La isla mínima - Film (2014)

La isla mínima
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Pretenzioso thriller iberico che già dalla sua retrocollocazione temporale nel 1980, in epoca postfranchista, ricerca il terreno fertile per sedurre con un'ambientazione insolita che stimoli pensieri forti da riaffermare nel tratteggio dei protagonisti: due detective di Madrid chiamati sul Guadalquivir, tra paludi che assistano il tutto anche dal punto di vista paesaggistico, contribuendo a dare caratteri insoliti a una storia che invece si perde nelle pastoie del giallo poliziesco con poco o nulla d'interessante, fitta di scene già viste, povera d'idee e pure spiegate a fatica. Perché in questi casi si pensa d'allontanare il banale chiarendo il minimo indispensabile,...Leggi tutto saltando di palo in frasca, caricando di ellissi che coprano i difetti di una sceneggiatura ammantandoli di un alone che dobrebbe acuire il senso di mistero; raggiunto invece solo grazie alla messa in scena azzeccata, alla qualità di talune riprese, allo sfruttamento di inquadrature suggestive che ben calano la vicenda tra le acque stagnanti che colmano i campi lunghi.

Si parte con la scomparsa di due sorelle, per la quale i due succitati detective, Juan Robles (Gutiérrez) e Pédro Suarez (Arévalo), giungono dalla capitale esibendo i loro due caratteri ovviamente diversi e appartenenti alle due anime della nuova Spagna post-dittatura: il primo, più anziano, ancorato ai retaggi della vecchia polizia, il secondo figlio di una pretesa nuova visione del Paese, moderna, lontana dai compromessi e dall'indulgenza. Entrambi rigidi, mai un sorriso, con Suarez che è una maschera di granito un po' sull'onda dei William Petersen d'oltreoceano e Robles a fare il sofferente (è malato), dalla mano che s'alza spesso per menare. Insieme scoprono presto che le due poverette sono bello che defunte: vengono ritrovate seminude violentate nel fiume e, guarda un po', non sono nemmeno le prime a finire così. In zona s'aggira il solito serial killer inacciuffabile che pare in qualche modo legato al belloccio locale (Castro) e spuntano da un braciere i negativi bruciacchiati con le ragazze in pose inequivocabili. Poi il giornalista, l'hotel teatro di un importante snodo e qualche indizio sparso che però non incuriosisce come dovrebbe.

La storia fatica a ingranare, mentre la regia pare più interessata a ricamare sugli orpelli visivi o a compiacere l'estetica e il linguaggio propri di un certo cinema facilmente preconfezionabile che difficilmente lascia il segno. La livida fotografia dai toni che tendono all'ocra e al contrasto dai neri saturati non affascina granché, così come i due protagonisti, prigionieri di cliché stantii, funzionali ma freddi. Così come parzialmente fasulla appare la ricostruzione storica, arricchita da episodi tipici del periodo ma per il resto poco genuina o immersiva. Singolarmente le scene d'effetto non mancano, è il debole mastice che le lega a lasciare perplessi. Piace riascoltare nel finale in disco il fu-euro hit "Yes Sir I Can Boogie" delle Baccara.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/02/15 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/07/23
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Daniela 16/02/15 09:11 - 12606 commenti

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Spagna 1980. Una coppia di poliziotti poco affiatata, inviata in una regione paludosa del sud per indagare sulla scomparsa di due sorelle, scopre che negli ultimi anni si sono verificati casi analoghi... Per soggetto e ambientazione, una sorta di True Detective spagnolo, certo meno riuscito a livello di sceneggiatura e non sostenuto da interpretazioni attoriali di assoluto rilievo, ma comunque interessante per il contesto storico/geografico: un periodo di passaggio in cui sono ancora forti le tracce del franchismo ed una terra di mezzo sospesa fra cielo e fiume, umbratile ed omertosa.
MEMORABILE: Le riprese dall'alto, con il paesaggio punteggiato dalle rare presenze umane.

Cotola 18/12/15 23:44 - 8998 commenti

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Thriller pessimista e con coloriture politiche (non può essere un caso che sia ambientato alla fine del franchismo, cui si rimanda più volte) che forse avrebbe voluto essere più di un semplice film di genere. Sotto questo punto di vista la pellicola funziona abbastanza bene poiché pur non presentando particolari guizzi, riesce comunque a mantenere viva l'attenzione dello spettatore fino ad un finale un po' scialbo ed, a mio avviso, abbastanza affrettato. Soprattutto poiché il movente dell'assassino, tra l'altro nemmeno spiegato bene, è banale.
MEMORABILE: Le immagini iniziali che riprendono splendidi paesaggi che a tratti ricordano i meandri del cervello umano

Myvincent 19/12/15 09:15 - 3722 commenti

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Thriller politico di indubbio fascino ambientale, si sviluppa sulle tracce di un assassino seriale di giovani ragazze, i cui corpi poi si ritroveranno martirizzati nelle fosche acque paludose di canali qualunque. L'atmosfera di continua attesa si sviluppa incessante, sostenuta da una storia "personale" dei protagonisti che è un altro mistero e da una fotografia davvero notevole. Il soggetto non è granché, ma il modo con cui è stato reso lo è eccome.

