Wonder Woman - Film (2017)

Caos nell'ambientazione: che guerra è? Prima? Seconda? Ci sono solo tedeschi contro non si sa bene chi. Ma ciò che più in questo contesto interferisce nel mondo di Diana (la bellissima Gadot, azzeccata nel ruolo e in grado di rendere il film anche un modo per rifarsi gli occhi) ed è la parte migliore della storia è il tocco un po' fantasy da favola moderna (siamo comunque nel cinefumetto). Manca in parte la caratterizzazione di alcuni personaggi superflui e di contorno, ma tutto sommato si tratta di una piacevole avventura.

L'eroina DC Comics Wonder Woman arriva al cinema, dove vengono rivelate le sue origini di amazzone e dove la si coinvolge nel Primo Conflitto Mondiale (anziché il Secondo, come nei fumetti) per combattere Ares, il dio della guerra. Riuscito miscuglio di Captain America il primo vendicatore, Thor, Xena, 300 e videogame fantasy, con una Gal Gadot adeguata, un Chris Pine simpatico, una Connie Nielsen nobile regina e una Robin Wright che ricorda Heather Parisi con l'elmo in testa. L'unica cosa che dispiace è che non la si chiami mai Wonder Woman.

Dopo un buon inizio il film prosegue nella noia e finisce nel ridicolo: se è interessante proporre Wonder woman come un'antica amazzone (ma del mondo greco antico autori e scenografi hanno un'idea molto vaga) tutto il resto è scarso, con idee prese di peso da altri film e scene di combattimento che sembrano ispirate a un videogioco o ad anime come "Dragonball". è evidente che il target del film sono gli spettatori adolescenti; un adulto (a meno che non sia un appassionato del genere) uscirà dalla sala con l'impressione di aver buttato via 2 ore.

Lo confesso: mi aspettavo che fosse (almeno come ambientazione) simile alla vecchia serie. Invece racconta le origini amazzoni dell'eroina, mischiandole alla realtà della Prima Guerra Mondiale. Il microcosmo delle donne guerriere vive in un mondo a parte e ignora cosa stia succedendo nel mondo. Il film si riesce a vedere, anche se sono oramai insopportabili i salti e i duelli al ralenti. Gal Gadot se la cava, ma nulla di più. E poi neanche una sola volta si sente nominare "Wonder woman". Grave pecca. Appena sufficiente.

E' in gran forma Patty Jenkins: come se negli ultimi quattordici anni non avesse fatto altro che girare cinecomix. L'avevamo lasciata al suo esordio, Monster, inferocita e impegnata: ora sdogana uno spettacolo rutilante e multietnico, ironico e semplicistico, che ha il limite di essere succedaneo ad una pletora di supereroi, senza sviluppare quel potenziale che avrebbe fatto la differenza e che - diciamolo - da lei ci aspettava. E niente. Via al galoppo nelle pianure di Themyscira, in prima linea nella Grande Guerra, mentre la galassia DC esorbita, proteiforme, innocua e distensiva.

A differenza delle ultime produzioni Marvel in questa DC c'è originalità con una trama che tira in ballo gli Dei olimpici e la prima guerra mondiale, con annesso messaggio pacifista. Il vero punto di forza del film si chiama però Gal Gadot, che non è solo bellissima come conviene a Wonder Woman. E' anche appassionata, dolce e nel contempo forte, intensa e ironica e dà spessore, con indubbio carisma al personaggio. Bene anche Pine e Thewlis, tralasciamo invece alcuni personaggi messi lì per caso (il capo indiano). Ottimi effetti speciali.

Pellicola anche dignitosa, che però viene appesantita eccessivamente da una parte centrale che stenta a decollare, nonostante lo scalcinato e colorito gruppetto di quasi zavorra umana (vista la differenza di efficacia tra loro e la protagonista). La Gadot è in parte; e qua e là, soprattutto quando si scatena, con azzeccato motivetto che le fa da supporto, il tutto si rianima, risultando visivamente piuttosto piacevole. Era però lecito aspettarsi decisamente di più.

Non è malaccio. Certo, ammesso che si riesca a dimenticare in fretta tutta una prima parte in cui il film sembra una commedia sentimentale (addirittura inserendo la vista e stravista scenetta della prova abiti in un negozio d'abbigliamento!). La storia non annoia, c'è un buon ritmo e le scene d'azione sono Ok, anche se spesso con una CGI troppo ostentata. Diciamo che per essere un film della DC Universe mi aspettavo di peggio. Buono anche il colpo di scena verso la fine.

