Splatter university - Film (1984)

Distribuito dalla Troma, questo slasher ha in effetti diversi punti in comune con un prodotto analogo come Graduation day, di cui condivide anche l'ambientazione liceale. Dopo un inizio interessante, il film rallenta e la durata viene allungata con inutili dialoghi riempitivi; nel secondo tempo ricominciano gli omicidi, discretamente sanguinosi per l'epoca, seppur poco fantasiosi (viene usato sempre un coltello). L'identità del killer è facile da intuire, tuttavia c'è un piccolo twist finale. Niente di che nel complesso, ma comunque passabile.

Distribuzione Troma per questo slasherone abbastanza sempliciotto ma con qualche buon momento. Gli omicidi non hanno particolari fantasiosi o memorabili e spesso si risolvono in una coltellata in pancia. Ciò che può interessare di più lo spettatore è sicuramente l'ambientazione molto anni '80 con tratti di simil-commedia abbastanza affini allo stile della factory di Lloyd Kaufman. Anche la trama è abbastanza prevedibile ma, nonostante lo scontato finale, a tratti ci si può divertire. Per assidui consumatori del genere.

Slasher underground poco ricordato, sbrigativo nello svolgimento thrilling ma carico nella messinscena horror. Quello che manca in logica viene recuperato in violenza, che è spesso semplicistica ma di grande effetto; gli omicidi infatti sono prevedibili ma iperrealistici e sanguinosi. La regia e il cast filano lisci col pilota automatico e il sonoro, rimbombante e straniante, è un piccolo fiore all’occhiello. Da recuperare.

B-movie anni 80 distribuito dalla Troma, forse il peggiore della casa di produzione e distribuzione statunitense: la sceneggiatura riprende leggermente Non entrate in quella casa, ma il risultato è pessimo. Strano, se consideriamo gli anni Ottanta come i migliori per l'horror. Tantissimi dialoghi riempitivi, una trama da cortometraggio (anche un'ora e diciotto è tanto). Delitti quasi copia e incolla, effetti speciali da carnevale... Unica nota positiva le musiche inquietanti e un finale non cosi scontato.

Il futuro co-regista di Class of Nuke 'em high esordisce con un piccolo slasher che, pur non potendo competere coi fratelloni più illustri, si fa notare grazie al background repressivo-religioso che acuisce il moralismo distruttivo radicato nel sottogenere (la professorina laica e progressista veste bene i panni dell'eroina in tal contesto). Perdonata la palese mediocrità, fra giovani interpreti di basso profilo, uno script banale e scombinato, riprese rozze e sentori di comicità involontaria, lo splatter soddisfa e il finale si rivela meno scontato del previsto ("whodunit" a parte).

Se non fosse stato per l’incalzante sound design di Chris Burke e per il crudo realismo degli omicidi questo piccolo, divertito, sanguinoso B-movie probabilmente sarebbe finito nel dimenticatoio. Ma c’è da dire che Haines non si prende mai troppo sul serio, e non prende troppo sul serio né il thriller né l’horror. Finale sbrigativo ma, a suo modo, folle e audace.

Slasher rozzo e minimale entrato di diritto nel calderone della distribuzione Troma, è girato con un certo ritmo e costellato di omicidi all'arma bianca piuttosto sanguinolenti. La musica di Chris Burke e il montaggio crudo innalzano il tenore generale. Non si distingue certo per gli interpreti, ma la protagonista, Forbes Riley, è simpatica. Il contesto cattolico, con i preti laidi e corrotti, ribalta l'assunto morale del genere. Solo per completisti comunque.