Il guardiano invisibile - Film (2017)

Il guardiano invisibile
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: El guardián invisible
Anno: 2017
Genere: thriller (colore)
Note: Soggetto dal romanzo omonimo della scrittrice spagnola Dolores Redondo, pubblicato nel 2013 e primo di una trilogia. Seguito da "Inciso nelle ossa" (2019).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Thriller iberico che saccheggia spudoratamente tutti i luoghi possibili del genere infiocchettandoli con una confezione di lusso in cui i paesaggi baschi bagnati da una pioggia quasi incessante (continua pure sui titoli di coda, dove diventa protagonista assoluta) fanno da suggestivo sfondo. Ad ogni modo l'intreccio è studiato con l'accuratezza di chi conosce a menadito le dinamiche del giallo intinto nel nero e si apre con il ritorno al paesello di Amaia Salazar (Etura), un'ispettrice che se n'era fuggita altrove per allontanarsi il più possibile da sua madre, con cui aveva un rapporto conflittuale rivissuto in lunghi e tediosi flashback (uno dei motivi per cui il film fatica a procedere). Richiamata...Leggi tutto lì dall'omicidio di una tredicenne collegabile a un delitto del tutto simile di poco precedente, Amaia si mette a capo delle indagini rientrando in famiglia: l'aspettano due sorelle che hanno continuato a lavorare nell'azienda dolciaria del padre e una vecchia zia con la passione per i tarocchi. Affiancando i colleghi locali l'ispettrice torna a incontrare vecchi amici d'infanzia e ad addentrarsi sempre più in un incubo piovoso alla SEVEN (ma con qualche richiamo al nostro SOLANGE, per la violenta dinamica degli omicidi e l'età delle vittime), nel quale comincia - anche per lo spettatore - la caccia all'assassino. I colpi di scena non mancano ma per chi bazzica il thriller non è facile definirli tali; e la soluzione (con spiegone allegato) è fantasiosa quanto il resto, cioè poco: c'è il delitto risalente a 14 anni prima che presenta dinamiche associabili a quelli del momento, ci sono altri casi di ragazze scomparse o barbaramente trucidate rimasti insoluti e che finalmente qualcuno collega e che allargano il campo d'influenza del serial killer, c'è il dolcetto trovato sul pube delle povere innocenti silenziose (che poi tanto innocenti non sono, come la nostra tradizione nostrana insegnava già nei Settanta, non solo in SOLANGE), c'è il racconto della vecchierella secondo il quale un misterioso individuo si aggirerebbe da tempo nelle foreste della zona (e che viene associato al mito del basajaun, una specie di bigfoot)... La sagra del già visto in cui però la regia di Fernando Gonzàlez Molina si concede belle ricerche stilistiche, piazza immagini indubbiamente d'impatto, dirige bene il cast e nel complesso ci regala un thriller la cui colpa maggiore sta forse in una lentezza francamente evitabile: due ore e dieci sono troppe e non era difficile sfoltirle eliminando lungaggini superflue (le telefonate con l'americano, gli scambi in inglese col compagno, i già citati flashback...). Se poi i caratteri principali sono ben delineati, quelli secondari proprio no, con colpevoli superficialità che scadono talvolta quasi nel ridicolo. Insomma, un po' troppe le banalità riverniciate professionalmente, ma questa nuova ondata thriller made in Spain mette in luce un'amore sincero per il genere, una competenza e un gusto nel riproporre certe tematiche che un bel po' d'invidia ce la fa...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/08/17 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/10/17
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Daniela 9/08/17 22:12 - 12606 commenti

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Quando la vita di una piccola e piovosissima comunità basca viene sconvolta dall'assassinio di alcune ragazze, le indagini sono affidate ad una detective nativa del luogo con molti conti in sospeso con il proprio passato... Dal solito best-seller serialkilleriano, un film di discreta fattura ma zeppo di stereotipi, a partire dalla poliziotta traumatizzata da piccola, facilonerie narrative e vari spunti che restano appesi al nulla, come quello relativo al personaggio del titolo. Non indegno ma insoddisfacente, perdibile nonostante la bella ambientazione pirenaica.

