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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Ace Ventura: When Nature Calls
Anno: 1995
Genere: comico (colore)
Regia: Steve Oedekerk
Note: Sequel di "Ace Ventura - l'acchiappanimali". Aka "Ace Ventura missione Africa"
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Ritorna Ace Ventura, l'investigatore “acchiappanimali” (in americano pet detective) che ha dato la celebrità a Jim Carrey, il comico istintivo più fenomenale che si sia mai visto: le sue contorsioni facciali, il suo storcere la bocca ai limiti dell'impossibile, il suo parlare a scatti (Tonino Accolla, il doppiatore italiano, deve aver fatto i salti mortali per stargli dietro) sono ormai parte di un repertorio unico e, per molti, insopportabile. E in effetti in MISSIONE AFRICA ci si è spinti davvero troppo oltre, lasciando Carrey libero di fare sul set ogni smorfia, grido, salto che gli venisse in mente. L'effetto è esattamente quello del tipico amico...Leggi tutto d'infanzia che non manca mai in ogni compagnia: quello incapace di trattenersi, di capire quando è ora di smetterla. Carrey senza “guinzaglio” è una forza della natura, è vero, ma alla fine sfianca. Il ritmo latita, le gag buone sono una su dieci (anche se in quella buona magari si ride di gusto) e per il resto la storia è confusa e - ovviamente - puerile. Si inizia subito bene, con un simpatico omaggio a CLIFFHANGER e Carrey che rifà il verso a Stallone e alla scena famosa della fune sospesa tra le montagne (solo che a morire nel vuoto c'è un procione e non una bella ragazza), ma poi le cose si mettono male, con le parentesi al santuario e battute di terz’ordine. Le volgarità si sprecano (la scena dello sputo gigante fa sembrare il nostro Alvaro Vitali un piccolo lord), la demenzialità raggiunge livelli altissimi, parecchie spanne al di sopra del primo episodio e Carrey sembra proprio non saper più cosa inventare pur di non star fermo nemmeno un secondo. Buona la scelta della colonna sonora, ritmata e moderna quanto basta per far apparire il film una specie di trailer allungato.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Quello che si dice un buon film:
Disorder - Non male, dopotutto:
Burattino, Rambo90 - Mediocre, ma con un suo perché:
Fabbiu - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Galbo, Puppigallo, Pinhead80 - Gravemente insufficiente!:
Lovejoy, Herrkinski, 124c, Magnetti
Di sicuro è costato di più rispetto al primo e sono evidenti molti miglioramenti tecnici; la fotografia è valida, le musiche sono bellissime e i ritmi molto vivaci. Peccato però che il tipo di comicità sia cambiato: stavolta è molto più demenziale, perciò se prima faceva ridere perchè Ventura era lo strampalato in mezzo ai normali, ora risulta un po' forzato, perché è tutto quasi surreale e altamente improbabile. Jim Carrey è bravvissimo, questo è evidente, ma estremizza forse troppo l'idiozia di Ace, che finisce per sembrare ridicolo.
Seguito se possibile ancora più brutto del precedente. Visto l'enorme successo della pellicola che vedeva al centro della vicenda uno sgangherato acchiappanimali, è stato messa rapidamente in cantiere un seguito, con tutto quello che ne consegue! Persino le pellicole di Franchi e Ingrassia, girate in meno di una settimana, erano di gran lunga meglio. Qui mancano un copione, un regista con polso robusto e un protagonista, (personaggio e attore) che sappia almeno far sorridere. Scarso.
Sequel assai mediocre di un film già non memorabile che sfrutta male le possibilità (ovvie per un acchiappa-animali come il nostro eroe) di un'ambientazione africana. Complice una sceneggiatura frettolosa, le gag risultano scontate e ripetitive, appena passabili grazie al talento comico del suo protagonista che non riesce tuttavia a salvare il film dal naufragio.
Enorme sciocchezza con africani doppiati da denuncia. La sceneggiatura è pietosa e le gag idiote (soprattutto verbali) sovrastano quelle riuscite. Anche Carrey, nonostante la notevole mimica del corpo e le espressioni del volto gommoso, non può che ripetersi; e se fossi stato in lui, col copione mi sarei al massimo soffiato il naso. Non è proprio inguardabile, ma si fatica non poco ad accettare le molteplici scemenze, finendo per scuotere la testa a fine proiezione. Questa è la fine dell’acchiappanimali, di cui ero un fan. Filmaccio.
