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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/04/15 DAL BENEMERITO JANDILEIDA
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Jandileida 25/04/15 20:19 - 1558 commenti

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Il dirigente del ministero della cultura che ha dato l'ok per il finanziamento starà zappando in qualche oblast' ghiacciato: cupo ritratto della vita ai margini del mare di Barents dove il mostro biblico assume le forme della burocrazia russa. Teso e girato con freddo rigore, le vicende legate all'esproprio di una casa diventano in fretta paradigma universale dei mondi in cui vige la legge del più potente. Quando si passa dal pubblico al privato il film perde però un po' di potenza, adagiandosi su schemi e situazioni già visti. Comunque notevole.
MEMORABILE: Le letture delle sentenze; "Non sono autorizzata".

Cotola 9/05/15 12:19 - 8998 commenti

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Sin dal titolo i richiami religiosi e filosofico-politici sono evidenti: lo stato-mostro, suffragato dal potere religioso (la Chiesa ortodossa ne esce a pezzi), non ha pietà per il comune cittadino. Chi non vuole accettare le ingiustizie supinamente e bovinamente, con pazienza giobbesca, viene stritolato e triturato da meccanismi inesorabili. Suscita molta rabbia e mette paura poiché nel film siamo in Russia ma in fondo potremmo essere, con le dovute differenze, un po' ovunque. E gli ultimi venti minuti sono di una potenza straordinaria: si imprimono nella memoria e fanno maledettamente male.

Xamini 12/05/15 18:31 - 1244 commenti

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Di peso non indifferente, la carcassa del leviatano precipita in misura eguale sulla capoccia dello spettatore e sull'apparato statale russo, i cui giochi di potere rendono inaccessibile una qualsiasi pretesa di giustizia. I drammi umani che si consumano tra le piccole vite di un paesino vengono stemperati in parte da uno di quei classici doppiaggi standard riservati ai film d'essai e in parte resi meno digeribili dai dilungamenti di questo racconto cupo. Non per tutti.

Saintgifts 28/05/15 10:39 - 4098 commenti

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Del leviatano è rimasto solo lo scheletro e le parole del pope povero che si dedica ai poveri, Stato e Chiesa sono i poteri prepotenti che dominano il piccolo paese nel nord della Russia e simbolicamente tutto il mondo. Zvyagintsev abbraccia tanti altri temi dopo un incipit che serve a creare l'atmosfera, temi universali se si vuole ma con la specificità della Russia attuale, dove solo il ritratto di Putin rimane appeso al muro degli uffici, mentre gli altri padri della patria (quelli più idealisti) servono come bersagli per pallottole ubriache.

Deepred89 15/05/15 17:48 - 3701 commenti

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Melodramma travestito da film sociale, un Matarazzo infarinato da Loach e cotto da Von Trier, troppo tirato per le lunghe e stucchevole nel compiacimento del suo ritratto di Russia come antinferno di alcol, soprusi e depressione, ma allo stesso tempo ben recitato, sensibile nel tratteggiare i suoi dolenti e jellatissimi personaggi e sorprendentemente atmosferico nella confezione, con un estremo nord tutto nuvole e crepuscolo molto più penetrante del gratuito e risaputo soggetto. Mai vista scorrere tanta Vodka in un unico film.
MEMORABILE: La chiusura della scena del tiro alle bottiglie.

Lou 17/05/15 01:08 - 1119 commenti

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Una storia cruda e senza speranza, quella di Konya e della giovane e bella seconda moglie Lilya, che si svolge in una parte di Russia remota e arretrata, dove si abusa del potere politico ai danni della gente semplice e disperata. Non c'è possibilitá di riscatto, la corruzione politica nella Russia di oggi è un mostro naturale invincibile - come il Leviatano della Bibbia - a cui anche la Chiesa Ortodossa non è in grado di opporsi. Rappresentazione potente, con attori molto espressivi, in un contesto naturale selvaggio e desolante.

Giacomovie 21/06/15 18:09 - 1397 commenti

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La potenza del simbolismo biblico del leviatano viene mostrata come uno scheletro nascosto nell'armadio della società russa (ma può esserlo ovunque): i poteri dello stato, della chiesa e della giustizia non sono solo corrotti, ma sanno unirsi, senza lasciare scampo, non appena qualcuno osa sfidarli. Lo scopo di denuncia viene raggiunto per via indiretta e graduale tramite la prolissa esposizione della vita di un'umile famiglia, smorzando la tensione di situazioni spesso amare e dando spazio alla profondità spaziale di belle inquadrature.

