Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Stubby 9/03/07 22:33 - 1147 commenti

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Praticamente Dylan Dog riportato sullo schermo. Anche perché, come si sa, il suo creatore prese spunto proprio dalla figura di Rupert Everett. Sinceramente trovo il film molto scialbo. L'idea non sarebbe neanche male, comunque tra gli attori scarsi e gli effetti visivi così così, il film rimane decisamente mediocre.

Almayer 29/03/07 14:35 - 169 commenti

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Io lo trovo delizioso, visionario e onirico, pervaso da un umorismo molto british (valga per tutti la scena iniziale, con lui al telefono "Well, life goes on"). Finale splendido, m'ha lasciato di stucco. Consiglio ovviamente di visionarlo in inglese, altrimente si perdono la maggior parte delle battute di Everett.

Fabbiu 19/04/07 17:45 - 2145 commenti

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Che dire: un film superlativo. Un mix tra horror, commedia, grottesco che riesce oltre a impressionare anche a divertire con gag molto efficaci. Dialoghi bellissimi, il personaggio di Dellamorte se ne esce con battute che inquadrano benissimo il suo carattere paranoico ("Finalmente è tornato il brutto tempo"). Il tutto condito con un aria poetica e romantica; quindi non è semplicemente Dylan Dog: è molto di più, è la rappresentazione della morte nel suo aspetto più romantico, attraverso uno stile molto alternativo.
MEMORABILE: "... La morte e l'amore ... che aspettano insieme il grande giudizio e non hanno mai fine e non hanno mai inizio."

ShangaiJoe 29/05/07 15:21 - 32 commenti

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Capolavoro assoluto. Grande prova di Soavi alla regia e Rupert Everett protagonista indiscusso. A mio avviso una delle più poetiche metafore sulla paura del mondo esterno, la sfiducia verso il genere umano e il dolore di chi, di punto in bianco, realizza di non poter vivere da eterno adolescente. Ottimi gli effetti speciali di Stivaletti resi ancora più macabri dalla loro meccanicità, come anche la fotografia quasi satura nelle scene notturne... Finale da lacrime amare e senza via di scampo. Superbo.

Undying 30/05/07 17:29 - 3807 commenti

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Film girato in maniera impeccabile (nello stile di Soavi, del resto) ma che a tratti scade in una banale e insopportabile ironia fuori luogo (la scena indescrivibile del motociclista zombi che esce dal terreno). Effetti speciali sopra la media vanificati da una musica decisamente sotto il livello di guardia e dalla recitazione da “Domenica in” (Masciarelli, Anna Falchi). Azzeccato nel ruolo Rupert Everett (del resto è l'attore che ha dato i lineamenti a Dylan) e trama abbastanza in linea con il racconto di Sclavi. Viene, erronemente, considerato come adattamento cinematografico del fumetto.

Capannelle 9/03/08 14:02 - 4411 commenti

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Non so se sia ispirato a Dylan Dog ma guardando il film ho pensato ai fumetti per via di ambientazioni e caratteri utilizzati. Racconto particolare, decisamente dissacrante anche se nel complesso slegato. Presenta una buona dose di splatter e ironia (ma a volte trascende). Everett e la Falchi si guadagnano la pagnotta: lui (gradita sorpresa) è nella parte, lei fa quello che può e raggiunge l'apice quando si concede senza veli. Bella la modalità espressiva - sostanzialmente grugniti - del corpulento Gnaghi.

Hackett 23/05/08 14:39 - 1867 commenti

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Soavi prende in mano un materiale che scotta e se la cava bene. Il relativo libro di Sclavi narrava una storia piena del suo humor nero mescolato all'horror delineando un interessante personaggio, una sorta di Dylan Dog in stato embrionale. Il regista coglie in pieno lo stile dello scrittore e ci regala un'ottima trasposizione complici anche un perfetto Everett (che bello vederlo interpretare un personaggio creato per lui) e una incredibilmente in parte Anna Falchi. Horror comedy unica nel nostro panorama cinematografico.

Deepred89 21/05/08 23:27 - 3706 commenti

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Notevole film, forse l'horror italiano più originale degli anni 90. Le atmosfere, in bilico tra il surreale/metafisico e l'orrorifico (di stampo italianissimo, viste le ambientazioni) sono ottime e suggestive e Rupert Everett intepreta alla perfezione un personaggio memorabile. Peccato solo per qualche evitabile caduta nel grottesco, specie nella parte centrale. Ambiguo ma notevolissimo il finale. Da vedere senza troppe esitazioni.

