Fight club - Film (1999)

Fight club
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Fight club
Anno: 1999
Genere: drammatico (colore)
Note: Soggetto dall'omonimo romanzo dello scrittore e giornalista statunitense Chuck Palahniuk, pubblicato nel 1996.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Come già aveva fatto Alex Proyas (che con Fincher condivide l'uso dell'immagine dark iperscenografata) con DARK CITY, anche David Fincher, dopo un ottimo thriller dallo sviluppo canonico come SEVEN, sente il bisogno di offrire la sua arte ad un'operazione più complessa ed ambiziosa. Nasce così FIGHT CLUB, che da SEVEN rprende anche Brad Pitt, attor giovane di spiccato talento e naturalmente predisposto ai ruoli meno "normali". Come già il precedente, FIGHT CLUB resta comunque, principalmente, un film...Leggi tutto che vive sulla forza delle immagini, che Fincher (il quale, va ricordato, proviene dall'esperienza pubblicitaria) sa valorizzare magnificamente integrandole con musiche dal taglio tecnomoderno perfettamente calzanti. La storia, pur interessante, passa così in secondo piano rispetto alla parte figurativa, e si limita a stimolare l'intelletto dello spettatore con spunti interessanti sviluppati tuttavia in modo confuso. Infatti, prima ancora del finale che arriverà a stravolgere il significato stesso del film con un colpo di scena inatteso e davvero poco credibile, assistiamo ad avvenimenti che sembrano sì seguire una determinata logica, ma che lasciano in sospeso molti punti interrogativi. In poche parole il soggetto è discreto, i dialoghi sono brillanti con punte addirittura comiche e di un certo rispetto, ma la sceneggiatura è debolissima, tanto che spesso anche il buon montaggio non può evitare di farci assaslire dala noia: due ore e più sono troppe per una storia così elementare, e farcirla di astruse complicazioni psicanalitiche non fa che aumentare la sensazione di un Fincher ancora impreparato ad affrontare tematiche profonde ed ambiziose. Eppure FIGHT CLUB mantiene un fascino percepibile in ogni scena, dato da un regista capace di dominare la macchina da presa come pochi altri al mondo. E se Edward Norton (l'unico, vero protagonista) recita "all'inglese" e senza la dovuta grinta, Brad Pitt vince la sua sfida incarnando alla perfezione l'icona del "bello e dannato", lasciando a Helena Bonham Carter (praticamente l'unica figura femminile del film) il ruolo di reginetta dark da sposare alle decadenti, e splendide, scenografie: l'abitazione fatiscente dove i due vivono offre ambienti che cadono a pezzi filmati in maniera esemplare, la cantina del bar che diventa sede e "ring" ufficiale del primo fight club è cupa e sporca quanto basta. Rivedere il film alla luce della rivelazione finale comunque non serve, perché non è la logica come la conosciamo a dettare la sceneggiatura (in ogni caso poco chiara). Godiamoci invece le situazioni assurde, alcuni rimarchevoli effetti speciali del "mago" Rob Bottin (quello conclusivo arriva inatteso e ha un impatto devastante), l'intensa recitazione da "nuovo messia" di Brad Pitt (una curiosità: in un cinema inquadrato sullo sfondo danno SETTE ANNI IN TIBET). Alla fine però non riusciamo a stabilire se abbiamo vsto un film incredibilmente originale ed intelligente, con una morale precisa, o una vuota stupidaggine poco comprensibile. La prima ipotesi sembrerebbe prevalere, ma i sostenitori della seconda sono la maggioranza.

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Magnetti 3/10/07 15:54 - 1103 commenti

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Film di grande impatto alla prima visione, che già alla seconda mostra la sua pecca principale: si prende troppo sul serio e il messaggio che manda (la rivoluzione contro la vita omologata) è in aperto contrasto con le logiche di largo consumo alla sua base. Insomma, vorrebbe essere un film "dannato" ma non riesce ad esserlo. Tutto ciò nonostante i due bravissimi protagonisti: Norton e Pitt (quest'ultimo all'ennesima conferma di essere veramente adatto ai ruoli da "bastardo").
MEMORABILE: La tentacolarità dell'organizzazione Fight Club.

