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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/01/17 DAL BENEMERITO DEEPRED89
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Deepred89 4/01/17 15:35 - 3701 commenti

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Jarmusch si dimostra tra i pochi registi al mondo in grado di rendere poetica l'apparente inutilità della vita di un anomimo cittadino di provincia di cogliere il tenero, il buffo, il grottesco e l'inquietante dalle piccole variazioni o sfumature del tran-tran quotidiano. La poesia come visione del mondo, che plasma il film e tutte le sue componenti, scandendone i momenti fondamentali, l'inizio, la fine e il nuovo inizio. Jarmusch supervisiona l'edizione italiana ma non la salva da un doppiaggio irritante. Ipnotico, originale, personalissimo.

Nancy 4/01/17 20:43 - 774 commenti

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Film tanto semplice da sembrare banale, a un primo sguardo: la routine di una coppia di sposi senza troppe ambizioni che vivono in una cittadina del New Jersey che ha dato i natali a diversi artisti e poeti. Anche i protagonisti hanno velleità artistiche, facendo della loro vita una continua poesia o comunque una prova artistica, per quanto banale possa essa essere. Toccante Driver, sempre adatto per questi film "indie", meno in parte la Farahani. Musiche degli Sqürl, gruppo di Jarmush. Forse si poteva fare qualcosa di più per il ritmo, ma poetico.

Sietepaz49 15/01/17 16:12 - 1 commenti

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E' girato come una delicata poesia su un poeta che scrive, ascolta e legge poesie e fa della sua vita stessa una poesia. Un invito a non farci turbare troppo dagli eventi mentre amiamo il nostro partner, la vita, le persone, gli animali (vedere come il protagonista reagisce alle malefatte del cane) senza giudizio né punizione, ma non senza attenzione, passione e partecipazione. Un film da vedere quando ci sentiamo pessimisti o delusi di fronte alla noia o agli inciampi della vita. Un film che trasmette entusiasmo, equanimità e gioia di vivere.
MEMORABILE: Perdere il frutto del lavoro e sapere che si può ricominciare, tanto si sa che lo si potrà rifare e che la meta è sempre meno importante del viaggiare.

Xamini 15/01/17 19:47 - 1244 commenti

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Vicenda lenta e ciclica, un Samsara di quotidianità, cui l'anonimo e silenzioso Driver (bonariamente appellato come "Paterson") ben si adatta e dalla quale distilla tutto il bello, appuntandolo in forma poetica sul proprio taccuino. Jarmusch ce la racconta cogliendo delicatamente il dettaglio, che si tratti di un sorriso, di un elemento buffo o di uno amaro. Nessun eccesso, il bello della piccole cose.

Lou 16/01/17 14:13 - 1119 commenti

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L'autista di bus Paterson, che si chiama come la sua città del New Jersey ed è interpretato da un attore che si chiama Driver, è chiuso nel suo mondo interiore animato da una profonda vena poetica, che lo salva da una vita sempre uguale a se stessa. Il tema del doppio è centrale in questo film delicato e surreale di Jarmusch, ispirato alla poesia di Williams Carlos Williams. Vita reale e aspirazioni, ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, le due facce dell'esistenza esplorate con taglio minimalista e allusivo.

Galbo 22/01/17 07:17 - 12372 commenti

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Il film di Jarmusch è tanto essenziale nella trama, quanto profondo nella caratterizzazione del personaggio principale, che trae linfa nella sua attività poetica dall' osservazione della realtà e dall'appagamento derivante dalla serenità quotidiana e dalla ripetitiva dei gesti di tutti i giorni. Lo stile del regista è evidente dalla proiezione sullo schermo delle poesie scritte dal personaggio, interpretato da un eccellente Adam Driver, che conferiscono un tono insieme surreale e naïf. Da vedere.

Cotola 25/01/17 23:05 - 8998 commenti

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Può un film sostanzialmente ripetitivo nel suo svolgimento essere pienamente riuscito? Sì se può contare su una sceneggiatura che sa mostrare la realtà di tutti i giorni con grande capacità poetica e che sa rivitalizzare la routine della quotidianità con tante piccole varianti che rendono così sempre diversi i momenti della giornata, sostanzialmente spesso uguali a quelli dei giorni precedenti, che vivono i protagonisti. Ci si diverte, si riflette, ci si emoziona: mica poco!
MEMORABILE: Gaetano Bresci.

Capannelle 7/02/17 00:30 - 4394 commenti

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Può l'ordinarietà trasmettere serenità e appagamento anche al giorno d'oggi? Questo pare chiedersi Jarmusch con questo lavoro molto particolare. Centrale il personaggio interpretato da Driver, mai arrabbiato, positivo e ispirato dalle piccole cose. Non è facile appassionarsi a tutto; in due ore ci aiutano le smorfie del cane e la progressione dei decori creati dalla moglie. Però riesce a creare quel tot di serenità senza mai diventare stupido o presuntuoso.