Ghostship 25/05/08 11:35 - 394 commenti

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Riuscito solo a metà. Se da un lato ci sono scenografie stupende, bella fotografia e la consueta maestria nel dirigere da parte di Soavi, sul fronte recitativo e della sceneggiatura siamo su livelli mediocri per via di un cast non sempre adeguato (anche se Everett interpreta discretamente il suo personaggio aiutato anche dalla somiglianza). Si sente la mancanza dei caratteristi di un tempo. Tuttavia la pellicola scorre e si fa guardare.

Lovejoy 26/05/08 23:02 - 1823 commenti

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Mediocre horror all'italiana a cui non giova un buon soggetto e almeno un discreto attore come Everett, per elevarsi al di sopra di altri prodotti similari. La storia in sè non sarebbe male ma la regia priva di idee e dialoghi di una banalità a tratti insopportabili, lo rendono irritante. E tolto il già citato Everett il resto del cast non lascia il segno. Buoni gli effetti speciali ma in fin dei conti è un po' pochino.

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Cotola 15/06/08 23:51 - 9043 commenti

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Presentato come un film ispirato a Dylan Dog, ha in realtà a che fare con l'indagatore dell'incubo solo fino ad un certo punto. Il problema però non è quello, ma più semplicemente una sceneggiatura a dir poco imbarazzante che sceglie di puntare, sbagliando, più sul grottesco che sull'horror. Il risultato è semplicemente desolante e delude enormemente sia chi ama il fumetto ideato da Sclavi, sia chi ha voglia di vedere un buon horror. Da dimenticare.

Caesars 18/06/08 09:41 - 3790 commenti

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Horror con forti venature grottesche non totalmente da buttare ma sicuramente riuscito solo parzialmente. Bisogna comunque riconoscergli una certa dose di originalità il che non è poco. Rupert Everett appare discretamente in parte mentre completamente da dimenticare è la performance attoriale di Anna Falchi. Soavi è sicuramente regista interessante ma questo non è il suo prodotto più riuscito.

Herrkinski 15/09/08 17:57 - 8112 commenti

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Forse uno dei film meno pretenziosi di Soavi, se non a livello visivo (dove il regista come sempre usa una tecnica abbastanza ricercata) almeno dal punto di vista della trama e dello svolgimento; infatti il film, pur concedendosi spesso e volentieri a divagazioni grottesche e surreali, si lascia guardare piacevolmente, senza le eccessive macchinosità dei precedenti La setta e La chiesa. L'atmosfera è chiaramente "dylandoghiana", anche grazie al bravo Everett e Francois Hadij Lazaro è una buona spalla. La Falchi è superflua. Interessante.

B. Legnani 15/11/08 17:04 - 5532 commenti

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Notevole. Vertice visivo dopo Deliria, La chiesa, La setta, è anche vertice per saldezza narrativa, fascino, umorismo, originalità. Un buon film (ma il capolavoro di Soavi arriverà dopo), che ha in Everett un interprete perfetto (memorabili alcune sue espressioni da fumetto), mentre, tranne rare eccezioni, il resto del cast vola più in basso. Il secondo tempo, dopo un primo più basato sul "divertimento", va sul "pensiero", il che può comportare un non facile cambio di rotta, fino al finale, che va digerito. Anche qui miriadi di riferimenti fimici e pittorici. A caso dal mucchio: Homo eroticus (sic!) e "L'isola dei morti" di Böcklin (http://it.wikipedia.org/wiki/Arnold_B%C3%B6cklin).

Ciavazzaro 17/11/08 14:35 - 4770 commenti

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Il personaggio di Tiziano Sclavi appare anche nei fumetti di Dylan Dog. Insomma, si cerca di bilanciare l'umorismo macabro (a vagonate), vedi l'imbarazzante Anna Falchi nuda al cimitero che dice al marito resuscitato di perdonarla o Everett che è appena discreto. Poi c'e Gna. Insomma, non un capolavoro, buona la confezione (musiche) e il sangue. Da vedere, ma troppo sopravvalutato.

Onion1973 3/01/09 15:38 - 163 commenti

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Un film sopra e sottovalutato al contempo. Alcune cose (ambientazioni, dialoghi, personaggi) sono degne di nota ed effettivamente rispecchiano appieno la poetica di Sclavi, che sicuramente è di non facile accesso. Il libro da cui è tratto il film è simile al balbettio narrativo del film stesso. Everett è un naturale Dylan Dog, Gnaghi è ottimo, la Falchi (quando si spoglia) è ipnotica. Purtroppo l'atmosfera surreale del libro si perde un po' sullo schermo e l'insieme non riesce ad elevarsi dalla mediocrità. Forse era inevitabile non poter far meglio.