Bizzu 23/06/15 15:39 - 217 commenti

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Che delusione! Durante la visione mi sono detto "un eventuale remake americano sarebbe il film più insulso di sempre": il film sembra reggere solo su una affascinante (anche se fortemente stereotipata) rappresentazione della vita in un paese povero della Russia. Tutta la tirata sul sistema corrotto, pur essendo fin troppo didascalica, rimane fumosa perché annegata in una sceneggiatura a dir poco sconnessa, con passaggi inutili, elementi spiegati male e un personaggio principale che non si sa perché arriva e poi di punto in bianco se ne va.
MEMORABILE: Le sentenze, lette a una velocità alienante.

Schramm 21/12/15 14:46 - 3490 commenti

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Lo stato è il contrario dell’amore. L’essere umano e il cittadino sono due entità inconciliabili. L’economia è la miglior nemica della vita, migliore ma pur sempre nemica: a rimorchio di una fin troppo ottimamente recepita lezione hobbesiana, Zvyagintsev fa del cinema un montacarichi di dolore, una colata di silicone che occlude tutti i bocchettoni dell’aria e sigilla ogni spiffero, toglie ogni residua fiducia che si può avere nel genere umano ma ne ridà in un cinema dove la fermezza formale secerne quella (u)morale, trainato dal paradosso di una Bellezza che detta legge nutrendosi del peggio.

Giùan 15/07/18 07:26 - 4528 commenti

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Scorrono ettolitri di vodka in questo dramma a tintissime fosche di Zvjagintsev, troppi per non annacquare un film la cui dolente cosmogonia avrebbe necessitato di una più coesa sobrietà. Come se la sceneggiatura coraggiosamente definitiva e implacabile nei riguardi di personaggi, luoghi e istituzioni non trovasse un controllo registico che la sottragga a una primordiale deriva pessimistica. Da lodare comunque la temerarietà nei riguardi del leviatanico estabilishment della Russia contemporanea e il cast tutto con Madyanov di viscida pinguedine.
MEMORABILE: La lettura della lunga sentenza contro Kolja; L'intimidazione di Mer/Madyanov nei confronti dell'avvocato di Mosca.

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Bubobubo 24/10/18 11:56 - 1847 commenti

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L'attacco frontale al potere ideato dall'allegoria cripto-biblica di Zvjagincev è tanto ambizioso quanto, specialmente per la prospettiva occidentale, telefonato. Una conoscenza finanche minima della forma mentis russa imporrebbe un altro tipo di approccio registico, enigmatico e intransigente anche nel linguaggio: qui la verosimiglianza è assoluta, il dolore autentico, ma al coronamento della tesi narrativa principale (con un finale emblematico) ci si poteva arrivare benissimo senza impiegare due ore e mezzo. Loveless scava molto più a fondo.

Hackett 20/07/19 16:19 - 1865 commenti

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Freddo, tagliente, senza speranza. Come il desolante orizzonte inquadrato dalla suggestiva location a nord della Russia, questo dramma umano lascia ben poco all'ottimismo e dimostra ancora una volta la vocazione del bravo Zvyagintsev nel raccontare senza filtri il suo paese, utilizzando piccole e disperate storie familiari. Istantanea sofferente di un paese corrotto, dove i poteri forti (politici e religiosi) schiacciano chi già non ha nulla. Fotografia splendida, interpretazioni convincenti. Buon film.

Mickes2 16/04/20 14:46 - 1670 commenti

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Ammantato dagli incredibili paesaggi della Russia del nord, è un agghiacciante dramma a tinte cupe sull’appartenenza al luogo e alle radici, sull’impotenza della giustizia, dove si batte - come col martello sull’incudine - sull’aberrante falsità e la corruzione dell’essere umano nonché sui pusillanimi giochi di potere che questi possono esercitare. Un leviatano politico e burocratico che distrugge ogni possibilità di costruttivismo o di riscatto. Notevole.