Paulaster 1/03/17 10:08 - 4373 commenti

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Settimana di ordinaria vita mortale di una coppia nel New Jersey: lui guidatore di bus con velleità di scrittore, lei una sorta di artista di provincia. Dialoghi insopportabili (vorrei vedere, con una che ti dipinge le tende) e aria di poesia nell’aria con i citati Dante e Petrarca che si rigirano nella tomba. Il b/n magari avrebbe dato quell’aria retrò, invece c’è il colore che appiattisce tutto. Driver che cambia smorfia solo con due sorrisini e lei penalizzata dal doppiaggio. E le inquadrature al cane? Lì Jarmush affonda.
MEMORABILE: Il rapper; I miei ringraziamenti personali al cane per avergli distrutto il taccuino.

Didda23 9/05/17 10:39 - 2424 commenti

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Un film molto leighiano nella sostanza che si focalizza sull'incedere lento e inesorabile del vivere quotidiano, senza troppi sussulti e ambizioni, trovando nell'arte l'unica soluzione per trovare il senso della vita. Jarmusch è più che bravo a trasformare in lirismo scene semplici, ma dal forte impatto emotivo. Registicamente alcune soluzioni adottate sono notevoli, ma sono le piccole cose nella sceneggiatura a far volare il film in alto. Corrette le prove attoriali, con un Driver malinconico che lascia il segno. Un film non per tutti.
MEMORABILE: Il tortino Paterson e le facce che fa Driver nell'assaggiarlo; Le scene al bar; Il racconto in autobus sull'anarchico Gaetano Bresci.

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Kinodrop 23/05/17 18:33 - 2908 commenti

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Jarmusch attraverso Driver scorge nella routine quotidiana e nella reiterazione la dimensione temporale che è propria anche di quella poetica, la quarta dimensione evocata dal protagonista. La ciclicità della narrazione - tra gli affetti domestici, il lavoro di autista, gli amici al bar e il quotidiano appuntamento col taccuino di poesie - è come una specie di "variazioni sul tema" sul ruolo dell'arte e il senso della poesia. Ammirevole l'unità sentimentale e il supporto reciproco della coppia sottolineati dalla simpatia del "burbero" Marvin. Poetico.
MEMORABILE: La serenità e la disponibilità di Paterson; Le decorazioni in b/n di Laura; Il cane Marvin terzo protagonista; Le conversazioni in autobus; La musica.

Daniela 10/06/17 09:52 - 12606 commenti

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7 giorni nella vita di un uomo tranquillo, tanto metodico che non ha bisogno della sveglia per alzarsi presto ed andare al lavoro, alla guida dello stesso tram sullo stesso percorso. Al ritorno, le chiacchere della moglie e la passeggiata col cane con sosta al solito bar. Se per Hitchcock il cinema è la vita senza pause noiose, Jarmusch riesce a fare un film solo con quelle che, pur tanto monotono, paradossalmente non annoia. Merito non tanto della "poesia delle piccole cose" un poco stucchevole ma di quei semi di ironia di cui è cosparso, delle sorprese nascoste fra le pieghe del racconto.
MEMORABILE: Certe espressioni del cane, responsabile dell'unica vera azione che potrebbe segnare una svolta (salvo interventi restauratori di giapponesi di passo)

Giùan 20/04/18 09:40 - 4528 commenti

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Il frainteso minimalismo dei film di Jarmush si è elevato da decenni a Cinema con una precisissima potenza filosofica, una forza che, come nelle opere del Maestro Ozu, è in grado spesso di sconvolgere per la pluralità di senso nascosta dietro un orizzonte apparentemente reiterato. Paterson diventa così la poesia delle piccole cose, di una quotidianità immobile. Dalla superficie rassicurante, dalla perpendicolarità distaccata e da una profondità pronta a farsi abissale. Cinema tridimensionale che suona la sveglia, chiama alla guida, invita alla scrittura.
MEMORABILE: L'alternativa bellezza della Farahani; Driver e il cane.

Hackett 10/04/19 15:27 - 1865 commenti

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Il gusto per il minimalismo proprio nel tocco di Jarmush è l’ingrediente principale di questa storia semplice, garbata e romantica, in controtendenza ai gusti del cinema moderno. Il regista americano infatti dilata al suo solito i tempi, le attese e gli sguardi, indugiando affascinato (non compiaciuto) su una piccola storia di poesia e felicità, gioia per le piccole cose e sicurezza che risiede nelle abitudini. Il bravo Adam Driver riesce a forgiare un personaggio che ispira simpatia e tenerezza. Può la creatività salvarci dalla vita di tutti i giorni? Sì, se ci si lascia ispirare.