Daidae 13/03/09 12:33 - 3179 commenti

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In grande parte ispirato a Dylan Dog (l'attore è quello che ha dato il volto all'indagatore). Ritroviamo soprattutto i personaggi del numero col mafioso (Tony che qui non è presente), tra i quali la moglie fedifraga (interpretata dalla finta e rifatta Anna Falchi) e Gnaghi (che qui si innamora di una testa recisa). Le scene d'orrore sono ridicole, come quasi tutto il film. Diciamo che è quasi da buttare via.

Bruce 13/07/09 12:13 - 1007 commenti

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Horror romantico gotico, grottesco, surreale, diretto con grande perizia da Soavi che mostra tutto il suo stile e notevole talento visionario. Rupert Everett incarna alla perfezione il personaggio inventato da Sclavi sulle sue sembianze, le scenografie e gli effetti sono stupefacenti, valida la musica. Lasciano invece a desiderare la sceneggiatura e i dialoghi che, spesso, si risolvono in una o due battute al massimo, secondo uno stile tipicamente fumettistico che è difficilmente tollerabile al cinema. Molte le pause e le incertezze. Luci e ombre.

Pigro 31/01/10 11:08 - 9666 commenti

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I morti tornano in vita, ma il guardiano del cimitero li sistema per sempre. Soavi mette in campo un buon mestiere ma difetta completamente di capacità di emozionare, impegnato a piazzare l'effetto giusto o a fare la ripresa sfiziosa: un bel corpo senza anima. Se poi ci si aggiungono attori inadeguati (non parliamo della Falchi, ma pure Everett è parecchio lesso), una sceneggiatura pietosa e una musica insulsa, capisco perché già dopo 10 minuti non vedevo l'ora che finisse. Ecco come si appiattisce il bel soggetto del grande Sclavi...

Il Dandi 25/04/10 13:56 - 1917 commenti

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Se il fumettistico Dylan Dog è vegetariano e astemio, Francesco Dellamorte è la sua versione politicamente scorretta e all'italiana: tra l'ammazzamento di uno zombie e un altro (mestiere singolare ma vissuto nel vortice di una routine quasi burocratica) le sue uniche pulsioni vitali sono la ricerca del sesso (con più frustrazione che appagamento), di una sigaretta e di un bicchiere di vino rosso. Il Maggiolino gli serve solo per uscire occasionalmente dal cimitero, tanto "il resto del mondo non esiste". Non per tutti, si adora o si detesta.
MEMORABILE: Sotto il sole: "Il maltempo si è guastato"; sotto la pioggia: "Il maltempo si è rimesso, finalmente".

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Mdmaster 1/10/10 07:31 - 802 commenti

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Difficile per Soavi fare di meglio: Dellamorte Dellamore rispecchia bene il suo stile e rimane tra i migliori. In gran parte grazie a Everett e alle trovate umoristico/surreali, perché il resto del cast (Masciarelli in un film horror?!) e la storia d'amore che si ripete, veramente rischiavano di mandare tutto in malora. In ogni caso l'idea del custode che fa il doppio lavoro di ammazzazombie è davvero unica, mentre la presenza di Gnaghi a mo' di Igor è decisamente azzeccata. Lo adoravo da piccino e anche oggi lo guardo con piacere.
MEMORABILE: "Per dirle che se il suo schiavo e che lei è sovrana e la morte... la morte puttana".

Ichisan 3/03/11 21:28 - 8 commenti

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Ammettendo che ho letto pochissimo di Dylan Dog, il film mi è sembrato più che apprezzabile. Rupert Everett calza a pennello nel ruolo del becchino, cinico e divertente allo stesso tempo. I dialoghi sono davvero interessanti, forse un po' pesanti con il proseguire del film, del quale ho apprezzato moltissimo il delirio crescente che vive il protagonista nella vicenda: un uomo che conosce la morte, ma che è incapace ad affrontare le forze di un amore incontrollato. Consigliatissimo!
MEMORABILE: Il finale.

Puppigallo 17/03/11 17:02 - 5275 commenti

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Pellicola, che rispecchia abbastanza il fumetto, anche grazie a Everett, perfetto nella parte (triste e tormentato) e al suo assurdo aiutante Gnaghi, amante delle foglie, della TV e di una testa senza corpo. La necrofila Falchi fa la sua bella figura, giustificando ciò che il protagonista è disposto a fare per lei; e violenza, sangue e ironia, il tutto condito con una strana atmosfera, contribuiscono a creare i giusti presupposti per un horror, sia tradizionale, che atipico. Molto bene la prima metà, non altrettanto la seconda (qualche sciocchezza evitabile), ma con un bel finale.
MEMORABILE: Gnaghi, segni particolari...tutti; La vecchina: "E' aperto il cimitero?". E il protagonista: "Per lei sempre..."; L'attacco degli zomboy scout.

