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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Chi troppo vuole nulla stringe, di solito, e mescolare una simile dose di spunti diversi in uno stesso film rischia di mandarlo alla deriva. Si sono cioè innestate, su un impianto classico alla SEVEN, una sorta di guerra mentale tra “medium” dotati di capacità precognitive - lo sono sia il supersbirro richiamato dal suo volontario oblio John Clancy (Hopkins) sia il misterioso serial killer Charles Ambrose (Farrell) - e una riflessione sull'eutanasia che sta poi alla base di tutto il progetto; l'uomo che la polizia sta cercando infatti, che uccide infilando una sorta di stiletto nella nuca delle sue vittime stando attento a procurar loro la morte...Leggi tutto più "dolce" possibile, ha la facoltà di leggere molto chiaramente il futuro: le persone che sceglie sono tutti malati terminali, destinati a morire tra atroci sofferenze. Egli non fa quindi altro che anticipare ciò che avverrebbe con aggravio di dolore poco più avanti nel tempo. Una missione da Dio, quasi; o anche meglio, come sottolinea lui, perché sull'operato di Dio ci sarebbe molto da discutere. Hopkins, con la sua flemma caratteristica (dovuta anche a un'età ormai sempre meno verde), si accorge presto che la lotta questa volta è contro un suo pari e si trova spiazzato, deciso ad abbandonare il caso. Ci vorrà la forza di convinzione di una collega poliziotta del reparto psichiatrico particolarmente zelante (Cornish) per fargli riprendere in mano la sfida. Una sfida combattuta a forza di flashback e fastforward: a Clancy basta toccare un oggetto appartenuto al killer o a una sua vittima per far partire immagini frammentarie, brevi o brevissimi flash in cui il regista Alfonso Poyart può liberare un po' di visionarietà (come capita sempre in casi simili). Starà a chi guarda cercare di interpretarli. Non è ovviamente la prima volta che thriller poliziesco e poteri medianici si incontrano (si ricorda ad esempio un VISIONI SENZA VOLTO firmato da Gary Sherman nel 1991), quindi la particolarità maggiore è data dal modo in cui si affronta il tema dell'eutanasia: l'operato di questo singolare serial killer è in una certa misura condivisibile o va condannato come un qualsiasi altro crimine? Interrogativo curioso, tuttavia soffocato da una messa in scena di qualità che pretende una certa attenzione, già calamitata dal volto ancora magnetico dell'impeccabile ex Hannibal Lecter (che Dario Penne doppia al solito magnificamente). Se però inizialmente la commistione di più elementi funziona e intriga, col passare dei minuti si fa tronfia, ripetendosi troppo senza mai riuscire a coinvolgere fino in fondo. Forse appare troppo distaccato Farrell, forse ci si appiattisce eccessivamente sugli stereotipi... la risultanza è comunque un film godibile solo fino a un certo punto, in cui i buchi di una sceneggiatura spesso approssimativa si sentono e unitamente a sviluppi prevedibili finiscono col dar vita a un thriller molto più convenzionale di quanto non sembrasse nella prima parte. Fortunatamente c'è Hopkins, a regalare un bel po' di utilissimo spessore al tutto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/11/15 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/11/15
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Digital 12/11/15 20:23 - 1257 commenti

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Una serie di omicidi apparentemente scollegati tra loro trovano un denominatore comune quando a occuparsi del caso ci si mette uno sbirro ormai in pensione dotato di capacità sensitive. Thriller che parte da uno spunto fantascientifico e che dunque smorza fin da subito ogni possibilità di essere credibile, varcando talvolta la porta del ridicolo involontario. Ciò nonostante risulta intrigante, con una notevole tensione e momenti inaspettatamente intimistici che donano profondità ai personaggi. Bravissimo Hopkins; non male il Farrell psicotico.