Redeyes 22/01/08 16:50 - 2443 commenti

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Beh, da fan di Pahlaniuk (dal cui libro appunto il film) posso affermare che Fincher ha messo su un gran bel lavoro! Non solo perché incarna bene la filosofia del libro, ma perché riesce a discostarsene, o a celarne parti (finale diverso), con grande maestria. Norton è bravissimo, ma non c'erano dubbi. Pitt efficacissimo, la Carter eccelle nella sua Marla. Atmosfere cupe, periferie unte di sudore, ottima soundtrack, taglio del regista eccellente. Arricchito da frames pseudo nascosti, che qualcosa anticipano.. CAPOLAVORO!
MEMORABILE: "Il suo nome è Robert Poulsen, Il suo nome è Robert Poulsen, Il suo nome è Robert Poulsen..."

Hackett 17/04/08 20:15 - 1865 commenti

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Trarre un film da un libro di Pahlaniuk non è certo un lavoro facile. Fincher ci riesce bene creando una pellicola che bene inquadra lo spirito e i personaggi dipinti solitamente dallo scrittore americano. La narrazione è incalzante e gli interpreti sono il fiore all'occhiello finale, con Norton sempre più lanciato nell'Olimpo dei grandi.

Galbo 19/04/08 16:39 - 12380 commenti

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Film molto forte che ha sullo spettatore l'effetto (decisamente voluto) di un violento cazzotto. Nel film, la violenza contro gli altri è un metodo paradossale di raggiungimento del benessere e forte di questo paradosso, il film appare ben realizzato, con una regia estremamente personale e due attori (specie Norton ma anche Pitt se la cava bene) molto efficaci. Nota di merito anche sulla colonna sonora molto efficace. Violenza salutare.

Tromeo 22/04/08 16:36 - 52 commenti

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Bellissimo film anarchico diretto con virtuosismo da David Fincher, che ritorna ai livelli di Seven dopo l'interessante ma in fin dei conti deludente The Game. Qui ritrova un Brad Pitt straordinario, coadiuvato da un Edward Norton bravissimo. Critiche al capitalismo e al consumismo, sequenze di un cinismo estremo, ottima fotografia e un montaggio molto curato ne fanno un film da vedere e rivedere. Ottimo anche il finale, diverso da quello presente nel romanzo.

Cotola 19/07/08 12:38 - 9009 commenti

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Uno dei film più sopravvalutati dell'ultimo decennio. Certamente non è brutto, l'idea di partenza è interessante ed a tratti non mancano le belle idee, tuttavia visto il regista, che ha dimostrato di possedere un talento non comune, è un po' deludente. Inoltre sembra progettato a tavolino per divenire un cult e questo spiegherebbe le masse sbrodolanti che lo hanno dipinto come un capolavoro pur non essendolo assolutamente. Insomma un po' furbetta come pellicola e poi il finale a sopresa è, a mio avviso, un po' gratuito ed irritante.

Pigro 12/08/08 09:47 - 9635 commenti

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Manager frustrato fonda con uno strano personaggio un club di boxe al di là delle regole, che diventa un movimento politico-terroristico. La complessità della trama e dei suoi sensi (psichici, sociali e politici) è altissima. Stupefacenti i continui slittamenti, i colpi di scena, i temi affrontati. Il bello è che il regista riesce a padroneggiare tutto molto bene (tranne l’ultima parte, e comunque il film va visto più volte per capire meglio), creando un film memorabile. Ottimi i protagonisti, Brad Pitt e il sempre eccellente Edward Norton.

Ciavazzaro 13/10/08 16:17 - 4768 commenti

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Sopravvalutato. Dietro alla critica sociale che sta alla base del film, stemperata dall'uso di scene di violenza abbastanza forti, in realtà c'è il nulla. A cominciare da un cast male assortito: il discreto Norton, il pessimo Pitt... Fincher poteva fare molto di più, considerata la qualità delle riprese.

Belfagor 25/02/09 21:29 - 2689 commenti

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Sopravvalutato e anche parecchio. Le critiche alla società consumistica sembrano d'effetto, ma ad un'analisi più attenta si rivelano infondate a causa dell'ambiente fin troppo anarcoide e fatiscente, ovviamente mirato ad ottenere con facilità lo status di cult. Pitt e la Carter cadono nella parodia involontaria e il pur bravo Norton non riesce a risollevare le sorti del film. Fincher ha fatto di meglio.