Myvincent 25/08/17 07:57 - 3722 commenti

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Ancora un serial killer di adolescenti che ritorna dopo sette anni di inattività, firmando le sue macabre esecuzioni in maniera originale. Ambientato in un minuscolo piovoso luogo dei Paesi Baschi, non aggiunge molto al genere, mischiando le carte con il melodramma familiare e riproponendo il tema dell'ispettore dal passato problematico e che non sorride mai. I toni grigi del colore sono tutt'uno con quelli della noia dello spettatore.

Galbo 15/09/17 05:52 - 12372 commenti

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Un thriller spagnolo dall'ambientazione desueta, i piovosi Paesi Baschi. Il film racconta una caccia ad un serial killer ad opera di una poliziotta locale, osteggiata dalla sua famiglia. Tecnicamente ben fatto, carico di tensione a tratti, ma non esente da difetti, il primo dei quali è la durata eccessiva. Inoltre cade frequentemente nei cliché del genere, il principale dei quali riguarda il personaggio principale, talentuoso ma ricco di problemi personali. Attori bravi.

Minitina80 17/12/17 09:47 - 2976 commenti

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Debole thriller che non si distingue per originalità né brillantezza. Stranamente non v’è traccia alcuna del basajaun, il guardiano invisibile appena menzionato nel titolo a cui non spetta una parte minimamente rilevante. Per il resto il film è compromesso da una fotografia troppo verdastra e da un copione tutt’altro che interessante in cui si rimane spesso in balia di eventi che oscillano tra presente e passato senza riuscire mai a incidere. Un film del genere, poi, non può arrivare a sforare le due ore: troppe, quando si ha così ha poco da dire.

Il ferrini 4/02/18 00:49 - 2337 commenti

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Discreto giallo spagnolo che può vantare un'ottima recitazione e una suggestiva atmosfera noir. Interessante il profilo della detective protagonista, che ci viene raccontato attraverso numerosi flashback della sua infanzia, belle le location. Gli elementi "soprannaturali" sono marginali e comunque ben inseriti (ottima la scena dei tarocchi). Difetto principale: la durata. Superare le due ore è sempre un rischio, specialmente se è generare tensione il principale obiettivo del film.

Kinodrop 19/06/18 18:14 - 2909 commenti

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Un debolissimo e troppo lungo thriller che ricalca tutta la "stereotipia" del genere, dal killer seriale con i suoi rituali e simbologie alla poliziotta osteggiata e caparbia (nonché traumatizzata dall'infanzia). Ma indagini e delitti sono scollegati per le intrusioni pseudo-psicologiche e gratuite che attorniano la protagonista e la sua patologica famiglia. Si cerca di mascherare l'inconsistenza del dramma ricorrendo a una una tetrissima ambientazione nebbiosa e grigia, sotto una perenne pioggia. Cast discreto ma con poco rilievo.
MEMORABILE: Il mitico guardiano resta veramente invisibile; Tanta pioggia, niente ombrelli; I delitti e il rituale dei biscotti sul pube (!!?).

Ira72 20/05/19 21:55 - 1305 commenti

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Si, è vero. Gli ingredienti emblematici del caso ci sono tutti: serial killer, poliziotta traumatizzata, pioggia a catinelle, giovani seviziate misteriosamente, rituali apparentemente indecifrabili. Però. Sarebbe davvero riduttivo se tutto finisse qui. Invece. Il film, innanzitutto, è ben confezionato e gli attori in parte. Il ritmo è serrato e ben compensa la durata. Si ha sempre il sentore che l’assassino sia davanti ai nostri occhi ma... si sa... ”l’essenziale è invisibile agli occhi”... Forse. Consigliato a chi apprezza anche Oriol Paulo.

Redeyes 4/11/19 09:00 - 2442 commenti

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La bella fotografia dei piovosi paesi baschi cerca di colmare le lacune di una sceneggiatura macchiata da imperfezioni ma soprattutto che non sa quale direzione prendere fra naturale e sovrannaturale, giocando scarsamente con entrambi. Degno di interesse unicamente il passato della protagonista, a sua volta però meritevole di approfondimento (forse ce ne sarà occasione in futuro, trattandosi di trilogia letteraria).

