Cabin fever - Film (2002)

Cabin fever
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Prendete uno chalet un po' meno disastrato di quello usato in LA CASA (ma egualmente sperduto nei boschi), lo stesso gruppo di ragazzotti, sostituite il contagio zombesco dovuto alle "formule sumere" con uno più terra-terra derivante da un virus (avete presente LA CITTA' VERRA' DISTRUTTA ALL'ALBA? Rimescolatelo con LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI ed eccovi pure il finale/omaggio) e avrete - voilà - CABIN FEVER, ennesimo horror privo d'idee cui manca pure il fascino visivo che salva prodotti contemporanei altrimenti...Leggi tutto scadenti come AL CALAR DELLE TENEBRE. I ragazzi recitano male (ma non è una novità, magari fosse quello il difetto maggiore), la prima parte non riesce a offrire nemmeno quel po' di sangue che anima la seconda e si arena tra dialoghi senza sostanza mentre le prime avvisaglie di un virus che circola nella zona prendono le fattezze del solito derelitto emaciato che vaga chiedendo aiuto e non spiegando nulla. Si riempiono i minuti con personaggi buttati là, con villains a metà strada tra UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA e NON APRITE QUELLA PORTA (privi del carisma che contraddistingueva gli originali, naturalmente) e ci si chiede che ci faccia David Lynch nei ringraziamenti (ah, a proposito, le musiche sono proprio del lynchiano Angelo Badalamenti). C'è una certa accuratezza nella regia, d'accordo, qualche interessante esplosione di violenza, un po' di sangue (meno di quanto si possa credere leggendo alcune critiche, comunque), ma la banalità e la piattezza della sceneggiatura sono assolutamente deprecabili, così come il finale romeriano, che indispone il fan.

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G.Godardi 10/03/07 05:39 - 950 commenti

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Piccolo bignami dell'horror: c'è un casolare (Evil Dead), un contagio (Zombi), una popolazione di contadini zoticoni (Deliverance) e una famigliola che delinque (Non aprite quella porta); in più alcuni frangenti alla Twin Peaks. David Lynch è infatti coinvolto nel film, e il suo musicista personale Badalamenti firma alcuni brani. Il tutto è shakerato spudoratamente e il risultato è uno degli horror più divertenti degli ultimi anni. Godibilissimo, se si ha l'accortezza di non cercare un prodotto originale.

Undying 28/05/07 17:13 - 3807 commenti

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Opera prima di Eli Roth, che già si distingue per la presenza di competenti citazioni (il climax risente del classico di Hooper, TCM) e per un contenuto decisamente divelto da horror epocali e d'annata (anni '70), utilizzando al meglio il cast di adolescenti e le poche sequenze d'ironia (la bella ragazza che simula la sodomia sul fidanzato). Il target finale non ha risposto bene, infatti Cabin Fever, pur essendo composto da teen-agers, punta ad un pubblico maturo azzardando anche teorie (ormai out-time) sull'infezione per via sanguigna...

Puppigallo 29/05/07 22:44 - 5250 commenti

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Se si cerca l'originalità, alla larga da questo film. Se invece si ha paura di virus e malattie infettive varie, può diventare una pellicola quasi terrificante (se non fosse per gli attori, che la affossano non poco, le situazioni da continuo già visto e i dialoghi che sembrano tutti scritti da un beota). Peccato, perché ogni tanto si crea persino un po' di atmosfera e si ha quel sentore di marcio che di solito è linfa vitale per gli horror. Purtroppo è solo una leggera sensazione che svanisce in pochi secondi. Mediocre, ma comunque vedibile.
MEMORABILE: La ragazza isolata nel casolare che si scioglie lentamente. In più, un "simpatico" randagio le farà una visitina.

Magnetti 13/07/07 11:08 - 1103 commenti

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Film horror decisamente noioso che non spaventa. Il suo obiettivo in realtà sarebbe quello di angosciare con la paura del virus, ma non ci riesce. C'è però una certa cura nella realizzazione: una bella location, una buona qualità delle riprese e alcuni personaggi di contorno interessanti (su tutti il bambino biondo che morde). I cinque giovani nello chalet sono sopravanzati in qualità recitativa dall'inquietante cane che li bracca proprio mentre subiscono gli attacchi del virus. Film dimenticabile.

