La città spenta - Film (1954)

Memorabile film di de Toth, un poliziesco di serie B targato Warner, girato con pochi mezzi e assemblato in qualche settimana. Regia volutamente sporca e spiccia, quasi da documentario, fotografia nerissima di Bert Glennon e un'atmosfera ossessiva e inquietante animano un piccolo grande film, poco letterario e molto concreto, di grande vivacità e suggestione descrittive. Attori di equilibrata bravura con un Hayden superlativo.

Hayden interpreta bene ruoli di gangster ma anche quelli da poliziotto, come in questo notevole poliziesco dove è il tenente duro (ma non troppo) dalla cravatta perennemente rovesciata. Una sceneggiatura che non fa una grinza, una direzione decisa, interpreti in parte e una fotografia che esalta scenografie notturne e non ne fanno un piccolo gioiello del genere. È la faccia in bianco e nero dell'America anni '50, che contrasta con quella colorata delle commedie sdolcinate e pulite di uno dei grandi momenti di Hollywood.

Dopo una sanguinosa rapina, un bandito ferito va a morire in casa di un ex compagno di galera, da tempo sulla retta vita. Il pover'uomo si trova così stretto nella morsa fra i sospetti della polizia ed i due compari del defunto, che lo ricattano... Poliziesco girato in economia e in una manciata di giorni che di necessità fa virtù: contrastato come la bella fotografia notturna, stringato al pari del detective Hayden sempre con uno stecchino fra i denti, duro come la coppia criminale composta da Ted de Corsia e Charles Bronson (ancora Buchinsky nei credit).

"Ondata criminale", tra i diversi titoli originali, è il più adeguato a questo bel noir, essenziale nei suoi 70 minuti. La trama, non particolarmente originale, è semplice, la regia schietta e diretta, non lascia spazio a virtuosismi; piacevole la fotografia, adeguatamente cupa. Buona prova per il giovane Bronson, la Kirk è molto bella e affascinante, perfetto Hayden nella parte del poliziotto ruvido e testardo. Curiosa anche la figura del veterinario (e alcolizzato), senza scrupoli al pari dei criminali.

Con pochi mezzi e in pochi giorni De Toth gira un poliziesco di ordinaria amministrazione, che non può nemmeno contare su un ritmo così serrato come l'esigua durata (appena 73 minuti) lascerebbe invece presagire. Comunque la storia, nella sua inevitabile semplicità, funziona abbastanza e garantisce un onesto intrattenimento. Il cast è bene in parte, soprattutto Hayden poliziotto ruvido che alla fine dovrà rimangiarsi qualche pregiudizio, mentre Bronson, come spesso gli accadeva prima di consacrarsi come giustiziere per antonomasia, gioca dalla parte dei cattivi.

Tosto b-movie che in poco più di un'ora mette in scena un tema noto, quello dell'ex detenuto costretto a tornare nel giro dai compari proprio mentre si sta riabilitando. De Toth gira in uno stile chiaramente debitore dei noir del decennio precedente, a cominciare dalle luci e dai tagli di inquadratura, obliqui e suggestivi. Il cast è veramente notevole, a cominciare dal cattivo poliziotto Hayden per finire coi ruoli minori, tra i quali spicca l'ex medico radiato e divenuto veterinario. Un bel film al di là dei suoi limiti genetici e della chiara finalità commerciale.