Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il ritorno di Pozzetto sulle scene, preceduto dalle tournée con Cochi nei teatri di mezza Italia, si completa con questa fiction in cui l'attore si riappropria dei suoi luoghi natii, in particolare quella Laveno che ci ricorda commedie come IO TIGRO, TU TIGRI, EGLI TIGRA o l'indimenticabile SONO FOTOGENICO. E' qui che il protagonista Mario Trezzi (Pozzetto, per l'appunto) dirige da decenni la sua fabbrica di abbigliamento intimo ereditata dal padre. Una piccola realtà industriale consolidata dalla tradizione che incappa in una delle maggiori...Leggi tutto crisi economiche italiane dal dopoguerra: decine di imprese che chiudono (ma c'è anche chi delocalizza all'Est), debitori che non pagano, dipendenti sul piede di guerra... Trezzi, stakanovista del lavoro non abitutato a muoversi in condizioni simili, con due figlie che succhiano denaro e una serie di agi a cui è difficile rinunciare, accusa il colpo, finendo col mettersi nelle mani di una finanziaria governata da autentici usurai... I problemi insomma aumentano di giorno in giorno, e c'è di mezzo persino una bella dipendente (Desirèe Noferini) che dice di essere stata messa incinta da Mario proprio la notte in cui questi, per compiacere un cliente (Bebo Storti), si è dato all'alcol. Una trama piuttosto articolata e ricca, che in due puntate da un'ora e mezza ciascuna ha modo di dare spazio anche alla figlia maggiore (Stella Egitto) promessa sposa di un poco di buono (Massimo Poggio) ma corteggiata dall'uomo che un tempo amava, un carabiniere (Marco Cocci). Nel ruolo della moglie comprensiva, dolce ma insieme delusa e rosa dai sospetti un'invecchiata Anna Galiena, a cornice di un cast tutto sommato ben scelto che come prima spalla trova un Frassica (è il cognato di Mario) molto contenuto, al di sotto delle sue possibilità ma indubbiamente facilitato nel lavoro da anni di televisione. Certo, stiamo pur sempre parlando di una fiction e quindi di un impianto scenico modesto, nonostante la buona location lacustre; la regia di Luca Ribuoli ad ogni modo non demerita, reggendo discretamente i ritmi soprattutto nella prima parte, più spigliata. La seconda, che riallaccia tutti i fili pendenti in modo da chiudere in direzione di un happy ending che più happy era difficile immaginarlo, segna il passo e mostra molti segni di stanchezza, lasciando capire quanto l'unica vera star sia dopotutto Pozzetto, la cui recitazione anche al di fuori dei consueti canoni da commedia pura evidenzia una professionalità e una bravura non comuni. Le battute scarseggiano, le musiche aiutano a far capire quanto l'impostazione viri più sul drammatico, ma la leggerezza che riesce comunque a trasmettere l'insieme non va trascurata.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/12/13 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/12/13
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Rambo90 18/12/13 23:06 - 7661 commenti

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Visti gli standard delle fiction italiane mi aspettavo di molto peggio e invece, sarà per la sceneggiatura dello stesso Pozzetto, riesce a coniugare momenti simpatici a una trama attuale. Il protagonista è ancora in forma e lo dimostra in due o tre pezzi di vera bravura e i suoi duetti con Frassica strappano più di un sorriso. Un po' troppo abbozzato il classico lieto fine, ma è un prodotto gradevole.

Ruber 18/12/13 23:35 - 702 commenti

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Buon ritorno di Pozzetto in questa miniserie tv incentrata sulla crisi economica di un imprenditore con contorno familiare di moglie, figlie e cognato. Pozzetto azzecca una discreta sceneggiatura con dialoghi anche divertenti; al contrario quello che non funziona è il suo partner Frassica che appare ingessato in un ruolo a lui non congeniale (i due lavorano insieme per la prima volta), in cui non riesce a esprimere la sua verve comica. Bella anche la fotografia lacustre.

