Lezioni di cioccolato 2 - Film (2011)

Molto meglio il primo, in cui l'ormai consolidato Argentero movimentava il suo personaggio con una metamorfosi frizzante e divertente. In questo episodio personaggi e situazioni si fanno meno entusiasmanti e i duetti con Hassani Shapi hanno perso l'efficacia iniziale. La bella Nabiha Akkari, già vista con Zalone, attira su di sé tutta il tormentone sentimentale di cui il film vive, senza lesinare stereotipi e banalità. Nota positiva: pubblicità nel film sì, ma con meno invadenza. Speriamo che le lezioni si fermino alla numero 2...

Il sequel di un film che non entrerà certamente nella storia del cinema, è a sopresa più divertente del predecessore. Non siamo di fronte ad un capolavoro, ma l'innesto di attori di sicura professionalità come Salemme e la Finocchiaro e la "rimozione" della Placido (insopportabile nel primo film) garantisce almeno qualche momento gradevole, anche se la storia si riduce all'ennesimo commedia degli equivoci con ricchi clichè sul rapporto italiani/stranieri. Per chi si accontenta.

Stanco sequel di una stanca situazione; la cioccolata è solo un pretesto per una commediola fatta d' intrecci convenzionali pronti a sfociare nel telefonato happy-end. Salemme appare simpatico nei duetti con la Finocchiaro ma è ridicola la struttura egizia iniziale. Scadente.

Inferiore al primo, soprattutto nella prima parte, un po' lenta e facilona nella ripresentazione dei personaggi (poi la sostituzione di Marcorè con Salemme all'inizio spiazza, per come interpretano diversamente lo stesso personaggio). Poi la storia decolla, iniziano gli equivoci, le battute si intensificano, in poche parole il film diventa gradevole e vedibile. Vedibile, ma non indispensabile.

Commedia degli equivoci inutile e vuota con l'ormai "eterno prezzemolino" Shapi. Come già in Oggi sposi l'attore indiano si trova a fare il suocero di Argentero (anche se in contesti diversi); ma la loro parte scorre via senza sussulti e con gag a dir poco disastrose. Piuttosto male la Finocchiaro, mentre ancora una volta l'unica ancora di salvezza è Salemme, che con la sua esperienza riesce almeno a strappare qualche risata e a sopperire al fatto di avere un cast più leggero rispetto al primo, che poteva contare su Marcorè, Marescotti e Pannofino.

Seguito decisamente più moscio rispetto al suo predecessore che se non altro aveva una certa freschezza. Qui appare tutto molto forzato, con Argentero che tenta di divertire riuscendoci poco. Salvano la baracca una brava Angela Finocchiaro e un simpatico Vincenzo Salemme. Comunque bastava il primo film, perché questo è decisamente superfluo.

Sequel che più o meno sta sul livello del primo film. La vicenda (Argentero innamorato della bella Nabiha Akkari) questa volta decolla con piú fatica cosí che la prima parte risulta lenta, a differenza del secondo tempo, dinamico e divertente. Il merito è da ricercarsi soprattutto nella bravura di Hassani Shapi, che ancora una volta dimostra il suo talento. Simpatici anche Salemme e la Finocchiaro, che danno vita a siparietti divertenti.