Late phases - Film (2014)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/05/15 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Pesten 15/10/17 09:09 - 790 commenti

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Interessante esperimento cinematografico in cui si cerca di trattare in modo nuovo il tema dei licantropi. Il risultato è buono a metà: se proprio la storia diversa e incentrata sul carattere del protagonista è la parte interessante della pellicola, quando poi si va a toccare il lato "licantropico" si perdono nettamente punti e si rovina quanto di buono visto fino a quel momento. Probabilmente lo stesso approccio ma sulla parte horror ci avrebbe consegnato un signor film, invece siamo davanti a un'occasione mancata.

Herrkinski 12/05/15 04:09 - 8109 commenti

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Era un po' che non si vedeva un horror serio sui licantropi; il talentuoso Bogliano gira con ottimo mestiere e mette in scena una vicenda ben narrata, nonostante paghi tributo in vari dettagli a Unico indizio la luna piena e L'ululato. Ottima la prova di Damici, attore che ricorda il miglior Bronson; buono anche il resto del cast, con una comparsata dell'invecchiato Ashbrook. Gli SPFX pratici di Kurtzman riportano ai tempi d'oro dell'horror '80s e si rivelano una scelta fondamentale; gradevoli i lievi slanci ironici di alcuni dialoghi. Gustoso.

Viccrowley 13/04/16 08:00 - 814 commenti

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L'ottimo Bogliano dimostra di aver imparato quanto serve dai classici e tra strizzate d'occhio a "Ululati" danteschi e rimandi alle atmosfere kinghiane sforna un ottimo horror licantropico. I personaggi sembrano uscire da un racconto del maestro del Maine, in primis il combattivo reduce non vedente di Damici e lo script basa molto del suo potenziale sulle sfaccettature nei rapporti tra i personaggi relegando l'horror puro ai werewolf attack di inizio e fine pellicola. Buoni gli effetti di make up che disdegnano la CGI.
MEMORABILE: Il primo attacco del licantropo e la trasformazione a vista nel finale.

Kinodrop 9/06/16 20:45 - 2948 commenti

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Un insolito horror ambientato in un residence per anziani che vede protagonista un veterano del Vietnam rimasto cieco ma che non ha perso energia e forza nell'affrontare un branco di licantropi. Originale e piena di sorprese la sceneggiatura, che incrementa l'attesa anche in virtù dell'handicap del giustiziere scientificamente organizzato. Si apprezzano la difficile performance di Damici e gli ottimi effetti speciali che non indulgono nel sanguinario. Qualche azione un po' forzata e una punta di retorica non guastano la godibilità di questa storia.

Capannelle 11/05/17 23:31 - 4411 commenti

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Apprezzabile trasposizione del tema licantropi su ambienti e personaggi del tutto inusuali: anziani e villette pensionato. Quello che dà sale alla storia è il personaggio burbero e fiero del protagonista, un Eastwood di provincia abituato a fare a meno di parenti e poliziotti poco preparati. Curato nell'insieme, capace di alcune battute niente male, non è trascendentale come ritmo. Si poteva osare di più ma merita simpatia e più di una lode per Damici.

Puppigallo 6/05/17 22:43 - 5273 commenti

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E' molto difficile fare un film con tema licantropi. Si rischia di sconfinare nel ridicolo, o peggio. In questo caso, invece, la pellicola ha una sua indiscussa dignità, data soprattutto dal protagonista, che monopolizza l'attenzione, forse più di chi squarta e sgozza. E' disegnato bene e risulta assolutamente credibile (vent'anni di carriera nell'esercito, più cinque di Vietnam. Risultato, la ciecità e un vuoto non più colmato dalla moglie). E' piacevole ascoltarlo (burbero, diretto, ironico-sarcastico). E la preparazione per quella che potrebbe essere l'ultima missione, è ben strutturata,
MEMORABILE: "Dio non vuole avere niente a che fare con me...e io con lui"; "Sento il tuo odore, figlio di p..."; "E' arrivato il 'comitato di benvenuto' ".