Renato 7/05/09 14:35 - 1648 commenti

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Visto in sala il giorno dell'uscita italiana, mi colpì molto; anche se il finale mi parve deludente già allora. Rivisto in tv rimane senza dubbio un film interessante e con tanti pregi, ma nella seconda parte il racconto secondo me diventa meno fluido e si arriva alla fine con qualche perplessità che va ben oltre il problema dell'identità di Tyler Durden. Qualcuno parla addirittura di capolavoro, ma personalmente dissento.

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Tomslick 31/08/09 19:30 - 205 commenti

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Illogico, assurdo, troppo di entrambe le cose per essere un minimo credibile; ma anche grandiosamente diretto da David Fincher, pienamente padrone del mezzo come al solito. E ben interpretato, anche: Norton, Pitt e la Bonham-Carter sono bravi tutt'e tre. Rimane comunque inconcluso (ma non del tutto inconcludente), troppo preso dalle proprie velleità anarchiche, iconoclaste, nichiliste, filosofiche. Preso atto allora che alla fin fine l'incarto è molto meglio del regalo, va visto ed apprezzato soprattutto per la componente puramente tecnica.

Ilcassiere 3/11/09 23:36 - 284 commenti

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Difficile recensire questo film, perché convivono ottime scenografie, immagini violente molto coinvolgenti (a tratti sembra di avvertire dolore o l'umidità della casa fatiscente) e buone performance di Norton e Pitt con una sceneggiatura molto confusa ed una parte centrale della storia troppo lenta. Eccessivo.
MEMORABILE: Tirarti le piume nel culo non fa di te una gallina.

Sibenik 23/01/10 20:02 - 90 commenti

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Il grande oratore greco Lisia sosteneva che l'aspetto essenziale delle sue opere fosse convincere una giuria con la prima e unica argomentazione e non tramandare ai posteri capolavori di letteratura, pertanto meglio una strategia "hit and run" che una visione da "long run".. Codesta pellicola ne potrebbe essere la trasposizione in chiave moderna: alla prima visione mi è sembrata originale, alla seconda mediocre, alla terza ho abbandonato per raggiunto limite di sopportazione dopo la prima ora. Peccato che ci sia finito di mezzo Edward Norton.
MEMORABILE: La prima regola salva comunque il film dal completo naufragio.

Greymouser 12/07/10 00:20 - 1458 commenti

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Non sarà il capolavoro ritenuto da molti, però è innegabile la presenza di uno script abbastanza originale che incuriosisce e avvolge lo spettatore. Fincher si dimostra regista di talento, e si fa perdonare un twist finale non proprio coerente con lo svolgimento della linea narrativa, nel senso che sarebbe anche prevedibile, se fossero state mostrate correttamente le giuste premesse. Invece si getta un po' di fumo, per coglierci impreparati. Ma il film resta da vedere per la sua validità complessiva.

Ford 29/04/10 16:09 - 582 commenti

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Scritto, diretto e interpretato per diventare un culto di quelli che vendono poster, magliette e fanno arrovellare i fan nei forum di discussione: e la cosa non è poi tutto sommato un male, è un film misuratamente alternativo e cattivo, davvero ben diretto ma un po' troppo pasticciato nella sceneggiatura.

Capannelle 1/06/10 09:53 - 4399 commenti

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Con un film discusso che attraversa più generi Fincher aggiunge un altro tassello di una brillante carriera. Il regista applica il suo talento ad una storia ammantata di "nichilismo metropolitano" e di uno humour nero a momenti molto efficace, in altri un po' infantile (vedi gli adepti). Uno humour che permette di tenere botta per più di due ore (anche se qualche ridondanza c'è) con un messaggio ardito ma comunque da considerare. Attori sicuramente in forma con Pitt e Norton su tutti. Buon film.
MEMORABILE: Tyler e io gli avevamo solo dato un nome.

