Camicie verdi. Bruciare il tricolore - Documentario (2006)

Camicie verdi. Bruciare il tricolore
Media utenti
Anno: 2006
Genere: documentario (colore)
Cast: (documentario)

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/12/11 DAL BENEMERITO GESTARSH99
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Gestarsh99 21/12/11 23:29 - 1395 commenti

I gusti di Gestarsh99

Documentario che ripercorre 10 anni di vita della Lega Nord - dal 1995 al 2005 - narrando a sprazzi le fasi più salienti delle tante battaglie di partito, dalle arringhe inferocite alle fiaccolate anti-stupro, dalle minacce secessioniste sino alle ronde e ai guai con la magistratura. Lazzaro si mostra rispettoso verso pensieri e ideali lontani dai suoi e con saggezza lascia parlare i gesti, i personaggi, le grandi adunate di popolo, focalizzandosi di prepotenza sulla massiccia popolanità di Mario Borghezio, vero megafono baritonale delle rivendicazioni padane più radicali. Schietto ed efficace.
MEMORABILE: Borghezio steso su un letto d'ospedale con collare cervicale ed ematomi vari sparsi per il corpo (residuo di un tentato linciaggio subìto su un treno).

Disorder 25/07/12 13:58 - 1416 commenti

I gusti di Disorder

Più che sulla Lega in sé, un documentario incentrato sulla controversa figura di Mario Borghezio, leader dell'ala più estrema e radicale del movimento. Un film interessante, girato soprattutto senza la faziosità purtroppo tanto diffusa nel giornalismo d'inchiesta italiano; anzi, forse qui si eccede nel senso opposto, lasciando fin troppo spazio ai proclami di partito senza alcun contraddittorio (su molti punti comunque ci hanno pensato il tempo e gli scandali a rendere giustizia...). Davvero un buon lavoro.

Fabbiu 16/07/13 11:15 - 2133 commenti

I gusti di Fabbiu

La buona scelta della regia è quella di non condannare o enfatizzare ma lasciar parlare i fatti. Alla fine da questo documentario abbiamo tutto il materiale necessario per catturare lo stile e il pensiero padano in tutta la sua oggettività. Niente di nuovo, a dire il vero, ma forse è proprio questo il punto forte: cercare di cogliere il "ma come è possibile?" da personaggi, fatti, interviste e comizi svolti con tutta la naturalezza propria della potenza politica. Fluido il montaggio.

Bubobubo 18/01/19 18:58 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Poco conosciuto (forse perché oscurato dalla fama del successivo e più celebre Nazirock) viaggio nei meandri della galassia primo-leghista, tra mediazioni istituzionali, rivendicazioni pittoresche e inquietanti connessioni con l'ultradestra dentro e fuori dallo Stivale. Deboluccio e poco sistematico nella costruzione documentaristica, non sempre onesto nel montaggio (peccato capitale, visto che questi documentari devono vivere di onestà), indovina però l'ultima parte, interamente incentrata sulla figura di Borghezio. Bypassabile.
MEMORABILE: Borghezio come agnello sacrificale: fact or fiction?

POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Nazirock - Il contagio fascista tra i giovani italianiSpazio vuotoLocandina Made in heaven: the story of Kind of blueSpazio vuotoLocandina Let's get lost - PerdiamociSpazio vuotoLocandina Profondo blu
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Gestarsh99 • 23/12/11 15:37
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Un documentario sicuramente più studiato e approfondito rispetto ai superficialismi mondocagneschi del successivo Nazirock.

    Non che Claudio Lazzaro ci vada giù più leggero, sia chiaro, ma qui il suo metodo giornalistico si rivela molto più "raffinato", penetrante ed incisivo, senza scadere presuntuosamente nello sterile "much ado about nothing".

    A me è piaciuto.