Pinhead80 18/04/19 16:31 - 4715 commenti

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In una tranquillissima e noiosa cittadina una coppia passa giorno dopo giorno in una routine a tratti irreale. L'unica cosa che sembra distrarre il protagonista da tutto ciò è la poesia. Jarmusch ci ha abituato a film lenti e introspettivi e questo non fa eccezione. Una valutazione troppo frettolosa potrebbe sottostimare l'opera, che invece risulta interessante perché riesce a trasmettere emozioni con estrema semplicità senza stravolgere la natura dei personaggi.
MEMORABILE: Marvin.

Mickes2 1/05/20 13:37 - 1670 commenti

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Paterson vive a Paterson, New Jersey. Frammenti di vita quotidiana, sette giorni fotocopia che si susseguono nella solita routine: la dolce sveglia affianco alla propria bellissima ragazza, la colazione, lo stesso pullman, stesso bar… il tutto affrontato in modo sereno o pensieroso, ottimista o dispiaciuto. E infine la poesia, un modo per isolarsi, ripensando e godendo delle piccole-grandi cose che la vita ci può offrire. Festival del vacuo & pretenzioso, in cui l’acuto minimalismo di Jarmusch fa clamorosamente cilecca. Ahimè, davvero mediocre.
MEMORABILE: Il cammeo di Method Man.

Thedude94 10/01/21 01:43 - 1084 commenti

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Jarmusch rapisce e colpisce con quest'opera che sembra quasi incompleta ma che in realtà ci mostra la vita così com'è per tutti, in particolare quella di un autista di Paterson (di nome Paterson), magistralmente interpretato da Driver, che nasconde la passione per la poesia. Ed è un film poetico in tutto e per tutto, che sovrappone alle immagini fotografate notevolmente i testi delle poesie che il protagonista scrive durante le sue giornate; il tutto è raccontato mostrando la sua settimana tipo. Molto validi anche i personaggi di contorno e la stralunata fidanzata, avvezza alle arti.

Enzus79 27/04/21 21:22 - 2863 commenti

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Uno dei migliori film di Jarmush. La monotonia e la ripetitività della vita danno ispirazione a un autista di bus per scrivere poesie. Storia introspettiva con sfumature esistenziali che, pur mancando di una trama particolare, non annoia; anzi, trasmette una certa empatia. Adam Driver convincente nel ruolo del protagonista. Ottima la fotografia. Discreta la colonna sonora.

Giufox 13/05/21 18:25 - 324 commenti

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Paterson vive dell'armonia dei suoi gesti e contestualmente naviga nelle acque calme di un cinema minimale caro a Jarmusch, che non vuole essere spoglio e fragile per sopperire alle proprie carenze narrative, ma ritrovato veicolo d'introspezione attraverso il lento diluirsi di trama a immagini. Molto più evocativo e sincero di tanti biopic che annientano la bellezza del processo creativo fomentandone solo gli eccessi (erotici, etilici e narcotici), materializza la possibilità di scindere la complessità delle emozioni nella sostanza del quotidiano per ritrovare pace interiore.
MEMORABILE: Il cane che sbrana il quaderno; Il rito della colazione; Il finale al fiume; La calma onirica del pub.

Minitina80 8/10/22 10:36 - 2976 commenti

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Sembrerebbe un film vuoto e banale, appesantito da una dialettica in apparenza confusionaria e senza direzione. Rivendica, invece, la profondità della poesia, consentendo a un uomo ordinario, ancorato a un lavoro routinario, all’interno di una città insignificante, di cercare quella luce in grado di accendere il senso dell’esistenza terrena. Ogni espressione o parola è ben ponderata e lascia trasparire quanto Jarmusch abbia messo se stesso in ogni singolo fotogramma. Lo si può definire cinema d’autore, senza paura di commettere un azzardo.
MEMORABILE: Le citazioni di Gaetano Bresci e Petrarca.

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  • Discussione Raremirko • 11/04/21 20:09
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Assolutamente nobilitato ed impreziosito dalle eccellenti musiche dello stesso regista e di Squrl, è un film lineare e monotematico, incentrato sull'amore e sulla poesia.
    A tratti il continuo andirivieni del pullmann ricorda il Bronx con De Niro; abbastanza bravo Driver (quale cognome più appropriato in tal caso) in 2 ore dense e non proprio mainstream, più che altro apprezzabili dai fans del regista.
    Buono.