Natale in casa d'appuntamento - Film (1976)

Nonostante un titolo equivoco - che però contrasta con un cast dove la presenza di Borgnine (qui bravo come sempre) sembra andare in contraddizione con le presenze femminili (brave anche le interpreti), più adatte al carattere del dramma (artisticamente parlando naturalmente) - il film lascia in sottofondo la parte del sesso a pagamento (con poche scene di velato erotismo) favorendo l'approfondimento delle vite dei protagonisti, appartenenti a diversi strati sociali. La regia è buona e pure la sceneggiatura, con qualche piccola ingenuità.

Françoise Fabian in una grande performance attoriale in stile Lisa Gastoni muove le fila di un cast modesto al servizio di una pellicola interessante in grado di prediligere all'erotismo esplicito (vedi Salon Kitty) la psicologia delle diverse anime che compongono il film: quella della signora benestante dalle tendenze lesbo, quella della povera casalinga in cerca di nuove entrate per mandare avanti la famiglia e quelle dei personaggi di contorno. Una commedia dai risvolti agrodolci con una Cléry arrendevole e desnuda e belle ambientazioni.

Inizialmente il titolo fa pensare a un altro tipo di storia, invece ho trovato il film meraviglioso e diretto con grande professionalità da Armando Nannuzzi. Un'opera crudele, autentica e significativa dove funziona veramente tutto: ambientazione, trama e sceneggiatura. Ovviamente non manca l'erotismo ma proprio perché è un elemento essenziale utile a rendere la storia più amara. Borgnine è fantastico e tenero, Fabian bravissima, Clery e Dionisio da grandi applausi. Grande film.

Bel film da un romanzo di Ugo Moretti. Ritmo un po' basso, qualche cosa da rivedere (la copia che ho visionato ha un montaggio un po' strano e con i nudi più spinti...), ma girato con una certa raffinatezza, anche se poi in qualcosa si eccede (la scena tra Palmara e la Jordan per esempio). Silvia Dionisio di una sensualità incredibile, davvero stupenda, la Clery (fa un po' impressione il suo doppiaggio toscano) è bravissima, specie nelle espressioni.

Qualche pruderia un po' gratuita c'è, ma va anche detto che il film cerca di approfondire l'aspetto psicologico delle protagoniste e delle loro azioni coi rispettivi "moventi". Per il resto la sceneggiatura fa una serie di scelte "facili" e prevedibili (si vedano ad esempio le azioni dei personaggi di Borgnine, della Clery ed anche della Jordan e della Fabian) anche se all'epoca tutto poteva essere meno scontato, finale compreso. Splendido il campionario muliebre. A mio avviso mediocre, ma con un suo perché.

Escort-movie indeciso tra ambizioni medio-alte ed erotismo da exploitation, che sfoggia il proprio punto di forza in un cast con almeno un paio di eccellenze (Borgnine e la Fabian, che non deludono) impegnate in ruoli effettivamente riusciti. La sceneggiatura però non ingrana e procede lenta e zoppicante tra dialoghi incerti e personaggi in gran parte discutibili, non sostenuta, peraltro, da una confezione sufficientemente robusta. Il lungo e sconsolato finale giunge tardivo ma efficace, chiudendo degnamente una mezza occasione sprecata.

Buono e reale. La Fabian è sopra le righe, dà ritmo e rende l'opera trascinante, ma ci son due concetti inequivocabili su quali s'impernia lo sfondo drammatico del film: 1) facili e improvvisi proventi portano a scialacquare tutto (perfino quello che si era creato a fatica con la noiosa normalità) 2) non c'è nulla di più sbagliato di innamorarsi di chi fa il "mestiere". Il dramma sarà poi alleggerito dalle solite schegge impazzite, che sono normali per un ambito variegato come quello della prostituzione.