Jandileida 22/12/15 07:49 - 1558 commenti

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Thriller di buona fattura messo in piedi dai nostri cuginetti spagnoli: se la storia in sé non è che abbia in fondo molto di nuovo da raccontare, piace sia l'idea di ambientare il film a ridosso della fine del franchismo sia l'ambientazione fluviale. Le venature politiche danno infatti un'ulteriore dimensione alla storia (che forse poteva essere ulteriormente approfondita) mentre l'ampiezza del Guadalquivir fa senza dubbio respirare atmosfere alla True detective (cui anche il plot è un po' debitore). Bella fotografia e cast funzionale. Da vedere.

Schramm 10/01/16 15:21 - 3490 commenti

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Di True Detective e del suo doppio inerpicarsi rampicante narrativo a vite, lo scivolar sulla rilucente pelle, la pneumatica epigonalità. Dentro, un cuore rappresentativo parco di bpm, una nervatura drammaturgica sotto Xanax, uno stato perennemente apnoico di una duale detection che vorrebbe farsi torrida e torbida per un’estetica via, la cui forza evocativa o suggestiva di indovinati colpi d’occhio aero-satellitari non è bastevole a sopperire a una pregnanza contumace, complici attori tutt’altro che elettromagnetici. Né è riparatorio il gesticolare storico. Isla minima, film minimo.

Rebis 13/01/16 12:45 - 2331 commenti

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True Detective andaluso memore dei murders coreani, si affaccia contemplativo sul paesaggio acquitrinoso del Guadalquivir per restituircelo quale allegoria di un trapasso culturale e politico. Nessun difetto che si possa definire tale, ma neanche un'idea nuova che sia una: poliziotti dal muso duro, crucci morali, ingerenze delle istituzioni, omertà degli oriundi, sconfinamenti nell'esistenzialismo. Lo si osserva avvinti dalla bellezza panica del paesaggio, mentre l'emozione si disperde tra affluenti e derive. Interpreti nella media.

Puppigallo 14/02/16 11:52 - 5251 commenti

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Un Paese in mutamento politico, contrapposto alla staticità temporale, quasi ipnotica, di una pellicola, dove chi indaga sembra prigioniero di uno sporco caso rigurgitato da una terra, solo apparentemente immota. Se si riesce ad immergersi in questa palude che ingoia segreti inconfessabili e dà rifugio a chiunque, alla fine si sarà soddisfatti della visione, grazie soprattutto alle interpretazioni dei protagonisti (uno quasi riuscirà a inquinare l'altro). Quello che si dice un buon film.
MEMORABILE: La verità (non solo sugli efferati delitti), che lentamente viene a galla, come un maleodorante liquame; "Tutto a posto, no?".

Capannelle 10/03/16 21:41 - 4394 commenti

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Al contrario di molti film, qui pare quasi che lo svolgimento superi la trama. Questa si rivela analoga a tante altre, giocata su elementi narrativi già visti più volte e purtroppo sfociante in un finale debole e poco convinto, quasi a dire che la trama deve rimanere sullo sfondo. Ma l'atmosfera e i personaggi valgono, certe ambiguità pure e la fotografia e capacità di ripresa riservano qualche felice intuizione.

Galbo 13/04/16 05:50 - 12372 commenti

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Ambientata durante la transizione tra il franchismo e la democrazia, la storia di un gruppo di omicidi efferati che si svolge in una remota località spagnola. La vicenda conta meno dell’ambiente nel quale si svolge (ripreso da una suggestiva fotografia) e della caratterizzazione dei personaggi. Inevitabile l’accostamento alla serialità americana, ma è giusto riconoscere al film iberico una riuscita connotazione locale e una certa perizia nella realizzazione comprendente anche una buona prova degli attori. Un buon film.

