Inizio manga, sterzata musical hyperpop come se Crows zero, Lamù, Go Nagai e Jukebox fossero la stessa cosa, e poi il juvenile alla Dean, la pink comedy alla Hughes, l’eco della Marvel e di Shakespeare raccordati da West side story via Katakuris, il fantasy: l’abilità di Miike di fare spericolato toss juggling con tutti i generi gli stili e i modi che la settima arte consente è superata solo dalla lisergica prepotenza dei colori e dalla follia di tradurre selvaggiamente l'omonimo manga del '72 in un polifagico sovrimprimere mezzo secolo di cinema che prende a sberle l'audience più generalista.
Miike, con una consapevolezza tecnica sempre maggiore (immagini ricche, armoniche, che occupano con fantasia ed equilibrio i quattro lati dell'inquadratura), si butta nel calderone di generi scadendo spesso nella prolissità (si superano ampiamente le due ore, con numeri musicali, nemmeno troppo divertenti, sempre tirati per le lunghe) e nella ripetitività , riuscendo però a risollevare il tutto attraverso qualche tocco di inaspettatà umanità (il finale, l'alleanza sul tetto) e indiscutibili momenti di genio. Non male, ma pesantuccio.
Una ragazza ricca sta appiccicata alle costole di un coetaneo che la scansa malamente, preferendo passare il tempo a fare pose da bullo e menare quanti gli capitano a tiro... Prendendo spunto da un manga, Miiki dirige un vero e proprio musicarello nippo-op dove i personaggi colgono ogni occasione per mettersi a sgambettare cantando canzoni dai testi degni delle più smancerose hit sanremesi. L'effetto è talmente kitsh da risultare bizzarramente godibile ma non raggiunge le vette sublimi di Happiness of the Katakuris, a tutt'oggi il miglior excursus in campo musical del prolifico regista.
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@dany: qua c'è tutta ma proprio tutta la follia di miike come credo piaccia a te. tra gli over the top-notch di takashi, che qua si diverte a zibaldonare mezzo secolo di cinema, il proprio compreso, senza badare a generi o stili, con un uso della fotografia sgargiante come mai si è visto, che lascia abbacinati.
se vuoi approfondire, per questioni tiranniche di crono ti rimando al bollettino vergato sul davibook (...e usali, sti social! :D ). ma fidati se ti dico che se mi accosterai anch'esso a un the call sarai tu stavolta a doverti far perdonare con almeno 10 ottime segnalazioni! ;)
un'ideuzza comunque puoi fartela già dal trailer...
DiscussioneDaniela • 3/07/15 13:14 Gran Burattinaio - 5926 interventi
trailer stuzzichino assai... speriamo si trovino i sub ita :o)
se vieni sul davibook o su fb o mi lasci una mail o raffini doti telepatiche ti spiego un po' tutto il brodo e formaggio... ;)
DiscussioneZender • 3/07/15 16:56 Capo scrivano - 47780 interventi
Come già detto il genere, dovendo sempre sceglierne sempre uno e solo uno, in questi casi non è così importante. E' sufficiente non metterne uno che non c'entra nulla.
col fatto che ibrida un po' tutti i generi, le vette di surrealtà sono tali che fantasy mi è parso il più indicato... magari chi lo vedrà in seguito potrà dare conferma o smentita...
DiscussioneDaniela • 21/05/20 15:03 Gran Burattinaio - 5926 interventi
Schramm ebbe a dire: col fatto che ibrida un po' tutti i generi, le vette di surrealtà sono tali che fantasy mi è parso il più indicato... magari chi lo vedrà in seguito potrà dare conferma o smentita...
Visto solo ieri sera: mi pare che il genere dominante sia il musical, dato che i personaggi si mettono a cantare e ballare ogni tre per due. IMDB indica sia musical che sentimentale. A giudicare dai testi smancerosi delle canzoni, ci sta pure il sentimentale, sia pure nella versione "grulla ama bullo".
Fantasy lo vedo invece forzato, a meno di non considerare tale lo stile iperbolico tipico di tanti film del regista.