Ma scherziamo? Due ore e venti di durata per l'ennesimo, insulso e pomposo cine comic? Centoquaranta minuti di nulla, tra ambienti in CGI, combattimenti al ralenti vecchi e iper abusati già dai tempi di Matrix e una storiella confusa e parecchio ridicola. I fantastilioni della produzione si vedono tutti, così come le rutilanti musiche che enfatizzano l'ennesimo balzo della bella protagonista. E Gal Gadot sarà senz'altro bellisima, ma con la recitazione ci azzecca pochino. Eppure siamo qui a commentare l'ennesimo mega successo al box office. Misteri...

Sapevo che avrei assistito a ottimi effetti speciali e poco di più ma ignorando la durata del film (eccessiva, se rapportata alla trama). La bellezza della Gadot non compensa i molti momenti di noia in cui si bombarda, si spara, si spara e si bombarda. L'inevitabile sentimentalismo stucchevole, esasperato ed esasperante sino alla fine, poi, in modo così banale e infantile fanno pensare a un prodotto destinato più agli adolescenti che agli adulti. Poco accattivante anche la figura di Ares.

Ipertrofico per forma e contenuti, Wonder Woman è uno strano ibrido tra fantasy, "super hero movie" e film bellico e d'azione. Il target è chiaramente giovanile e in questo senso non si può negare che sia realizzato con cura, anche se la computer grafica è un po' troppo invadente. Lo limitano la durata eccessiva e una prima parte (quella ambientata nell'isola delle Amazzoni) che sfiora il ridicolo. Interpreti adeguati che non si prendono mai troppo sul serio.

Film decisamente altalenante come le piroette della sua protagonista, una azzeccatissima Gadot. La trama tambureggiante ma didascalica, le parentesi stucchevoli e alcuni personaggi da fiaba non guastano il divertimento e la spettacolarità di certi spezzoni: dall'isola incantata alle trincee della Grande guerra. Moderare il buonismo e la durata avrebbe giovato, però tecnicamente il film è valido e ti lascia qualcosa da ricordare.

Discreto film dove la protagonista Diana (principessa amazzone originaria dell'isola di Themyshira) dovrà sconfiggere il Dio della guerra Ares. Aiutata da una spia inglese e tre scalcinati combattenti, si imbatterà nella Grande Guerra e nelle trame oscure del temibile nemico. La prima parte si dilunga un po' troppo mentre quella centrale ha qualche caduta di tono nella "prova abiti". Finale scoppiettante con l'immancabile e oramai strasfruttato scintilante cambiamento di pelle del cattivone. La Gadot è uno splendore per un ruolo che le calza bene.

Neanche questo capitolo riesce a riscattarsi dai difetti che attanagliano il cinema a marchio DC. La profusione di mezzi ed effetti speciali non basta a far digerire due ore dal ritmo inconsistente, fra imbarazzanti scontri al ralenti e tentativi di drammaticità che cadono puntualmente nel ridicolo involontario. Gal Gadot ha indubbiamente la bellezza adatta al ruolo ma è poco più di una bella figurina all'interno di scene patinate e stagnanti. Huston sprecato, Thewlis usato malissimo, Pine si salva con un'interpretazione spigliata.

Un po' spropositate le lodi che ha ricevuto in patria, perché si tratta di un cinecomic senza infamia né lode, con un personaggio ben caratterizzato (e ben reso dalla splendida Gadot) ma molte lungaggini. La prima parte "mitologica" stanca dopo poco, ma si recupera terreno con l'arrivo di Chris Pine e l'approdo a Londra, che dà vita a simpatici momenti umoristici e a scene di battaglia ben girate. Scontati i colpi di scena finali così come la moralina annessa. Vedibile, a tratti gustoso ma è stato fatto di meglio, nel genere.

Quasi un una sorta di spin-off di Dawn of justice, il film è un chiaro prodotto per teen-ager. Non solo perché l'aspetto fumettistico non abbandona mai la pellicola, ma soprattutto perché la storia è davvero per piccoli fans. Impossibile prendere sul serio una pellicola del genere, che invece si prende sul serio in maniera esagerata. Sicuramente il gradino più basso dei film tratti dai fumetti della DC Comics. Da salvare solo Danny Houston, cattivo che non delude mai le aspettative.

Allevata per diventare regina delle Amazzoni, l'atletica Diana resta tanto colpita dal primo umano che incontra da decidere di intervenire nelle sorti della prima guerra mondiale... Niente da fare, la DC non riesce neppure questa volta ad azzeccare il tono giusto: la confezione è discreta, Gadot pare adatta al ruolo di superdonna che mena tanto e capisce poco, Pine è carino, Thewlis se la cava ma alcune parti sono pomposamente ridicole o melense mentre quelle più leggere ed ironiche talvolta imbarazzano per la loro banalità. Poco da salvare: troppo lungo e piuttosto noioso.