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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tipico incrocio vanziniano di genitori e figli in quel di Miami (già mèta di Boldi & De Sica nel 2005), con intrecci paurosamente riciclati che riportano in auge temi logori come l'immortale dualismo Roma (Tortora e Laganà)/Milano (Minaccioni e Tedeschi) da una parte e la famiglia spaccata in viaggio (Memphis e Leoni) dall'altra. Nonostante le star stiano come sempre tra i più in età, questa volta ampio spazio viene lasciato anche ai giovani. Tuttavia la coppia Laganà/Tedeschi (entrambi figli d'arte, rispettivamente di Rodolfo e Corrado), qui freschi studenti universitari inevitabilmente...Leggi tutto destinati a flirtare nonostante la blanda opposizione dei genitori, percorrono vie troppo banali per convincere; così, a dispetto di una recitazione leggermente superiore a quella dei colleghi che li han preceduti in ruoli assolutamente speculari, la loro storia con contorno di amico infoiato (che punta le ragazze brutte perché più facili da conquistare e da mollare) e di biondona sexy come terza incomoda non lascia proprio traccia. Così come dispiace vedere due validi attori da commedia come Memphis e Propizio (studentaccio fuori corso che accetta di aiutare l'altro a rintracciare la figlia giunta a Miami con le amiche) non trovare a disposizione una sola battuta decente. Propizio prova a metterci di suo una certa frizzantezza, Memphis padre preoccupato e malinconico si spegne quasi subito per non riaccendersi più. Per cui, alla fin fine, a reggere la baracca si ritrovano il vice-De Sica Max Tortora, che a tratti qualche buona gag la azzecca, e la garanzia Paola Minaccioni, che lavorando di più sulle espressioni e sulla mimica lo asseconda bene. Le rare risate vengono da loro (specialmente durante la parentesi alla palude), perché quando si tenta il solito quadretto giovanile fatto di illusioni ed equivoci, di piccole bugie e pericolosi inganni, ci si impantana nel sentimentale ingenuo fuori tempo massimo, ormai anacronistico. Tanto che per tenere alti i ritmi la regia di Vanzina deve dar fondo al mestiere aiutandosi ancor più del consueto con le musiche, come sempre posizionate con intelligenza e funzionali alla scorrevolezza del tutto. Di Miami giusto qualche panoramica, il college, un po' di spiaggia, ma quasi sempre con colori spenti che non ne restituiscono l'immagine spensierata e vivace che ci si aspetterebbe. A Neva Leoni, che per compiacere il partner si finge nipote di Giorgio Armani, la regia regala insistiti primi piani che ne mettono in luce bellezza e avvenenza, ma anche la sua avventura col fascinoso agente immobiliare e le due amiche non va al di là di un puerile gioco di ammiccamenti seguito da ovvi sogni d'amore infranti. Non è facile continuare a scrivere commedie dopo quarant'anni di sceneggiature a getto continuo e MIAMI BEACH ne è semplicemente la dimostrazione. Pura routine, senza nerbo e spenta, che si tiene a galla con la professionalità di una regia consapevole e di un cast discreto, evitando se non altro le volgarità (rutto in sauna a parte, piazzato quasi come timbro di garanzia). Puntando più sul sentimento che sulla comicità ci si riavvicina ai Vanzina old-style, quando però i tocchi umoristici erano comunque di ben altra levatura e brillantezza. Dialoghi che non trovano più lo spunto vincente d'un tempo, semplici botta e risposta senza un vero perché.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/06/16 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/06/16
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Tomastich 3/01/17 12:30 - 1255 commenti

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Uno dei peggiori film che abbia mai visto. Non per l'intreccio classico di storie di italiani all'estero, ma per il modo con cui è raccontato. Attori presi dalla peggior tv, tra i quali si salva solo la maschera di Tortora. Memphis imbolsito, sfiatato e storie d'amore che rasentano la diseducazione sono il non-plus-ultra di come ormai non si riesca più a costruire una commedia. Almeno prima ci facevano vedere qualche nudo, ora manco più quello.

Markus 3/06/16 09:03 - 3687 commenti

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Nella cornice un po' anonima di Miami sono rappresentati due episodi portanti (capitanati da Memphis e Tortora) con alcune piccole divagazioni. La vicenda è pretestuosa e banale, ma dà modo di sviluppare alcune dinamiche comiche spesso riuscite. Il versante giovanilistico (spesso accozzato in questi film) stavolta pare funzionare e divertire; merito senza dubbio di un cast (c'è anche qualche figlio d'arte) all'altezza dei ruoli assegnati. Il cinecocomero ha quest'anno un degno rappresentante.

