Viaggio al centro del tempo - Film (1967)

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Viaggio al centro del tempo
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Journey to the Center of Time
Anno: 1967
Genere: fantascienza (colore)
Note: Remake di "Viaggiatori del tempo" (1964).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Siamo alle solite: un gruppo di volonterosi scienziati sta mettendo a punto una sorta di cronovisore ma il finanziatore della società di ricerca è morto e il figlio, subentrato, esige risultati chiari da subito. Vagli te a spiegare che non son cose che si inventano in un attimo... No! Quello vuole prove tangibili della fattibilità dell'esperimento e concede al massimo 24 ore, ai tre poveretti che ci lavorano! E dire che lo scienziato a capo del progetto ci si era messo d'impegno a spiegare la quarta dimensione (il tempo), a far capire come il continuum spazio-temporale possa essere visto come un raggio da esplorare e che piazzando una sorta di specchio in linea teorica si potrebbero osservare sia...Leggi tutto il passato che il futuro. Finora non si è riusciti a vedere più indietro di poche ore ma è già qualcosa e... Niente da fare: il giorno dopo tutti nel laboratorio per un esperimento che è necessario sortisca qualche effetto decisivo. Risultato? A bottone premuto s'incasina tutto e l'intera sala se ne parte per il futuro, anno 6969 (quasi 7000, direbbe Benigni), dove viene subito assalita da un manipolo di alieni che spiegano in quattro parole chi sono e cosa succederà alla Terra. E da lì via, retromarcia e ritorno nel passato, indietro fino a Omaha beach e poi nella preistoria, il tutto non vissuto ma semplicemente osservato attraverso la finestra del laboratorio, dove di fatto passano in rassegna vecchi film e un po' di immagini di repertorio di guerre, sparatorie assortite, cowboy e indiani, dinosauri... un minestrone visivo interminabile di cui sfugge l'utilità, sintomatico della povertà estrema che coinvolge l'intera operazione. Quando i nostri se ne escono finalmente dal laboratorio (nel nostro tempo son rimasti i tecnici alle prime armi che provano rozzamente a rimettersi in contatto con i loro superiori persi nel futuro) si ritrovano in una giungla dove troveranno diamanti e rubini... Dovrebbe vagamente esserci una logica che sovrintende a questo guazzabuglio inconcludente (che affoga nel ridicolo quando si verifica addirittura uno scontro tra capsule temporali), ma è meglio non pensarci. E pensare che all'inizio, quando lo scienziato spiegava con pazienza al figlio di papà asino le sue teorie sul continuum spazio-tempo il film era così mirabilmente chiaro, affascinante, tecnicamente credibile... Perché buttare tutto a mare per tuffarsi nel solito andirivieni sterile tra passato e futuro se poi non si hanno minimamente i mezzi per rendere la cosa godibile? Dovremmo forse appassionarci nel veder scorrere filmini in costume sul finestrone del laboratorio? Nell'ascoltare quattro alieni vestiti di stracci mentre spiegano la loro missione colonizzatrice (vengono da un pianeta morto, ovviamente)? Trepidare nel seguire i tecnici rimasti nel 1967 mentre escogitano puerili sistemi per recuperare i dispersi? Per non parlare del gretto, giovane finanziere che va a raccattar diamanti nella giungla... Finale che azzarda ancor di più, senza che ve ne fosse il bisogno. Tra i più insipidi e modesti fantafilm di sempre, nonostante le buone intenzioni.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/05/16 DAL DAVINOTTI
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Gestarsh99 21/05/19 16:46 - 1395 commenti

I gusti di Gestarsh99

Giammai pentito dei cinemisfatti compiuti, lo sciupafilm Hewitt riallunga le sue trepide grinfie sulla fantascienza e con la stessa briosità registica di un frullino a manovella impasticcia l'instant-reboot di Viaggiatori del tempo, attingendo a un salvadanaio buggettario persino inferiore a quello primigenio. Riciccia fuori così il leggendario "calendoscopio", la cronocapsula col maxischermo visualizza-epoche, ma il chiacchiericcio persistente, i capogiri centrifuganti della cinepresa e il repletivo metraggio repertoriale lasciano un margine di manovra poco adeguato alla piena sopportazione.
MEMORABILE: L'inattesa apparizione su schermo di un excerpt del mostruoso aracno-roditore riciclato da Marte distruggerà la Terra...