Fabbiu 19/08/10 14:07 - 2136 commenti

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Ritmi altissimi, fotografia eccellente, interpretazioni ottime e una trama complessa e infarcita di situazioni assurde, al punto che il colpo di scena, del tutto improbabile, si lascia comunque seguire con interesse. Un film delirante carico sia d'azione che di umorismo. Non che non ci siano punti deboli come la durata, che si fa sentire per qualche lungaggine di troppo.

Didda23 21/10/10 20:25 - 2426 commenti

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Cult per un'intera generazione. La narrazione non è impeccabile poiché il finale si discosta, purtroppo, dalla conclusione del libro di Palahniuk, ma resta tuttavia un film godibile a 360 gradi con un cast davvero in gran spolvero (soprattutto la prova di un Edward Norton pazzesco, da citare pure quella di un giovanissimo Jared Leto). La canzone "Where is my mind?" dei Pixies è la ciligina sulla torta. Film che amo tantissimo e che non smetterei mai di guardare. Incredibile.

Rambo90 8/03/11 15:29 - 7679 commenti

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Fincher confeziona un film particolare, con il pedale spesso schiacciato sul grottesco, un ottimo montaggio ritmato e un colpo di scena finale bello ma anche assurdo. I migliori sono i primi 40 minuti, in cui viene presentato il protagonista e si comincia a vedere la nascita dell'amicizia fra lui e Tyler, insieme alla creazione del Fight Club. La parte centrale è ripetitiva e il film riprende quota solo nel finale. Bravissimo Norton, simpatico Brad Pitt. Un po' troppo lungo, ma buono.

Xamini 13/03/11 22:45 - 1247 commenti

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Uno dei testi più ispirati di uno scrittore di talento nelle mani di un regista di talento: capolavoro annunciato? Cult, anzitutto. Per merito anche di un cast decisamente in parte, in particolare nel personaggio di Brad Pitt e della forza di immagini che colpiscono come un pugno. Ma lo svolgimento si rivela talora inadeguato alla complessità del romanzo originale e finisce per cedere spesso al caos. Il mood trasmesso, tuttavia, resta fiero e potente e lo proietta in quella fascia di opere da vedere almeno una volta.
MEMORABILE: Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame.

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Ryo 3/02/12 04:05 - 2169 commenti

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Con questo commento sto trasgredendo le prime due regole del fight club... Ineccepibile, Fincher è un esperto nel creare film allucinogeni e confusionari (solamente nell'apparenza) e sceglie bene di dirigere un ottimo romanzo di Chuck Palahniuk. Pitt e Norton sono un'accoppiata vincente ed affiatata e tutto il resto del cast si presta bene ai propri ruoli. Crudo e politicamente scorretto, va visto almeno due volte di seguito!
MEMORABILE: Il suo nome è Robert Poulsen...

Gaussiana 17/04/12 23:24 - 121 commenti

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Una critica a Hollywood e al consumismo mossa dal suo interno. Caotico e interessante oggetto cinematografico, tra l'esaltazione anarcoide di una ribellione che parte dalla boxe clandestina e arriva a progetto eversivo: bravi Brad Pitt ed Edward Norton in questa storia folle e per certi versi creativa. Poco convincente la svolta finale, per il resto rimane un film un po' furbo ma originale e zeppo di piccole situazioni che difficilmente annoieranno lo spettatore, specialmente se giovane.

Mickes2 2/01/13 20:31 - 1670 commenti

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Cult personale e senza dubbio tra i film simbolo degli anni ’90. Puro distillato di adrenalina, pazzia, sregolatezza, devianza comportamentale, parossismo registico, per una discesa nell’oblio - imbevuto di sangue, sudore e sporcizia - di una mente folle. Ferocissima accusa al capitalismo e alla sua rotazione, all’alienazione urbana e alla mercificazione dell’esistenza; fine stoccata nella lotta contro il debito e incornata visionaria in bocca all’Ikea. Il sistema schizofrenico che cesella anticorpi schizofrenici. Monumentali Pitt e Norton.
MEMORABILE: Le cose che possiedi alla fine ti posseggono.