Galbo 4/06/11 19:01 - 12393 commenti

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Sorta di alter-ego di Dylan Dog, il personaggio di Francesco DellaMorte è una felice intuizione di Tiaziano Sclavi. Peccato che l'autore non si sia spinto un pò oltre con la fantasia così da concepire una storia più intrigante anche perchè il regista fa del suo meglio e garantisce una messa in scena accattivamente. Il lato debole oltre alla storia, è l'infelice scelta degli attori (la Falchi è inguardabile). Occasione persa.

Buiomega71 9/05/12 01:21 - 2910 commenti

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Fiaba oscura, favola grottesca immersa nel putrido e nell'immaginifico. Soavi firma uno dei fantahorror più visionari e geniali dell'intero cinema degli anni 90 tra zombi, sesso necrofilo, solitudine, momenti da far schiattare d'invidia Terry Gilliam e Bryan Yuzna messi insieme, surrealismo a pie' sospinto e un finale sospeso, quasi apocalittico. Il meraviglioso si sposa con l'assurdo, il fantastico con l'odore marciscente della morte. Romeriano nell'assunto ma con lampi quasi jodorowskiani e felliniani. Mio culto assoluto, perciò imprescindibile.
MEMORABILE: Gnaghi e la testa del suo amore "impossibile"; Il massacro al bar, La Falchi Dea eterea e mortifera; I ritornanti; La visita del tristo mietitore.

Modo 12/08/12 21:35 - 949 commenti

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Bel film di Soavi. Dylan dog trova il suo alter ego in carne ed ossa: Rupert Everett, bravo e perfettamente in parte. Scenografie degne di nota. Il film è abbracciato da un mantello cupo e barocco discretamente allineato al fumetto, anche se esageratamente (e volutamente?) grottesco. La storia non è proprio originalissima, ma nel complesso il film scorre via piacevolmente. Anna Falchi non particolarmente brillante ma fisicamente dirompente.

Disorder 17/12/12 14:18 - 1416 commenti

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Horrorino niente male, lontanissimo dal capolavoro eppure piacevole. Un lavoro in perfetto stile Sclavi, pregno di romanticismo dark e ironia, senza tuttavia lesinare in splatter e scene forti. La regia di Soavi è buona, forse si poteva assortire meglio il cast (Anna Falchi e Masciarelli non paiono eccessivamente a loro agio nei rispettivi ruoli). Belle le location. Forse uno tra gli ultimi film di genere davvero interessanti prodotti in Italia e per questo sicuramente meritevole di visione.

Nancy 31/12/12 15:26 - 774 commenti

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Probabilmente non è un film che ho capito fino in fondo. La trama del becchino che non riesce a distinguere la morte dalla vita l'ho trovata un po' frammentaria e sconclusionata, nonostante sia visivamente molto efficace e la regia di Soavi curata. Indimenticabile l'interpretazione di Rupert Everett, ma Anna Falchi non è affatto credibile, neanche da doppiata. Geniale il personaggio di Gnaghi. Simpatico ma lontano da qualsiasi vetta.

Myvincent 2/05/13 13:35 - 3741 commenti

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Non si sa dove vada veramente a parare, questa eclettica produzione che introduce e ricalca il mondo dei fumetti alla Dylan Dog con esiti che lasciano a volte perplessi. Rupert Everett è bravissimo, l'umorismo macabro prevale, la fotografia è ottima, il tentativo di fare un cinema diverso encomiabile. I risultati, purtroppo, discutibili...

Rambo90 1/05/14 00:30 - 7697 commenti

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Un'occasione mancata questa di Soavi, perché la confezione fin dalle prime immagini fa pensare a un horror di gran classe, con la giusta atmosfera, una bella fotografia e una riuscita soundtrack. Peccato che sia proprio la sceneggiatura a demeritare, persa tra sovrannaturale e un grottesco ai limiti del trash. Sclavi ha questo tipo di umorismo, ma qui è in dosi troppo abbondanti, che fanno anche perdere gli spunti poetico-romantici sparsi qua e là. Molto bravo comunque Everett, davvero calzante per il ruolo.