Jena 8/07/17 17:54 - 1555 commenti

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Al giorno d'oggi è difficile fare un film sui licantropi che non sia la solita minestra riscaldata o cada nel ridicolo. Bogliano parzialmente ci riesce e sforna qualcosa di meglio del brutto La metamorfosi del male. Sceglie una via diversa e il film assomiglia molto tutto sommato a cose come Bubba Ho-tep di Coscarelli, con una spruzzata di Stephen King: un vecchio solo, fallito e cieco che deve affrontare l'indicibile e ce la fa, sacrificandosi. Molto valida la prova di Damici. Effetti speciali discreti.

Pumpkh75 22/08/17 13:45 - 1749 commenti

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Impetuose folate di nostalgia mannara ci travolgono: sembra di esser tornati indietro di 30 anni tra reminescenze kinghiane e comunità di ululati, senza tutta quella CGI (scelta formidabile) che ormai ci ha sedato le pupille. Il surplus sta però nell’aver inserito nei vivi occhi spenti di Damici pensieri sulla caducità umana, sull’onore e sulla malinconia del declino, sull’inevitabile condizionamento di rimorsi e di rimpianti. Merita - e non era scontatissimo - la visione.

Taxius 11/06/18 16:06 - 1656 commenti

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Bogliano dirige un buon film sui licantropi in puro stile anni 80, tanto che sembra davvero essere una pellicola del 1984. Una bellissima sensazione che si può avvertire un po' in tutto, dalla trama in puro stile kinghiano alla bella fotografia fino alle fattezze della creatura e alla trasformazione di questa, tutta artigianale e priva della solita invadente CGI. Oltre all'estetica pure la trama funziona egregiamente, scivolando via senza intoppi. Da vedere.

Anthonyvm 25/09/19 14:08 - 5686 commenti

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Buon film sui lupi mannari che, pur non presentando variazioni degne di nota rispetto alla formula classica (sembra per molti aspetti una rilettura del kinghiano Unico indizio la luna piena, a partire dal protagonista con handicap), si fa forza di uno script intelligente e di effetti speciali vecchio stampo che evocano graditi sapori retrò. Ottimo Damici nei panni del reduce scontroso, cinico ma amabile à la Eastwood, un tipo di eroe tragico che si vede di rado negli horror. Il look e i costumi dei licantropi non convincono, ma pazienza. Da provare.
MEMORABILE: Il primo attacco del lupo; L'identità del licantropo viene rivelata; L'inevitabile trasformazione su modello Bottin-Baker; La battaglia coi mannari.

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Daniela 29/10/20 00:38 - 12662 commenti

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Un cieco reduce del Vietnam si trasferisce in un residence per pensionati in cui si verificano periodicamente attacchi da parte di animali pericolosi. Mentre la polizia minimizza, l'ex militare comprende subito la reale natura della minaccia... Horror del 2014 che sembra girato negli anni '80: in questo caso non è un difetto, dato che assume come riferimento il bel Lupo mannaro americano a Londra, compreso il ricorso ad effetti speciali artigianali, bypassando le tante sciocchezze modaiole dei decenni successivi. Il risultato è tosto e grintoso come il suo scorbutico protagonista.
MEMORABILE: Il prete: "E' una croce grande per un cane". L'ex militare: "Si trattava di un cane grande".

Teddy 24/01/23 03:44 - 825 commenti

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Ci sono deboli impulsi kinghiani e una distrattissima ricostruzione d’ambiente, in cui il regista Adrían García Bogliano si perde nell’inconsistenza della sceneggiatura, totalmente indeciso se cedere alle lusinghe dell’horror o a quelle della commedia esistenzialista. E intanto che i minuti passano - ben 110 - la noia prende il sopravvento e la fa da padrona. Qualche slancio bizzarro ma nulla di più.
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