Thedude94 1/05/20 00:34 - 1084 commenti

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Film dalla regia molto curata, ben scritto e interpretato che parte da un tema sociale fino a sfociare nel dramma familiare. Il tutto è contornato da un luogo che lascia senza parole per la sua bellezza, che il protagonista non vuole lasciare per andare a Mosca. La fotografia rispecchia la cupezza dei personaggi, che sembrano anche molto freddi e distaccati, ma che ne passano davvero delle brutte. Infine è il contrasto tra la maestosità del paesaggio e la pochezza dei potenti di quel luogo che ci tiene sull'attenti per tutta la lunga durata.

Kinodrop 22/02/20 19:47 - 2909 commenti

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A causa di una speculazione edilizia, una famiglia forzatamente espropriata dei suoi averi deve cedere all'incastro del potere burocratico, politico ed ecclesiastico. L'impostazione sociale coi relativi complessi meccanismi vengono però surclassati da una travagliata storia sentimentale di stampo Verista di fine '800 affogata in ettolitri di vodka. Tante le storie sospese e i personaggi sparventi in corso d'opera e tante le scene inutili che allungano all'infinito questa storia di ordinaria sopraffazione, che non incide nel profondo. Melodrammone.

Giufox 25/03/22 15:02 - 324 commenti

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Zvyagintsev dipinge un noir feroce e incompleto. Da una parte lo sguardo attento per i dettagli e i luoghi che non fanno da sfondo ma sono parte integrante della storia, dall'altro una semplificazione che trascende nel melodramma quando i suoi interessanti personaggi vengono trasportati nel clima "etilico" di ancestrali retaggi. Una meno prevedibile analisi sociologica avrebbe giovato a questo interessante quadro della provincia Russa contemporanea, ma musica, luci e ombre non mancano.

Anthonyvm 19/10/22 15:21 - 5615 commenti

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Titolo dai richiami biblici, con tutti i simbolismi annessi, per un'opera demoralizzante che spazia dal grigiore del dramma più grave a uno sfoggio di meschinità da commedia nera. Il complesso non regge fino in fondo: la seconda tranche sembra perdere di vista le buone premesse satirico-burocratiche, dalle quali ci si aspettava un'escalation all'altezza, cedendo il passo alla cronaca di una molto meno interessante disgregazione del nucleo familiare (argomento che il regista riprenderà con risultati migliori nel brutale Loveless). Non del tutto riuscito, ma meritevole di una visione.
MEMORABILE: Confronto col sindaco sulla soglia; Il giudice parla a macchinetta; Vodka e ancora più vodka; Adulterio scoperto; Lo scheletro di balena spiaggiato.
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  • Discussione Schramm • 16/12/15 15:56
    Scrivano - 7693 interventi
    santi numi che botta. certo che non c'è niente come il cinema sovietico capace di radiografare l'Irrecuperabile e di togliere allo spettatore ogni joie de vivre. non ci sono balaustre a cui sorreggersi mentre la scala frana. l'estetica è vincolata da una fermezza morale che di conseguenza si fa formale, la si crede il solo salvifico spiffero d'aria ma è tutta anidride carbonica quella che si inala fino all'ultimo frame. uno di quei film che toglie la terra da sotto i piedi, al cui termine si ha voglia di un lungo bagno caldo con abbondanza di sali profumati.
  • Discussione Daniela • 16/12/15 23:58
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    ... un altro titolo da tempo nell'elenco delle visioni programmate, lo riservo per una serata in allegria, magari prima termino di vedere Hard to be a God, lasciato a mezzo mesi fa, poi passo a questo e poi mi suicido...

    PS: Mentre scrivevo, mi è tornata in mente una battuta che pronuncia un personaggio in un vecchio film inglese con Oliver Reed, Assassination Bureau: "Noi russi prendiamo la morte molto sul serio... ed anche la vita non è uno scherzo"
    Ultima modifica: 17/12/15 00:00 da Daniela
  • Discussione Schramm • 17/12/15 12:54
    Scrivano - 7693 interventi
    rispecchia alla grande il tono grave e severo del film. per evitare di far sì che nel bagno caldo oltre ai sali profumati ci fosse anche una lametta a bordo vasca, mi son fatto una passeggiata, evitando crepacci e ferrovie... al di là di ciò è comunque Bello come solo il cinema sovietico sa essere. certo visto subito dopo hard to be a god, inizio a pregare per te...