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Ultimo 24/12/14 17:30 - 1655 commenti

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Soavi dirige un horror basato su un romanzo di Tiziano Sclavi, in cui il personaggio principale, Francesco Dellamorte, è un chiaro rimando al Dylan Dog creato dal medesimo autore. Il film ha una trama surreale e riempita di umorismo nero (e talvolta fuori luogo). Per contro, va dato il merito al regista di aver realizzato un'opera visivamente ottima, con scene splatter di livello, che si guarda senza noia sino al finale, aperto a più interpretazioni. Buona la prova di Everett, bellissima Anna Falchi. Un buon film.

Marione 22/12/14 23:35 - 103 commenti

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Il libro di Sclavi, con illustrazioni di Stano, è memorabile. Questa trasposizione necessariamente ne stempera parecchi aspetti (alcune volgarità mancano) e ne modifica altri (la castrazione del protagonista nel libro è autentica), ma tuttavia esce un film abbastanza fedele all'opera. Ma non fa paura, anzi, l'ironia e il grottesco dilagano e vedere Masciarelli certo non aiuta. Anna Falchi ricorda la Marini di Bambola: dovrebbe solo apparire, non recitare. Bravo comunque il protagonista, effetti speciali da recita scolastica. Alterno.
MEMORABILE: Le poesie di Sclavi.

Alex1988 14/10/17 18:24 - 728 commenti

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Piccolo gioiellino che purtroppo non gode di grande fama; per i fan del genere horror-fantasy è una chicca da non perdere. Tratto dal romanzo di Tiziano Sclavi, autore del fumetto "Dylan Dog", il film, molto ben confezionato, può definirsi un dialogo con la morte, intriso di una forte dose di humor nero. Michele Soavi ha talento e forse qui è al suo miglior film.

Didda23 30/12/14 13:36 - 2426 commenti

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Un film particolare e riuscito, quello di Soavi, che mostra una grazia ed eleganza registica difficilmente riscontrabile in altri director del periodo. La sceneggiatura si avvale di pochi elementi significativi, ma poco importa se una scenografia maestosa e un'abile fotografia gli fanno da contraltare. Risulta vincente il piglio ironico che permette di non prendere troppo sul serio la vicenda. Difficile chiedere di più (visti i mezzi) visto che Soavi ci piazza pura sesso, sangue e ritornanti. Una piacevole sorpresa e apice del cinema di genere dei Novanta.

Minitina80 10/07/15 06:30 - 2984 commenti

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Un grande affresco che segna simbolicamente la fine di un'epoca e di un certo modo di fare cinema di paura in Italia. Ottima la sceneggiatura di partenza, ma sono soprattutto il tocco di Soavi e la prova strabiliante di Everett a rendere il film magico. Scenografie così ispirate e curate, poi, non si vedevano da tempo immemore nel nostro cinema. Visionario, grottesco, macabro, in poche parole semplicemente geniale e unico.

Samdalmas 6/09/15 18:00 - 302 commenti

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Soavi incontra Dylan Dog o meglio Rupert Everett le cui fattezze hanno ispirato il personaggio creato da Tiziano Sclavi. Qui è il becchino di un piccolo centro pronto a sparare agli zombi o “ritornanti” come li chiama. Horror atipico con una forte dose di umorismo macabro. Bravo Everett, triste e ironico al tempo stesso e sorprendente Anna Falchi in tre ruoli. Da dimenticare Masciarelli sindaco. Finale enigmatico che ricorda L'aldilà di Fulci.
MEMORABILE: La scena di sesso Everettt-Falchi al cimitero; Il finale.

Saffio 24/11/15 17:56 - 1 commenti

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Ultima opera horror cinematografica per Michele Soavi, regista dotato di un grande talento visionario e passato anni a seguire alla tv. Un film singolare nel panorama del cinema italiano, ricco di fascino e inclassificabile nel suo genere. Un horror con venature fantastiche (un finale che supera il genere e lancia uno sguardo d'autore), momenti di comicità e cinismo (influenzato dalla poesia e letteratura di Tiziano Sclavi) e uno stile visionario e onirico (omaggio pittorico al simbolismo e al cinema di Terry Gilliam). Un piccolo capolavoro!
MEMORABILE: "Reggiti forte Gnaghi, oltre quel tunnel c'è il resto del mondo" (cit. Francesco Dellamorte).

Rofrear 8/03/16 19:40 - 7 commenti

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Richiama un certo tipo di romanticismo (e mi riferisco quello di Poe e Moupassant), il quale si lega intenzionalmente a una forza decadente che emerge nei personaggi, negli sfondi cartacei di Boffalora e nel suo cimitero contaminato da un veleno che permette di trasformare in cannibali vendicativi i morti. Il protagonista (interpretato da un Everett in forma) è il guardiano di un processo naturale (la vita e la morte) e ne garantisce l'equilibrio rispettando il fato e il grottesco. So fa la sua parte. Buoni i trucchi.

