A me più che una sessualità che irrompe in Agostino, mi sembra una sessualità che si trasforma: dal complesso di Edipo, quasi matematico negli adolescenti, al distacco, che parte dall'istante in cui lui si accorge che la normalità, sociale e affettiva, è ben diversa da quella che lui aveva vissuto fino a quel momento. Quindi gli ormoni agiscono su tutto il corpo.
Io non vedo come un atto coraggioso quello del regista, quasi a denunciare un tabù o una vergogna; il passaggio o la trasformazione della propria sessualità non sono né l'uno né l'altro...
Il coraggio è piuttosto di avere evidenziato come la madre esacerbi al massimo questo complesso di Edipo dando ad Agostino e lasciandosi dare da lui dei baci sulle labbra: questo sì che è scandaloso ed è un qualcosa che avviene molto più di frequente e che si ha tuttora vergogna od omertà ad ammettere.
Proprio perché in tal modo si crea un rapporto morboso che esula da quello che è il naturale amore fra madre e figlio, e i danni il più delle volte non sono indifferenti.
Peccato solo che il film abbia qualche calo per via di certe prevedibilità: non tutti i ragazzi discoli hanno lo stesso impatto e la stessa resa; ad esempio il grandone che ha qualche tendenza pedofila è un personaggio insulso, come anche il suo amico Tripoli, mentre Roma, per quanto antipatico, è molto più rappresentativo e "svezzante" per Agostino. Un altro che proprio non impatta è Saxon, nel ruolo dell'amico della madre.
Ultima modifica: 4/02/18 00:49 da
Fauno