Bastardata senza gloria...
15 anni di assenza dal grande schermo sono un abisso che
Castellari difficilmente poteva colmare.
Il suo ritorno in sala, foraggiato dalla riesumazione tarantiniana (lo pseudo-remake di
Quel maledetto treno blindato), risente parecchio di una visione autoriale non al passo coi tempi, che cerca goffamente di scimmiottare modi ed effetti del cinema di
Rodriguez (virate in b/n senza senso, riprese epilettiche e sobbalzanti ad ogni cazzotto, scene d'azione pacchiane e forzatamente "fightclubbiane") infilandoci dentro smodate ambizioni di rifare in salsa pulp/benigna classici più o meno di valore come
Destination-Il sottile fruscìo della follia e
Arancia Meccanica...
Nonostante il doppiaggio infame, gli interpreti non sono malaccio e risultano persino tollerabili ma la gratuità delle scene di sesso, anche di gruppo, riporta il prodotto in un settore pericolosamente vicino al soft patinato modello Penthouse.
Del film restano cult solo alcune autocitazioni del nostro: le scene in tv tratte da
Il grande racket e la frase di uno scagnozzo del boss sudamericano ("Vado, li ammazzo e torno!")
Ultima modifica: 12/05/23 17:28 da
Zender