Fine Anni 50, Tel Aviv gioca a fare l'America: il mito di Elvis, le feste in casa, la brillantina e tre amici il cui unico interesse è ovviamente quello di tutti: le ragazze. Il cicciottello, lo sciupafemmine e il vero protagonista (Katzur), dall'apparenza piuttosto insignificante, che fin da subito s'innamora di quella sbagliata (Atzmon). Bella è bella, con due labbra così e l'occhio sognante; ma punta l'amico, che non si tira certo indietro. Hai voglia a cercar di sabotare i loro piani... Ma la vita va avanti, e magari la soddisfazione può venire da un'attempata rumena che ascolta solo musica italiana (Modugno, soprattutto, da "Nel blu dipinto di blu" a "Ciao, ciao bambina") e si capisce disposta...Leggi tutto a concedersi a tutti e tre, a turno. Affogato in una colonna sonora che piazza in sequenza classicissimi americani dei Cinquanta, il film di Davidson riesce incredibilmente a ricreare una sorta di Hollywood in Israele, dove la differenza la fanno giusto le insegne in lingua e qualche esterno in cemento bianco. Per il resto la formula ricalca quella dei giovanilistici del periodo anticipando certe idee del TEMPO DELLE MELE e concentrandosi sui disagi del protagonista, con un'improvvisa deriva drammatica che fa da contraltare alla comica avventura delle piattole, per esempio, forse la parte più dichiaratamente goliardica che però indubbiamente funziona, nel suo voler inserire con decisione il sesso come leitmotiv del film. E va detto che non manca qualche scena anche piuttosto osé come la gara a chi ce l'ha più lungo o l'incontro sexy sul barcone, mentre la bella Atzen esibisce un seno assai prosperoso che le fa guadagnare ulteriori punti. Di piacevole ci sono un ritmo azzeccato - sostenuto appunto dall'iniezione furbesca e incessante di hit del periodo - e una valida direzione del cast, che nel complesso sa dare credibilità ai personaggi. Si può dire che, pur seguendo (anche nella rievocazione di un preciso periodo storico) AMERICAN GRAFFITI, POP LEMON prepara il terreno (inaugurando una saga personale arrivata oggi a otto sequel) a un genere che nel giro di due o tre anni esploderà definitivamente. Qui c'è ancora molta ingenuità, un semplicità di fondo che intenerisce.
Se il compito di un film comico è divertire, questo ci riesce senz'altro, con la goliardia e le esilaranti situazioni in cui si ritrovano tre amici israeliani ossessionati dal sesso e dal perdere la loro verginità. I commenti musicali sono degli evergreen da discoteca, pertanto la soundtrack afferisce al suo ruolo. Il film è abbastanza spinto (insertato di scene softcore); un po' Porky's, un po' Il tempo delle mele 2, con interpreti pungenti, specie il protagonista. Molte nudità e un finale che va al di là della commedia, perché la vita è anche questo.
Si tratta di una produzione israeliana ed è il primo capitolo di una fortunata saga cinematografica che ne conta ben nove. In Italia fu distribuito soltanto il primo titolo, cioè questo. Un film giovanilistico, ambientato negli anni '60 tra il "sentimentale" e la "commedia sexy" (qualche scena di nudo c'è) e che ha anticipato, in un certo senso, il nostro Zero in condotta di Giuliano Carnimeo, in cui alcuni momenti sono simili a questo "Pop lemon". La colonna sonora contiene anche alcuni pezzi di Modugno. In Germania viene considerato un "cult".
Tra i primi grandi successi della coppia Golan/Globus e girata da un regista che diventerà a sua volta importante produttore, questa teen-comedy israeliana è furbetta sotto tutti gli aspetti; una storiella formativa ambientata negli anni '50/'60 dal piglio nostalgico, con sconfinamenti nel softcore, OST con successi d'epoca quasi onnipresente, umorismo goliardico, qualche sentimento e qualche svolta drammatica. Alcune cadute di gusto tremende, ma nel complesso si fa seguire; notevole la "gatta morta" Atzmon, credibile il cast di esordienti.
MEMORABILE: La tremenda gag della misurazione delle erezioni; Le piattole; L'italiana assatanata.
Vero anello di congiunzione tra American graffiti e Porky's, una fortunata (ma da noi pressoché dimenticata) commedia giovanilistica israeliana, esile ma scorrevole, con una quantità sorprendente di hit anni '50 a fare da contrappunto alle vicende. Piuttosto esplicita in quanto a sesso e turpiloquio, ma anche coraggiosa nell'affrontare tematiche più serie, che la apparentano al futuro Fuori di testa. Riuscito finale agrodolce, azzeccati i protagonisti, ambientazioni un po' anonime. La ninfomane italiana diventa rumena nell'edizione nostrana.
