Boyz'n' the hood - Film (1991)

Boyz'n' the hood
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Boyz'n' the hood
Anno: 1991
Genere: drammatico (colore)
Note: e non "Boys in the hood" o "Boyznthehood"

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Inutile rimarcare la dipendenza del film di Singleton dai modelli più celebri alla Spike Lee. Non è infatti solo il cast all-black a imitarne lo spirito, ma anche una certa visione drammatica della vita nei sobborghi neri (qui siamo a Los Angeles). Contrariamente a quanto si possa immaginare dal sottotitolo italiano (STRADE VIOLENTE) BOYZ’N’THE HOOD non è affatto un film violento. E’ solo negli ultimi venti minuti che ha un’impennata inevitabile in tal senso; per il resto è la semplice storia, piuttosto stereotipata, di due famiglie nere e dei loro problemi. Quella di Tre (si chiama proprio così!) è composta da lui, il padre e la madre (divorziati), quella di Doughboy e Ricky da loro,...Leggi tutto la madre e la moglie di Ricky (con tanto di figlioletto). I protagonisti sono pronti a fare i test d'ammissione all'università (tranne Doughboy, spacciatore e dedito ad altri... interessi), ma uscire dalle guerriglie di quartiere non è facile, e così... Una sceneggiatura corretta ma densa di luoghi comuni non aiuta il film a emergere dalla media, ma l'ottima interpretazione da parte dell'intero cast lo riabilita e lo trasforma in un prodotto fruibile senza rimpianti. Non è chiara la morale, che sembra quasi tendere alla legittimazione della violenza e della vendetta e che pare quasi voler condannare senza appello la mentalità autolesionistica del popolo nero. Comunque la regia è apprezzabile e sa dosare bene le componenti del film senza inutili sovrapposizioni. Un film lineare, a tratti gustoso (nel finale da dramma shakespeariano), abbastanza innocuo.

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Magnetti 23/07/08 10:26 - 1103 commenti

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La vita di tutti i giorni nel quartiere di South Central - Los Angeles: John Singleton compone un affresco alla Altman, ma colorato di nero. Il dramma della vita di tutti i giorni nel degrado e nella violenza fino alla morte è portato molto bene sullo schermo dal bravo regista. Un cast di bravi attori fra cui si ricorda il rapper Ice Cube. C'è da chiedersi come possa interessare un tale film a un bianco per di più non americano... ma quando si tratta di cinema gli americano sono come quelli che riescono a vendere il ghiaccio agli eschimesi.

Mco 3/11/09 01:14 - 2323 commenti

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Ogni qualvolta viene riproposto in tv non posso esimermi dalla sua visione. Ho ancora nel cuore l'emozione della prima volta che lo vidi con mia mamma alla sua prima apparizione: storia quotidiana di luoghi dove l'eccezione è lo studio e la regola rappresenta la gattabuia, il rapporto familiare difficle ma che non è scevro da valori indissolubili, soprattutto quelli che legano il fratello buono a quello sbandato, la violenza nuda e cruda ma giammai gratuitamente offerta allo spettatore. Poi ritorno al presente e ho ancora la pelle d'oca!

Luchi78 17/02/11 12:44 - 1521 commenti

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Storie di un ghetto nero di Los Angeles che vive con proprie regole, non solo di violenza ma anche per quel che riguarda le amicizie, il sesso e i rapporti familiari. In questo contesto Singleton narra una storia semplice, quasi descrittiva, per poi prendere un'impennata nell'inevitabile e un po' scontato finale. Comunque il film sa emozionare anche grazie all'ottima interpretazione di Cuba Gooding Jr.

Galbo 19/02/11 08:18 - 12372 commenti

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Ottimo esordio del regista John Singleton che racconta la quotidianità di un quartiere ghetto di una metropoli americana (Los Angeles). La narrazione è realizzata con i caratteri della veridicità e del realismo grazie ad un ottima scelta dei tempi ed un ritmo sempre elevato. Buone la colonna sonora e la prova del cast.

