Giallo alla regola - Film (1988)

Giallo alla regola
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Anno: 1988
Genere: giallo (colore)
Note: Aka "Giallo alla regola (fantasia domestica n. 1)", "Giallo alla regola (fantasia domestica numero 1)".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/08/13 DAL BENEMERITO DAIDAE
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Daidae 6/08/13 13:45 - 3163 commenti

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Ecco quello che si dice un prodotto inutile. Fiacco gialletto televisivo, stile "brivido giallo", tipicamente anni 80, senza un briciolo di suspence né un solo momento di tensione. Ottimo cast (nel quale compare il compianto Marcel Bozzuffi, visibilmente invecchiato e provato dalla malattia). Un mezzo disastro, pessimo anche nel titolo.

Panza 13/12/19 12:49 - 1834 commenti

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I primi minuti dimostrano la capacità del regista nella costruzione della tensione senza ricorrere a usurati espedienti ma concentrandosi sui movimenti della camera e sul montaggio dell'esperto Amicucci. Poi, in maniera sconcertante, il tono cambia e l'input iniziale rimane tanto che si perde tempo con varie scene che paiono uscire da un filmino delle vacanze in montagna. La vicenda si conclude in maniera prevedibile, con un piccolo colpo di scena che si poteva prevedere. Interessanti le musiche di Macchi. Che delusione!
MEMORABILE: Girone conta i soldi della valigetta.

Markus 19/12/21 16:38 - 3680 commenti

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Giallo non troppo, di sicuro un modesto noir diviso tra il rione Regola di Roma - da qui il titolo - e l'Alto Adige con il quarantenne Remo Girone invischiato in una brutta faccenda di spionaggio dovuta alla sua avidità di accaparrarsi per caso una ventiquattrore zeppa di dollari sporchi. Dopo il buon incipit il film si sgonfia in banali riempitivi per camuffare una vuoto pneumatico. Resta la bella atmosfera di fine Anni '80. La morale di tutto è che se per caso trovate una valigetta piena di soldi... fatevene un ragione e lasciatela lì dove sta: vi porterà solo rogne!

Cotola 21/12/21 20:07 - 8998 commenti

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Più noir che giallo, ambientato tra Roma e l'Alto Adige. L'inizio è discreto, ma gli sviluppi sono telefonatissimi e col passare dei minuti la storia si perde in inutili e puerili riempitivi (quasi tutta la parte montana) che sfilacciano un plot già di per sé risicatissimo. Col ritorno in città le cose migliorano ma a quel punto la situazione è abbastanza compromessa. E quella scena finale resta difficilmente decifrabile. Discreto il cast, ma tutto sommato sprecato visti i risultati. Ambientazione e confezione tipicamente televisiva. Un mezzo disastro.

Deepred89 23/12/21 16:37 - 3701 commenti

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Tardo noir tricolore nel quale è rintracciabile il gusto - non disdicevole per gli appassionati - dei prodotti televisivi Rai del periodo, tra formato in 4/3, scenografie basiche e contenuti edulcorati. La discreta atmosfera, che spicca quando si passa alle riuscite ambientazioni alpine, non riesce a celare i vuoti lasciati da una sceneggiatura i cui riempitivi superano nettamente gli effettivi contenuti, nonostante un fiacco tentativo di finale a sorpresa (ma l'ultimissimo frangente lascia interdetti). Girone imbambolato, di routine Malco, doccia di rito per la Poggi.

Reeves 24/01/22 23:16 - 2152 commenti

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Stefano Roncoroni, interessante storico del cinema che ha molto studiato l'opera di Roberto Rossellini, cerca qui la via di un noir all'italiana nel quale però succede troppo poco e di conseguenza il ritmo del film non risulta certo eccelso. Belli alcuni scorci del centro di Roma, trama abbastanza banale, attori che non si sforzano troppo (ma Paolo Malco è un ottimo cattivo).

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