Blutarsky 18/07/07 17:29 - 360 commenti

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Dal film mi aspettavo tensione e qualche scena da “salto sulla sedia”, invece niente. Roth scrive una storia con personaggi al limite dell’idiozia che sembrano usciti da uno slasher anni 80 e con situazioni al limite del comico (il morso del ragazzino o l’incidente con il cervo), ma di scene che creino un minimo di tensione neanche l’ombra. Ha dalla sua il fatto di non prendersi mai sul serio e all’inizio questo mi aveva quasi divertito, ma dopo un po’ il gioco evidenzia tutti i suoi limiti.

Dusso 26/11/07 14:13 - 1565 commenti

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Piccolo gioiellino, questo esordio di Eli Roth. Si tratta di un horror davvero divertentissimo e molto sanguinolento. Roth, nel successivo film Hostel, non riuscirà a creare tanto divertimento come in questa occasione (mentre in Hostel 2 ci andrà molto vicino). Delizioso, freccia in su d'obbligo!

Schramm 20/11/07 02:10 - 3490 commenti

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Stolida porcheriola che non esiterei a definire senza pari, non fosse che di pari ne ha eccome e nemmeno pochi. Classico horrorucolo buono per i multiplex infestati da orde di schiamazzanti preadolescenti che tra una manciata di popcorn e un sms si schifano, spaventano ed entusiasmano con molto poco. Un molto poco che scomoda svergognatamente anche Raimi (l'ambientazione), Craven ("road to nowhere") e Romero (il finale di Night). A tratti impagabilmente ridicolo, costantemente tedioso, scandalizza saperlo incoronato come uno degli horror migliori di questi ultimi anni. Fguriamoci allora che orrore gli altri. Bah.

Rebis 25/11/07 18:26 - 2331 commenti

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Citazionismo furibondo come tessuto narrativo e senso implicito dell'intero film. L'idea del contagio, della decomposizione progressiva del corpo e della narrazione (che spurga nel delirio e nel grottesco) è prettamente teorica. L'horror selvaggio degli anni '70 azzanna quello plastico dei '90 e lo distrugge, creando lo spazio vuoto, bruciato, su cui riscrivere nuovi orrori. Eloquenti e bellissimi i titoli di testa. Lynch, produttore, lascia le sue impronte, ma Roth vira abilmente su orizzonti altri. Sporco e sgradevole: comunque non per tutti i fan del genere...
MEMORABILE: La depilazione.

Galbo 11/04/08 15:18 - 12372 commenti

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Mediocre horror realizzato all'insegna del già visto (o volendo essere eleganti del citazionismo spinto) e nulla è nuovo, a partire dalla trama (il solito virus devastante che irrompe in una piccola comunità), dagli sviluppi narrativi che propongono rimandi a film già noti di altri registi più dotati di Roth. Infine il cast evidentemente immaturo, privo di attori dotati di un minimo di carisma.

Hackett 12/04/08 13:06 - 1865 commenti

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Film incredibilmente sopravvalutato, "Cabin fever", ripropone un po' tutti i clichè di un certo tipo di horror. Di ragazzi affamati di sesso, soli nel bosco, che ricevono visite inquietanti, ce ne sono stati davvero un po' troppo per considerare il film di Roth degno di nota. Anche le figure dei poliziotti ambigui e dei bucolici abitanti del luogo non giungono nuove; su tutto questo grava poi la solita epidemia killer. Roth sembra quindi aver imparato bene dal suo mentore Tarantino: copia tanto, copia bene e alla fine sembrerai quasi originale.

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Daniela 1/01/09 17:35 - 12606 commenti

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Horror derivativo, anche se piuttosto disturbante. Qualche sprazzo di humor nero (specie della descrizione dell'idiozia dei villici) ma a prevalere è il raccapriccio per l'abbondanza di sangue, piaghe, carne a brandelli. Il gruppetto di ragazzi in vacanza è assortito con sconcertate banalità: il solito mix di imbecilli, allupati e zoccolette; per cui è difficile scatti una qualsivoglia simpatia umana nei loro confronti (vedi le loro reazioni dopo aver bruciato vivo un disgraziato), quando poi devono fronteggiare la spaventosa infezione.

Patrick78 15/01/09 16:13 - 357 commenti

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Esordio di uno dei registi più osannati del cinema horror made in USA. Perchè sia così osannato rimane un mistero, però sembra riesca a vivere di un credito illimitato soprattutto grazie alle sponsorizzazioni di David Lynch (che qui produce) e di Tarantino che gli ha sponsorizzato il film e presentato i successivi due orrendi lavori. Carrelata insensata di citazioni più o meno visibili (Non aprite quella porta, La Casa, Deliverance ecc.), musica inutile di Badalamenti (ecco Lynch), attori amatoriali (esclusa Jordan Ladd). Finale inguardabile. Bocciato.

