ATTENZIONE AGLI SPOILER
Il discorso che facevo con Brainiac la settimana scorsa riguardo a
Honeymoon, sul mostrare e il non mostrare, instillare il dubbio e lasciare domande nello spettatore in
The Barrens calza a pannello.
Sì, perchè il papà adottivo dei
Saw riesce per quasi tutto il film a tenere un angoscia e una tensione davvero palpabili, con location boschive che tanto mi ricordavano
Blair Witch Project-dove Bousman ne fà un omaggio spudorato con gli intrecci appesi fuori dalla tenda dei campeggiatori-, la latente follia che attanaglia papà Richard Vineyard (un ottimo e jacktorrenciano Stephen Moyer), morso da Oscar (il suo pastore tedesco) che con le sembianze di un novello Cujo (ringhiante e sbavante) le trasmette la rabbia. L'uomo và per quattro giorni in campeggio con la sua famiglia, e comincia a soffrire di allucinazioni riguardanti il diavolo del New Jersey (una specie di chubacabra), di gelosie (verso la moglie e la figlia) e di precario equilibrio mentale
Bousman narra abilmente (tra boschi, campeggi, fiumi , accampamenti e alberi) un viaggio nella follia, supportato dalla fotografia "sporca" e quasi "amatoriale" di Joseph White e dalle belle musiche di Bobby Johnston (notevole il ritornello a mò di nenia carpenteriana), tra cervi sviscerati e agonizzanti in mezzo alla strada, carcasse di cani, racconti del terrore intorno al fuoco (come in
Fog o nel secondo
Venerdì 13), la storia di mamma Liz e dei suoi 13 figli e il patto con il diavolo del Jersey, corpi interamente coperti di sangue e gambe fratturate con fuorisucita dell'osso come nei
Saw (o come il povero Burt Reynolds in
Un tranquillo week end di paura), l'ottimo incipit con la montagna di carcasse e viscere pasteggiate dagli avvoltoi, l'attacco improvviso del puma (che quasi mi sembrava di vedere
Day of the Animals)
Insomma, Bousman sà il fatto suo e mostra di conoscere perfettamente i meccanismi oliati dell'angoscia e della suspence
E quando verso il finale si giunge al culmine e ti dici "Forse e come penso io, se fosse Bousman ha partorito un piccolo gioiellino", ecco che arriva la sorpresona che manda totalmente in vacca quanto di buono si era raccontato fino a quel momento
SPOILER
Ti sbuca d'improvviso il diavolo del Jersey (un mostrone alato gommoso che sembra uscito da un horror anni 80 di Kevin Tenney) e l'unico effetto che fà e quello di dire "Almeno Bousman non ha usato la CG, ma gli adorabili SFX ottantiani", eppoi casino, il mostro che si incazza e ...titoli di coda. Ma una volta finiti i titoli di coda ecco che il film continua con una chiusa tra le più inutili, stupide e sciape viste in vita mia.
FINE SPOILER
Un colpo d'ala ben poco entusiasmante che da un possibile pallinaggio che poteva sfiorare le *** palle, scende drasticamente a **
Peccato davvero, perchè gli ingredienti mescolati da Bousman (slasher ottantiano + follia + animal attack + stilemmi dal
Patrigno + leggende boschive di streghe e stregonerie) erano davvero un piatto forte e il regista aveva preso un andazzo che metteva l'adrenalina. Ma poi, con quel finale (e soprattutto il doppio finale a dir poco imbarazzante)...ARGHHHH!
Notevoli i titoli di testa stile
American Horror Story su una canzone simil-countryneggiante.
Note a margine: A parte la creazione in puro stile John Carl Buechler del mostro (ah, i cari effetti gommosi che adoro), noto che l'effettista Damon Bishop ha fatto un ottimo lavoro sugli animali dilaniati (il cervo sviscerato e agonizzante in mezzo alla strada e di un iperrealismo impressionante), mentre sui corpi dilaniati dei campeggiatori ci mette due salamelle sulla pancia per creare l'effetto "budelle estrirpate" di una pochezza disarmante!