Agostino - Film (1962)

Agostino

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/09/13 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 20/09/13 08:00 - 9636 commenti

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Dall’amore morboso per la madre agli incontri-scontri con la gang dei ragazzi disinibiti, in cerca di una propria identità nell’estate che segna il passaggio di consapevolezza su sé e l’eros: è il destino del 13enne protagonista dell’opera tratta dal romanzo di Moravia. Temi roventi, che Bolognini affronta con coraggiosa ostensione di normalità, a cominciare dai lunghi baci madre-figlio iniziali, conducendo poi il film con sensibilità e delicatezza, quasi incline a un permanente spleen che incarni la sofferta sospensione della pre-adolescenza.

Lucius 25/07/16 13:15 - 3015 commenti

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Regia elegante e raffinata, bianco e nero avvolgente e conturbante e una storia che osa l'insondabile con un soggetto coraggiosissimo per i tempi e che relega ineluttabilmente il film nell'oblio. Bolognini, maestro indiscusso del cinema italiano, dice la sua sul rapporto madre-figlio o meglio figlio-madre, tra pulsioni adolescenziali e scoperta delle prime turbe erotiche. Le atmosfere sono torbide, nonostante l'ambientazione estiva. La perdita dell'innocenza è dietro la porta del peccato, aprila.

Homesick 8/07/17 08:28 - 5737 commenti

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Strappato alla protezione del grembo materno, il povero Agostino finisce in un mondo crudele di violenti, pederasti e prostitute... Nell'illustrare il romanzo di Moravia, Bolognini è istantaneo ed epidermico, tranne quando descrive in modo pasoliniano la vita dei ragazzacci della spiaggia libera. Ai moti d'animo del concentratissimo Paolo Colombo fanno eco i cupi rintocchi pianistici di Rustichelli. Distante e distaccata la Thulin; Saxon in una delle sue partecipazioni più anonime.
MEMORABILE: La pesante ironia di "Roma", burinaccio in erba.

Cotola 6/11/17 23:44 - 9013 commenti

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Dal celebre romanzo di Moravia, un'elegante e raffinata trasposizione cinematografica firmata da Bolognini in buona forma, come spesso gli accade. Il regista descrive perfettamente il percorso "d'iniziazione" alla vita del piccolo protagonista e lo fa in maniera realistica e franca, senza mai però cadere nella volgarità gratuita e nel voyerismo. La Thulin fa sempre la sua figura, ma è l'espressività di Colombo (molto bravo!) che colpisce nel segno e restituisce appieno i tormenti ed i sentimenti del protagonista.

Fauno 4/02/18 00:22 - 2208 commenti

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Facile restar colpiti dal passaggio adolescenziale d'un tredicenne, fino ad allora pervaso da un forte complesso di Edipo: attrazione per bella madre quindi, a cui è attaccato come una calamita e d'improvviso immerso in "toto" in realtà diametralmente opposte alla sua (di orfano benestante). Ne scaturirà una maturità precoce che anziché migliorarlo gli porterà uno squilibrio interiore e una consapevolezza drammatica dei suoi limiti, che ora non sa più accettare. Ok la fotografia, ma non tutti i personaggi impattano al meglio e il ritmo ne risente.
MEMORABILE: Il ragazzino soprannominato Roma: per quanto terribile è carismatico e sa anche incassare.

Daniela 5/02/18 19:58 - 12626 commenti

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In vacanza nella laguna veneta con la madre vedova, quando lei intreccia una relazione con un giovane incontrato in spiaggia, Agostino, sospeso fra infanzia ed adolescenza, inizia frequentare i ragazzi del luogo, molto più smaliziati ed esperti di lui nelle faccende della vita... Trasposizione del romanzo di Moravia sceneggiata da Parise ed impaginata da Bolognini con una eleganza estenuata e morbosa, sottolineata dalla fotografia opalescente di Tonti. Splendida l'algida Thulin e intenso il piccolo protagonista, meno apprezzabile l'invadenza marcatamente letteraria della voce narrante.

Zampanò 23/05/20 21:14 - 381 commenti

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Una scabrosità sottilmente vibrata, frutto del ricamo di tre vecchie volpi (Moravia, Parise, Bolognini). L'idea freudiana del figlio turbato dalla madre avvenente è un mezzo tabù nel cinema italiano persino oggi (Virzì vi ha riattinto in La prima cosa bella), figuriamoci nel '62. Un fuoco temerario alimentato dall'ottima resa degli attori, per cui si possono perdonare alcuni difetti come la gemebonda voce fuori campo. La gang di ragazzini della Laguna tra le migliori mai disegnate.
MEMORABILE: Agostino in barca con Saro, lo sfruttatore omosessuale.

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  • Musiche Lucius • 10/11/17 15:19
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 10/11/17 15:55 da Zender
  • Discussione Fauno • 4/02/18 00:45
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    A me più che una sessualità che irrompe in Agostino, mi sembra una sessualità che si trasforma: dal complesso di Edipo, quasi matematico negli adolescenti, al distacco, che parte dall'istante in cui lui si accorge che la normalità, sociale e affettiva, è ben diversa da quella che lui aveva vissuto fino a quel momento. Quindi gli ormoni agiscono su tutto il corpo.
    Io non vedo come un atto coraggioso quello del regista, quasi a denunciare un tabù o una vergogna; il passaggio o la trasformazione della propria sessualità non sono né l'uno né l'altro...

    Il coraggio è piuttosto di avere evidenziato come la madre esacerbi al massimo questo complesso di Edipo dando ad Agostino e lasciandosi dare da lui dei baci sulle labbra: questo sì che è scandaloso ed è un qualcosa che avviene molto più di frequente e che si ha tuttora vergogna od omertà ad ammettere.
    Proprio perché in tal modo si crea un rapporto morboso che esula da quello che è il naturale amore fra madre e figlio, e i danni il più delle volte non sono indifferenti.

    Peccato solo che il film abbia qualche calo per via di certe prevedibilità: non tutti i ragazzi discoli hanno lo stesso impatto e la stessa resa; ad esempio il grandone che ha qualche tendenza pedofila è un personaggio insulso, come anche il suo amico Tripoli, mentre Roma, per quanto antipatico, è molto più rappresentativo e "svezzante" per Agostino. Un altro che proprio non impatta è Saxon, nel ruolo dell'amico della madre.
    Ultima modifica: 4/02/18 00:49 da Fauno