Markus 19/12/13 10:22 - 3680 commenti

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Fiction modesta ma confacente agli standard odierni. Il racconto attinge - almeno nella prima parte e con buoni spunti di verità - al fenomeno della crisi economica che colpisce specialmente il settore manifatturiero italiano; una “scusa” valida per combinare attualità e scenette talvolta scacciapensieri; resta comunque il piacere di rivedere - dopo una lunga parentesi teatrale - Pozzetto nella “sua” Laveno (fatto nostalgico che ci riporta ad alcuni suoi indimenticabili film degli anni Settanta).

Trivex 30/12/13 15:03 - 1738 commenti

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Ben fatto! Ottimo ritorno del grandissimo Renato Pozzetto in una breve ficton girata nei luoghi amati dall'attore (il Lago Maggiore, dalla sponda lombarda a quella piemontese), che propone una tematica seria e attuale, stemperata in modo intelligente e mai fuorviante, dal protagonista e dall'eccellente comprimario Nino Frassica. Intelligente anche lo sponsor palese al "made in Italy", necessario come non mai, in questo periodo. Da vedere, anche per ritrovare un po' di sano spirito nazionale. ***!

Geppo 5/08/14 19:26 - 316 commenti

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Pozzetto tocca un argomento abbastanza attuale e triste: la crisi, industriali che si suicidono, ditte che falliscono e disoccupazione. La prima parte è decisamente quella più amara e drammatica, mentre poi piano piano il film diventa una piccola commedia ironica (sulla questione della crisi). Pozzetto dimostra di saper fare ancora delle buone produzioni: qui è molto convincente nel ruolo di un industriale onesto e sensibile. Non sono un grande ammiratore di fiction ma questa l'ho trovata molto ben confezionata. Ottima la sceneggiatura, buona la trama.
MEMORABILE: "Senti... Balotelli!" "Mi chiamo Ahmet!"; Pozzetto con le lacrime agli occhi; Le location.

Ultimo 7/08/14 22:01 - 1652 commenti

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Buon ritorno di Pozzetto sulle scene in coppia per la prima volta con Frassica; funziona, si guarda con gusto sia la prima che la seconda puntata, nonostante la tematica della crisi economica non sia facile da affrontare. Manca dal punto di vista comico, ma nel complesso è gradevole.
MEMORABILE: Pozzetto chiama il futuro genero Balotelli.

Marcolino1 19/08/19 01:18 - 553 commenti

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Il crollo di un imprenditore con annesso dramma dell'usura e tendenze suicide è un tema sicuramente attuale ma lo stereotipo del tv-movie ormai sembra avere la meglio anche su un attore come Pozzetto, immerso oltretutto in un contesto drammaticamente greve e serioso, con forzature narrative e prevedibilità nello svolgimento. Vano il tentativo di riaccendere le luci ormai spente di un cinema passato: il duetto con Frassica è un ricordo sbiadito, triste e stereotipato de La patata bollente, quando Renato recitava con Massimo Ranieri.
MEMORABILE: Frassica e Pozzetto sul battello; Renato esclama: "Al confronto il Titanic è una cxxxxa pazzesca!" in memoria di una nota "fantozziana" corazzata...

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  • Discussione Didda23 • 12/12/13 09:19
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Come mai, Markus, questa fiction ti interessa? solo per la presenza di Renato?
    Non ti ci vedo a vedere "una fiction" ambientata nell'era degli iphone e degli ipad.. haha
  • Discussione Markus • 12/12/13 09:21
    Scrivano - 4775 interventi
    ahah in effetti... Sì, solo per Renatone ;)
  • Discussione Ruber • 18/12/13 23:39
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    A me e piaciuto, ma ho trovato Frassica molto sotto tono, certamente non come lo vediamo in Don Matteo, credo che i due non siano fatti per lavorare insieme.
  • Discussione Zender • 19/12/13 08:44
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Beh Frassica ha una parte decisamente minore rispetto a quanto mi aspettavo (e speravo) ma non mi è dispiaciuto, dopotutto.
  • Discussione Markus • 19/12/13 10:26
    Scrivano - 4775 interventi
    La battuta di Frassica su Sanremo (scena dell'ospedale) mi ha fatto morire.