Sircharles 7/06/16 12:21 - 104 commenti

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La griffe Vanzina consente ancora di produrre commedie comiche di buon livello. E' il caso di questo cine-ombrellone, che sprigiona una notevole carica ridanciana e riesce a tenersi lontano da eccessivi ricorsi alla volgarità. Il tris d'assi è Memphis/Tortora/Minaccioni, ma sono gli ultimi due gli autentici mattatori, una coppia vincente da riproporre anche in future pellicole. Paola, poi, migliora con gli anni, rivelando anche un discreto sex appeal. Gli attor giovani di contorno brillano senza essere invasivi, soprattutto la Tedeschi.

Rambo90 13/06/16 23:02 - 7697 commenti

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I Vanzina tornano al filone vacanziero: due storie intrecciate nella Miami che già vide l'ultimo Natale della coppia Boldi-De Sica. Il ritmo scorrevole salva il film, perché la sceneggiatura è ai minimi termini, offrendo agli attori pochissimi spunti per suscitare risate. Meno peggio del solito il comparto attoriale giovanile, sebbene penalizzato dalla scrittura più scialba. Meglio quindi il sempre vulcanico Tortora e un Morelli spiritoso e in parte, malamente invecchiato e appesantito Memphis. Vedibile, non supera la mediocrità.

Galbo 29/11/16 05:56 - 12392 commenti

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Solita commedia "vanziniana", ambientata nell'esotica cornice della Florida. Il regista non sfrutta la location come potrebbe limitandosi alle solite logore immagini da cartolina. Non è migliore il contenuto, che è quello della doppia storia e del solito confronto generazionale che vede gli "anziani" prevalere nettamente per simpatia e caratura artistica sulle nuove leve, benché la sceneggiatura sia come spesso avviene banale e costretta a ricorrere a situazioni che ormai fanno al massimo (e non sempre) sorridere. Evitabile.

Gabrius79 26/03/17 22:34 - 1427 commenti

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Commediola balneare che se non fosse per qualche buon duetto fra Tortora e la Minaccioni non avrebbe alcun mordente. Il reparto giovanile recita mediocremente e anche la presenza di Memphis e Morelli non aiuta a risolvere la situazione, che spesso precipita nella noia. Passo indietro per i fratelli Vanzina.

Graf 9/07/18 01:26 - 708 commenti

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I soliti vacanzieri italiani all’estero alle prese con le solite sventure e contrattempi. La consueta commedia farsesca di Vanzina meno volgare dell’usuale ma con gli stessi ritmi frenetici delle altre e con le medesime situazioni ridanciane; ormai il regista romano dirige con il pilota automatico e non si discosta dal metodo di sceneggiare la schiuma effervescente e inconsistente prodotta delle onde di risacca di una società liquida in cui i riferimenti morali e sociali si decompongono e si ricompongono in modo ciondolante, fluido e volatile.

Ultimo 17/07/18 10:13 - 1655 commenti

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Tipica commedia vanziniana, ambientata in quel di Miami ove si intrecciano diverse storie che vedono protagonisti volti noti delle moderne commedie italiane. Risultano piuttosto scarse le vicende dei giovani, mentre Ricky Memphis e Max Tortora fanno divertire, da attori esperti e di un certo talento quali sono. Da guardare, ma giusto per farsi due risate e senza aspettarsi un capolavoro.

Reeves 5/10/21 10:09 - 2214 commenti

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Commedia degli equivoci con un gruppo di adolescenti in vacanza a Miami e i genitori pasticcioni che rimangono lì insieme a loro. Magari le situazioni non saranno troppo originali ma qualche risata ci esce, soprattutto quando la Minaccioni si ispira a Franca Valeri e Max Tortora ad Alberto Sordi. Le finte telefonate per nascondere le bugie strappano più di una risata, ed è evocato anche Giorgio Armani...

Medicinema 25/02/22 22:29 - 122 commenti

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Si stava meglio quando si stava peggio. Se il cinepanettone delle origini aveva un che di rituale e di atteso, l'orgia più recente di film simili ha tolto verve al genere, oltre a non contare più sui pezzi da 90 della comicità. E così questo cinecocomero, oltre a proporre dinamiche trite e ritrite (genitori/figli, rimorchi in vacanza, hotel di lusso), si ritrova a poggiare su uno stanco Memphis, su Tortora che copia De Sica, su giovani inespressivi per tradizione. E se mancano le risate grossolane, l'intera operazione perde il suo senso.
MEMORABILE: L'anglofona Minaccioni.

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