Stepfather II - Il patrigno 2 - Film (1989)

Stepfather II - Il patrigno 2
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Stepfather II
Anno: 1989
Genere: thriller (colore)
Regia: Jeff Burr
Note: Aka "Stepfather 2: Make room for daddy".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tornano Terry O'Quinn e la sua ossessione di cercare ad ogni costo la "famiglia felice", tornano i pesanti sfoghi solitari in cantina e il motivetto fischettato ad ogni pie' sospinto, tornano lo sguardo inquietante e gli scatti d'improvvisa follia violenta. STEPFATHER 2 non cambia praticamente nulla delle direttive che trasformarono il personaggio del primo capitolo in un piccolo fenomeno del cinema horror. L'unica variante consiste nell'aver lasciato alla nuova promessa sposa (Meg Foster) a non a suo figlio il ruolo di "indagatore principale". Per il resto l'impianto narrativo resta lo stesso, con la fuga dal manicomio che sostituisce...Leggi tutto il racconto del primo delitto. Terry O'Quinn non ha perso nulla del suo carisma e si conferma uno dei più credibili psicopatici serial-killer del panorama horror americano. La regia di Jeff Burr è leggermente migliore di quella di Joseph Ruben ma non riesce a ritrovare quella sottile ironia sottesa al primo episodio. Ci si diverte meno, in poche parole, perché la trama preferisce dare maggiore spazio alle indagini (anche se svolte proivatamente, questa volta) piuttosto che alla caratterizzazione del personaggio. Tanto che a volte sembra quasi di assistere a un telefilm polizesco, più che a un film. Poco male, comunque; ne guadagna la fruibilità immediata, con una regia più fluida e una struttura più classica, da thriller puro. Manca però la sorpresa e ormai le reazioni del "family killer" le possiamo ampiamente prevedere. Resta l'impressione che di nuovo, in ogni caso, la trama sia solo un rtiempitivo: la forza del film è ancora O'Quinn e senza di lui entrambe le pellicole perderebberpo gran parte del loro valore. La confezione è sempre modesta, poco più che da tipico tv-movie.

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Undying 2/08/07 18:31 - 3807 commenti

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Sulla linea del predecessore Jeff Burr riporta alla ribalta la vicenda di Jerry Blake (ancora interpretato con maestria dal grande Terry O'Quinn), ma stavolta l'effetto sorpresa -trattandosi di un sequel- viene a mancare ed il cambio di sceneggiatore (qua John Auerbach) si fa sentire. Resta un bel film, penalizzato forse dalla forzatura indotta al regista (nessuno spargimento di sangue), che si sente a livello di regia. Burr avrà modo di rifarsi (Leatherface, Puppet Master 4 e 5, Pumpkinhead II, Night of the Scarecrow). Avrà un altro seguito.

Cotola 20/03/08 18:18 - 9009 commenti

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Nonostante più che un vero e proprio sequel sembri piuttosto un remake del primo capitolo, il film non è malvagio e pur riprendendo molte situazioni della pellicola precedente, risulta gradevole e scorre via liscio sino alla fine. Certo il calo rispetto al prototipo è notevole ma una visione la merita. Ancora una volta ottimamente folle l'interpretazione di Terry O'Quinn.

Galbo 13/08/08 16:11 - 12380 commenti

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Film in sè non disprezzabile ma che risulta inevitabilmente privo dell'effetto "sorpresa" del primo ed efficacissimo episodio, rispetto al quale appare piuttosto ripetitivo. Regia discreta nel costruire la tensione, sceneggiatura sufficiente (anche se non al livello della precedente) e protagonista ancora impeccabilmente interpretato da Terry O'Quinn.

Tomastich 5/02/09 11:57 - 1255 commenti

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Non c'era bisogno del sequel: 1) perché una coltellata al cuore è veramente letale, 2) perché gli attori co-protagonisti di questo sequel sono sotto la media del b-movie, 3) perché la storia non fa più paura. O'Quinn ricicla le stesse azioni fatte due anni prima e devo dire che stufa molto. Detto da uno che apprezza anche molti sequel bistrattati da tutti, è veramente tanto. Se il primo era da esaltare questo è da bocciare.

