Wolf - La belva è fuori - Film (1994)

Wolf - La belva è fuori

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sull'onda lunga degli iperpatinati remake di classici come DRACULA (di Coppola) e FRANKENSTEIN (di Branagh) non poteva mancare all'appello il terzo mostro per eccellenza, l’uomo lupo. Ci ha pensato Mike Nichols, il quale però preferisce lasciar perdere l'aderenza al romanzo originale caratteristica dei due remake sopracitati in favore di un’ambientazione moderna più in linea col rampantismo della società contemporanea. Novello uomo lupo è così Jack Nicholson, che si vede soffiare il posto di editore capo...Leggi tutto dal giovane lacchè James Spader, capace di convincere il megadirettore Christopher Plummer di poter gestire meglio la sua casa editrice. Non contento, il ragazzo si porta pure a letto la moglie di Nicholson distruggendo la psiche del poveruomo senza sapere che però quello è stato morso da un lupo e sta subendo una lenta metamorfosi (il film assomiglia per molti versi al cronenberghiano LA MOSCA piuttosto che ai diretti predecessori). Il principio sembrava buono: una fotografia di grande effetto (anche se poi ci si accorge che è fin troppo estetizzante e artefatta, con i soliti tramonti, le ombre in controluce eccetera), attori di ottima caratura, una regia svelta, l'ambientazione azzeccata… In realtà è solo un'impressione: Nichols ben presto indulge in un autocompiacimento deprecabile, la storia d’improvviso stalla e non supera più l'impasse ripetendo se stesso all'infinito, i dialoghi si spengono e restano solo la vana ricerca dell'immancabile metafora, le immagini barocche vuote, il viso contratto di Nicholson e quello bellino-bellino di Michelle Pfeiffer. Verso la fine il film si riprende, con lo scontro felino tra lupo Nicholson e lupo Spader (ma le trasformazioni, nonostante siano opera dello stesso Rick Baker di UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA, sono anch'esse deludenti e riguardano solo il volto). Operazione pretenziosa e fallimentare. Sotto la patina lucente…. il niente (o quasi).

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Magnetti 18/02/07 23:24 - 1103 commenti

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In Wolf ho ritrovato quel fascino dei film horror anni '50 e '60. Non so se questo fosse il vero intento del regista (anzi, ne sono quasi certo) ma il risultato è valido. Un film che si vede volentieri, insomma. Jack Nicholson è in forma e ci regala alcune delle sue celebri espressioni facciali. Michelle Pfeiffer, bellissima come sempre, se la cava. Ho trovato James Spader azzeccato: quel ghigno un po' da laido che lo caratterizza gli ha permesso di recitare bene un personaggio... laido, appunto.

Caesars 2/11/07 16:14 - 3794 commenti

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Per un po' il film regge ed è pure discreto, poi purtroppo la resa dei conti finale fa cadere il film e rasenta il ridicolo. Peccato perché Mike Nichols non è l'ultimo dei registi e Jack Nicholson ci regala comunque una prestazione notevole. Buone anche le prove di James Spader e della sempre bellissima Michelle Pfeiffer.

Galbo 5/11/07 19:51 - 12399 commenti

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In un mondo di lupi, quello meno pericoloso è proprio il licantropo. È questa la morale (nemmeno troppo celata) del singolare film di Mike Nichols, regista più attento al costume e poco avvezzo a film del genere horror-thriller. A ben vedere però questo film, pur nel contesto di una storia sui licantropi, è una feroce critica alla società americana del "rampantismo" arrivista e pronta a sacrificare i suoi elementi migliori in nome del progresso. Bravissimo Nicholson nei panni del licantropo. Ottimo.

Cotola 1/01/08 19:44 - 9052 commenti

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Nichols cerca nuove strade per "graffiare", ma i risultati sono molti scarsi. Questo film, infatti, è un mediocre horror di matrice metaforica, la cui morale è fin troppo chiara e scoperta, cosa che non giova per nulla alla pellicola. In più va detto che il genere non è nelle corde del regista e la cosa si nota palesemente vista l'assenza di qualsiasi tensione vera. Non basta un discreto Nicholson a risollevare una più che traballante baracca.

Lovejoy 14/05/08 16:35 - 1823 commenti

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Horror dalla facile morale, si fa apprezzare sopratutto per le ottime prove del ricco cast. In particolare del terzetto Nicholson/Pfeiffer e Spader. Il primo tratteggia alla perfezione il suo personaggio, regalando l'ennesima bella prova. La Pfeiffer oltre che brava è radiosa come non mai. Spader è azzeccatissimo nel ruolo dell'arrivista pronto a tutto. Certo, lo scontro finale è ridicolo, ma il più ormai era fatto. Discreta regia di Nichols. Godibile.

Ciavazzaro 16/05/08 16:11 - 4770 commenti

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Gradevole horror vecchio stile, con la presenza nel cast del bravo Nicholson qui novello Lon Chaney, jr., della sensuale Michelle Pieffeir e del bravo James Spader. Non c'è molto sangue, ma il film si rivela un gustoso omaggio ai vecchi film licantropici. Bella l'atmosfera, la parte finale nella villa e la scena nel commisariato (ricca di tensione). Particina per Christopher Plummer.