Scarlett 4/01/16 20:51 - 307 commenti

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Una trama banale, priva di senso, peggiorata da un finale confuso, approssimativo (il classico finale dove il regista e lo sceneggiatore non sanno esattamente come far finire la questione per non scadere troppo nel ridicolo o nel non-sense). Peccato perché avrebbe potuto guadagnare molto potenziale anche senza un inizio brillante, visto che poi il film ti tiene quantomeno sveglio.

Daniela 10/01/16 23:22 - 12621 commenti

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Una serie di delitti con lo stesso modus operanti ma senza alcun legame che colleghi le vittime spinge FBI a richiedere la collaborazione di un anziano ex poliziotto, dotato di straordinarie doti... Thriller con ambizioni autoriali, evidenti sia nel tema (la "dolce morte") sia nello stile, visivamente curato. All'inizio la commistione fra poliziesco e paranormale funziona, soprattutto grazie al buon cast a partire da Hopkins (l'età non ne ha appannato lo sguardo penetrante), ma ben presto il gioco mostra la corda mentre la premonizione diventa onniscienza. Film più pretenzioso che riuscito.
MEMORABILE: All'accusa di Hopkins di sostituirsi a Dio, Farrell obietta di essere migliore, considrato che il comportamento divino è assai discutibile.

Corinne 2/03/16 19:47 - 420 commenti

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Un thriller che parte col botto, mescolando elementi visti e rivisti ma sempre d'impatto (il serial killer che sfida la polizia, personaggi dotati di poteri paranormali, visioni e flashback) ma poi si affloscia, ben prima del finale fiacco e deludente. Farrell poco convincente, Hopkins bravo come sempre ma penalizzato dalla vicenda troppo pretenziosa. Ridateci Seven e Il Silenzio degli innocenti!

Galbo 11/03/16 08:04 - 12380 commenti

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Thriller abbastanza interessante sulla carta per lo spunto iniziale riguardante i due personaggi principali. Gli autori tentano esplorano anche la direzione del film autoriale affrontando il tema dell'eutanasia. Purtroppo la trama si rivela rapidamente alquanto povera e mentre tra gli attori "funzionano" bene i due poliziotti, Hopkins non riesce (al di là dello sguardo intenso) a dare spessore al proprio personaggio, fornendo un'interpretazione di routine. Si può vedere ma non lascia traccia.

Rambo90 17/05/16 01:11 - 7675 commenti

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Thriller intenso e dallo spunto intrigante, che si snoda attraverso visioni e flashback in maniera mai troppo prevedibile, ma anzi con belle trovate soprattutto a livello visivo. Il ritmo è alto, la tensione c'è e regia e montaggio sanno giocare bene con le immagini. Bravo Hopkins, riuscita l'interpretazione schizzata di Farrell e giustamente complementare Morgan. Un film notevole, soprattutto per chi gradisce il genere.

Hackett 14/11/16 18:08 - 1865 commenti

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Thriller ben fatto, coinvolgente e con un discreto ritmo che vede un sempre carismatico Hopkins rivestire i panni di mentore per una giovane agente dell'FBI ma con un personaggio ben lontano dal mitico dott. Lecter. Da thriller convenzionale il film cambia lentamente pelle, finendo quasi per avere intenti sociali. Purtroppo è proprio quando scopriamo le motivazioni del killer che la vicenda perde mordente, culminando in uno scontro abbastanza scontato. Colpo di coda finale che comunque ricolloca il tutto a un dignitoso livello.

Pumpkh75 12/12/16 13:39 - 1740 commenti

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Se come spunto di riflessione sulla dolce morte potrebbe anche funzionare, come thriller il film è spaccato a metà: prima parte stimolante e di classe, seconda decisamente sommaria e traditrice. L’espediente delle premonizioni attira sempre ma stavolta lascia spazio a troppi dubbi narrativi, i pezzi della storia vanno bene da singoli ma non nell’insieme. Bene come al solito Hopkins, la Cornish è fiacca, Morgan dopo Negan pare una carogna anche quando è docile come un cagnolino. Sufficiente ma di certo non epocale.