Magi94 31/07/17 22:22 - 952 commenti

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Mi ha lasciato l'amaro in bocca. Perché qui si vede che Soavi è bravo, ma bravo davvero, con una regia magistrale che stupisce e affascina senza mai scadere nel virtuosismo fine a se stesso. Eppure dopo i primi trenta minuti (ottimi) rimango perplesso: alla sceneggiatura non si capisce bene che stia accadendo e dove altri vedono intrigante mistero io faccio una smorfia scettica. Le freddure di Sclavi sono davvero tristi e abbassano il livello (e non che non apprezzi lo humor nero, anzi...). Bravo Everett, terribile il doppiaggio della Falchi.
MEMORABILE: L'inquadratura con la Falchi nuda e dietro la statua alata; Gli zombie scout.

Jdelarge 9/10/17 14:39 - 1000 commenti

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Sicuramente si tratta di un film molto interessante che invita a cercare, tra immagini e parole, tutti i nessi possibili tra amore e morte. La sensazione, però, è che, nonostante sia stato realizzato un contenitore fantastico (fotografia e scenografia), il contenuto fatichi a essere irretito, forse a causa della sua enorme portata. La soluzione attuata dal regista e di conseguenza anche da Francesco Dellamorte (un ottimo Rupert Everett) è quella dell’ironia nei confronti di una vita che fatica a essere compresa nel suo continuo perpetuarsi.

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Il ferrini 15/02/18 23:59 - 2358 commenti

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Dellamorte somiglia molto a Dylan Dog, Gnaghi invece per niente a Groucho. La Falchi è al massimo dello splendore e Masciarelli, se non fosse che ha quella faccia da "Domenica In" sarebbe anche credibile nei panni del sindaco. Quello di Sclavi è un ottimo soggetto, quello di Soavi invece è "solo" un buon film, forse perché si è voluto sottolineare più il grottesco che l'horror; a ogni modo a distanza d'un quarto di secolo il suo fascino è ancora intatto. Da vedere, ma senza aspettarsi una trasposizione del fumetto.

Rufus68 9/01/19 23:12 - 3842 commenti

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Impossibilitati a stupirci per la somiglianza di Everett a Dylan Dog, non ci resta che godere dei brevi momenti di humor nero della pellicola (la testa decapitata in amore, gli omicidi ripetuti degli zombi sulla porta di casa). Per il resto, al di là dell'indubbio talento di Soavi, si stringe ben poco: questo perché (ma questa è una mia debole illazione) il misterioso finale e gli scivolamenti reciproci fra reale e irreale sembrano artificiosi colpi di teatro più che elementi essenziali al testo. Bravi il protagonista e Lazaro, male gli altri.

Anthonyvm 8/07/19 18:37 - 5689 commenti

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Il lavoro di Soavi più ispirato e maturo, nonché il film che di fatto chiude la storia dell'horror made in Italy. Un'opera disomogenea, non sempre di facile lettura, ricca di simbologie e profonde riflessioni decadenti. Come se un poema di Poe venisse stravolto, affogato in un oceano di humour nero e poi riadattato per un pubblico di adolescenti dark. Perfettamente in linea con lo stile di Sclavi e con la sua particolare poetica (chi conosce Dylan Dog capirà), gode anche della presenza di Everett come protagonista: scelta felicissima.
MEMORABILE: La scena d'amore fra Everett e la Falchi; Lo zombi motociclista; La testa nel televisore; La castrazione di Everett; La strage in ospedale; Il finale.

Von Leppe 23/01/20 18:16 - 1262 commenti

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E' un piacere vedere Rupert Everett vestire i panni di Dylan Dog (o meglio di un suo alter ego), considerato che l'aspetto del personaggio dei fumetti è a lui ispirato, facendo dimenticare un po' il fatto che alcuni altri attori non sono del tutto adatti alla parte. Ottime l'ambientazione e le scenografie di Antonello Geleng. Ci sono molti rimandi pittorici, tra cui Arnold Bocklin ("L'isola dei morti") e Renè Magritte ("Gli amanti"). La trama è affascinante e surreale, malgrado alcune situazioni non del tutto riuscite.