Undying 18/05/08 02:53 - 3807 commenti

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Jack Nicholson e Michelle Pfeiffer fan quel che possono; come pure, fa quel che può, il bravo Mike Nichols, cercando di mantenere una sobrìa regia ed uno stile personale, al di là d'un tema oramai obsolèto (e fuori moda cinematograficamente). E' la sceneggiatura, claudicante e facilona (con finale patetico) a fare danni. Di positivo c'è il tentativo di andare oltre, per narrare (sotto metàfora) una storia sulla crisi della società moderna e sui danni di una democrazia (de)generata dall'ambizione e dall'egocentrismo.

Redeyes 19/05/08 18:54 - 2449 commenti

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Certo quando c'è di mezzo un mostro sacro come Nicholson anche la storiella più scapestrata rischia di divenir godibile, ma, qui, la storia funziona decisamente bene. Oltre al Jack/lupo vanno ricordati un ottimo Spader (che ben incarna il lupo assetato di gloria e potere) e una Pfeiffer non al top ma passabile. È uno di quei film che si riguardano volentieri e risulta leggero nella digestione pur non essendolo nell'anima. Merita una visione!

Capannelle 1/04/09 11:45 - 4412 commenti

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Film più dark comedy che horror che soffre di momenti altalenanti: parte bene disegnando i personaggi in gioco nel contesto della casa editoriale. Dopo il morso, Randall (Nicholson) adotterà lo stile animalesco che lo porta a reagire una volta che ne viene messa in pericolo l'esistenza (lavorativa e familiare) dal giovanotto arrivista (azzeccata la scelta di Spader). Così facendo riscopre vecchi istinti e umori. Finale dalle polveri bagnate, ma il film non è male.
MEMORABILE: Randall si rivolge alla propria segretaria dicendosi pronto a dar battaglia.

Matalo! 2/04/09 09:21 - 1378 commenti

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Non notare l'abisso ridicolo in cui affonda questo film sin dall'inizio significa non avere senso dell'humour. Nicholson risolve la sua tendenza ferina corrucciando sempre di più la fronte; Pfeiffer è un'ex sbandata d'alto bordo che però ha imparato a conoscere la gente. Nicholson toppa l'ennesima volta un film che fa rimpiangere in ogni secondo le vecchie iconografie, i vecchi luoghi comuni, il vecchio Chaney, ovviamente. Musiche di Morricone, fotografia di Di Palma, effetti di Baker deludenti.

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Piero68 14/06/10 10:09 - 2958 commenti

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Non è solo l'uomo lupo ad esere usato come metafora dell'arrivismo. È un po tutto il film ad essere usato come gigantesca metafora sul mondo moderno. Banale e noiosa la sceneggiatura non solo non regala mai momenti intensi ma lascia in sospeso anche numerosi punti cardine. Anche se lo sforzo degli attori è apprezzabile non basta. Ridicolo poi il finale in cui le "bestie" si contendono le grazie della pulzella a suon di balzi ed artigliate.

Aal 14/10/10 23:25 - 321 commenti

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C'era bisogno di un ennesimo film sulla licantropia? La domanda è ovviamente retorica e la risposta è "no". Non importa metterci grandi attori come Nicholson e la Pfeiffer e buoni attori come Spader per risollevare le sorti di un'operazione discutibile. Si tratta chiaramente di un film ben realizzato, con buon ritmo, buoni dialoghi ma con una sceneggiatura noiosa, poco originale e poco interessante. Il finale è patetico e piuttosto ridicolo. La metafora che per vincere nella vita bisogna essere "dei lupi" è poi di una banalità senza fine.

Andykap 15/10/10 15:42 - 37 commenti

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Un licantropo nel mondo – spietato – dell’editoria con la faccia luciferina al punto giusto di Nicholson: tutto per un morso tra i boschi del New England. All’inizio il neo-lupo si gode i vantaggi della situazione, ma c'è il conto da pagare. E poi dietro i modi urbani (“gusto e personalità” le sue doti) già doveva nascondersi la bestia. La storia poi si complica e i lupi diventano troppi. Il regista Nichols voleva – via metafora cristallina – squarciare l’ipocrisia che regna nel mondo del lavoro? Naturalmente, ma l’intreccio mostra la corda.

Enzus79 16/09/11 16:00 - 2902 commenti

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Discreto film di Mike Nichols, in cui le pecche maggiori sono la durata (troppo due ore!) e le musiche di Ennio Morricone, che veramente ho trovato "inopportune". Se la storia coinvolge abbastanza è merito anche di Jack Nicholson; al contrario Spader quando si trasforma in lupo mannaro assomiglia a Corrado Guzzanti...

Belfagor 5/07/13 12:07 - 2690 commenti

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Chi meglio di un licantropo può cavarsela nella società dell'homo homini lupus? Nonostante questo interessante spunto, il film di Nichols digrigna molto i denti ma morde poco. La colpa è da imputare soprattutto alla durata eccessiva e a una sceneggiatura che non conferisce abbastanza credibilità alla storia. D'altra parte, Nicholson è ottimo come al solito e la Pfeiffer rende sensuale una parte altrimenti ridicola. Meglio la prima parte della seconda, finale moscio.