Daidae 4/11/13 11:29 - 3163 commenti

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Bello e abbastanza toccante. Mi aspettavo un film tutto violenza e sparatorie, invece mi trovo un prodotto raffinato che punta sulla riflessione. Anni dopo questo regista sfornerà il mediocre L'università dell'odio, che condivide due dei protagonisti di questo film.
MEMORABILE: La bambina in strada; Il cadavere; Il poliziotto nero che odia i neri.

Paulaster 6/11/14 10:38 - 4375 commenti

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Spaccato sociale dei bassifondi losangelini di inizio anni 90. La visuale è solo dalla parte dei neri, che manifestano la loro integrità tra parolacce, risse e richiesta di sesso. Intermezzi di morale sensata da parte di alcuni adulti per dare una velata speranza di riscatto. Il quadro però è a tinte pastello: solo verso la fine la vera violenza esplode, ma è tardi per lasciare il segno. Ice Cube sente la parte in un parterre acerbo e poco di strada. Adatto a un pubblico più vasto per aver maggiori consensi.

Pesten 14/08/18 10:47 - 785 commenti

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Il più importante film sui neri di Los Angeles nel corso degli anni 80. Grande pregio del regista quello di aver raccontato un problema entrato nella cultura e nalla storia del nostro tempo senza rivolgere eccessiva attenzione alla violenza, come successo in molte pellicole successive. La violenza è presente, ma è ingrediente secondario rispetto ai personaggi, veri e propri manifesti della vita all'interno del quartiere. Perfetto il dualismo bene/male creato dalle figure impersonate da Fishburne e Cube. Ottimo ancora oggi.
MEMORABILE: La faccia di Gooding Jr: ancora oggi non si riesce a capire se può fare l'attore o meno; La colonna sonora; La naturalezza di Ice Cube.

Jandileida 3/01/21 16:23 - 1558 commenti

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Opera giovanile del compianto Singleton e tra le prime a scandagliare la situazione delle periferie "nere" delle grandi città U.S.A. (in questo caso L.A.). Della giovinezza ha la freschezza, l'empatia con i personaggi e l'ardore di non nascondere nulla. Al tempo stesso, perché tutto ha i suoi pregi e i suoi difetti, l'età verde si nota in alcune scelte narrative troppo sbrigative e in qualche passaggio tecnico non troppo raffinato. Rimane comunque un gran bel film, sincero e all'epoca (ma forse ancora oggi) necessario, capace anche di emozionare mostrando la vita per quello che è.

Herrkinski 18/08/23 04:55 - 8052 commenti

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Lo stato di classico lo si deve più che altro al messaggio che veicola, ben spiegato dal monologo di Fishburne (peraltro bravissimo) a un certo punto del film, che arriva in un momento cruciale riguardo alle tensioni con la polizia e agli scontri tra gang nei sobborghi all-black di Los Angeles; manca infatti un po' il respiro dei grandi film, anche se è da applaudire come racconto formativo per la capacità di evitare esagerazioni e restare aderente alla realtà, anche nell'ultima parte, se vogliamo più canonica. Notevoli le prove del cast, ben caratterizzato, su tutti Ice Cube.

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  • Discussione Nemesi • 21/11/14 08:22
    Disoccupato - 1653 interventi
    Il formato originale era il 4/3?
    Questo è il fotogramma della VHS: niente di nuovo, le videocassette erano tutte in 4/3.



    Il fatto è che la larghezza del fotogramma del dvd è praticamente identica. Pare che abbiano solo utilizzato una mascherina per il 16/9. Infatti l'immagine del 4/3 non è sformata, allungata.



    Il blu-ray ha persino un altro taglio rispetto al dvd. Hanno spostato la mascherina più in alto.