Lupus73 12/04/21 12:24 - 1494 commenti

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Dall'horror puro con tematiche esoteriche Soavi passa a un horror tra fiaba nera e fumetto (non a caso il personaggio di Everett sembra Dylan Dog) con ambientazione gotica e forti suggestioni ossianico-gotiche (e persino necrofile) comprese certe riflessioni poetiche sulla vita e la morte (tipiche di quel periodo letterario) di cui è intriso anche il significato del film; infatti Soavi, come indica anche il titolo, esplora il sottile limite tra eros e thanatos, e la morte è anche quella dell'animo alla fine dell'amore. Stupendi nudi e scene di sesso della Falchi e non manca il gore.
MEMORABILE: "Gna!".

Fedeerra 18/07/21 07:15 - 770 commenti

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Soavi rispolvera tutto il gotico degli anni 50 e 60, fa del visivo poesia e del narrato satira e costruisce un film che è sinonimo stretto della parola grottesco. Non tocca i vertici oscuri e subliminali de La chiesa, ma il mix fra lo splatter più rozzo e la commedia più cinica fanno di Dellamorte Dellamore un piccolo cult riconosciuto in tutto il mondo. Musiche di Manuel De Sica (alla Glass), scenografie di Antonello Geleng (alla Burton). Bello!

Leandrino 25/10/21 11:41 - 513 commenti

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All'inizio si fa un po' fatica a capire dove si voglia andare a parare - la storia d'amore? i morti viventi? - ma basta lasciarsi trasportare dalla potenza delle immagini: è così che la potenza - anche drammaturgica - si dipana. E' solo così che Dellamore - omen nomen, splendido Everett - compie il suo percorso di formazione: amareggiato dall'invito di un amore impossibile, da un richiamo di scoperta del mondo che cozza con la necessità di votarsi alla morte. Una soglia che Soavi interpreta magistralmente, ricreando un mondo credibile nella sua straordinarietà.

Paulaster 20/12/21 10:42 - 4419 commenti

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Becchino deve vedersela col ritorno degli zombi. Clima fumettistico ben ricreato specie nel modus tormentato/distaccato di Everett e nelle ambientazioni notturne. La sceneggiatura è un bel pastrocchio che stanca abbastanza presto coi ritornanti per poi virare sugli amori impossibili e filosofeggia nel finale. Il lato grottesco ricade nel farsesco e ne fanno le spese le seconde linee. La Falchi fa addirittura tre ruoli ma ne bastava uno, Masciarelli è terribile nell'interpretazione e per il ruolo da sindaco che corre alle elezioni. Tralasciamo la testa nel televisore...
MEMORABILE: Il pullman contro le motociclette; La Falchi che addenta Everett; A casa delle studentesse.

Enzus79 25/06/22 22:49 - 2896 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo di Tiziano Sclavi. Il guardiano di un cimitero e il suo assistente devono fronteggiare un'orda di zombi. Può essere definito tranquillamente un cult dell'horror italiano. Film apprezzabile non solo perché fa paura, ma anche per una buona dose di humour nero che rende la storia meno piatta. Bravi Everett e Lazaro. Buone le musiche di De Sica.

Magerehein 21/11/23 09:15 - 1002 commenti

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Interessante spaccato di vita di un bizzarro custode cimiteriale (un Everett dalla faccia adattissima) con strambo assistente al seguito. Senza dubbio più umoristico (talvolta perfino sciocco) che terrifico, poiché vi sono diverse scene e personaggi di stampo grottesco; eppure, paradossalmente, ciò aiuta a incrementare quell'alone malsano che si percepisce quasi sempre. Fra ambienti putridi, zombi, splatter e sesso necrofilo ce n'è per tutti i gusti, ma non si pensi a questo film solo come a un simpatico show; le amare riflessioni del protagonista lasciano il segno. Regia ottima.
MEMORABILE: La Falchi vestita a lutto, affascinante; L'apparizione della Morte (ottima realizzazione scenica); La salace testa parlante messa nel televisore.

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  • Discussione Il Dandi • 24/03/11 08:38
    Segretario - 1488 interventi
    Hackett ebbe a dire:
    G.Godardi ebbe a dire:

    Tuttavia il personaggio di Dellamorte Dellamore qui viene chiamatoFrancesco Dellamorte.Forse per questo motivo in molti non si ricordano del suo esordio a fumetti.


    Sia nel fumetto che nel film il personaggio si chiama Francesco Dellamorte, il nome Dellamorte Dellamore è dovuto al fatto che la donna che incontra e ama si chiama Dellamore.

    Sclavi aveva già ampliato il personaggio apparso nell'albo con il romanzo Dellamorte Dellamore del 1991.
    Questo se ben ricordo...è passato tanto tempo ;)


    No, non è così ;)

    Dellamore è il cognome da nubile della madre di Francesco Dellamorte, quindi, per ironia della sorte: Dellamorte Dellamore.