Furetto60 5/08/13 12:16 - 1193 commenti

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Film insolito, esagerato, direi tipico dei nostri tempi, figlio di un progresso tale solo di nome, causa invece di profonde insoddisfazioni e di un senso dell’inutilità dell’esistenza che non può che sfociare in depressione. E violenza, una violenza rabbiosa e disperata, così forte da entrare nell’animo e diventare non solo uno stile di vita, ma lo scopo della stessa. Grandissimi Pitt e Norton, in particolare quest’ultimo, prove che però salvano solo parzialmente un film che vive troppo di sussulti.
MEMORABILE: Il monologo di Norton, col famoso ‘fanculo.

Edecubo 7/08/14 02:14 - 48 commenti

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Tyler Durden (Brad Pitt) metafora di tutto quello che il buon Cornelius (Norton) vorrebbe essere. Le frustrazioni e le immagine surreali della mente di un impiegato prendono vita in qualcosa di più grande: un attacco terroristico. La regia di Fincher è ottima come l'interpretazione di Pitt, la migliore della sua carriera a mio parere; il ritmo è un lungo saliscendi di emozioni e discorsi esistenziali che farebbero discutere Sartre e Dostoevskij. Chicca da riscoprire, esempio fantastico di riscossa personale. Adrenalinico.
MEMORABILE: Tyler Durden: la nemesi della normalità.

Saintgifts 24/09/14 00:15 - 4098 commenti

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Il fotogramma sporco inserito a tradimento, una scheggia impazzita introdotta nel perfetto meccanismo creato a dovere per funzionare a dovere. L'ho visto? Non l'ho visto? L'ho visto, il mio cervello lo ha registrato. Ora il discorso è: se il mondo non fosse così, come si potrebbero girare film così (e scrivere libri così)? Vecchia storia, magari anche un po' stupida... i film belli sono quelli dannati, ci deve essere molto male e poco bene, ma sarebbe meglio non metterlo nel finale quel poco bene. Ci sono però delle regole da rispettare. E allora?

Paulaster 17/12/14 10:09 - 4391 commenti

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Come prendere una sceneggiatura dagli aspetti sociologici e ridisegnarla per accattivare la visione. Il materiale è anche interessante per definire i limiti che portano alla violenza, lo sfogo che essa comporta e il pericolo d’emulazione. Fincher ha stile per una storia da bassifondi, peccato che l’ultima parte imploda in se stessa, sbrachi nei risultati e risulti anche poco chiara. Norton è variegato, Pitt parla col fisico, Meat Loaf è una sorpresa. Più di una scena simbolica, ma anche parecchie forzature per dare un imprinting dannato.

Pinhead80 6/07/15 13:59 - 4719 commenti

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Vedere rappresentati al cinema i capolavori letterari di Chuck Palahniuk è una goduria per gli occhi. Il difficile romanzo dell'autore statunitense viene valorizzato dalle straordinarie performance artistiche di Norton e Pitt, due maschere di sangue e carne che succhiano dalla vita altrui la linfa necessaria alla propria sussistenza. Era impossibile portare sul video tutte le stranezze del testo originale, ma è innegabile il grande lavoro fatto da Fincher per renderlo rappresentabile.

Jandileida 19/12/15 17:41 - 1560 commenti

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Da Kropotkin a Fincher passando per Palahniuk il passo è lungo, forse pure troppo. La morale anarchica si diluisce un po' troppo in questo film che brutto non è (d'altronde il regista è uno che il mestiere lo conosce benissimo) ma che appare molto superficiale nel declinare la sua contestazione al mondo odierno inevitabilmente deteriorato tra Ikea e Starbucks. Inoltre il ritmo viene meno in una seconda parte divisa tra l'insopportabile Marla e la creazione di un esercito troppo derivativo. Ottimo Norton, al solito in overacting Pitt. Sopravvalutato.

Almicione 25/06/17 10:41 - 764 commenti

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Parossistico e alienante come la nostra assurda società. Il culto del denaro e del materialismo come massima degenerazione del capitalismo moderno (Gordon Gekko, sei tu?) rimpiazzato da un comunismo di pugni che livella gli individui fin quando solo le ossa e le budella contano. Ancora una volta una sfida alla superficie, alla ricerca dell'essenza delle cose, dissacrazione violenta dei modelli sbagliati. Ma il vero portento sono i tre personaggi, straordinari e affascinanti; una regia intraprendente ed entusiasmante; la sceneggiatura perfetta.

