23:53 - 4758 commenti

I gusti di Pinhead80

Tralasciando i soliti "come tutto ebbe inizio" che ormai hanno stufato, eccoci all'immancabile genesi del mitico Faccia di cuoio. Tutta la parte girata nel riformatorio minorile è molto interessante anche perché ricostruisce una realtà più che plausibile. Poi i registi imbottiscono il film di ettolitri di sangue pensando che la storia debba puzzare di marcio come il resto della saga. Non una mossa vincente: il gore finisce per inzuppare troppo la sceneggiatura. Peccato.

Rufus68 7/01/20 23:06 - 3841 commenti

I gusti di Rufus68

Sapete come e perché Leatherface è diventato Leatherface? E chi se ne... All'ennesima spremitura il limone originario non ha neanche una stilla di succo da stillare. Della potenza politica del capostipite non rimane che cenere: qui siamo al teatrino del Grand Guignol senza scarti e sussulti, all'affastellamento di episodi tediosi (soprattutto quando, per voler ingenerare tensione, si ricorre a squartamenti e consimili macellerie). La coppia alla regia si rivela di rara meschinità drammaturgica. Attori trascurabili, compresa la Taylor.

Julien Maury HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina InsideSpazio vuotoLocandina LividSpazio vuotoLocandina Among the livingSpazio vuotoLocandina Kandisha

Caveman 14/11/20 16:25 - 523 commenti

I gusti di Caveman

Torna Faccia di Cuoio e questa volta si va a rivangare nell'infanzia/adolescenza di quel che diverrà uno dei babau più noti d'America. Non male; le citazioni sono pertinenti ma il vero plauso deve andare a Dorff, uno sceriffo cinico e bastardo come dev'essere in film del genere. Certo la ricostruzione storica è poco accurata, però non ci sono nemmeno incongruenze come accadeva nel 3D. Buono anche il whodunit sull'identità del protagonista. Meglio la prima parte della seconda, però non ci si può lamentare e di questi tempo è veramente molto.

Jena 8/11/20 15:15 - 1555 commenti

I gusti di Jena

Ennesimo dei remake/prequel/sequel della saga hooperiana, in realtà c'entra fino ad un certo punto coll'eroe del titolo. Per almeno 2/3 del film sembra di assistere ad un clone di qualche film di Rob Zombie con i maledetti in fuga per la campagna texana a spargere strage inseguiti da poliziotti bastardi (qui il fiacco ranger Dorff). L'incipit e la fine sono invece hooperiani con il classico 'inseguimento nel bosco con motosega e finale citazionistico di Venerdì 13. Bella la fotografia, banalotto lo sviluppo, bene Lily Taylor. Assai inferiore al remake di Nispel, sufficienza tirata.
MEMORABILE: Il gigante monosillabico che incredibilmente non è Leatherface; Il bambino con la testa di vacca; Il pasto porcino; L'amore necrofilo.

Lupus73 12/12/20 16:30 - 1494 commenti

I gusti di Lupus73

Prequel di Non aprite quella porta girato con mestiere e incentrato sulla genesi di "Faccia di pelle", iniziando dall'infanzia in una folle famiglia texana (una madre-matriarca che ricorda Psyco). Vengono caricate al solito le "eccentricità" e gli scheletri nell'armadio (o appesi) della cultura rurale texana ma si rinuncia all'ironia della serie. Giovani svitati in fuga, picchi efferati e devianze varie (un ménage à trois alla Nekromantik), uno sceriffo alla Callaghan. Come prequel sembra molto forzato e veramente posticcio. Molta attesa, ma poi lascia un certo senso di delusione.

Teddy 13/06/22 16:50 - 825 commenti

I gusti di Teddy

Diretto dai più sanguinari registi d’oltralpe e prodotto dallo stesso Hooper, “Leatherface” rielabora a modo suo trent'anni di un mito. Lo stereotipo muta e cambia forma, prende vita attraverso nuovi stratagemmi narrativi e si rinforza con un paradosso: quasi fino alla fine non ci viene svelato chi, fra gli psicopatici rampolli, è il vero faccia di cuoio. Ma poi l’attenzione si sposta sul modus operandi, che è laido e necrofilo, con alienanti simboli matriarcali e anarchia collettiva. Nell’insieme è sicuramente derivativo, ma il finale cambia rotta e rimette insieme tutti i pezzi.

Enzus79 29/07/22 22:54 - 2894 commenti

I gusti di Enzus79

Origini di una delle figure cult del genere horror. Ci si aspettava molto di più, con un maggior approfondimento del protagonista. Scene crude e violente a iosa che tuttavia non fanno mai decollare l'interesse, sfiorando di molto la noia. La suspense si percepisce davvero poco. Peccato. Lili Taylor (attrice di per sé brava) deludente e fuori ruolo. Fotografia discreta.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Capannelle • 11/10/17 00:14
    Scrivano - 3509 interventi
    Volevo chiedere a Fedeerra in che cosa trova anarchico e coraggioso il film. Amore per il genere sì ma io l'ho sentito piuttosto conformista.
  • Discussione Fedeerra • 11/10/17 06:16
    Fotocopista - 15 interventi
    Ho trovato la storia molto coraggiosa, se si pensa all'infinità di pellicole che i due autori citano (da psycho a i reietti del diavolo).Ho trovato coraggioso anche il modo con cui hanno affrontato un personaggio così famoso, sradicandolo dai luoghi comuni del genere e inserendo nel contesto anche una forte figura matriarcale. Un passo rischioso ma lodevole, a mio avviso.
  • Discussione Fedeerra • 11/10/17 08:07
    Fotocopista - 15 interventi
    Dimenticavo, per anarchico intendo anche lo svolgersi degli eventi.Totale anarchia da parte delle istituzioni: mediche e politiche.
  • Discussione Capannelle • 11/10/17 09:14
    Scrivano - 3509 interventi
    Grazie ti sei spiegata benissimo. Però non è che Bustillo e socio abbiano innovato granchè, mi ricordo il film di Nispel dove c'era un poliziotto bello laido e di ospedali psichiatrici poco ortodossi è ricca la cinematografia (al punto che bisogna stupirsi del contrario). Hai ragione che la madre si prende la scena, in effetti Lili Taylor è quella che emerge nell'intero cast.
  • Discussione Raremirko • 19/04/20 00:22
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Carino, ma gli ho preferito Non aprite quella porta 3D del 2013.

    Certo che poi, con alla regia i due di A l'interieur e addirittura Hooper come produttore esecutivo qualcosina in più poteva venir fuori; anche come violenza ci si trattiene molto.

    Rimangono impressi Dorff e la Taylor, che fa sempre piacere rivedere.

    Discreta colonna sonora e si citano qua e là Assassini nati e la scena del marciapiede di American history X.

    Certo che qui il giovane Faccia di cuio non assomiglia poi tanto all'omone dei film successivi, tanto è vero che credevo fosse il tipo grasso il futuro Leatherface.

    Valido ma pare quasi un film che poteva funzionare anche senza collegamenti alla saga.