    Il romanzo è precedente all'albo, anzi, precedente a Dylan Dog in assoluto.
  • Discussione Zender • 24/03/11 09:11
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Spostato tutto qui. I se ben ricordo o le cose di cui non si è certi è sempre meglio scriverle in discussione generale. Grazie Dandi.
  • Homevideo Galbo • 7/09/11 07:17
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    specifiche tecniche del BR (Cecchi Gori HV)

    Formato video 1,66:1 Anamorfico 1080p
    Formato audio 2.0 PCM: Italiano Inglese
    Sottotitoli Italiano NU

    fonte dvd-store
    Ultima modifica: 7/09/11 14:27 da Galbo
  • Discussione Straker • 19/09/11 14:04
    Disoccupato - 2 interventi
    Ho,visto-Guardea,tramite,il-video,e-quindi-la-piazza-dove,e`-stata-girata-la-scena-del--vomito.Ma,nessuno-si-e`,mai-chiesto-le-scene-nel-cimitero-dove-sono-state-girate???A-Guardea,sembra,ci
    siano,2-cimiteri,di-cui-uno-sconsacrato.Per-sentito-dire,e`-vero,che-in-quel-cimitero,c'e`,una-sorta-di-museo.dedicato-a-DilanDog??Perche`,internet,non,ne-parla??
  • Homevideo Fabbiu • 31/10/11 11:27
    Archivista in seconda - 652 interventi
    i contenuti di questo dvd mi ispirano un prossimo acquisto, sono molto incuriosito anche dalle interviste del buon Bonelli
  • Homevideo Xtron • 6/07/12 16:18
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Il dvd Cinekult ha una durata di 1h38m53s

    Ultima modifica: 6/07/12 18:14 da Zender
  • Homevideo M.shannon • 6/09/13 06:01
    Disoccupato - 307 interventi
    Blu ray Cecchi Gori HV (fotogramma minuto 6:26). Come spesso accade, colori leggermente più freddi dal dvd, ma risoluzione (e audio) da paura. Lavoro eccellente della CGHV

    Ultima modifica: 5/04/14 09:04 da Zender
  • Homevideo Undying • 4/04/14 19:18
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il Blu ray Cecchi Gori (CineKult) rappresenta la versione definitiva del film, ottimamente riversato in HD (1080 24p) con audio LPCM 2.0 (equivalente ad un surround 3.1) nel formato widescreen anamorfico e con le sue 5 ore di contenuti speciali:

    - Conversando Dellamore: ottime interviste alla produttrice, al regista, allo sceneggiatore, a Sergio Stivaletti e Sergio Bonelli;
    - Conversando Dellamorte: come sopra;
    - Making of: uno dei più bei making of mai visti, ovvero un filmato documentario (d'epoca) con commento e ottimo supporto musicale;
    - Tiziano Sclavi raccontato da Luca Crovi: interessante retrospettiva sull'autore del testo Dellamore Dellamorte e del fumetto Dylan Dog;
    - Quel fenomeno di Dylan Dog: documentario da non perdere sull'origine, lo sviluppo e il successo di Dylan Dog, con ampi interventi dell'indimenticabile Bonelli;
    - Dylan Dog Horror Fest: Stefano Marzorati, curatore delle 4 edizioni del Festival (1987-1990-1992 e 1994) ricorda con dovizia di particolari genesi, successo e traguardo dell'indimenticabile evento;
    - Dylan Dog Horror Fest: "on Stage": filmati d'epoca direttamente dai Festival con i prestigiosi interventi degli ospiti (Robert Englund, Brian Yuzna, Bruce Campbell, Frank Henenlotter, ecc...);
    - Audiocommento al film: Michele Soavi e lo sceneggiatore Gianni Romoli commentano ogni secondo del film.

    Mai vista prima un'edizione così curata e completa! Semplicemente eccellente!!!
    Ultima modifica: 4/04/14 19:40 da Undying
  • Discussione Automodel • 1/08/14 08:23
    Disoccupato - 2 interventi
    Quello sconsacrato è pieno di sterpaglie si vede anche da Google Map, e non mi sembra un
    giardino all'inglese.Di cimiteri ce ne sono 2,
    ma anche in quello funzionante sono state girate delle scene. basta guardare il viale principale partendo dall'entrata ( modificata negli anni).
    Ma tutto il resto bisogna capire dove l'hanno girato. Arsoli,Alviano, si ma dove nel cimitero?
  • Curiosità Buiomega71 • 18/07/15 09:00
    Consigliere - 25999 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Notte horror", martedì 3 settembre 1996) di Dellamorte Dellamore: