4. La casa delle anime erranti - Film (1989)

4. La casa delle anime erranti

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Secondo film girato da Umberto Lenzi per ReteItalia e che, assieme a i due LA CASA NEL TEMPO e LA DOLCE CASA DEGLI ORRORI di Fulci faceva parte di un ciclo di quattro film TV incentrati sul tema delle case maledette. Rispetto al precedente LA CASA DEL SORTILEGIO Lenzi concede meno alla visionarietà per concentrarsi sulle scene di suspense e splatter. Il soggetto è quasi una riedizione di SHINING, con tanto di citazioni (dalla famosa...Leggi tutto prima inquadratura dell’auto ripresa dall'alto fino al bambino dall’aria stralunata e il padre di famiglia con la scure), ma al posto dell’inarrivabile trio Danny/Wendy/Jack troviamo un gruppetto di teenager dall'aria non troppo sveglia e assolutamente poco credibile. Specialmente Stefania Orsola Garello (Carla, la protagonista) si ritrova per colmo di sfortuna alle prese con una sceneggiatura che le mette in bocca frasi fitte di termini desueti che un giovane non userà mai e che vengono pronunciate con cadenze costantemente sballate. E’ quindi il cast il vero punto debole del film (in una particina c'è perfino la presentatrice TV Licia Colò), perché per il resto Lenzi era riuscito a creare (grazie anche alle incalzanti e moderne musiche di Claudio Simonetti) una discreta storia di fantasmi, che seguiva la traccia del suo LA CASA 3. Buono l’uso del ralenti, ben girate le sequenze dei delitti (il trionfo della decapitazione, nel film si uccide solo così), non male anche se molto scarne scenografia e fotografia. insomma, la possibilità di fare un buon horror c'era, ma la sceneggiatura proprio non funziona: dialoghi imbarazzanti (con battute rabbrividenti), un abbozzo di investigazione solo accennato e chiaramente secondario, troppe incongruenze... L'impressione di sciatteria comune a tutti i film televisivi di questa serie a lungo ritardata in tv per l'eccessivo tasso di splatter (in effetti…) è contrastata solo in parte dalla mano sicura di Lenzi.

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Undying 10/05/07 01:21 - 3807 commenti

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Il ciclo "Case Maledette", messo in piedi da Reteitalia e sostato per oltre 10 anni nel limbo degli inediti (per essere poi sdoganato nelle edicole e quindi - parzialmente - in TV) è decisamente migliore della serie sponsorizzata da Lucio Fulci (che qua firma due titoli): in questa pellicola Lenzi fa quel che può mettendo in scena (con pochi mezzi) un discreto campionario di orrori, supportato dalla bella colonna sonora di Claudio Simonetti. La storia discende da nobile titolo (Shining) e le scarse interpretazioni sono valicate dalla buona regia.
MEMORABILE: Licia Colò (la giornalista) si muove su una vecchia Diane, lungo le strade deserte prima di sostare nell'Hotel maledetto.

ShangaiJoe 31/05/07 15:52 - 32 commenti

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Forse il capitolo più riuscito del ciclo "case maledette". Lenzi, che in ogni occasione dimostra di essere un serio professionista, mette in scena uno slasher senza troppe pretese né complimenti... com’è giusto che sia. Soliti ingredienti, solite facce, ma il film funziona... e penso che per un prodotto televisivo, al giorno d’oggi, sia già abbastanza. Consigliato.
MEMORABILE: La presenza di Licia Colò...

Deepred89 19/07/07 19:46 - 3706 commenti

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Pessimo horrorazzo. Poco sangue, dialoghi allucinanti, storia (che saccheggia Shining) risibile e attori cani (c'è pure Licia Colò!). Si salvano solo la regia di Lenzi (che sfrutta bene le ambientazioni) e le musiche di Claudio Simonetti, in parte riciclate da Opera e Demoni. Da evitare.

Homesick 23/02/08 17:46 - 5737 commenti

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Disastroso horror di ambientazione alpina ed alberghiera che, insieme al solito campionario di sanguinosi delitti e fantasmi, rimanda chiaramente a Shining. La confezione è miserrima e la costruzione di quella che dovrebbe essere la tensione richiesta da sceneggiatura e musica segue i più abusati stereotipi del genere; per non parlare dell'ultima scena finale... Imbarazzanti gli attori, tra i quali c'è Licia Colò, ex di "Bim Bum Bam" e futura conduttrice di documentari sugli animali. Damnatio memoriae.

Cotola 23/03/08 16:56 - 9043 commenti

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Uno dei peggiori film lenziani di sempre, se non il più brutto in assoluto, che fa parte di un ciclo di lavori televisivi incentrati su uno dei topos dell'orrore: le case maledette. La sceneggiatura è quanto di peggio ci possa essere tanto da riciclare in malo modo situazioni tipiche del genere e non riuscendo poi a dare alcuna amalgama alle varie situazioni che si vengono a creare, la regia non gli è da meno e gli attori sono il colpo di grazia esiziale che tolgono ogni speranza a chi vede il film. Se potete, evitatelo!

Puppigallo 10/04/08 09:37 - 5273 commenti

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Il doppiaggio va dal mediocre al pietoso, la storia è quel che è, ma un po' di atmosferata viene sicuramente creata; e se anche non si può proprio parlare di suspence, qualche scena passabile c'è (non mancano coltellate e teste mozzate). Il ritmo è altalenante (l'indagine rallenta la pellicola) ed è difficilmente consigliabile, a meno che ci si accontenti di un paio di buoni momenti (la cella frigorifera, gli incubi). In giro, comunque, c'è di peggio.
MEMORABILE: La statua del Budda presa ad asciate sul capoccione e la sedia a rotelle con scheletro (scena comico-involontaria).

Ghostship 7/05/08 16:11 - 394 commenti

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Sorprendentemente compatto questo horrorino di Lenzi, regista che, se ci limitiamo alla sua filmografia horror, si è sempre mantenuto su livelli mediocri. Questa pellicola è sì poco più che mediocre, ma rappresenta comunque un ottimo esempio di cinema artigianale con una regia attenta, una fotografia curata e location appropriate. La sceneggiatura e gli attori purtroppo restano ben poca cosa. Buttateci uno sguardo.

Herrkinski 15/05/08 15:15 - 8109 commenti

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Niente male. Con un'atmosfera che rimanda al suo stesso La Casa 3, Lenzi confeziona un solido horror prendendo in parte ispirazione da Shining. Bella l'ambientazione alpina, desolato e inquietante al punto giusto l'albergo sperduto. Gli interpreti e il doppiaggio sono pessimi, tuttavia la buona quantità di sangue versato e alcune scene di tensione riuscite rendono il film di sicuro interesse per gli appassionati. Licia Colò compare come un fulmine a ciel sereno, rischiando il trash involontario.

Daidae 24/02/09 14:22 - 3179 commenti

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Del ciclo "Le case maledette" è il meno infame. Troppo ispirato a Shining (diciamo pure copiato...) vede l'inizio carriera di Stefania Orsola Garello mentre per la bella Colò sarà l'ultima esperienza al cinema. Alcune scene sono molto divertenti come la decapitazione del pivello. Brutto... ma con un suo fascino.
MEMORABILE: Il cestello ghigliottina.

Ciavazzaro 6/07/09 12:03 - 4770 commenti

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C'è di peggio. Lenzi infatti offre una più che discreta regia e riesce a creare un po' d'atmosfera nelle scene notturne all'interno dell'hotel dell'Eremita dove avvengono le vicende. Il cast è pessimo (salvo giusto la breve partecipazione di una giovane Licia Colò e l'attrice franchiana Beni Cardoso), ma alla fine si fa vedere. Ci sono pellicole peggiori di queste, di sicuro. Buone le musiche di Simonetti.