Daidae 22/06/09 10:19 - 3169 commenti

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Ecco un sequel, non dico bellissimo ma perlomeno ben riuscito e agganciato bene al capitolo precedente. Il patrigno continua con la sua idea di famiglia perfetta, la tensione è purtroppo vicina allo zero ma perlomeno l'interpretazione è più che decente. Si perde un po' nel finale. Bello ma non troppo.

Herrkinski 28/10/13 02:35 - 8072 commenti

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Il successo del primo episodio ha inevitabilmente generato un sequel, in verità piuttosto pretestuoso; infatti, tolto l'elemento sorpresa, ci troviamo di fronte quasi a un remake, non fosse per l'incipit con la fuga dall'ospedale psichiatrico. Detto questo, il film rimane comunque un bel lavoro, girato con professionalità e interpretato bene, oltre che dal sempre notevole O'Quinn anche dal resto del cast. Le situazioni di tensione ci sono, il film non cede allo splatter facile e si lascia seguire senza annoiare. Buono il commento musicale.

Buiomega71 30/10/15 00:49 - 2901 commenti

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Sequel assai modesto, sia nella regia di Burr (nettamente inferiore a quella tagliente di Ruben), sia nello script (praticamente ricalca il prototipo senza particolari guizzi). Burr la butta più sullo slasher, mostra qualche schizzo ematico in più e fa del motivetto fischiettato "Camptown Races" un vero e proprio tormentone (nonché rivelazione delle folli intenzioni del patrigno). Calma un po' piatta, che si riprende leggermente nel concitato finale pre-nuziale, con la povera Foster sbatacchiata di qua e di là e picchiata a sangue. Tutto nella media e distante anni luce dalla freschezza del capostipite.
MEMORABILE: O'Quinn si guarda un videotape con improbabili (e improponibili) possibili future mogli; Con la Volvo a dar di matto dallo sfasciacarrozze; La forchettata alla mano.

Ira72 19/05/19 16:14 - 1309 commenti

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Copia mediocre dell’originale in cui la regia non brilla e getta questo film nel calderone anni 90 in cui è tutto molto slasher e anche piuttosto noioso. Mancano tensione e un minimo di slanci emotivi che possano coinvolgere, ma la breve durata e O’Quinn salvano il thriller in corner. Mentre nel primo Blake è uno psicopatico seriale che cambia famiglie al pari delle mutande, qui il nostro si incaponisce con la dirimpettaia e il di lei pargolo. Dunque l’episodio è piuttosto circoscritto, limitato, privo di guizzi e di colpi di scena.

Lupus73 13/03/23 11:30 - 1487 commenti

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L'inizio in sanatorio e gran parte della prima metà promettono bene, e danno alla pellicola una sua dignità di sequel; andando avanti però si inizia a seguire in maniera imitativa le dinamiche del primo, fino alla parte finale che (matrimonio a parte) è tutto un déjà vu. O'Quinn è sempre in grandissima forma e impagabile per questo ruolo, tuttavia la sceneggiatura avrebbe potuto essere sviluppata diversamente viste le brillanti premesse. Siamo nell'89 ed è evidente l'ulteriore aumento di patina e laccatura nella confezione tipica di quegli anni (la cui magia finirà di lì a poco).

Pinhead80 18/09/23 11:43 - 4719 commenti

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Dopo le vicende del primo capitolo, il protagonista viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Riuscirà a fuggire e cercherà di ricostruire l'ennesima famiglia ideale. Più che di fronte a un seguito siamo evidentemente dalle parti del remake, per quanto la storia assomigli all'originale. Prologo a parte, quindi, la sceneggiatura non cambia di una virgola andando a ripescare le situazioni già viste in passato. Se si riesce a non storcere il naso per alcune incongruenze evidenti, il film non è male, anche se l'effetto sorpresa è svanito. Totalmente in parte il sempre bravo O'Quinn.