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Minitina80 2/07/17 11:54 - 2980 commenti

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Sicuramente un film toccato dalla buona sorte, la cui fama va oltre i reali meriti artistici. Guardandolo, infatti, si ha la sensazione di osservare un mosaico assemblato con tasselli che da soli non trovano grande significato, ma uniti assieme restituiscono un senso compiuto. Basti notare la cura per i dialoghi, l’atmosfera scura e sporca, l’affiatamento tra i due protagonisti, oltre alle melodie che lavorano efficacemente in sordina. Comunque meritata l’etichetta di cult, se non altro per capacità che ha avuto di farsi largo.
MEMORABILE: Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.

Magi94 23/07/17 10:44 - 944 commenti

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Film culto per la mia generazione, lo considero un abominio insopportabile: di sentirmi salmodiare con arroganza una predica sulla società consumistica e sul come ribellarsi da un blockbuster hollywoodiano francamente non mi va. Aggiungiamoci poi la pochezza di contenuti e sceneggiatura e il film sembra perfetto per far emozionare di sera finanzieri che al mattino andranno a lavorare in banca. Il finale fa venir voglia di invitare il regista a non prenderci per il fondoschiena. Non basta la fotografia cupa a salvare il tutto. Esecrabile.

Bubobubo 1/10/18 01:20 - 1847 commenti

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Contro il logorio della vita moderna, via libera alla liberazione di ogni istinto animale: full immersion nello sconfinato dolore altrui, botte da orbi per sentirsi vivi, sabotaggi dalla complessità crescente, infine il nuovo inquadramento in una struttura terroristica parastatale. Cult movie e si comprende il perché, data la notorietà del romanziere che fornisce il soggetto (Palahniuk) e il trittico di attori principali: tuttavia il mistero, risolto con mezz'ora d'anticipo, è un segreto di Pulcinella e il finale è epico ma irrisolto.

Noodles 10/10/19 15:15 - 2204 commenti

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Il suo status di cult è in parte ingiustificato. Se da una parte il film è davvero mozzafiato, per regia, recitazione, impatto visivo e soprattutto montaggio, pecca invece per quanto riguarda la coerenza narrativa e per la forza con cui viene portata avanti la sua morale. È una feroce invettiva contro il consumismo, ma a volte il tutto si indebolisce un po'. E si nota il continuo tentativo di far diventare i dialoghi delle future citazioni. Sopravvalutato, ma sicuramente da vedere. Gran finale.

Myvincent 5/12/19 07:33 - 3727 commenti

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Avere o essere? La vecchia, classica dicotomia è la sostanza di questa pellicola stancante, tratta da un romanzo e infatti "letta" a più non posso durante il suo svolgimento. L'uomo-Ikea sperimenta il suo lato più animalesco con cui alla fine dovrà irrimediabilmente fare i conti, ma la noia si spreca e il racconto procede confuso, senza poesia, riducendosi in un guazzabuglio pesante e soprattutto pretenzioso.
MEMORABILE: I consueti, ripetitivi modi da bad-boy di Brad Pitt.

Daniela 28/09/20 19:56 - 12625 commenti

I gusti di Daniela

Se Seven è stato un film seminale con decine di tentativi di imitazione più o meno riusciti e comunque ha segnato uno spartiacque del genere serial killers, Fight Club resta una gemma quasi solitaria, frutto dei talenti incrociati di Palahniuk, qui al suo primo romanzo, del regista già baciato dal successo, di due attori in stato di grazia. Anche se per lo spettatore odierno alla prima visione l'epilogo non potrà avere lo stesso impatto di allora - troppe simili ne sono passate sotto i ponti - la bizzarra potenza della storia resta intatta.

Teopanda 6/12/20 09:45 - 102 commenti

I gusti di Teopanda

Il film, che serve come critica sociale verso il consumismo più sfrenato, ha ottime qualità, prima tra tutte la scelta del cast con Brad Pitt e Edward Norton in formissima. Ottima anche la fotografia che offre in continuazione immagini ad alto impatto visivo, così come è buona la regia. La sceneggiatura, specie nello sviluppo del finale (che avviene troppo in fretta) lascia a desiderare. Il colpo di scena, per quanto inaspettato, è gestito male e reso poco credibile. Nel complesso film da massimo dei voti per l’aspetto visivo, da **! per la sceneggiatura.
MEMORABILE: Le regole del Fight Club; La creazione del sapone; La sequenza finale.