Cotola 2/05/09 23:01 - 8998 commenti

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Ex allievo di Lynch, Eli Roth (futuro regista di Hostel) passa dietro la mdp e dirige un film sul solito virus che contagia tutti quelli che gli capitano a tiro con ovvie conseguenze catastrofiche. Il risultato è una pellicola già vista (piena di citazioni) compreso il finale aperto e apocalittico. Parte delle musiche sono state scritte da Angelo Badalamenti.

Ghostship 26/06/09 19:31 - 394 commenti

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Buona prima prova di Roth, che mixa sapientemente una serie infinita di canovacci horror tirandone fuori un prodotto godibilissimo ed attraversato da una sottile e costante ironia. I personaggi sono stereotipati ma alla fine tutti bene o male simpatici, gli attori che li interpretano meno cani della media di questi film, la regia imprime un ottimo ritmo e l'appassionato sicuramente gradirà il copioso (e ben fatto) splatter.

Enricottta 9/01/10 14:57 - 506 commenti

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Filmaccio senza una trama seria, senza uno svolgimento logico, senza una scena degna di nota, senza idee, senza... insomma. Roth esordisce malissimo e se non fosse per le due bellezze messe lì solo per farsi ammirare il film sarebbe veramente noioso. Quando cala il "sipario" il sollievo si impadronisce dello spettatore: "à ridatece i soldi".
MEMORABILE: La depilazione della ragazza bruna che ad ogni passata di lametta si porta via un pezzo di pelle.

Metuant 10/01/10 22:03 - 456 commenti

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Quando sono partito nella visione di questa prima fatica di Eli Roth, pensavo di trovarmi davanti uno di quegli horror stile La casa; così non è stato e tuttora non so bene come catalogarlo. Ha momenti di splatter parecchio crudo (la ragazza che si depila della sua stessa carne) e riprese a volte notevoli, ma la storia latita, gli attori sono la classica 'carne da macello' e il finale, che vorrebbe essere nichilista, fa solo storcere il naso.
MEMORABILE: L'esibizione ninja del ragazzino... ancora adesso non si capisce il motivo di ciò.

Harrys 26/02/10 20:05 - 687 commenti

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La scampagnata della comitiva (tra bonazze e simpaticoni di turno: amplessi e festini a go-go), la baita nel bosco con tanto di laghetto, la famiglia (allargata) provinciale, culturalmente distante, di conseguenza psicopatica, lo smarrimento delle certezze istituzionali, il "male" che scuote dall'interno l'affiatato (sì, come no) gruppetto... Insomma, un po' tutti quegli elementi scaturiti dall'avvento de La Casa e di Non aprite quella porta. Eli Roth dimostra d'averli assimilati maniacalmente, "pasticheandoli" con una gustosa ironia. **1/2

Trivex 16/03/10 20:31 - 1738 commenti

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Pur non mostrando né costruendo nulla di nuovo, questo horror ha saputo riproporre abbastanza bene il clima oscuro e minaccioso del genere anni 70. Da questa base solida si cerca di coniugare con rigore il dramma delle morti ed il disturbo provocato dalle modalità con le quali avvengono, con una ironia per una volta ne fastidiosa ne inopportuna. La sensazione di fastidio che dilaga con la malattia è palpabile e non ci sono possibilità di sconfiggere il nemico, una volta che lo stesso ha fatto breccia nel corpo e nello spirito. Finalone beffardo!
MEMORABILE: La pietà che si prova per la ragazza nella vasca da bagno, mentre cerca di ritrovare un poco di normalità, ma trova l'orrore.

Greymouser 19/02/11 17:22 - 1458 commenti

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Prima dell'operazione -hostel, Roth aveva esordito con questo tutto sommato classico horror, che resta per me - seppur non esaltante - il lavoro migliore della sua carriera. Se si riesce a superare l'avversione per i detestabili ragazzotti protagonisti, resta un impianto collaudato quanto elementare, molto derivativo e citazionista, ma con qualche sequenza di sicuro effetto raccapricciante. Un po' poco, ma guardabile.