MEMORABILE: Ace, per uscire da un rinoceronte robot, passa dal “retro” scioccando un gruppetto di turisti, che lo scambiano per un parto.
Già era difficile capire il successo planetario del primo episodio, figuriamoci di questo inutile sequel. La storia si sposta in Africa, dopo un incipit che già lascia presagire la stupidità dell'insieme, ma il succo rimane lo stesso: Ace Ventura riempie ogni scena con le sue smorfie, i suoi movimenti elastici e le sue idiozie assortite, cercando di far ridere a tutti i costi con volgarità e stupidaggini varie. Ma se il primo film almeno poteva contare sull'effetto novità, questo sequel non offre spunti d'interesse e non fa neanche sorridere.
Una colossale stupidaggine, a tratti però estremamente divertente. Molto più ricca di humor del primo capitolo, è se possibile ancor più surreale. Le gag sono in realtà quasi tutte di bassa lega (Carrey che fuoriesce nudo dall'ano di un rinoceronte-robot davanti a turisti con bambini, per dirne una!), ma nel complesso il film funziona e l'indagine di Ace, nella sua assurdità, ha persino una sua logica. Totalmente idiota, isomma, ma per divertirsi va bene.
MEMORABILE: I monaci tibetani che si danno alla pazza gioia alla partenza di Ace; l'inizio, con citazioni da Cliffhanger e Rambo 3!
Sequel di una commedia polticamente scorretta d'inaspettato successo, che fece di Jim Carrey un divo in ascesa, questo film avrà anche cambiato ambientazione (da Miami all'Africa), ragazze, regista e antogonisti, ma la formula rimane invariata. Il primo Jim Carrey cinematografico non mi piace e non mi piacerà mai, e, quindi, tutto ciò che lo collega ad Ace Ventura, per me, è adatto solo alla pattumiera. Mi spiace ribadirlo, ma trovo le commedie sboccate del nostro Alvaro Vitali, costate una miseria, molto più divertenti di questo prodotto.
MEMORABILE: La parodia dell'inizio di Cliffhanger con Sylvester Stallone, dove al posto della ragazza dell'amico di Sly, muore un procione.
Un personaggio della mia adolescenza che ricordo con enorme allegria (e allora andavo al cinema la domenica pomeriggio con altre 3 bestie, l'ultima cosa che avevo in mente era di vedere un film serio, o ben sceneggiato, o un capolavoro della cinematografia). Ecceessivo, demente, volgare, con uno dei migliori comici corporali di sempre completamente scatenato. Se non avessero girato questo film ne sentirei la mancanza!
Film che ho guardato con la costante voglia di cambiare canale. E' solo la mia stima per il grande Jim Carrey che mi ha trattenuto, sperando in qualche colpo di coda, qualche battuta e/o contorsione che valesse la visione. Ma ciò non è successo e alla fine questa rimasticazione di Ace Ventura si è rivelata una inutile pagliacciata. Il fondo viene toccato con gli indigeni che non risultano nè credibili nè simpatici. Inoltre si è sbagliato proprio in quello che doveva essere il punto forte ovvero gli animali, che si vedono poco e male. Peccato.
Aumentano in maniera spropositata le smorfie facciali di Jim Carrey nel tentativo di caratterizzare maggiormente il suo personaggio, ma questo non basta a rivitalizzare un film abbastanza fiacco che, escluse un paio di scene davvero divertenti (tra tutte il parto del rinoceronte), si rivela noioso. Si sente la necessità di affiancare al personaggio di Ace Ventura anche una sceneggiatura solida. Carrey da solo non basta.
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Inferiore al precedente, soprattutto perché l'intreccio è più tirato via e non fa altro che trasportare il protagonista in Africa per una serie di gag un po' sfilacciate. Comunque Carrey è ancora più scatenato e regala grasse risate, soprattutto nella prima parte in cui lo vediamo in un monastero buddista e poi ancora, come sempre, distruggere l'ipocrisia di alcuni ricconi a un ricevimento. Più schematica la seconda parte, ma il ritmo almeno regge. Ai fan piacerà.
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