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  • Discussione Gestarsh99 • 23/05/19 20:21
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Non so se questo film possa ufficialmente considerarsi un remake/reboot del di pochissimo precedente Viaggiatori del tempo (stando al contenuto, allo svolgimento e a quanto si legge in rete, assolutamente sì), ma nel qual caso sarebbe a tutti gli effetti un evento da Guinness dei primati, in quanto realizzato a soli 3 anni di distanza dal modello originale!

    Personalmente credo che al titolo qui schedato vada apposta la R d'ordinanza.

    Altrimenti si potrebbe anche benissimo attendere che il Gran Marcel visioni e soppesi l'opera precedente firmata da Ib Melchior, in modo tale da spartire assieme a lui eventuali onerose "responsabilità arbitrali".
    Ultima modifica: 24/05/19 16:42 da Gestarsh99
  • Discussione Zender • 24/05/19 07:33
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Veramente Imdb lo dà appunto come remake di quel film, non come seguito. Quindi non il quadratino ma la R.
  • Discussione Gestarsh99 • 24/05/19 17:11
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Ah, giusto, il quadratino verde è solo per i sequel.
    Ho corretto.
  • Curiosità Gestarsh99 • 27/05/19 13:16
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Le immagini che durante il film vengono visualizzate di volta in volta sul maxischermo del "calendoscopio" sono per la quasi totalità materiale di repertorio proveniente da diverse pellicole preesistenti, sia di genere storico che fantascientifico. Tra queste si segnalano curiosamente le due seguenti:

    1) la fulminea apparizione del gigantesco "aracno-roditore" già visto in Marte distruggerà la Terra! (1959):



    2) il frame dell'astronave di lancio prelevato da
    Viaggiatori del tempo (1964):

  • Discussione Poppo • 27/05/19 14:32
    Galoppino - 465 interventi
    A mio parere hai centrato il punto. Questo film è un perfetto esempio (pur rimanendo in ambito di b-movie o forse z...) di come si possa rielaborare un modello giocando sulle poche cose intelligenti presenti nell'originale.

    Se infatti l'originale ci mostra il passaggio dalla realtà filmica alla realtà fantascientifica attraversso lo schermo cinematografico (il loro!) noi spettatori dobbiamo fare un duplice salto spazio-temporale.

    In questo senso credo il capolavoro di DLH sia The Lucifer Complex (1978)
    Ultima modifica: 27/05/19 14:35 da Poppo
  • Discussione Gestarsh99 • 27/05/19 17:02
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    [...]In questo senso credo il capolavoro di DLH sia The Lucifer Complex (1978)

    Questo mi manca, anche se quel 2,3 di Imdb non è che mi inviti poi tanto alla visione ahah

    Comunque pare che il qui presente Viaggio al centro del tempo debba condividere il primato di remake più ravvicinato nel tempo col "tremendissimo" porno-horror di Mario Bianchi La bimba di Satana (1982), rifacimento in peggio del già di per sé tremendo Malabimba, diretto dal semiomonimo Andrea Bianchi solo 3 anni prima.
  • Discussione Poppo • 27/05/19 17:55
    Galoppino - 465 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Poppo ebbe a dire:
    [...]In questo senso credo il capolavoro di DLH sia The Lucifer Complex (1978)

    Questo mi manca, anche se quel 2,3 di Imdb non è che mi inviti poi tanto alla visione ahah




    Sono film che si guardano per interesse storico- cinematografico. Mi pare non sia catalogato qui...