Kinodrop 1/05/16 19:31 - 2909 commenti

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Un thriller che lascia troppi vuoti e si dilunga fittiziamente in indagini che non concludono né positivamente né negativamente. C'è, dietro, l'ombra del passato franchista del poliziotto ex torturatore che forse è il vero nodo della trama; accanto a lui un più giovane detective che nella ricerca del serial killer, scopre molto di più. Piuttosto lento, a tratti snervante, con dei protagonisti che non suscitano alcuna empatia; si salva per la fotografia dei paesaggi paludosi della foce del Guadalquivir e dell'abitato circostante. Confuso.
MEMORABILE: L'improbabile inseguimento alla Diane; L'Andalusia quasi sempre sotto la pioggia torrenziale.

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Pumpkh75 8/09/16 11:50 - 1736 commenti

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Rapiti estaticamente dai titoli di testa e dalle incantate inquadrature aeree, si sprofonda in una atmosfera sospesa, soffusa, salata come le lacrime, che dimentica i rintocchi del tempo e mostra le cicatrici della storia. E se l’acqua di cielo e di terra spinge alla purificazione degli spiriti è anche vero che non lava via le imperfezioni: la critica al franchismo non è amalgamata, la risoluzione dell’enigma è tenue, il subplot del genitore un filler superfluo. Come giallo regge ma cigola, come forgia fa infatuare. Regia ok, attori alterni.
MEMORABILE: I titoli di testa.

Ira72 10/09/16 22:38 - 1305 commenti

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La trama non ha nulla che non sia giá stato visto o scritto: ma regista, attori, ambientazioni fanno la differenza. Molto convincenti i protagonisti, realistici, ognuno con i propri fantasmi, che perseguono una giustizia tutta a modo loro. E, forse, anche a modo nostro. Per questo più credibili e meno sul piedistallo. Il film é cruento: giovani ragazze vengono usate e fatte sparire. Ci si immedesima nel dolore rassegnato e passivo di una madre, ma anche nella rabbia di un investigatore un po' folle che, forse, domani non ha più nulla da perdere.

Il ferrini 28/02/17 23:59 - 2337 commenti

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Prodotto spagnolo interessante, non tanto per la trama gialla (di per sé piuttosto risaputa), quanto per i personaggi che lo popolano, a partire dai due poliziotti protagonisti che coi rispettivi metodi sono chiara allegoria della Spagna pre e post Franco. Uso sapiente e mai invasivo della CGI soprattutto nelle - superbe - scene aeree (si vedano gli extra del DVD) e fotografia curatissima. Impossibile non pensare a True detective, se non altro per le aride location ma anche per la ritualità negli omicidi. Non un capolavoro ma sicuramente un buon film.

Lou 1/03/17 00:04 - 1119 commenti

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Il punto forte del film di Rodriguez è l'ambientazione, storica e geografica. La macchina da presa indugia sulle vedute dall'alto della regione paludosa spagnola come sui volti di uomini segnati dal passato, chiara allusione alla pesante eredità del franchismo, fatta di violenze, torture e insabbiamenti. Passa quasi in secondo piano la vicenda principale, che vede una coppia di poliziotti poco affiatata alla caccia dell'autore dell'efferato omicidio di due giovani sorelle, con soluzione finale poco convincente.

Hackett 9/09/17 17:46 - 1865 commenti

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Il mix tra poliziotti molto diversi (uno idealista, l'altro violento e dal passato scomodo) al cinema funziona sempre. Ancora meglio se questo dualismo è al servizio di una storia ben scritta, avvincente e tecnicamente curata come accade qui. In una Spagna ai confini del mondo, con paesaggi che ricordano il delta del Po, questo thriller dalla storia semplice ma efficace convince grazie a una buona scrittura dei personaggi e una particolare efficacia nel calarli in un suggestivo contesto sociale, in un paese ancora diviso e ferito.

Saintgifts 1/10/17 23:37 - 4098 commenti

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Se invece delle Everglades c'è la foce del Guadalquivir e i poliziotti sono spagnoli piuttosto che americani, le indagini sulla morte di ragazze torturate e seviziate acquista un altro sapore? Ebbene sì, specie quando il tutto è ripreso con perizia dal basso e dall'alto con effetto di astrazione e con l'umidità che ti penetra fin dentro le ossa. Il periodo storico di una Spagna che cerca la svolta aggiunge sguardi sospettosi tra i due detective che pure devono lavorare assieme, inaccettati, ma anche cercati da un mondo a sé stante. Notevole.