Pinhead80 11/03/11 20:43 - 4715 commenti

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Un film sul contagio (e che contagio) dove le vittime sono alcuni ragazzi che stanno trascorrendo un week-end in un cottage. Rispetto ad altri film del genere, Cabin fever si condraddistingue per la dose massiccia di scene gore che vengono impiegate e per il modo in cui si sceglie di affrontare il contagio (attraverso la ghettizzazione dell'infetto). Furbetto quanto basta, non aggiunge molto a quanto già visto ma si lascia guardare sino in fondo.

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Enzus79 6/06/11 16:33 - 2864 commenti

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Un mix di Cronenberg, Raimi e Romero non basta a far un bel film. Eli Roth si è interessato solo a firmare una buona regia, dato che i dialoghi sono quelli che sono e gli attori sono peggio di quelli di una sit com (e in alcune situazioni si cade nel penoso).

Kekkomereq 28/12/11 21:17 - 358 commenti

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Tante citazioni anni '70 e '80, tanto sangue, budella e noia. La sceneggiatura di Cabin Fever è zeppa di stereotipi e i dialoghi sono degni di un tredicenne sboccacciato. La regia non è niente di particolare e anche gli attori sono il solito branco di cerebrolesi. Come film il debutto di Eli Roth dietro la macchina da presa non è un granchè, preferisco guardare altri tipi di slasher con una trama e con dialoghi almeno vagamente degni di nota.

Buiomega71 21/01/12 18:35 - 2899 commenti

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Il cinema del contagio si fonde con vaghi sapori slasher e Roth si conferma cantore della nuova carne putrescente e marciscente sino a farne sentire il tanfo maleodorante. Colpi bassi, cattiveria, ferocia, follia tra acquedotti putridi, carne scarnificata fatta a brandelli, esposta con livido senso del disgusto. Belle ragazze diventano carne marcia-e morta, l'amicizia e l'amore solo una chimera, mors tua vita mea non fu mai così veritiero. Chiudono questa deliziosa follia rothiana coniglioni giganti alla Bugs Bunny e deliranti flashback di massacri. Gioiellino.
MEMORABILE: I putridi e zozzi titoli di testa; La ragazza scarnificata piano piano; Il finale allucinato e quasi surreale.

Lupoprezzo 5/08/12 19:09 - 635 commenti

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La scarsa originalità, a mio parere, è l'ultimo dei problemi che affligge questo sgangherato esordio in cabina di regia di Eli Roth (sotto l'egida del suo vate David Lynch). Sorvolando sulle incredibili boiate che regnano nella sceneggiatura e che rendono la paranoia del contagio una barzelletta (incomprensibile il comportamento dei protagonisti), mi soffermerei sull'indecisione del registro addottato, irritante da quanto è ambiguo e nonsense (l'unica cosa riuscita è la gag del fucile). Personaggi idioti e dialoghi dimenticabili.

Myvincent 11/05/14 22:58 - 3722 commenti

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Il solito gruppetto di ragazzi idioti nel solito cottage isolato nei boschi che risulterà la loro tomba. Inizia così, poi si trasforma in un infection-movie come se ne vedono a dozzine, senza né arte né parte. Eroico chi riuscirà ad arrivare fino alla fine senza neanche uno sbadiglio.

Belfagor 7/10/14 14:02 - 2689 commenti

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La base è la stessa dei tanti Venerdì 13: un gruppetto di giovinastri in piena tempesta ormonale, una vacanza in un luogo sperduto, l'inevitabile bagno di sangue catalizzato dall'idiozia (a tratti criminale) dei protagonisti. La differenza è che qui l'assassino non è un mostro mascherato ma un virus che distrugge i tessuti. Con la sua regia da rozzo mestierante, Roth mostra di saperci fare quando si concentra su piaghe e brandelli di carne. Il resto è solo noia e derivazione.
MEMORABILE: La depilazione.

Taxius 22/03/15 02:59 - 1656 commenti

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Classico slasher in cui un gruppo di amici va in vacanza in un bosco e viene poco a poco ucciso a causa di un'infezione. Un film che sa di già visto e non è nulla di originale; oltretutto è molto lento e per i primi quaranta minuti non succede assolutamente nulla. Mezzo voto in più per il finale ironico.

Piero68 22/12/15 15:29 - 2955 commenti

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Prima prova per Roth, eclettico personaggio che qui produce, sceneggia, dirige e interpreta. Peccato che il prodotto sia inferiore alle potenzialità e alle aspettative anche perché la direzione è quella dell'omaggio a film di maggiore spessore. Non mancano le scene a effetto e quella sporcizia che permeerà quasi tutti i film di Roth, ma l'essersi interamente affidato a un cast di attori semi sconosciuti buoni più per comparsate che per ruoli principali influirà molto sulla cifra del prodotto. Finale che, classicamente, lascia tutto aperto.