    Ultima modifica: 21/11/14 14:13 da Zender
  • Discussione Zender • 21/11/14 08:36
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, il discorso è che sono le mascherine usate per il cinema. Nel senso: il formato giusto è ovviamento quello del dvd e del br (uno dei due, a scelta), come si può leggere anche su Imdb, cioè l'1.85:1, mentre per le vhs, per ottenere il ricercato (all'epoca) effetto 4:3 smascherinavano tutto facendo vedere quello che il regista non era intenzionato a far vedere. Se confronti con tantissime vhs noterai che questo smascherinamento era quasi la regola, tanto è vero che si vedono spesso saltar fuori microfoni dall'alto, errori, nefandezze varie... per fortuna il dvd ha riportato tutto alla normalità. Poi ci sono anche film girati in 4:3, ma sono rarissimi (a meno che non si torni indietro di molti molti anni, in cui era molto più comune).
  • Discussione Tarabas • 21/11/14 10:26
    Segretario - 2069 interventi
    Nel 1991 i film non venivano più girati in 4:3 se non per rarissime esigenze artistiche (mi viene in mente Ed Wood di Burton, dove però la scelta "cita" i film d'epoca).

    Come dice giustamente Zender, i telecine (ossia le trasposizioni da pellicola a vhs, per la trasmissione in tv o per la vendita) riducevano i formati a 4:3 tramite mascherini o mediante scansione di una parte del fotogramma con il c.d. "pan&scan".

    Nemesi, se ti interessa su Wiki c'è un buon articolo di approfondimento.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_d%27aspetto_%28immagine%29
    Ultima modifica: 21/11/14 10:27 da Tarabas
  • Discussione Tarabas • 21/11/14 10:28
    Segretario - 2069 interventi
    Per il cast: c'è un refuso, "Cuba Gooding Junior".
  • Discussione Nemesi • 21/11/14 12:17
    Disoccupato - 1653 interventi
    Ok, grazie a tutti e due.
    Rispetto al formato della VHS, vista la medesima larghezza dei fotogrammi, pensavo che dvd e blu-ray fossero dei 16/9 fasulli.
  • Discussione Zender • 21/11/14 14:01
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Nemesi ebbe a dire:
    Ok, grazie a tutti e due.
    Rispetto al formato della VHS, vista la medesima larghezza dei fotogrammi, pensavo che dvd e blu-ray fossero dei 16/9 fasulli.

    Tranquillo, ci cascan tutti; ricordo le prime volte di quando mi accorsi della stessa cosa su Non aprite quella porta II: gridai allo scandalo, perché ero convinto che il dvd avesse tagliato sopra e sotto e che tutti i dvd dovessero sempre mostrare delle parti in più ai lati rispetto alle vhs. Solo che poveretti, se delle parti in più non esistono mica ce le possono aggiungere :)

    Tarabas: mi raccomando, per le correzioni verificare sempre su Imdb. Correggere lasciando il junior sarebbe servito a niente per la ricerca: va messo Cuba Gooding Jr.
  • Homevideo Zender • 11/01/18 09:34
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Il bluray tedesco della Sony Pictures contiene anche la traccia audio italiana:

    https://www.amazon.it/gp/product/B004X4SDI0/ref=ox_sc_act_title_3?smid=A11IL2PNWYJU7H&psc=1
  • Homevideo Pesten • 14/08/18 10:29
    Fotocopista - 7 interventi
    Confermo, acquistato recentemente. Ottimo il video, leggermente fiacco l'audio in italiano.
  • Discussione Raremirko • 31/07/19 23:06
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Un film buono e riuscito, dal quale GTA San Andreas prenderà molto.

    Ne ho apprezzato molto l'atmosfera che tira e che, a volte, credo sia semifavolistica, aiutata anche dal tipo di suoni e colonna sonora, molto riusciti.


    Attori credibili, molto coraggio e credibilità per essere un'opera di esordio.