...ed ecco che sul carro tarlato delle
rivelazioni psichiatriche, degli
italo pigiama party, del glossario variante secondo
san d'agostino, delle
tomboyate racca racca hey!, abbiamo a far fronte il caso mattei (rima rima), o mattel considerato come il giocattolo cinema viene devastato: ma se in polselli la perversione ha quell'incerto non so che di stupendamente lisergico e visionario che scardina e sopravanza il sessuosociologismo di riporto, e in racca si privilegia il weirdorror con bastonate negli occhi di primissima, e in d'agostino trova veicolazione nel gaudente fotoromanzo XXX, e in guerrasio gli usi e costumi del nuovo (intendimento) del sesso sono un trampolino di lancio per il cinema più anarchicamente scapocciato di sempre, per bruno cantare "quante deviazioni hai" significa fare della libido un'incrostazione calcarea dello spirito, un lutto da elaborare, il male del mondo (ah, la cacciata dall'eden!), qualcosa di sempre e comunque laido, strambo, bislacco, truce, mortuario, cadavericamente adeso ai peggiori malvezzi di tutti gli epigoni di un jacopetti che battono cinque con quelli di blasetti: quindi chissene se si parte per saturno introducendo cannibali della nuova guinea, riti funebri, scarificazioni, sacrifici animali senza omettere dettagli, senza neanche provare a trovare un minimo raccordo o pretesto di ricongiungimento allo specifico sessuale. e chissene pure se more solito le tribù indigene rifanno la figura dei sottosviluppati più crudeli e pervertiti e strambi di tutti. non se ne esce, il primato resta il loro, è il genere a esigerlo; e poi posso sempre citarti il citabile aprendo pagine a caso di krafft-ebing, de sade, freud (strano già che eran di passaggio non ci abbiano buttato dentro i ben più verminosi weininger e reich) per tirare il fallo laterale che mi permette di mandare in rete le peggio sconcezze e mostrandole peggio che male, che tanto paga pantalone e ho dalla mia il paravento culturale, vuoi mettere, e in nome dell'informazione è risaputo che posso tutto ciò che voglio.
però però.
nell'iodavverostraboh di fondo, un po' per questa dicotomia di falsa recherche psicosocioantropostorica e apertura delle gabbie del peggio che dà luogo a un excursus visivo-testuale che non sarebbe spiaciuto per certi aspetti a un burroughs, un po' per gli strappi a go-go di una pellicola usuratissima (o chissà, per le censure), un po' il sapere che questa roba ha una differente versione con un servizio che parla di chi gode sessualmente del pus dei brufoli (roba grossa, e per allora almeno perversione davvero inedita), quel milionesimo di millimetro di fascino, se si accetta il giogo e si hanno in simpatia le dinamiche produttive di allora e annessa guerra dichiarata alla sintassi filmica, può scattare.
certo è che già al minuto 10 scatta un forte e compassionevole moto di solidarietà verso quella spettatoriale minoranza che dovette soffrirlo in sala.
gest, mco, chevelodicaffà: se non siete ancora passati da queste parti, questo vi suonerà come una double dose di carbonara dopo tre giorni di pane e acqua!
Ultima modifica: 13/08/19 19:55 da
Schramm