Herrkinski 8/03/16 01:52 - 8052 commenti

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L'esordio di Roth non si può certo dire originale; si sprecano le citazioni a La casa (non solo per la location), ma anche ai vari classici horror sul tema mutazioni/contagio dei '70/'80 e al filone hicksploitation. Il regista però non è né Cronenberg, né Romero, quindi la butta prevalentemente in caciara, tra un primo tempo demenziale dai toni teen-movie e un secondo abbastanza gore, che regala qualche buona sequenza. Il film non si prende comunque troppo sul serio e alla fin fine intrattiene, seppur lontano dal cult che avrebbe voluto essere.
MEMORABILE: L'attacco del cane affamato; I tre contadini idioti che vanno alla baita per far giustizia.

Didda23 30/03/16 09:31 - 2424 commenti

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Forse avrebbero dovuto spiegarglielo all'esordiente Roth che per fare un horror teso e riuscito non basta sfruttare e spremere idee avute da altri senza aggiungerci del proprio: location presa pari paro dalla Casa, personaggi di contorno hooperiani e boormaniani e ciligiena sulla torta quel finale romeriano che grida vendetta. Poco ispirate le musiche di Badalamenti; la regia modesta e poco incisiva aggiunge poco a uno script rivedibile e scialbo, con dialoghi oltremodo risibili. C'è pochissimo da salvare. Eli farà leggermente meglio con Hostel.
MEMORABILE: La scena nella vasca da bagno.

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Anthonyvm 16/08/19 22:31 - 5615 commenti

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La mano inesperta dell'esordiente Roth (soprattutto in sede di scrittura: la coerenza narrativa è fragile, il plot e i dialoghi alquanto caotici) si fa sentire, ma nel complesso questa curiosa commistione di backwoods horror (si respira molta aria da Non aprite quella porta), black comedy e splatter da infezioni (stranamente non zombesche) diverte e disgusta nelle giuste proporzioni. Gli effetti speciali curati dal gruppo KNB sono ottimi e la mdp indugia su dettagli gore che lasciano il pubblico con uno schifato sorriso sulle labbra. Spassoso.
MEMORABILE: L'attacco dell'uomo contagiato allo chalet; La ragazza rimasta senza labbra; Il bambino mordace; Il cacciavite nell'orecchio; Il finale romeriano.

Giùan 13/07/21 10:27 - 4528 commenti

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Bah! Anzi boh! Oltre che alla sospensione dell'incredulità, il giovane Roth chiede anche, a voi spettatori che entrate nel suo cinema, un totale azzeramento di qualsivoglia spirito etico (e vabbè) e una palese distrazione dei più elementari legami sinaptici (e vabbè). Il problema è che, a fronte dell'esaudimento di queste supponenti istanze, la restituzione e l'appagamento del suo horror(ino) risultano di sbalorditiva modestia, potendosi nell'ordine di soddisfacimento elencare 1) le poppe di Cerina Vincent, 2) la demenziale irruzione del vice sceriffo amante della baldoria. Boh!

Teddy 14/08/22 22:58 - 808 commenti

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Tra sangue, sesso, corpi in putrefazione, case nel bosco, personaggi bizzarri, la tipica architettura delle sequenze di “Cabin Fever” mostra un’estetica dell’accumulo, un horror vacui in cui lo sguardo dello spettatore si perde meravigliosamente fra i ricordi di un cinema passato, aggredito e soggiogato da una visione tanto risaputa quanto spudorata. Cinico e leggero ma che non guarda in faccia nessuno. Un gioiello.
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  • Curiosità Zender • 8/07/11 08:17
    Capo scrivano - 47698 interventi
    La composizione di teschi ricavati un po' da tutto è tecnica molto diffusa, tra cinema e musica. Gustiamoci intanto qui il sottofilone "rami & alberi" (per la serie quando la fantasia scarseggia..., (grazie anche a Rebis per la segnalazione di Cabin Fever):



    Nel sottofilone ci sarebbe anche la variante "facce tra alberi", di cui il celebre "Tree of half life" fotografato da Storm Thorgerson per i Pink Floyd (foto a destra) è forse il più alto rappresentante (anche perché l'albero si dice sia stato potato e non sia affatto una creazione a computer), ma questa è un'altra storia...