Lythops 2/07/14 18:09 - 1019 commenti

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Più che un horror, è un film sulla metamorfosi, sull'inevitabile accettazione di un nuovo status, sulla vita che cambia in seguito a un evento fortuito, sull'accettazione delle conseguenze che questo comporta ma, soprattutto, sul rapporto di complicità tra due elementi: l'uomo (non importa se lupo) e donna. Un magnifico Nicholson e una Pfeiffer perfettamente in grado di sostenerlo fanno di "Wolf" un'opera singolare, non certo da entrare nella storia del cinema, ma di adeguarsi a quello che spesso è: intelligente intrattenimento.

124c 4/07/14 16:19 - 2920 commenti

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Jack Nicholson non è nuovo ai film horror (li faceva ai tempi in cui era uno degli attori dei film a basso costo di Roger Corman), ma stavolta, anche a causa di un regista troppo patinato e non associabile al genere, manca il bersaaglio. Eppure il cast è buono; ma spesso gli attori di serie A non bastano, se poi alla fine mancano la giusta atmosfera e una sceneggiatura solida. Alcune scene sono azzeccate, tipo quando il protagonista va a caccia nei boschi o delimita il suo territorio, ma è poco. Sempre affascinante Micheller Pfeiffer.

Daniela 20/09/17 01:22 - 12672 commenti

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Direttore di una casa editrice pacato e ragionevole rischia di essere soppiantato da un giovane collega senza scrupoli, ma per sua fortuna il morso di un lupo gli dona nuove energie... Nichols tenta la carta dell'horror metaforico sul rampantismo e la giungla sociale, ma il genere non è nelle sue corde ed il risultato è modesto. La buona interpretazione di Nicholson, a cui basta poco per risultare inquietante, salva parzialmente la baracca, ma nulla può nella parte finale, dove si oltrepassa il confine del ridicolo. Ovviamente Pfeiffer è bellissima e Spader ha la solita faccia ceffonabile.

Rigoletto 18/09/18 08:30 - 1787 commenti

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Film in cui il lupo mannaro è una facciata per nascondere qualcosa di ben più torbido: il carrierismo ai danni dei colleghi e l'indifferenza nel passare sopra i rapporti affettivi delle persone. È un film a due facce, godibile e dalle belle atmosfere dark, con un Nicholson diviso a metà: meno efficace quando lo ingabbiano nel ruolo di brava persona, più a suo agio quando danno libero sfogo al suo essere un duro (si veda tutta la scena nel bagno assieme al bravissimo Spader). Omaggio al vecchio cinema con una spruzzata di ironia e modernità.
MEMORABILE: La dissimulazione di Spader.

Il ferrini 21/10/18 16:31 - 2360 commenti

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Nonostante il quarto di secolo è un film che funziona ancora perché al di là della componente fantastica l'arrivismo senza scrupoli è oggi più di ieri un cancro della società. Dunque homo homini lupus e la faccia di Spader era esattamente quella che ci voleva, perfettamente in parte quanto e perfino più di Nicholson, col quale scorre veleno a fiumi (memorabile quando il secondo piscia sulle scarpe del primo, "segnando il territorio"). Bellissima la Pfeiffer. Un film d'altri tempi già quando uscì, assolutamente da rivalutare.
MEMORABILE: "Ci sono tumori che danno gli stessi sintomi". "Un tumore? Magari lo fosse!" "Come si riducono le nostre speranze..."

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Rambo90 19/02/21 17:57 - 7702 commenti

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Un horror atipico, che sceglie di intrecciare la classica storia di licantropia con una più moderna parabola sul rampantismo (non a caso il giovane che cerca di insidiare il posto del più maturo collega è Spader). Nichols però non ha mano felice nel genere e non sempre il film intrattiene come dovrebbe. Di buono c'è una prima parte con l'adeguato incedere degli eventi e la coppia Nicholson-Pfeiffer che funziona perfettamente. Non male anche la colonna sonora di Morricone, ma il finale - a parte il gustoso scontro - lascia molti dubbi sull'operazione. Vedibile ma con riserva.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 30/07/09 12:33
    Scrivano - 5591 interventi
    Sharon Stone rifiuto' il ruolo della protagonista.

    Fonte:Imdb
  • Curiosità Ciavazzaro • 6/10/09 09:25
    Scrivano - 5591 interventi
    Nicholson cerco' di fare questo film per ben 12 anni !,prima che la pellicola venisse finalmente realizzata.

    Fonte:Imdb
  • Curiosità Magnetti • 20/05/10 18:03
    Call center Davinotti - 210 interventi
    Quando Nicholson si trova allo zoo, di notte, arrivano due guardie (una comparsata di pochi secondi), una delle quali è interpretata da Schwimmer che nell'anno in cui è uscito questo film cominciava a girare la serie Friends che lo rese ben famoso.
  • Homevideo Digital • 17/12/22 20:11
    Portaborse - 4007 interventi
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