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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/06/16 DAL BENEMERITO MARKUS
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Markus 6/06/16 17:49 - 3680 commenti

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Il tema della dittatura cilena del 1973 è di quelli spinosi e Gallenberger punta sul romantico (in un mondo, quello del Cile di quegli anni, tutt'altro che amorevole). La colonia di questo film rappresenta una realtà di quel tempo (un singolare centro di detenzione a carattere "religioso") e appare ben rappresentata e fedele ai fatti. La prima mezz'ora è attanagliante e naturalmente drammatica (il famigerato stadio-lager di Santiago, la "parilla" elettrica...), poi la pellicola vira in direzione del prison-movie lacrimevole.

Sircharles 7/06/16 12:44 - 104 commenti

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Riflettori accesi su una vicenda poco esplorata della dittatura cilena di Pinochet, il "lager mascherato" di Colonia Dignidad, un sedicente centro di preghiera, vita umile e lavori agresti gestito con metodi nazisti, violenze brutali e abusi sessuali. La narrazione è cruda e lascia poco all'immaginazione, la vicenda dei due protagonisti, una hostess e un dissidente politico, mantiene contorni di realismo anche quando sconfina, giocoforza, nell'avventuroso - thriller. Reso con efficacia anche l'abbrutimento umano e morale indotto dal regime.

Daniela 24/09/16 00:18 - 12606 commenti

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A concentrarsi sul solo lato romantico/avventuroso, un prison-movie di coppia discretamente interpretato ma che, a parte le forzature utilizzate per aumentare la suspence, potrebbe essere ambientato in qualsiasi altro tempo o altro luogo. L'interesse risiede però altrove, ossia nella descrizione della vita nella colonia/setta, sorta di enclave tedesca all'interno del territorio cileno, e negli accenni alla collaborazione del suo leader, un bastardo manipolatore e pedofilo, con il regime di Pinochet. Il film, spingendo a saperne di più, vale soprattutto come stimolo, al di là dei suoi meriti.

Galbo 8/02/17 05:46 - 12372 commenti

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Sullo sfondo del golpe cileno del 1973, la storia di una sorta di enclave tedesca in cui si praticano la tortura e la manipolazione dell'individuo. Un film che meritoriamente affronta un argomento storico poco conosciuto che manifesta una notevole forza drammatica nella prima parte, di impronta assai realistica e segnata da una notevole caratterizzazione ambientale e dei personaggi. Meno efficace l'introduzione del tema sentimentale e in genere la seconda parte che appare molto più convenzionale. Buona la prova degli attori.

Nando 3/03/17 00:42 - 3806 commenti

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Una pellicola coraggiosa che mostra un lato oscuro della storia contemporanea attuato in Cile. Una setta religiosa, dedita alla violenza, collusa con il famigerato regime di Pinochet viene vista con gli occhi di due cittadini tedeschi. La tortura come negazione umana e il fanatismo religioso incessante. Notevole senso di opprimente ansia che non lascia mai lo sviluppo narrativo. Bravi i due interpreti principali.

Hackett 17/04/17 10:04 - 1865 commenti

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Interessante pellicola che unisce al rigore di una serie di terribile realtà storiche, un intreccio narrativo che spazia dal sentimentale, al thriller, al film di prigionia. Dopo un'intensa prima mezz'ora, fortemente ancorata ai fatti storici del golpe cileno, ci si trova infatti immersi in un film che cambia pelle diventando racconto di evasione da una comunità-setta realmente esistita. Buona la prova dei protagonisti, con una Emma Stone sempre più matura per ruoli intensi. Coinvolgente.

Schramm 19/10/19 17:14 - 3490 commenti

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Rinuncia a Satana e troverai qualcosa di infinitamente peggio: l'uomo, autopromossosi vicario e sicario di Dio. Rinuncia a Satana, e canterai cosa fanno sul balcone dittatura e religione. Rinuncia agli inferi, ché li hai già a disposizione mascherati da terra promessa. Colonia Dignità come Divisione della Gioia, secondo quel macabro spirito di patata in cui eccelle puntuale la storia novecentesca: non meno puntuale è il film nel ricamare il peggio cileno con pizzo sanGallenberg intinto nel jonestowniano arsenico: punto-Mullan e croce-Bechis e la maglia di storica lana vetrata è indossata.

Enzus79 22/02/21 17:52 - 2863 commenti

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Basato su una storia vera, ambientata nel Cile sottomesso alla dittatura di Pinochet. L'ingrediente thriller dà più verve e interesse alla trama, pur non raggiungendo livelli entusiasmanti. Il finale sembra velocizzare il tutto, lasciando però alcune dinamiche col punto di domanda. La Watson non convince appieno in certi ruoli. Uno degli ultimi film con il buon Nyqvist.

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