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Manowar79 29/03/10 14:53 - 309 commenti

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Tecnicamente siamo ai livelli del peggior Mattei: sceneggiatura ridicola, trama di una banalità sconcertante, cast con abilità recitative pari a zero. Un paio di scene si salvano, ma rimane uno dei peggiori momenti della filmografia di Lenzi (di per sè poco convincente nell'horror) nonostante si tratti di una confezione per teenagers dichiaratamente derivativa. Esplicite le citazioni da Fulci (L'aldilà), da Stephen King (Shining) e dal solito brano di Lovecraft (Dreams in the Witchhouse), ma il risultato complessivo è maldestro e inconcludente.
MEMORABILE: La stanza con le lavatrici.

Myvincent 21/09/10 21:55 - 3741 commenti

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Film TV di scadente qualità che inizia male e finisce peggio, rubacchiando qua e là ai registi autorevoli (Kubrick, Argento, Romero, Hitchcock), senza assurgere a citazioni dotte degli stessi, ma con risultati risibili e tanta noia. Non è solo un fatto di basso budget, ma soprattutto di basso profilo. Una particina affidata a Licia Colò ci spiega come mai la stessa si sarebbe in seguito saggiamente occupata d'altro...

Pinhead80 11/12/10 01:10 - 4758 commenti

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Tremendo filmaccio girato da Umberto Lenzi per la serie "Houses of doom". Narra la storia di un gruppo di ragazzi che, rifugiatosi in una pensione alberghiera infestata dai fantasmi, tenta di uscirne vivo. La scarsità dei mezzi a disposizione, la trama assolutamente scontata e sciatta e un'interpretazione pessima da parte degli attori (Colò inclusa), fanno sì che si possa tranquillamente considerare questo come uno dei peggiori film della serie (di cui personalmente salvo solo La casa nel tempo). Evitabile.

Enzus79 22/01/11 10:33 - 2895 commenti

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Tra gli horror fatti per la tv firmati Umberto Lenzi questo è quello che fa la figura migliore, nonostante una storia scritta pensando a Shining e con attori a dir poco credibili. Buoni gli effetti splatter, la fotografia e tutto sommato anche la colonna sonora.

Minitina80 21/05/16 03:31 - 2984 commenti

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Un Lenzi in chiaroscuro che riesce a non cadere in basso, ma non troppo, a causa di una produzione a dir poco miserrima che pone il film ai limiti della sufficienza. Senza inerpicarsi su pendii troppo scoscesi che avrebbero potuto causare rovinose cadute di stile rimane per lo meno nei canoni di un horror classico; nulla di trascendentale si intende, ma gli amanti del genere possono trovare un motivo valido per vederlo, se non altro per qualche effetto appena truculento.
MEMORABILE: Il bambino e la lavatrice...

Rufus68 25/11/16 23:52 - 3842 commenti

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Se si hanno pochi mezzi si lavori per sottrazione o rarefacendo lo stile... se si è costretti ad arruolare attori mediocri si cerchi di farli parlare il meno possibile... E invece no. Lenzi crede di essere ancora ai tempi d'oro, quando esistevano mezzi, attori e maestranze ricche di mestiere. In tal modo si condanna al massacro; e il tentativo di donare un senso a tale guazzabuglio ricorrendo a ribalde appropriazioni (da Shining per esempio) non fa che peggiorare le cose. Da dozzina anni Ottanta le musiche di Simonetti.

Il Dandi 3/01/19 23:50 - 1917 commenti

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Lenzi conclude il ciclo "Case maledette" con un poveristico sotto-Shining che vede un gruppo di speleologi (con bambino incluso) costretto alla sosta in un albergo di montagna (location squallidissima, en passant) già teatro di vecchi delitti. Pur privo di alcun guizzo originale (è anzi uno slasher/zombie perfettamente anonimo) e non sfuggendo a qualche ridicolaggine (dialoghi e attori) risulta l'episodio più cruento nonché (insieme al fulciano La casa nel tempo) il più godibile dello sfortunato ciclo. Consone musiche di Simonetti.
MEMORABILE: Le presenze di Licia Colò (quasi nei panni di sé stessa) e di uno zombi buddista bastano a rendere la visione suo malgrado indimenticabile.