Herrkinski 16/01/18 00:32 - 8052 commenti

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C'è del potenziale sotto la superficie; a colpire per prime sono però l'ambientazione fascinosa e la relativa fotografia di alto livello, che calano nella storia con classe mettendo subito in chiaro il taglio europeo della pellicola, anche con i riferimenti al post-franchismo (un po' gratuiti, ma efficaci come periodo storico). Lo script in sé ricalca comunque i thriller Usa degli anni 2000 senza troppi scossoni, ma riesce a colpire a tratti il bersaglio grazie a dialoghi ben scritti e a un finale d'atmosfera. Imperfetto, ma comunque non male.

Giùan 29/06/18 09:21 - 4528 commenti

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Serio, appassionato, entomologico. Tre aggettivi che descrivono esattamente questo thriller anomalo, umanistico eppure crudelmente stringato. Il film di Rodriguez infatti indaga con gravità e autorevolezza la cupa alba della Spagna degli anni '80 fratturata tra franchismo e bagliori tenui di democrazia. Addolorato e a tratti struggente è il ritratto dei due detective, rette parallele che sono espressione diretta di un paese diviso, insetti empatici chiamati a muoversi su un terreno che la profondità di campo mostra nella sua imperturbabile inquietudine.
MEMORABILE: Gutierrez ascolta sbigottito la rivelazione della medium; Il baffo di Arevalo.

Bubobubo 4/10/18 11:06 - 1847 commenti

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In una località spagnola così sperduta da risultare fatalmente irreale esplode la violenza: parossistica, brutale. Due investigatori sulle tracce del colpevole: o forse sono l'uno sulle tracce del passato dell'altro? Serve forse una seconda visione per cogliere che il fulcro del film non è la risoluzione del whodunit, ma il concetto di transizione: dalla vita rurale a quella cittadina, dalla superstizione alla razionalità, dal franchismo alla democrazia. Se tutto si può perdonare, non tutto si può ricucire. Gran bel film.
MEMORABILE: Il finale.

Nicola81 21/10/19 11:00 - 2831 commenti

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Luci e ombre, con prevalenza non schiacciante delle prime. Notevoli l'atmosfera e l'ambientazione, efficace il ritratto della coppia di poliziotti protagonista, che simboleggia una Spagna proiettata verso la democrazia ma che ancora non è riuscita a sganciarsi dalla recente dittatura franchista. A non convincere è lo scioglimento del mistero, in cui l'identità del colpevole e il relativo movente vengono appena abbozzati (come non rimpiangere gli spiegoni dei cari vecchi thriller di casa nostra!). Ritmo altalenante, come pure le prove attoriali.
MEMORABILE: L'inseguimento alla Diane; Il violento prefinale sotto la pioggia; L'occhiata finale che si scambiano i due protagonisti.

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Tarabas 12/08/20 15:55 - 1878 commenti

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In una remota località andalusa due poliziotti madrileni indagano su una scomparsa. E' il 1980, la transiciòn dal franchismo è in precario equilibrio, a breve il Colonello Tejero proverà a invertire il corso della storia spagnola. Raffinato visivamente e ben interpretato, il film è una variazione ispanica sul tema del delitto in una piccola comunità piena di segreti, impermeabile all'esterno. Anche la ricostruzione d'epoca è efficace, senza essere invasiva o decorativa.

Gottardi 15/05/21 12:41 - 394 commenti

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Due poliziotti di Madrid caduti in disgrazia per diversi motivi, arrivano nella zona del delta del Guadalquivir per indagare sulla scomparsa di ragazzine. Il clima sonnolento e arretrato del luogo si fa sempre più arroventato e i due dovranno scavare a fondo e rischiare per trovare la verità. Film giallo e politico insieme, ambientato negli anni 80 nel periodo post franchismo di cui i due incarnano le opposte tendenze (e metodi). Mirabilmente descrittivo per immagini e raffinato, aleggia precarietà su luoghi e persone, e coinvolge con due interpreti che danno anima ai personaggi.
MEMORABILE: L’inseguimento notturno della Dyane; Lo sguardo finale indecifrabile tra Gutierrez e Arèvalo.

Didda23 20/05/21 10:11 - 2424 commenti

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Nonostante la parte investigativa della vicenda non sia particolarmente significativa (in questo ricorda la prima stagione di True detective), la straordinaria ambientazione (sia a livello temporale - siamo appena dopo la fine del franchismo - sia a livello paesaggistico) rende più che piacevole la visione di questa interessante pellicola iberica. La regia, supportata da una fotografia di livello, mantiene il pathos elevato imprimendo il ritmo adeguato. Buone le sfumature dei protagonisti ed egregia l'evoluzione del loro rapporto. Arévalo supera di poco il seppur bravo Gutiérrez.
MEMORABILE: I modi violenti di Gutièrrez; Il coltello sequestrato; La rivelazione del fotografo giornalista.