Deepred89 4/05/21 00:08 - 3704 commenti

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Connotato da quella cupezza tipica di certi prodotti di fine millennio, un susseguirsi di idee originali che funziona alla grande nei primi, trascinanti minuti, ma che rischia, in seguito, di mostrare la corda. Confezione ottima seppur con qualche virtuosismo di troppo, belle ambientazioni, Pitt - checché se ne dica - ben più trascinante di Norton. Buona l'idea di giocare il colpo di scena con mezz'ora di anticipo rispetto alla conclusione, in modo mettere una pezza su tutte le incongruenze che esso mette in evidenza. Imperfetto ma a tratti geniale: forse un capolavoro mancato.

Rocchiola 12/11/21 09:54 - 953 commenti

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Giovane yuppie frustato viene plagiato da un pazzoide anarchico dedito ad incontri di lotta clandestini e capo di un gruppo di sovversivi. Esagerata e frastornante critica dell'American way of life con i suoi mali di sempre (consumismo, alienazione, solitudine). Lo stile fortemente visionario non compensa una narrazione totalmente funzionale all'abbastanza prevedibile sorpresa finale. Qualche zampata qua e là, ma è un po' poco per un film comunque lungo e pesante. Dopo il capolavoro di Seven Fincher si conferma autore di opere stilisticamente perfette ma di poca sostanza.
MEMORABILE: Meat Loaf ex culturista a cui sono spuntate le tette; Gli acquisti compulsivi del protagonista; Il primo pestaggio tra Norton e Pitt.

Schramm 8/09/22 17:56 - 3490 commenti

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Come mai prima e come mai più dopo, Fincher si fa olistico e pinacotecale mosaicando su vasta scala sismica tutto e il suo contrario: l'attivismo pre-Anonymous, il situazionismo poltico spirituale esistenziale, il buddismo, il luddismo, il terrorismo controculturale, il postfordismo, la totalità contro il brandello, le schegge contro il totalitarismo del nulla. Risultato: un downburst dove ogni confine smette di essere stabile e la stabilità smette di confinar con tutto in un susseguirsi di baleni a tutto wow che più eyeworm non potrebbero essere: non c'è che l'imbarazzo della scena.

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Bullseye2 14/12/22 23:16 - 393 commenti

I gusti di Bullseye2

Oltre ad essere il vero capolavoro di Fincher, è insieme a Matrix e Eyes wide shut (tutti film usciti nel medesimo anno) parte di una trilogia sulla falsità del mondo moderno massificato e sulle sue mille ipocrisie. Accusato ed esaltato per le medesime ragioni (apologia del machismo tossico, anarchia ecc...) è sia un'operazione satirica che una fortissima denuncia sulla perdita dell'umanità, sconfitta da un mondo alienante dominato da aziende disumane. Ha indubbiamente acquistato valore con il passare degli anni, oltre ad essere un film perfetto sotto tutti i punti di vista.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 2/10/09 12:13
    Scrivano - 5591 interventi
    Nella scena in cui Pitt e Norton sono ubriachi... risultano molto convincenti perché lo erano sul serio!

    Fonte: Imdb
  • Discussione Patrick78 • 18/11/09 17:34
    Magazziniere - 545 interventi
    Quentin Tarantino in una recente intervista all'emittente inglese SKY ha stilato una clssifica dei suoi venti film preferiti dal 1992 ad oggi(in pratica da quando esordì con RESERVOIR DOGS).FIGHT CLUB è all'ottavo posto di questa lista che comprende non poche sorprese...

