The Baytown outlaws - I fuorilegge - Film (2012)

Tre fratelli dal grilletto facile vengono assoldati dalla donna (Eva Longoria) di un signore della droga (Billy Bob Thornton) per recuperare il loro figliastro detenuto da quest'ultimo. La fotografia dai toni roventi e le belle musiche di Christopher Young contribuiscono efficacemente al debutto dietro la macchina da presa di Barry Battles che dirige con mano sicura le varie scorribande dei tre protagonisti, che a un tratto si scopriranno essere "professionisti" dal cuore tenero. Epilogo col "botto". Divertente, in salsa "pulp".

Un action notevolmente movimentato con sparatorie a iosa e numeri da vero baraccone circense, tuttavia anche gli efferati assassini possiedono un cuore e una loro morale. Ritmo elevato accompagnato da musiche appropriate e una regia discreta. Non un capolavoro ma un onesto film. Thornton gigioneggia troppo, la Longoria inizialmente sexy decade terribilmente, sicuramente più appropriati i tre indistruttibili fratelli.

Pop corn movie Tarantino-like, con tre fratelli dalla personalità borderline ma dal cuore tenero che sottraggono un ragazzino disabile dal suo laido tutore; quest'ultimo interpretato dal grande BB Thornton è uno dei personaggi più divertenti del film, un po' simile a quello interpretato dall'attore nella serie Fargo. Pur non avendo nulla di originale dal punto di vista narrativo, si tratta di un film dal buon ritmo, che il regista dirige con piglio anche scegliendo le facce giuste per interpretare un gruppo di personaggi decisamente schizzati.

La fotografia pesantemente calda e l'incipit violento mi hanno subito fatto pensare al solito film ambientato nel sud degli Stati Uniti con una banda di balordi che scorrazza uccidendo e terrorizzando. C'è anche questo, ma parallelamente alla vicenda dei tre fratelli al servizio della polizia locale. Quando i tre fratellim dopo la prima carneficina, si accorgono di aver sbagliato obiettivo, mi sono dovuto ricredere dal mio giudizio frettoloso. L'impronta pulp rimane, ma non tutto è superficiale e molte riflessioni accompagnano le scene violente.

Come sceneggiatura non è malaccio, alternando sequenze gustose ad altre più prevedibili, prese in prestito dai gangster alla Tarantino. Anche gli interpreti, che nel complesso non sfigurano, sono scelti strizzando l'occhio all'universo delle figure sopra le righe, in certi casi anche troppo (tipo il camion dei pirati). A mancare è una regia di polso che avrebbe dato più ritmo al materiale che, ripeto, non mancava. Longoria deludente e con poco minutaggio.