Gabigol 23/05/19 08:30 - 580 commenti

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È sufficiente l'apertura - una statua di Budda presa ad accettate - per lasciar presagire quello che seguirà. Senza contare gli innumerevoli richiami a Shining, tutti piuttosto goffi, il film fa incetta del campionario di cliché del sottogenere e naufraga nella mediocrità di un cast non all'altezza (Licia Colò fa la giornalista, la Garello tremenda) e di una messinscena troppo povera. Vien da sé che lo score di Simonetti - riciclato da opere precedenti di Argento - e la regia di Lenzi non possano alzare il livello.
MEMORABILE: Il cliente buddista dall'aria imbambolata (appare persino su sedie a rotelle); La decapitazione con la lavatrice.

Leukimara 3/07/19 11:55 - 17 commenti

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Nonostante il basso budget e grazie alle trovate di Lenzi e all'ottima colonna sonora di Simonetti (che ricicla anche suoi pezzi tratti dalle colonne sonore di Demoni e Opera), il film riesce comunque a essere piacevole, senza ovviamente essere un capolavoro e con tutti i limiti che la produzione televisiva impone. Con continui richiami a La Casa 3 dello stesso Lenzi, a Shining di Kubrick, a L'aldilà di Fulci e perchè no a La Casa dalle finestre che ridono di Avati. Divertente senza pretese.
MEMORABILE: La scena dei due bambini nella stanza delle lavatrici: destabilizzante perché va a toccare un tabù.

Ira72 26/07/19 18:27 - 1313 commenti

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Più che horror, del terrore: incominciando dalle interpretazioni del cast. Piange il cuore non poter salvare nulla, ma proprio nulla, di questo lavoro svolto da un artista come Lenzi. Eppure. Non è una questione di pochi mezzi, purtroppo. Qui le idee sono inesistenti. Trattasi di scopiazzatura delle peggiori, in cui si materializzano pseudo fantasmi ridicoli (il monaco tibetano con le sue movenze...). Per non parlare del “colpo di scena” finale. Imbarazzante

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Vito 18/11/19 12:58 - 695 commenti

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Horror lenziano che inizialmente faceva parte della serie "Le case maledette", mai mandata in onda. Il film tv non è malaccio: ci sono l'inquietante atmosfera dell'albergo maledetto, le musiche di Simonetti, qualche bell'omicidio splatter... A parte qualche caduta di tono nel trash (il bonzo interpretato da Yamanouchi, la presenza esilarante di Licia Colò) è un prodotto più che passabile.

Noodles 13/02/21 23:34 - 2227 commenti

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Un gruppo di studenti bloccato dal maltempo passa la notte in un albergo ben poco accogliente. La storia ci sarebbe anche, ma è portata avanti senza originalità. Tutti i cliché possibili e immaginabili del genere sono stati inseriti. Il richiamo a film precedenti (e migliori) è evidente. l i mezzi poi sono tremendamente scarsi. La sceneggiatura ha decine di incongruenze e il cast è ai minimi storici, a partire dalla prtagonista. Regia anonima. La serie Case Maledette delude ancora.

Von Leppe 7/08/23 18:19 - 1262 commenti

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L'albergo di montagna abitato da “anime erranti” rimanda subito a Shining, ma le situazioni richiamano più l'horror italiano alla Fulci, come L'aldilà e, addirittura, l'idea dei corpi senza testa precede Il mistero di Sleepy Hollow. Film decisamente meno riuscito dei titoli sopracitati; si notano mancanza di mezzi nonché recitazione e dialoghi modesti; però l'ambientazione rimediata dell'hotel fatiscente e il cielo grigio per tutta la durata delle riprese creano una buona atmosfera. Le musiche sono riciclate, seppur belle come si facevano negli anni 80.
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