Pinhead80 13/02/17 23:54 - 4719 commenti

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L'idea di incrociare un serial killer e un'investigatore con gli stessi poteri sovrannaturali è buona almeno sino a quando la matassa della storia comincia a srotolarsi. Ancora una volta abbiamo l'uomo che in un delirio di onnipotenza decide sulla vita altrui e lo fa gettandoci in faccia un quesito non da poco. L'angelo della morte ha il volto del bravo ragazzo di Colin Farrell, mentre il suo "doppio" buono, quello del folle Hopkins; altra contrapposizione che potrebbe essere stridente e che invece affascina. Tutto sommato non male.

Rufus68 5/09/18 23:56 - 3825 commenti

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Interessante lo scontro a distanza tra il Sir e Farrell: e ci fermiamo qua. Il resto scivola via tra sequenze videoclippate e snodi di sceneggiatura non esattamente perspicui (specie nel finale confusionario). I caratteri sono altamente stereotipati: l'orgia di serial killer e telefilm ha ormai reso la materia altamente prevedibile (tanto che, a sentir parlare di "scena del crimine", ci si sloga la mascella per gli sbadigli). Hopkins, incartapecorito da par suo, ci mette mestiere e carisma anche se scambia una anonima biondina per Clarice.

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Ultimo 10/03/19 21:37 - 1653 commenti

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Davvero un bel thriller, merito di una vicenda interessante che tende al paranormale. Hopkins è il migliore del cast: con le espressioni facciali che lo hanno reso famoso riesce da solo a convincere e a suscitare l'interesse dello spettatore. La trama ha diversi sbalzi temporali causati dalle visioni del citato Hopkins, che aiuta l'FBI nella ricerca di uno spietato assassino. Qualche momento di pausa c'è, ma rimane un film buono, coinvolgente sino ai minuti finali. Notevole.

Anthonyvm 5/03/19 23:52 - 5637 commenti

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Se l'idea di partenza aveva del potenziale (un medium "buono" che dà la caccia a un suo pari "cattivo"), la realizzazione lascia nel complesso a desiderare. Troppi inserti da videoclip, una regia dinamica che, forse nel tentativo di non annoiare lo spettatore, finisce per distrarlo con movimenti di macchina piuttosto inutili. I colpi di scena funzionano solo a tratti, si poteva sperare in qualcosa di più per il climax. Peccato perché la filosofia legata all'eutanasia era interessante. Del cast solo Hopkins e Farrell emergono. Occasione persa.

Piero68 18/11/19 10:28 - 2955 commenti

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Tra luoghi comuni e déjà vu da altre pellicole, Poyart, semi-esordiente regista brasiliano, porta comunque a casa un buon risultato, grazie soprattutto a un cast di gran livello. Indiscutibile punta di diamante un invecchiato Hopkins, che in questi ruoli borderline riesce sempre a dare il meglio. Bene, a traino, Dean Morgan, Farrell e la Cornisch. La narrazione non sempre risulta fluida e qualche passaggio, forse, diventa complicato oltremisura. Buone le scene splatter. Finale destabilizzante ma in linea col girato e con tutto il contesto.

Ira72 30/06/21 06:57 - 1309 commenti

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Hopkins potrebbe leggere anche il bugiardino delle Zigulì risultando magnetico. E non è poco inserire nel cast un pezzo da Novanta come lui, affiancato da Morgan e da Farrell. Purtroppo, però, ci si ferma qui. O quasi. Se la prima parte scorre bene e la trama pare affascinante, anche da un punto di vista etico, la seconda frana in una sceneggiatura prevedibile e forzata che abusa di immagini videoclippate conferendo all’insieme un sentore kitsch anni ‘80. Anche la Cornish, che nel film ha un ruolo importante, non aiuta a causa di un’interpretazione sottotono.
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