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  • Discussione Buiomega71 • 30/10/15 10:13
    Consigliere - 25937 interventi
    Sequel non strettamente necessario di un piccolo gioiellino

    Il difetto principale stà nel manico (lasciando da parte l'effetto sorpresa), e cioè nella regia di Jeff Burr (nettamente inferiore a quella tagliente di Ruben), che la butta sullo slasher (aumenta il body-count) e , giusto perchè regista prettamente horror, alza leggermente il livello di schizzi ematici (su tutti l'omicidio a cocci di bottiglia-Fulci insegna-perpetrato dal patrigno ai danni del marito della Foster-che dovrebbe essere un dentista, ma ha tutta l'aria di un bulletto di periferia-)

    Abbonato ai sequel (ma , per chi scrive, Il Villaggio delle streghe, resta una piccola gemma, soprattutto nell'ultimo episodio, dove Grano Rosso Sangue incontra Nord e Sud), che spaziano dal terzo Non aprite quella porta, al secondo Pumpkinhead, fino ai Giocattoli Assassini, Burr non gira nemmeno malaccio, ma fà del patrigno un thrillerino modesto, banale, con ben pochi guizzi, che si accoda (senza vere sorprese) al capostipite rubeniano

    I personaggi hanno lo spessore psicologico della carta velina, 0'Quinn (comunque sempre ottimo) torna a sclerare in cantina mentre affetta assi di legno, toglie di mezzo inopportuni ficcanaso (per poi farli risultare suicidi o scomparse) e il suo cervello và in corto se il suo ideale di "famiglia perfetta" comincia a avere delle incrinature

    Per carità, la confezione non e da buttare, buono lo score del fido Jim Manzie e la fotografia di Jacek Laskus e almeno in un paio di sequenze all'humor macabro Burr le mette a segno (O'Quinn che si guarda un videotape di improbabili-e improponibili-future mogli da "preadare", con una , in particolare, che sembra Linda Blair "posseduta", o a dar di matto sulla Volvo rossa del marito della Foster dallo sfasciacarozze "Dovevi comprarla americana", la fotografia della scuola, dove viene sgamato 0'Quinn finto psicanalista, dove gli studenti sono tutti di colore), ma la piattezza narrativa e il sentore di convenzionalità si imprimono per quasi tutta la visione

    Salvo riprendersi leggermente nel violento e coincitato finale pre-nuziale, con la Foster sbattacchiata di quà e di là e pestata a sangue, forchettate piantate nella mano, martellate e il sangue che imbratta torte e banchetti nuziali (che comunque non ha la forza espressiva del finale del primo)

    Il motivetto fischiettato da 0'Quinn (Camptown Races) diventa un vero e proprio tormentone, e rivelazione finale delle intenzioni folli del patrigno

    La sequenza di Caroline Williams sola in casa-che indossa un paio di orribili ciabattine antistupro a forma di coniglietto- (e un piacere rivedere la Stretch di Non Aprite quella Porta 2) e presa di peso dall'intro del secondo Venerdì 13

    Cambiano pure le case, da quelle stile Elm Street dello stato di Washington, a quelle modello Poltergeist del quartiere residenziale di Palm Meadows in California

    L'intelaiatura (fuga in un altra città, nuova vita e apertura di uno "studio" specializzato, là dentistico, quì psicanalito) mi ha ricordato quella di The Dentist 2

    Un sequel piuttosto deludente, che resta nella media del genere (così come la fuga dalla casa di cura psichiatrica, uguale a mille altre e marchio standar di quasi tutti gli horror/slasher ottantiani)

    La versione in vhs pare monca nei particolari "gory" e efferati dei delitti (83' minuti contro i 93' segnalati da IMDB), ma sinceramente non ho notato bruschi stacchi nel montaggio

    Imbarazzante il doppiaggio italiano (il ragazzino, Todd, è doppiato da Veronica Pivetti)

    Il gioiello rubeniano era di tutt'altra dimensione e caratura.

    Per chi volesse saperne di più su Jeff Burr:

    http://www.fakeshemp.net/pickin-brains/jeff-burr
    Ultima modifica: 30/10/15 15:08 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 30/10/15 10:20
    Consigliere - 25937 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (sabato 18 settembre 1993) di Stepfather 2 - Il patrigno 2 (trasmesso con il titolo Il patrigno 2):

  • Homevideo Buiomega71 • 25/02/16 19:18
    Consigliere - 25937 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs ITC/CDA:

    Durata effettiva: 1h, 23m e 54s

    Ultima modifica: 26/02/16 07:18 da Zender