Nick franc 9/03/22 08:31 - 507 commenti

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Thriller spagnolo che sopperisce a un plot giallo un po' artificioso (anche se non pare essere l'interesse principale del regista) con un'eccellente ambientazione in un sperduto paesino palustre, con i due poliziotti la vera protagonista del film, in cui l'omertà e la solitudine la fanno da padrone. Di fatto è una metafora di un paese in cerca d'identità dopo la fine del franchismo (simboleggiata dai caratteri antitetici di Juan e Pedro) raccontata con un tono che trasuda inquietudine da ogni fotogramma e con una messa in scena realmente di grande livello. Solido e affascinante.
MEMORABILE: I titoli di testa; L'inseguimento notturno; Le visioni della medium; La resa dei conti a la Isla minima sotto la pioggia torrenziale.

Deepred89 3/08/22 00:01 - 3701 commenti

I gusti di Deepred89

Coevo alla prima stagione di True detective e non una sua copia come spesso si legge, il film ambienta una storia di omertà e delitti in una periferia che sembra effettivamente una Louisiana iberica, spesso inquadrata attraverso campi lunghissimi di grande fascino. Troppo concentrato sul far risaltare i lati sgradevoli dei suoi personaggi e spesso sbilanciato nell'intreccio poliziesco, il film riesce però a cogliere tutto il meglio dal punto di vista visivo, dalla fotogenia dei suoi interpreti all'accuratezza di costumi e ambientazioni. Ultimissima svolta un po' ridondante.

Sonoalcine 14/08/23 12:45 - 184 commenti

I gusti di Sonoalcine

Sottovalutato thriller spagnolo, scritto e diretto da Alberto Rodríguez, che mira a una spazialità ricercata e un intreccio narrativo nel complesso ben pensato, ma che accidentalmente finisce per ingarbugliarsi in svariate falle narrative spesso fin troppo banali.Le sfaccettature psicologiche che caratterizzano e contrappongono i due poliziotti danno l'impressione di ripetitività. Funzionante comunque la rappresentazione di un paesaggio rurale e abbandonato a se stesso, così come il contesto sociale e politico che fa da contorno alla vicenda e al legame tra i due detective.
MEMORABILE: Il ritrovamento dei cadaveri lungo il fosso.

Sky84 15/08/23 22:29 - 7 commenti

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Thriller spagnolo, ambientato a Siviglia, nelle zone paludose e suggestive location della zona. Buone e varie le scenografie, bella fotografia a contorno di una storia matta e violenta. Tutto girato negli anni 80, alla fine degli anni del regime di Franco. Scioccante finale. Attori spagnoli di buona fascia. Convincente il lavoro del regista spagnolo che qui ha il suo apice, caratterizzando il thriller in modo originale.
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  • Discussione Daniela • 19/02/15 15:33
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Per gli appassionati di fotografia, oltre che di cinema: all'inizio del film, e sporadicamente durante lo scorrere della pellicola, si vedono delle immagini dall'alto della zona paludosa in cui è ambientata la storia.
    Si tratta della regione detta "marismas del Guadalquivir", dal nome del fiume che forma questa enclave.
    Le immagini dall'alto, di sorprendente bellezza, sono state riprese con l'utilizzo di un drone.
    Per averne un'idea, si può guardare qui:
    http://lagranilusion.cinesrenoir.com/?p=8134
  • Discussione Daniela • 29/03/16 07:06
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    La isla minima ha ottenuto 10 premi nell'edizione Goya del 2015, compreso quello come miglior film, su un totale di 17 candidature. Il Goya è il più importante riconoscimento cinematografico spagnolo ed è attribuito dall'Academia de las Artes y las Ciencias Cinematográficas alle opere e alle persone che si sono maggiormente distinte nell'anno precedente.
    Ultima modifica: 29/03/16 07:46 da Daniela
  • Discussione Galbo • 29/03/16 07:13
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Ho in programma di vederlo a breve...
  • Discussione Rebis • 9/09/16 23:42
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Stupendo il commento di Pumpkh :)
  • Discussione Pumpkh75 • 11/09/16 13:36
    Addetto riparazione hardware - 432 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Stupendo il commento di Pumpkh :)

    Grazie Rebis, complimenti graditissimi!
  • Homevideo Nick franc • 8/03/22 21:18
    Servizio caffè - 177 interventi
    Il film è uscito in DVD per la Eagle Pictures.

    La durata è di 1h 40m 00s.

    Extra:
    Trailer
    Making of
    Effetti speciali
    La direzione artistica