Anthonyvm 17/04/20 19:15 - 5615 commenti

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Discreto thriller iberico che si rifà al cinema dei serial killer di matrice americana (non a caso la protagonista, la convincente Marta Etura di Bed time, ha passato diversi anni negli Stati Uniti), con tanto di climax finale à la Il silenzio degli innocenti. La componente paranormale è lasciata giustamente, ma un po' comodamente, nell'ambiguo e non è ben chiarita; l'elemento propriamente giallo, sebbene non esaltante, si lascia seguire con un certo interesse. Soluzione non totalmente imprevedibile ma soddisfacente. Angoscianti i flashback.
MEMORABILE: I cadaveri nudi; Gli abusi della madre della protagonista (da un brutale taglio di capelli a selvagge percosse); Le sfuggevoli comparse del Basajaun.

Zoltan 22/06/20 19:24 - 201 commenti

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Le atmosfere sono quelle giuste. Il ritmo è buono, nonostante la durata del film: anzi, il regista riesce a creare un crescendo di tensione che è appropriatissimo per il genere e rende piacevole la visione. La vicenda intriga fin dall'inizio e il film di lascia seguire con interesse ed è ben girato, pur non essendoci nulla di particolarmente originale. Molto buona anche la prova della protagonista, con Marta Etura capace di dare parecchia umanità al proprio personaggio. Finale buono, per quanto anch'esso non totalmente sorprendente. Altro buon thriller spagnolo.

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Nicola81 5/07/20 23:01 - 2831 commenti

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Primo capitolo di una trilogia tratta dai romanzi di Dolores Redondo, un thriller spagnolo che pur non lesinando sugli stereotipi (la poliziotta dal passato traumatico, il serial killer, il paese che nasconde oscuri segreti, le ragazzine non proprio innocenti) può considerarsi riuscito grazie a una regia che, sfruttando bene le location boschive e rurali battute da una pioggia incessante, crea una bella atmosfera ricca di suspense e folklore locale. Fragile come donna ma caparbia come investigatrice, Marta Etura è un'ottima protagonista; peccato quel marito di rara insulsaggine...
MEMORABILE: Il ritrovamento del primo cadavere; La misteriosa creatura; La zia che legge i tarocchi; Il finale, con spiegazione da giallo italiano anni '70.

Tarabas 23/08/20 17:19 - 1878 commenti

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Interessante e ben fatta variazione sul tema del serial killer, grazie soprattutto all'efficace ambientazione in una remota valle pirenaica navarrina, un posto molto poco "spagnolo", almeno quanto a luoghi comuni: verdissimo, piovoso, abitato da persone chiuse nei loro usi e nelle loro tradizioni, alcune delle quali decisamente inquietanti. Molto buono anche il cast, a partire dalla protagonista e dalla zia conoscitrice dei segreti del luogo. Più ovvia la trama e il suo svolgimento, ma il film si guarda con piacere, pur non essendo particolarmente originale. Inferiori i seguiti.

Deepred89 20/10/20 00:24 - 3701 commenti

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Le cupe ambientazioni, al di là della solita pioggia battente e di qualche filtro eccessivo, possiedono una certa personalità, così come la messinscena. Eppure il film stenta a ingranare, con una poco entusiasmante sequela di omicidi, indagini di assoluta routine e sin troppa reticenza sui lati morbosi della vicenda, peraltro pure piuttosto legati alla soluzione. Qualche riuscita scena di tensione, generalmente legata alla terribile madre della protagonista. Discutibilissimo finale aperto, che apre stancamente le porte ai capitoli successivi. Interpretazioni nella media.
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  • Discussione Tarabas • 23/08/20 17:15
    Segretario - 2069 interventi
    Solo per precisione, più o meno tutti i commenti ambientano i film della trilogia nei Paesi Baschi ma il Baztan è una località della Navarra spagnola, dove si parla (anche) il basco.