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DiscussioneDusso • 5/08/12 12:22 Archivista in seconda - 1830 interventi
Geppo ebbe a dire: Un film israeliano. Non è male, è il primo capitolo di una fortunata saga cinematografica di ben 9 capitoli. In Germania viene considerato un "cult". In Italia invece fu distribuito solo il primo titolo, cioè questo. La colonna sonora contiene anche alcuni pezzi di Modugno.
In italia ne venne distribuito di sicuro almeno un altro in vhs che ho,credo si tratti del capitolo 7 "Summertime Blues"
Dusso ebbe a dire: Lucius lo hai visto in Italiano? No,in inglese, veramente divertente e spensierato.Ho visto spesso in giro la soundtrack, anche all'estero;
mi ha colpito,così l'ho cercato per visionarlo.Goliardico e spinto...
La serie israeliana Lemon Popsicle consta di 8 capitoli ufficiali più 1 remake e 2 spin-off. Alcuni degli ultimi capitoli sono stati co-prodotti con la Germania, dove la serie è molto popolare col titolo di Eis Am Stiel. In Italia sono stati distribuiti i primi 6 più 1 degli spin-off e il remake.
1) Pig's Army - Manovre d'assalto (Sababa), 1983
E' uno spin-off derivato da Reclute e seduttori con protagonista il solo Zachi Noy che prosegue le sue avventure al servizio di leva.
2) Lemon Popsicle 9: The Party Goes On (Hahagiga Nimshehet), 2001
Doveva essere inizialmente una serie TV, ma alla fine i pochi episodi girati furono editati in un film, che tra l'altro non vide alcuna distribuzione ufficiale al di fuori del paese d'origine e non presenta nessuno dei protagonisti originali. I fans della serie non lo considerano un vero sequel (quale di fatto non è, essendo una sorta di reboot).
*REMAKE:
1) L'ultima vergine americana (The Last American Virgin), 1982
Diretto dallo stesso regista dell'originale, è un remake ufficiale di Pop Lemon realizzato principalmente per il mercato americano.
CuriositàZender • 22/04/16 17:58 Capo scrivano - 47727 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film, con consiglio di vederlo al pomeriggio causa folla eccessiva!
Zender ebbe a dire: Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film, con consiglio di vederlo al pomeriggio causa folla eccessiva!
Hahaha fantastico Zender! Tra l'altro, se è vero quel che disse il compianto Menahem Golan, il film ebbe effettivamente un successo strepitoso anche da noi; addirittura raccontò che al Mifed (o a Cannes, non ricordo bene) durante la proiezione del film per gli addetti ai lavori a metà della proiezione cominciarono tutti a uscire e lui si preoccupò, per poi scoprire che erano corsi tutti a cercare di accaparrarsi la distribuzione prima della concorrenza.
DiscussioneZender • 26/04/16 08:17 Capo scrivano - 47727 interventi
Herrkinski ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film, con consiglio di vederlo al pomeriggio causa folla eccessiva!
Hahaha fantastico Zender! Tra l'altro, se è vero quel che disse il compianto Menahem Golan, il film ebbe effettivamente un successo strepitoso anche da noi; addirittura raccontò che al Mifed (o a Cannes, non ricordo bene) durante la proiezione del film per gli addetti ai lavori a metà della proiezione cominciarono tutti a uscire e lui si preoccupò, per poi scoprire che erano corsi tutti a cercare di accaparrarsi la distribuzione prima della concorrenza.
A dire il vero io tutto questo successo in Italia proprio non lo ricordo, anzi tenderei ad escluderlo...
Caesars ebbe a dire: Herrkinski ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film, con consiglio di vederlo al pomeriggio causa folla eccessiva!
Hahaha fantastico Zender! Tra l'altro, se è vero quel che disse il compianto Menahem Golan, il film ebbe effettivamente un successo strepitoso anche da noi; addirittura raccontò che al Mifed (o a Cannes, non ricordo bene) durante la proiezione del film per gli addetti ai lavori a metà della proiezione cominciarono tutti a uscire e lui si preoccupò, per poi scoprire che erano corsi tutti a cercare di accaparrarsi la distribuzione prima della concorrenza.
A dire il vero io tutto questo successo in Italia proprio non lo ricordo, anzi tenderei ad escluderlo... In effetti sembra strano anche a me.. Boh, magari in qualche regione è andato bene, ma a livello nazionale..