    1* Battle Royale
    2* Anything Else
    3* Audition
    4* Blade
    5* Boogie Nights
    6* Dazed & Confused
    7* Dogville
    8* Fight Club
    9* Fridays
    10* The Host
    11* The Insider
    12* Joint Security Area
    13* Lost In Translation
    14* The Matrix
    15* Memories of Murder
    16* Police Story 3
    17* Shaun of the Dead
    18* Speed
    19* Team America
    20* Unbreakable

    http://www.youtube.com/watch?v=Wz4K-Rxx2Bk
    Ultima modifica: 18/11/09 18:13 da Patrick78
  • Discussione Zender • 18/11/09 18:39
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Patrick78 ebbe a dire:
    Quentin Tarantino in una recente intervista all'emittente inglese SKY ha stilato una clssifica dei suoi venti film preferiti dal 1992 ad oggi(in pratica da quando esordì con RESERVOIR DOGS).FIGHT CLUB è all'ottavo posto di questa lista che comprende non poche sorprese...

    1* Battle Royale
    2* Anything Else
    3* Audition
    4* Blade
    5* Boogie Nights
    6* Dazed & Confused
    7* Dogville
    8* Fight Club
    9* Fridays
    10* The Host
    11* The Insider
    12* Joint Security Area
    13* Lost In Translation
    14* The Matrix
    15* Memories of Murder
    16* Police Story 3
    17* Shaun of the Dead
    18* Speed
    19* Team America
    20* Unbreakable

    http://www.youtube.com/watch?v=Wz4K-Rxx2Bk


    Ah ah, sembra la classifica di un pazzo: Battle Royal vicino a Woody... Dubito tittavia che siano in un vero ordine reale, i titoli. Li avrà detti un po' così, quelli che gli venivano. Ormai mi sa che ci è abituato: ovunque va gli chiedono una classifica...
  • Discussione Patrick78 • 18/11/09 18:51
    Magazziniere - 545 interventi
    Effettivamente se si ascolta l'intervista lui precisa che il migliore in assoluto è BATTLE ROYALE,mentre tutti gli altri si possono tranquillamente inserire in seconda posizione.Poi sui gusti come sempre si potrebbe discutere ore ed ore ma si sa che il buon Quentin sorprende sempre con le sue "sparate".Quanto meno in questo caso la classifica è quanto di più "reale"ci possa essere dato l'inconfutabile qualità del video su YouTube.
  • Discussione Zender • 18/11/09 19:07
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Sì sì, infatti, questo è certo. Intanto sappiamo che Battle Royale è secondo lui una spanna sopra a tutti (e non l'avrei mai creduto).
  • Discussione Redeyes • 18/11/09 19:18
    Formatore stagisti - 953 interventi
    beh, non me ne vorranno i tarantiniani....ma secondo me un po' lui ci marcia su queste sparate..vale a dire che può permettersi qualsiasi affermazione cinematografica in virtù del suo nome...anche perchè la classifica lascia abbastanza a desiderare... a giudizio mio...sia chiaro!
  • Discussione Cangaceiro • 18/11/09 19:57
    Call center Davinotti - 739 interventi
    Tra l'altro nel periodo di promozione al suo Death Proof Tarantino tirò una stoccata a MATRIX. Non ricordo molto bene ma all'interno di uno dei suoi discorsi "cinque in uno" disse anche :"...no...lasciate perdere Matrix, quello è tutto finto...".
    Ora lo mette tra i preferiti...
  • Musiche Didda23 • 3/09/12 09:21
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Indimenticabile:

    Where is my mind - Pixies
  • Discussione Raremirko • 30/03/13 20:57
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Il film è anche citato nello splendido videogioco Deah head fred per Psp, con un dialogo che presenta la famosa prima regola del Fight Club: non dovete mai parlare del Fight club.
  • Curiosità Daniela • 28/09/20 11:55
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Soggetto dall'omonimo romanzo dello scrittore e giornalista statunitense Chuck Palahniuk, pubblicato nel 1996
    Il romanzo, il primo dell'autore, è diventato un best sellers solo dopo l'uscita del film.  Dopo questo primo successo, Palahniuk ha pubblicato diversi altri romanzi e si sono spesso succeduti annunci di ulteriori trasposizioni tratte da sue opere. Finora però l'unico romanzo portato sullo schermo dopo Fitch Club è stato Soffocare, diretto da Clark Gregg ed interpretato da Sam Rockwell, che non ha avuto un'accoglienza altrettanto buona.